domenica 6 novembre 2016

terremoto, stabilità edifici pubblici, competenza degli uffici tecnici comunali e dei vigili del fuoco

Al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco continuano ad arrivare richieste dagli uffici tecnici comunali (che in teoria sono composti da tecnici esperti ingegneri, architetti e geometri, quindi sempre in teoria esperti scelti per la loro competenza in materia rispetto ad altri tecnici meno preparati) sulla stabilità degli edifici pubblici comunali.  Questi "esperti" della sicurezza pubblica (che dovrebbero anche guidare la protezione civile) che dovrebbero avere nel loro archivio pubblico la storia degli edifici pubblici con disegni, relazioni, calcoli, collaudi e agibilità, dovrebbero conoscere e sapere tutto di questi edifici. In altre parole in caso di assestamenti, crepe, lesioni, fenomeni visivi dovrebbero essere in grado di stabilirne la causa più probabile (assestamento, schiacciamento, taglio, errato o insufficiente dimensionamento, fondazioni inidonee, carichi eccessivi) terremoto o scosse sismiche a parole. Dovrebbero cioè sapere se i loro edifici possono resistere o meno a degli eventi del sisma e a quale grado. Ma se loro, esperti del loto territorio e dei loro edifici (o almeno pagati per questo), con la documentazione a portata di mano non sono in grado di fare verifiche o almeno ad individuare un tecnico professionista esterno in grado di sopperire alle loro mancanze, come è pensabile che arrivino dei tecnici dei Vigili del Fuoco, da fuori, senza poter analizzare disegni e documenti diano tale risposta al posto loro, stipendiati allo scopo?

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