lunedì 31 ottobre 2016

Autorizzazione paesaggistica semplificata, via libera dal Parlamento

http://www.edilportale.com/news/2016/10/ambiente/autorizzazione-paesaggistica-semplificata-via-libera-dal-parlamento_54709_52.html di Alessandra Marra

Le Camere chiedono di limitare il ricorso alla Conferenza di servizi e di premiare l’approvazione dei piani paesaggistici

31/10/2016 – L’Autorizzazione paesaggistica semplificata incassa il parere positivo delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato e si avvia verso l’approvazione finale, dopo qualche piccola modifica.
 
Le Commissioni Ambiente di Camera e Senato, condividendo l'impostazione del provvedimento, hanno chiesto solo alcuni aggiustamenti alla norma come: limitare il ricorso alla conferenza di servizi e incentivare l’approvazione dei piani paesaggistici.
 

Autorizzazione paesaggistica semplificatale osservazioni

Le Commissioni sono tornate sulla questione posta dal Consiglio di Stato sulla conferenza di servizi e hanno chiesto al Governo di prevedere la non obbligatorietà del ricorso alla Conferenza di servizi in tutti i casi nei quali per la realizzazione dell’intervento progettato non sia richiesto altro titolo abilitativo all’infuori della autorizzazione paesaggistica semplificata.
 
E’ stata sottolineata anche la necessità che Governo e autonomie territoriali intensifichino l'impegno per completare il processo di co-pianificazione paesaggistica, anche attraverso un meccanismo premiale, che in caso di approvazione del piano paesaggistico, consenta di estendere il regime di esonero dall'autorizzazione anche ad ulteriori interventi collocati nella tabella dell'allegato B (interventi considerati ad impatto lieve).
 
Infine nel parere è presente una precisazione sulla categoria A.17 dell'allegato A (installazioni esterne poste a corredo di attività economiche) rispetto alla quale viene ribadita la non-necessità di ripresentare ogni anno la domanda di autorizzazione paesaggistica trattandosi di interventi e opere di carattere stagionale.
 

Autorizzazione paesaggistica semplificata

Ricordiamo che il decreto individua gli interventi ritenuti di lieve entità da sottoporre ad autorizzazione paesaggistica semplificata, e quelli per i quali l’autorizzazione non sarà più richiesta.
 
Nell’Allegato A del decreto sono indicati 31 piccoli interventi esclusidall’autorizzazione paesaggistica tra cui gli interventi (che non comportino modifiche sostanziali) volti a migliorare l’efficienza energetica e il consolidamento statico e le opere indispensabili per il superamento delle barriere architettoniche.
 
L’Allegato B contiene le 42 tipologie di interventi considerati ad impatto lieve sul territorio come interventi antisismici e di miglioramento energetico che comportino innovazioni nelle caratteristiche morfologiche dell’edificio e la realizzazione di tettoie e porticati.
 
Il decreto facilita le procedure per il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica e  si coordina con le norme sul silenzio assenso e quelle sulla conferenza di servizi semplificata, volute dalla riforma Madia.
 
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Opere strategiche più veloci, pubblicato il Regolamento ‘taglia tempi’

http://www.edilportale.com/news/2016/10/normativa/opere-strategiche-pi%C3%B9-veloci-pubblicato-il-regolamento-taglia-tempi_54708_15.html di Paola Mammarella

Dall’11 novembre tempi dimezzati per progettare e realizzare infrastrutture e impianti produttivi

31/10/2016 – Sarà più veloce la realizzazione delle infrastrutture strategiche. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento “taglia tempi” (DPR 194/2016) che riduce fino alla metà i termini della burocrazia per ottenere le autorizzazioni utili alla localizzazione, progettazione e realizzazione delle infrastrutture considerate necessarie.
 
Il regolamento, attuativo della Riforma Madia (Legge 124/2015), entrerà in vigore l’11 novembre 2016. A partire da questa data, Comuni e Regioni potranno iniziare a proporre al Consiglio dei Ministri gli investimenti strategici su cui chiedere il taglio dei tempi.
 

Regolamento “taglia tempi”

Il processo di velocizzazione potrà riguardare tutte o solo alcune delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera, a condizione che siano garantite la sostenibilità delle attività amministrative e la tutela degli interessi pubblici.
 
Potranno essere ridotti i tempi di autorizzazioni, licenze, concessioni non costitutive, permessi o nulla osta, compresi quelli di competenza delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico - territoriale, del patrimonio storico-artistico, alla tutela della salute e della pubblica incolumità, necessari per la localizzazione, la progettazione e la realizzazione delle opere, lo stabilimento degli impianti produttivi e l’avvio delle attività.
 
La riduzione dei tempi non potrà essere superiore al 50%. Questo significa che i termini saranno al massimo dimezzati rispetto alle previsioni standard e non saranno ammessi ulteriori tagli.
 

Regolamento “taglia tempi”: come funzionerà

Entro il 31 gennaio di ogni anno Regioni e Comuni potranno individuare un elenco di progetti considerati “strategici”, relativi ad insediamenti produttivi o ad altre opere in grado di produrre effetti positivi sull’economia e l’occupazione. I progetti devono essere già inseriti nel programma triennale lavori pubblici o in altri atti di programmazione.
 
