mercoledì 27 marzo 2013

sentenza Tar Sardegna Oneri urbanizzazione, l’aumento non può essere retroattivo

Tar Sardegna: gli aumenti non si applicano alle concessioni edilizie rilasciate prima dell’adeguamento di Paola Mammarella 28/03/2013 - L’aumento degli oneri di urbanizzazione non può avere effetto retroattivo e non può applicarsi ai titoli edilizi già rilasciati. Lo ha affermato il Tar Sardegna, che con la sentenza 75/2013 si è allineato alle precedenti pronunce della giustizia amministrativa.Il caso preso in esame dal Tribunale Amministrativo riguarda una società che aveva stipulato una convenzione urbanistica di attuazione del piano di lottizzazione per la realizzazione di un intervento edilizio. In base alla convenzione siglata, l’incidenza degli oneri di urbanizzazione secondaria su ogni metro cubo era di 0,924 euro. In seguito, però, il Comune si era adeguato al costo della vita e alle nuove tabelle parametriche regionali, portando a 2,77 euro l’incidenza degli oneri su ogni metro cubo. Dopo il ricorso presentato dalla società, il Tar ha affermato che le nuove delibere comunali non possono avere un effetto retroattivo. I maggiori oneri di urbanizzazione introdotti non possono quindi essere applicati alle concessioni edilizie già rilasciate, ma valgono solo per i titoli abilitativi rilasciati dopo l’adozione della delibera. L’unica eccezione è costituita dalle concessioni edilizie in cui il Comune inserisce l’espressione “salvo conguaglio”. In questo caso, infatti, l’Amministrazione può pretendere il pagamento della maggiorazione. Ricordiamo che, ai sensi del Dpr 380/2001, Testo Unico dell’edilizia, l'incidenza degli oneri di urbanizzazione viene stabilita da una delibera del consiglio comunale sulla base delle tabelle parametriche regionali. In assenza delle tabelle parametriche i Comuni definiscono gli oneri di urbanizzazione con una delibera provvisoria. Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria devono inoltre essere aggiornati ogni cinque anni rifacendosi alle disposizioni regionali. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/oneri-urbanizzazione-l-aumento-non-pu%C3%B2-essere-retroattivo_32629_15.html

Rendimento energetico edifici: livelli alti a prezzi accessibili, metodologia di calcolo

Dal Buildings Performance Institute Europe una metodologia per calcolare i livelli ottimali di efficienza in funzione dei costi di Rossella Calabrese 28/03/2013 - La Direttiva sul rendimento energetico degli edifici (2010/31/UE http://www.edilportale.com/normativa/direttiva-cee/2010/2010-31-ue/direttiva-del-parlamento-europeo-e-del-consiglio-del-19-maggio-2010-sulla-prestazione-energetica-nell-edilizia_11573.html) impone agli Stati membri di introdurre requisiti minimi di rendimento energetico nella costruzione degli edifici e degli elementi e sistemi tecnici per l’edilizia, e di fissare questi requisiti sulla base di una metodologia dei livelli ottimali in funzione dei costi. Il Buildings Performance Institute Europe (BPIE) ha messo a punto una metodologia (scarica il testo http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/buildings-performance-institute-europe-(bpie)-implementing-the-cost-optimal-methodology-in-eu-countries._14173.html) che introduce - per la prima volta - tra i prerequisiti quello di prendere in considerazione i costi di esercizio globali degli edifici, in base ai quali modellare le loro future esigenze di rendimento energetico. Con questo metodo, la valutazione del fabbisogno energetico degli edifici non sarà più legata soltanto ai costi di investimento, ma terrà conto della loro gestione, manutenzione e smaltimento; di conseguenza i costi per il risparmio energetico saranno più coerenti e sostenibili. La metodologia per il calcolo dei livelli ottimali di rendimento energetico minimo per edifici ed elementi edilizi - ricorda il BPIE - è stata stabilita con il Regolamento 244/2012 (vederehttp://www.edilportale.com/normativa/regolamento/2012/244/regolamento-delegato-(ue)-n.-244-2012-della-commissione-del-16-gennaio-2012-che-integra-la-direttiva_12256.html) per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2012/04/risparmio-energetico/requisiti-energetici-degli-edifici-pubblicato-il-regolamento-ue_26935_27.html), mentre ulteriori indicazioni sulle modalità di attuazione della metodologia a livello nazionale sono state fornite con delle Linee Guida (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2000/commissione-europea-orientamenti-che-accompagnano-il-regolamento-delegato-(ue)-n.-244-2012-del-16_12564.html) pubblicate dalla Commissione europea nel mese di aprile 2012. Tuttavia - spiega il BPIE - sia il Regolamento comunitario che le Linee Guida danno agli Stati membri un grado molto elevato di flessibilità, per quanto riguarda la selezione dei dati di input per il calcolo, la selezione di riferimento edifici, costi energetici, ecc. Nella convinzione che gli Stati membri trarrebbero beneficio da ulteriori indicazioni sul rapporto tra livelli ottimali e costi e su come utilizzare la metodologia relativa agli Edifici a Energia Quasi Zero (EEQZ), il BPIE intende fornire degli esempi pratici su