Entro il 28 febbraio la presidenza del Consiglio dei Ministri potrà proporre altre opere. Sarà necessario coinvolgere i presidenti delle Regioni interessate dalle realizzazione delle opere strategiche, ma in caso di inerzia degli enti competenti è previsto il potere sostitutivo del Governo.
 
L’iter si concluderà ogni 31 marzo con la delibera delle opere da realizzare e delle autorizzazioni che potranno essere semplificate.
 
Gli effetti positivi delle opere proposte dovranno emergere da analisi di valutazione dell’impatto economico e sociale.
  
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Campi elettromagnetici, pubblicati i valori di assorbimento per gli edifici

di Rossella Calabrese http://www.edilportale.com/news/2016/10/normativa/campi-elettromagnetici-pubblicati-i-valori-di-assorbimento-per-gli-edifici_54718_15.html

In Gazzetta il decreto che fissa i limiti di assorbimento da parte delle strutture

31/10/2016 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 5 ottobre 2016 del Ministero dell’Ambiente che introduce le Linee Guida sui valori di assorbimento del campo elettromagnetico da parte delle strutture degli edifici.

Si tratta delle Linee Guida previste dall’articolo 14 del Decreto Sviluppo Bis (DL 179 del 18 ottobre 2012) per individuare i fattori di riduzione della potenza delle onde elettromagnetiche. Di tali fattori di riduzione si terrà conto nella misurazione dei livelli di esposizione degli edifici.

L’articolo 14, comma 8, del DL 179/2012 introduce importanti modifiche al DPCM 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz) relative alle modalità di rilevazione dei campi elettromagnetici.

Le Linee Guida sono state predisposte dall’ISPRA e dalle ARPA/APPA e saranno aggiornate ogni sei mesi dal Ministero dell’Ambiente.
 
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domenica 30 ottobre 2016

il geologo Mario Tozzi: “L’Italia si sta aprendo in due, i terremoti continueranno. Ecco cosa possiamo fare…”

Mario Tozzi, geologo e volto noto della tv, commenta il nuovo fenomeno sismico che ha sconvolto l’Italia centrale e purtroppo non porta con sè buone notizie in merito alla situazione italiana. Il geologo spiega: “C’è una tensione che apre l’Italia in due. I terremoti continueranno, dovremmo finalmente imparare ad agire per evitare troppi danni: sia alle persone che al patrimonio edilizio e architettonico. Comprendo l’allarme delle persone – prosegue Tozzi – tuttavia siamo di fronte ad un fenomeno che si replica puntualmente da migliaia di anni. Quando noi geologi diciamo che i terremoti continueranno, affermiamo solo una “verità” conosciuta. Abbiamo un ruolo scomodo, ma non possiamo permettere che si continui ancora ad abbassare la guardia”. Poi Tozzi entra nello specifico della situazione in centro Italia: “La velocità di allontanamento delle diverse faglie che si trovano sotto l’Appennino è molto contenuta: pochi centimetri al secolo. Ma questo non impedisce all’energia di propagarsi dal sottosuolo, quindi di “produrre” terremoti. Piuttosto lo scandalo è un altro. Che si verifichino centinaia di morti e cancellazioni di intere comunità abitative in presenza di eventi sismici tutto sommato modesti. Il terremoto dello scorso 24 agosto oppure quelli di poche ore fa ma anche quello del 1997, tanto per citare i più recenti, sono di magnitudo molto debole. Un Paese che abbia una vera cultura di “convivenza sismica”, non dovrebbe quasi preoccuparsene: costruendo bene gli edifici, rispettando le regole anti-sismiche, allenando la popolazione a comportamenti virtuosi. Terremoti come quelli degli ultimi mesi rappresentano la “normalità” per un territorio altamente sismico come l’Italia, e l’Appennino in particolare. si rimane sempre sorpresi di quanta paura faccia un terremoto e invece di quanta poca ne faccia una casa costruita male. Che pure è la sola a provocare vittime e danni. Basta con il fatalismo, qui non c’è nessuna natura assassina ma solo un grande lavoro da fare sugli edifici da costruire e su quelli già realizzati. Lavoro che non ha bisogno di altri terremoti per iniziare davvero”. http://last-webs.com/2016/10/27/il-geologo-litalia-si-sta-aprendo-in-due-i-terremoti-continueranno-ecco-cosa-possiamo-fare/

Roma, "il vulcano dei Colli Albani dà segni di risveglio"

"I Colli Albani, l'area vulcanica alle porte di Roma, inizia a dare segni di un futuro risveglio". E a diversi chilometri di profondità si sta accumulando nuovo magma. A stabilirlo, uno studio multidisciplinare condotto da un team di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Geologiche - Sapienza Università di Roma, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGAG-CNR), e Laboratorio di Geocronologia dell'Università di Madison. Lo studio, illustrato da un abstract disponibile sul sito dell'Ingv, si riferisce all'area vulcanica che, alle porte della Capitale, è "rimasta in assoluto stato di quiete da 36.000 anni a questa parte".
L'analisi ha permesso di ricostruire la storia delle eruzioni avvenute da 600.000 anni fa a oggi nel distretto vulcanico, assieme a quella delle deformazioni della crosta terrestre che hanno accompagnato nel tempo la sua evoluzione. "Il risultato sorprendente", afferma Fabrizio Marra, ricercatore dell’INGV, "è che non solo il vulcano è tutt'altro che estinto, ma ha appena iniziato un nuovo ciclo di alimentazione delle camere magmatiche che potrebbe portarlo nel prossimo millennio, da uno stato dormiente a quello di risveglio. Da qui la necessità di monitorare sin da oggi quest'area vulcanica". Gli elementi emersi dallo studio sono molteplici, legati a diversi indicatori geofisici, tutti convergenti nell'indicare chel'area vulcanica è attiva e che a diversi chilometri di profondità si sta accumulando nuovo magma. "In quanto tempo questo magma potrebbe trovare una via di risalita e dar luogo a un'eruzione è difficile da stabilire con precisione, quello che è certo è che i tempi fisici per cui ciò possa avvenire sono alla scala delle diverse migliaia di anni. Tutt'altra storia rispetto al Vesuvio, dove le eruzioni sono avvenute in tempi storici e i tempi di ritorno dell'attività vulcanica sono dell'ordine delle decine e delle centinaia di anni: ai Colli Albani tutto procede con tempi delle migliaia e delle decine di migliaia di anni. A cominciare dai tempi di ritorno delle eruzioni", prosegue Marra.
Lungo tutto il periodo di attività, indipendentemente dalla grandezza dei singoli aventi, le eruzioni ai Colli Albani sono avvenute con cicli molto regolari di circa 40.000 anni, separati da periodi di pressoché assoluta quiescenza. "A partire da 600mila anni fa", spiega il ricercatore dell’INGV, "ci sono stati 11 di questi cicli eruttivi. L'ultimo, avvenuto al Cratere di Albano, è iniziato proprio 41.000 anni fa ed è terminato intorno a 36.000 anni. Questo vuol dire che il tempo trascorso dall'ultima eruzione è dello stesso ordine dei tempi di ritorno: quindi il vulcano deve considerarsi attivo e pronto per un nuovo futuro risveglio". Al momento attuale, si legge nell'abstract, gli indicatori geofisici indicano l’esistenza di un campo di stress estensionale ai Colli Albani e nell'area romana, compatibile con un sollevamento in atto e favorevole alla eventuale risalita di magma.
Al tempo stesso "nessun elemento derivante dalle osservazioni geochimiche e geofisiche in atto lascia ipotizzare che un’eruzione possa avvenire né in tempi brevi né medi. Quindi, se una ricarica dei serbatoi magmatici è in atto, questa durerà senz'altro migliaia di anni prima che possa dar luogo a un'eruzione", conclude Marra.  http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/10/29/roma-vulcano-dei-colli-albani-segni-risveglio_8iNnmIZVr3ruMT10kd8ERJ.html

venerdì 28 ottobre 2016

Impianti sportivi, prorogato al 5 dicembre il bando ‘Sport Missione Comune’

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2016/10/lavori-pubblici/impianti-sportivi-prorogato-al-5-dicembre-il-bando-sport-missione-comune_54710_11.html

I Comuni avranno un mese in più per accedere ai 60 milioni di euro di mutui a tasso zero dell’Istituto per il Credito Sportivo

 28/10/2016 – E’ stata prorogata fino alle 17.00 del 5 Dicembre 2016 la scadenza per presentare le domande relative al progetto “Sport Missione Comune che mette a disposizione 60 milioni di euro di mutui a tasso zero per progetti di costruzione, ampliamento, riqualificazione ed efficientamento energetico di impianti sportivi.
 
L’Istituto per il Credito Sportivo, di concerto con l’Associazione Nazionale Comini Italiani (Anci), ha deciso di prorogare i termini di scadenza dopo aver riscontrato la difficoltà oggettiva dei Comuni interessati a fornire la documentazione relativa alle attestazioni di bilancio previsionale 2016, entro la data prefissata.
 
 E’ stato inoltre consentito ai Comuni che avessero già presentato le domande, di integrare le attestazioni entro e non oltre il 5 Dicembre 2016; l’esame dell’istanza ai fini dell’ammissione al contributo sarà effettuato tenendo presente anche la data di arrivo delle integrazioni documentali richieste.
 

Sport Missione Comune: l’iter del progetto

L’esame della regolarità delle domande e la valutazione dei progetti saranno effettuate dall’ICS, sulla base della documentazione prodotta e delle eventuali integrazioni che potranno essere richieste ai presentatori delle domande.

I progetti selezionati potranno beneficiare di mutui a tasso zero; ciascun mutuo, infatti, potrà godere del totale abbattimento degli interessi sino all’importo massimo di 2 milioni di euro. L’eventuale quota di ciascun mutuo eccedente l’importo godrà di contribuzione negli interessi dello 0,70%.
 
I mutui saranno a tasso fisso e avranno una durata massima di anni 15, nel caso in cui i mutui abbiano durate superiori, fino ad un massimo di anni 30, il contributo concesso a totale abbattimento della quota interessi sarà calcolato sulla durata di 15 anni e spalmato su tutta la durata del piano d’ammortamento.
 
I lavori relativi agli interventi ammessi a contributo dovranno iniziare entro 6 mesi dalla stipula del contratto di mutuo ed essere ultimati entro diciotto mesi dalla stipula del contratto.
 
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giovedì 27 ottobre 2016

Abusi edilizi in aree a rischio, a disposizione dei Comuni 10 milioni per demolirli

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/10/ambiente/abusi-edilizi-in-aree-a-rischio-a-disposizione-dei-comuni-10-milioni-per-demolirli_54679_52.html

Pubblicate le istruzioni per presentare i progetti e farsi anticipare le risorse dal Ministero dell’Ambiente

28/10/2016 – Attivato il Fondo da 10 milioni di euro per la demolizione degli edifici abusivi nelle aree a rischio idrogeologico. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 22 luglio 2016 contenente le istruzioni per la presentazione delle domande di finanziamento degli interventi.
 
Il Fondo, lo ricordiamo, è stato istituito con il Collegato Ambiente (Legge 221/2015) e servirà ad anticipare ai Comuni le risorse necessarie per rimuovere le opere abusive nella aree a rischio, che a volte restano in piedi proprio per mancanza di fondi negli Enti locali. I Comuni, a loro volta, si rivarranno sui responsabili degli abusi e restituiranno le risorse spese al Fondo.
 

Abusi edilizi, 10 milioni per la demolizione

Le demolizioni riguarderanno opere abusive già destinatarie di ordinanze di demolizione non ancora eseguite, dando priorità ai manufatti costruiti in aree classificate a rischio molto elevato (R3 e R4). La classificazione sarà aggiornata ogni tre mesi dal Ministero dell’Ambiente, che potrà chiedere ai Comuni altre informazioni comprovanti l’esposizione degli immobili al rischio idrogeologico.
 
Una volta ottenuto il finanziamento, i Comuni avranno 120 giorni di tempo per eseguire gli abbattimenti, altrimenti dovranno restituirlo. I Comuni si rivarranno inoltre sui responsabili per il recupero delle spese, più rivalutazioni e interessi. Queste somme torneranno quindi al Fondo.
 

Fondo da 10 milioni per la demolizione degli abusi in aree a rischio

Il Fondo coprirà i costi degli interventi di demolizione e le spese tecniche ed amministrative connesse. Nelle spese tecniche rientrano i costi di smaltimento dei materiali derivanti dalle demolizioni e gli interventi per favorire la ripresa della vegetazione autoctona.
 
I Comuni dovranno presentare il progetto dell’attività di rimozione con l’elenco dettagliato dei costi, l’elenco delle opere per cui sono stati adottati provvedimenti definitivi di rimozione e demolizione non eseguiti nei tempi stabiliti, la documentazione comprovante che l’immobile è localizzato in zona demaniale o in area a rischio e l’impegno del legale rappresentante a concludere l’intervento entro i 120 giorni stabiliti.
 
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Legge di Bilancio 2017, ecco la bozza, proroga recupero Irpef per ristrutturazioni

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/10/normativa/legge-di-bilancio-2017-ecco-la-bozza_54651_15.html

In arrivo sismabonus fino all'85%, ecobonus rafforzato per i condomìni, incentivi per ristrutturare alberghi e agriturismi, 7 miliardi di euro per la ricostruzione post-sisma

26/10/2016 – Sismabonus per la messa in sicurezza degli edifici, Ecobonus rafforzato per i condomìni, proroga della detrazione per ristrutturazioni e mobili, credito d’imposta per la ristrutturazione degli alberghi, risorse per la ricostruzione post-terremoto e un Fondo per il finanziamento di opere infrastrutturali urgenti.
 
Sono alcuni dei contenuti del disegno di legge di Bilancio 2017 (SCARICA LA BOZZA) messa a punto dal Governo.
 
Il ritardo nella pubblicazione è stato causato dai chiarimenti chiesti dall’Unione Europea. Dubbi cui il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha risposto in modo chiaro"la manovra è stata definita in dettaglio e sarà mantenuta".
 

Sismabonus

Il sismabonus, già esistente per gli edifici nelle zone 1 e 2 ad alta pericolosità sismica, viene esteso anche alle zone 3 a partire dal primo gennaio 2017.
 
Funzionerà come una detrazione fiscale del 50%, che sarà possibile richiedere fino al 31 dicembre 2021. Il tetto di spesa incentivabile sarà 96mila euro, come per le ristrutturazioni. Il rimborso avverrà però in cinque anni anziché in dieci.
 
Sarà riconosciuto un bonus al 70% o all’80% in caso di miglioramento di una o due classi di rischio e al 75% e 85% in presenza di miglioramenti riguardanti tutto l’edificio condominiale. Saranno detraibili anche le spese per la classificazione e verifica sismica. Il tetto di spesa incentivabile sarà di 96mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari del condominio.

Le valutazioni sul miglioramento della sicurezza antisismica e le modalità con cui i professionisti dovranno certificare gli obiettivi raggiunti seguiranno le linee guida sulla classificazione sismica degli edifici, al momento allo studio del Consiglio superiore del Lavori pubblici, che arriveranno entro il 28 febbraio 2017.

Per poter includere anche i condòmini incapienti, il bonus fiscale potrà essere ceduto a imprese, Esco o altri soggetti diversi da banche e intermediari finanziari. Le modalità operative saranno spiegate dall'Agenzia delle Entrate.
 

Ecobonus 65%

Chi intende effettuare lavori di efficientamento energetico su singole unità immobiliari potrà usufruirne fino al 31 dicembre 2017. Il tetto di spesa incentivabile varierà in base agli interventi realizzati, come già accade, e il rimborso avverrà in dieci rate annuali di pari importo.
 
Nel caso in cui gli interventi vengano effettuati su condomìni privati o edifici dell’Istituto autonomo case popolari, ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2021.
 
Nei condomìni sono inoltre previsti incentivi maggiorati, fino al 70%, per gli interventi che interessano almeno il 25% dell'involucro edilizio e fino al 75% con il miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva.
 
Il tetto di spesa incentivabile per ogni appartamento sarà pari a 40mila euro. Il rimborso avverrà in cinque anni.

L'Enea condurrà delle verifiche a campione per controllare la veridicità delle prestazioni raggiunte. In caso di discrepanza con l'Attestato di prestazione energetica rilasciato dai professionisti dopo i lavori, il bonus sarà revocato.
 
Anche in questo caso si potrà cedere il bonus a imprese, Esco o soggetti terzi.
 

Detrazione 50% sulle ristrutturazioni

La detrazione del 50% sulle ristrutturazioni delle singole unità immobiliari sarà prorogata fino al 31 dicembre 2017.
 
Proroga di un anno prevista anche per il Bonus Mobili, cioè il bonus del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica elevata da destinare alle abitazioni oggetto di ristrutturazione.
 

Ristrutturazione alberghi e agriturismi

Il credito di imposta per gli interventi di ristrutturazione degli alberghi salirà dall’attuale 30% al 50% e sarà esteso agli agriturismi. La misura, in scadenza a fine dicembre, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019.
 

Ricostruzione post-sisma

Per la ricostruzione degli edifici privati dopo il terremoto del Centro Italia del 24 agosto 2016, il disegno di legge prevede uno stanziamento di 6,1 miliardi: 100 milioni nel 2017 e 200 milioni all'anno nei 30 anni compresi tra il 2018 e il 2047. Come già annunciato, sarà erogato un miliardo di euro per la ricostruzione degli edifici pubblici: 250 milioni nel 2017, 300 milioni tra il 2018 e il 2019, 150 milioni nel 2020.
 
Le Regioni potranno poi usare per la ricostruzione parte dei fondi strutturali della programmazione europea 2014-2020 fino a un massimo di 300 milioni.
 

Fondo infrastrutture

Il ddl prevede l’istituzione di un Fondo a disposizione del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'Economia che finanzierà trasporti e viabilità, infrastrutture, ricerca, difesa del suolo, dissesto idrogeologico, edilizia pubblica e privata, innovazione tecnologica e informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria e penitenziari. Le risorse del Fondo dovrebbero poter essere spese per interventi considerati urgenti e che possono usufruire di tempi ridotti.
 

Scuole Belle

Il programma Scuole Belle, in scadenza al 30 novembre, sarà prorogato fino al 30 giugno 2017. Alla misura saranno destinati 128 milioni di euro, che si aggiungeranno ai 64 milioni stanziati per il 2016.
 

Organizzazione G7

Sarà istituito un Fondo, con una dotazione di 45 milioni di euro per il 2017, per l’organizzazione e lo svolgimento del G7 che si svolgerà a Taormina il 26 e 27 maggio 2017. Le risorse saranno destinate ad adeguamenti infrastrutturali e sicurezza.
 

Expo 2015

Il ddl stanzia 8 milioni di euro nel 2017 per la riqualificazione dell’area Expo 2015. Il progetto, che avrà durata pluriennale, prevede il trasferimento nella zona di alcuni dipartimenti scientifici dell’Università degli Studi di Milano e la costruzione, insieme a “Human Technopole”, di un polo della didattica, della ricerca e dell’innovazione. Le risorse messe in bilancio costituiscono uno stanziamento iniziale, che coprirà l’avvio delle attività di progettazione propedeutiche alla realizzazione delle strutture, ma saranno integrate per consentire lo sviluppo pluriennale del progetto.

La società Expo 2015 sarà posta in liquidazione
 

Human Technopole a Milano

La Legge di Bilancio stanzia 10 milioni di euro nel 2017, 114,3 milioni nel 2018, 136,5 milioni nel 2019, 112,1 milioni nel 2020, 122,1 milioni nel 2021, 133,6 milioni per il 2022 e 140,3 milioni a decorrere dal 2023 per la realizzazione del progetto 'Human Technopole', una infrastruttura scientifica e di ricerca di interesse nazionale multidisciplinare. La sua attività sarà finanziata dai Ministeri fondatori, da soggetti pubblici e privati e sarà gestita da una Fondazione appositamente costituita.
 

Fondo micro-interventi

Il Fondo, la cui dotazione non è ancora stata definita, finanzierà gli interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo a quelli connessi agli eventi internazionali, culturali e sportivi.
 

Credito sportivo

Sarà possibile rilasciare garanzie o controgaranzie per lo svolgimento di manifestazioni sportive internazionali di prestigio utilizzando il Fondo di garanzia per la costruzione, l'ampliamento, l'attrezzatura, il miglioramento o l'acquisto di impianti sportivi istituito con la Finanziaria 2003.
 

Adeguamento reti viarie e ferroviarie in provincia di Belluno

Per la realizzazione della finale di coppa del mondo di sci a marzo 2020 e i campionati mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo, il presidente di Anas S.p.A., in qualità di Commissario straordinario sarà delegato a realizzare opere di adeguamento della viabilità statale nella provincia di Belluno. La spesa autorizzata ammonta a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2021.
 
Per ridurre i costi sarà possibile rielaborare progetti già approvati ma non ancora appaltati. È prevista la convocazione di una Conferenza di Servizi per la semplificazione delle procedure.
 
Per gli stessi obiettivi è previsto anche l’adeguamento della rete ferroviaria nella provincia di Belluno in collaborazione con RFI. Le opere dovranno essere consegnate entro il 31 dicembre 2019, ma non usufruiranno di uno stanziamento di risorse.
 
Prevista infine la progettazione e realizzazione di nuovi impianti a fune, l’adeguamento e il miglioramento di quelli esistenti, la progettazione e realizzazione di collegamenti tra impianti, nuove piste di discesa e opere connesse alla riqualificazione turistica. Anche in questo caso, il termine di consegna sarà il 31 dicembre 2019.
 
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mercoledì 26 ottobre 2016

cosa fare chi chiamare in caso di terremoto

Contabilizzatori di calore, Confedilizia chiede di rinviare di un anno le sanzioni

di Rossella Calabrese http://www.edilportale.com/news/2016/10/normativa/contabilizzatori-di-calore-confedilizia-chiede-di-rinviare-di-un-anno-le-sanzioni_54633_15.html

La Confederazione dei proprietari di casa: ‘nei condomìni è caos per il riscaldamento’

26/10/2016 - Rinviare di un anno l’applicazione delle sanzioni in caso di inadempienza all’obbligo di installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomìni, per dare ai proprietari più tempo per adeguarsi.

Lo chiede Confedilizia in vista della scadenza del 31 dicembre 2016, termine entro il quale in ogni condominio occorre installare i sistemi in questione. Sistemi - sottolinea la Confederazione italiana dei proprietari di casa - che non sono obbligatori in senso assoluto ma, in linea con lo spirito della normativa, solo se viene preventivamente verificato che determinino efficienza e risparmio energetico.
 
“In molti edifici, però - scrive Confedilizia nel comunicato - non è stato ancora possibile adempiere a quanto imposto dalla legge a causa del ritardo con cui è stato approvato il decreto che ha modificato le regole applicabili. E le prime accensioni dei riscaldamenti, unitamente all’impossibilità oggettiva per le imprese di soddisfare le innumerevoli richieste in questo senso, non consentono ormai più, in molte zone d’Italia, di intervenire per tempo. Così, il rischio che per molti condominii possano scattare sanzioni da 500 a 2.500 euro per ciascuna unità immobiliare è concreto quanto ingiusto. E a risentirne maggiormente saranno le fasce della popolazione economicamente più deboli”.
 
Secondo Confedilizia, la situazione creatasi renderebbe necessaria una proroga del termine attualmente previsto. Poiché, però, la normativa europea impone sia il termine del 31 dicembre 2016 sia l’applicazione di sanzioni, una strada percorribile potrebbe essere quella di differire di un anno le misure delle sanzioni attualmente previste e, per il 2017, sostituirle con importi fortemente ridotti, nell’ordine del 5/10 per cento della misura più bassa oggi fissata.
 
“Ciò - prosegue la Confederazione -, se accompagnato da un atteggiamento degli organi preposti ai controlli consapevole delle gravi difficoltà determinatesi, non imputabili ai cittadini, consentirebbe a  proprietari e amministratori di condominio di affrontare più serenamente il problema”.
 
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Strade, in arrivo 100 milioni per la manutenzione straordinaria

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/10/lavori-pubblici/strade-in-arrivo-100-milioni-per-la-manutenzione-straordinaria_54626_11.html

Le risorse sono state ripartite tra le Province delle Regioni a Statuto ordinario che dovranno stipulare accordi con ANAS

26/10/2016 – In arrivo 100 milioni di euro per la manutenzione straordinaria della rete viaria. Il DM 17 ottobre 2016 del Ministero dell’Interno ha ripartito tra le Province delle Regioni a Statuto ordinario le risorse previste per questo obiettivo dalla Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 208/2015).
 
Per effettuare gli interventi, le province dovranno siglare degli accordi con ANAS nei limiti dei fondi assegnati.
 

Ripartizione dei 100 milioni per la manutenzione straordinaria

I 100 milioni di euro stanziati sono stati ripartiti in due step, prima tra le Regioni e poi tra le Province. Nella suddivisione si è tenuto conto della consistenza e delle condizioni della rete viaria, della popolazione e della presenza di Comuni montani.
 
Le Regioni hanno poi considerato le diverse realtà territoriali, eventuali condizioni di debolezza finanziaria di alcuni Comuni e le esigenze di messa in sicurezza.
 
Una volta fissati i criteri, in vetta alla classifica delle risorse assegnate si è collocata la Lombardia, con più di 12 milioni di euro totali, seguita dal Piemonte con 10 milioni e da Emilia Romagna e Toscana, entrambe con più di 8 milioni di euro.
 
Si tratta ad ogni modo di contributi che non risolveranno le difficoltà esistenti, ma sosterranno gli Enti locali nella realizzazione degli interventi più urgenti.
 
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provincia Latina Bando per gli interventi a sostegno dell'utilizzo di fonti rinnovabili di energia.

Bando per gli interventi a sostegno dell'utilizzo di fonti rinnovabili di energia. D.G.R.L. n.340 del 08.05.2008", approvato con determinazione dirigenziale n.799 del 29.07.2015. Approvazione verbali dei lavori della Commissione tecnica per la valutazione delle domande pervenute.

Rottamare le Cartelle esattoriali? Ecco come fare. Escluse le multe La sanatoria riguarda cartelle notificate da Equitalia negli anni dal 2000 al 2015 per tutti i tributi per i quali la riscossione è stata affidata alla società

Sanatoria a domanda per tutte le cartelle Equitalia. Entro 90 giorni a partire dal 25 ottobre sarà possibile usufruire della nuova opportunità prevista dal decreto fiscale pubblicato ieri sera sulla Gazzetta ufficiale. Il risparmio sarà tanto più significativo quanto più sono alte le sanzioni e gli interessi di mora. Dovuti invece l'aggio e le spese di notifica. Le multe per le infrazione al Codice dalla strada restano escluse dalla sanatoria generale, ma non saranno più dovuti gli interessi. Ci sarà tempo per effettuare tutti i versamenti fino a marzo del 2018, se si sceglie di pagare a rate.
 
La cartelle interessate. La sanatoria riguarda  cartelle notificate da Equitalia  negli anni dal 2000 al  2015 per tutti i tributi per i quali la riscossione è stata affidata alla società, tranne quelli espressamente esclusi dalle norme, ossia: l'Iva sulle esportazioni; il recupero di aiuti di Stato;  i crediti derivanti da pronunce  di  condanna  della  Corte  dei conti;   le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute  a  seguito
di provvedimenti e sentenze penali di condanna;  le  sanzioni  amministrative  per  violazioni  al  Codice  della strada.  Per tutte le altre tipologie di tributi non pagati,  compresi quelli locali (Imu, Tasi), come pure per i contributi previdenziali non versati, (Inps e Inail) si potrà presentare la domanda per ottenere lo sconto. Occorrerà però  attendere i moduli che dovranno essere messi a punto da Equitalia entro due settimane.
 
Taglio del 35%.  La sanatoria consentirà di mettersi in regola versando solo le somme dovute a titolo di imposta o di contributi,  senza più dover nulla a titolo di sanzioni per il mancato pagamento e di interessi di mora, una voce che  a partire dal 2010 si è aggirata intorno al 5% annuo. Le sanzioni, invece dipendono dalla tipologia del tributo evaso: la sanzione massima prevista, ad esempio, per il mancato versamento dell'Irpef e delle imposte indirette è pari al 30% del tributo non versato, importo che sommato a quello degli interessi di mora consente, per queste cartelle, di risparmiare il 35%. Sempre dovuti, invece gli oneri di  riscossione per Equitalia e le spese di notifica. 
 
Sì alla sanatoria che per chi già pagava a rate. Potranno usufruire del taglio delle cartelle anche tutti coloro che sono stati ammessi a pagare a rate, purché però siano effettivamente in regola con i pagamenti. Il decreto specifica infatti che la sanatoria è ammessa  anche in questo caso a patto che  siano stati effettuati tutti i versamenti  con  scadenza  dal  l°  ottobre  al  31 dicembre 2016. In questo  caso la sanatoria riguarderà solo le somme dovute per le rate rimanenti, in quanto restano definitivamente acquisite e  non  sono  rimborsabili  le somme già versate.
 
Tempi e modi per i versamenti. Anche nel caso della sanatoria, peraltro, è previsto il pagamento rateale. Si potrà scegliere, infatti, se versare il dovuto in un'unica soluzione oppure in quattro rate di pari importo. In ogni caso occorrerà indicare questa volontà nella domanda da presentare a Equitalia, in quanto sarà poi la stessa Equitalia ad effettuare i conteggi e a comunicare l'ammontare complessivo delle somme dovute, quello delle singole rate, il giorno e  il  mese  di  scadenza.  In ogni caso, la prime due rate sono ciascuna  pari ad un terzo e la terza e la quarta ciascuna pari ad  un  sesto  delle somme dovute. La scadenza della terza rata non può  superare  il  15 dicembre 2017 e la scadenza della quarta rata non può superare il 15
marzo 2018.  Il pagamento potrà  essere effettuato con la  domiciliazione  sul  conto  corrente  da indicare, volendo, nella  domanda;  tramite  i bollettini precompilati allegati da Equitalia alla comunicazione con la quale si dà il via libera alla sanatoria; direttamente presso gli sportelli dell'agente della riscossione.
 
La questione delle multe.  Le cartelle relative al recupero delle somme dovute per il mancato pagamento delle multe stradali sono espressamente
escluse dalla sanatoria. Non sarà possibile, quindi, avere nessuno sconto sulle sanzioni dovute per non aver rispettato le regole. Sarà invece possibile ottenere il taglio degli interessi addebitati sulle cartelle. Anche in questo caso sarà necessario presentare la domanda. http://www.repubblica.it/economia/2016/10/26/news/rottamare_le_cartelle_esattoriali_ecco_come_fare_escluse_le_multe-150609927/?ref=HRER2-3

martedì 25 ottobre 2016

Cartelle esattoriali, la rottamazione è in vigore. Come e quando fare domanda

Le domande per usufruire della sanatoria che prevede il pagamento integrale del debito con la cancellazione di sanzioni e interessi di mora, dovranno essere presentate entro il prossimo 21 gennaio. Utilizzando il modulo che Equitalia (o un eventuale altro agente della riscossione) ha 15 giorni di tempo. Ecco come funziona
E’ partito il conto alla rovescia per la rottamazione delle cartelle esattoriali con i debiti a ruolo relativi agli anni 2000-2015prevista dal decreto Fiscale che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale nella serata di lunedì 24 ottobre, data a partire dalla quale si contano i 90 giorni di tempo per aderire all’operazione. Quindi le domande per usufruire della sanatoria che prevede il pagamento integrale del debito con la cancellazione di sanzioni e interessi di mora, dovranno essere presentate entro il prossimo 21 gennaio. Utilizzando il modulo che Equitalia (o un eventuale altro agente della riscossione) ha 15 giorni di tempo per pubblicare sul suo sito internet. La scadenza è dunque per il prossimo 7 novembre.
COSA NON SI DOVRA’ PAGARE – Il decreto la chiama “definizione agevolata” e riguarda tutte le cartelle esattoriali, non solo quelle di Equitalia. Di fatto sarà possibile pagare le cartelle ricevute sulle imposte e sui contributi cancellando le sanzioni e gli interessi di mora.E’ stato previsto anche uno “sconto” per l’Iva, ma solo se l’imposta non riguarda il pagamento all’importazione. Rimane da pagare, oltre all’importo dovuto inizialmente, anche l’aggio per il concessionario della riscossione. Caso a sé le multe stradali per le quali chiaramente non potranno essere cancellate le sanzioni in quanto l’oggetto delle multe sono proprio delle “sanzioni amministrative per violazione del codice della strada”. Quindi il beneficio sarà limitato agli interessi oppure sulle maggiorazioni previste in questo caso per il tardato pagamento dalla legge di depenalizzazione del 1981.
LA RATEIZZAZIONE E LE SCADENZE – Al momento della richiesta il contribuente potrà scegliere di pagare l’importo dividendolo in massimo quattro rate. Entro il 22 giugno (sei mesi dall’entrata in vigore del decreto) il concessionario della riscossione dovrà comunicare a chi ha fatto domanda l’importo complessivo dovuto al netto della sanatoria e le singole rate, con la data di scadenza di ciascuna. Le prime due rate saranno pari ciascuna a un terzo del dovuto, le ultime due ad un sesto. Sulle rate saranno calcolati gli interessi ma chi vuole potrà pagare in un unica soluzione. Le prime tre rate dovranno essere comunque versate entro il 15 dicembre 2017, la quarta entro il 15 marzo 2018. Dall’operazione l’erario conta di incassare 2 miliardi il prossimo anno e 900 milioni quello successivo.
VIETATO SALTARE LE RATE – Saltare un pagamento o farlo in modo parziale costerà l’uscita dalla sanatoria con il ritorno del carico debitorio pieno delle vecchie cartelle. Il versamento della potrà esser fatto con la domiciliazione bancaria oppure con i bollettini precompilati, ovvero andando di persona allo sportello dell’agente di riscossione.  Potranno aderire alla sanatoria anche i contribuenti che hanno già in parte pagato le cartelle, magari attraverso il meccanismo della rateizzazione. In questo caso l’importo da pagare sarà quello del debito residuo sul capitale. Le sanzioni e gli interessi già pagati non si recuperano. Per chi aderisce si bloccano le rate concordate: la revoca scatta con il primo pagamento della definizione agevolata.
LA RINUNCIA ALLE LITI E LE ECCEZIONI – Per aderire il contribuente dovrà espressamente dichiarare di rinunciare ad eventuali procedimenti aperti davanti alle commissioni tributarie, in pratica dovrà rinunciare a potare avanti le liti relative alla cartella che sta versando. Dalla presentazione della richiesta di adesione alla definizione agevolata si fermano i tempi di prescrizione e decadenza ma anche quelli per le ”azioni esecutive” del fisco, come le ganasce fiscali o il pignoramento. Non si fermano però le operazioni già scattate.
La rottamazione non vale per l’Iva all’importazione, ma anche per le somme dovute a titolo di recupero di “aiuti di Stato” (in pratica le multe Ue) e su quelle derivanti da pronunce di condanna dellaCorte dei conti. La definizione agevolata non si applica nemmeno sulle multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti o sentenze penali di condanna.di  | 24 ottobre 2016 http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10/24/cartelle-esattoriali-la-rottamazione-e-vigore-come-e-quando-fare-domanda/3119129/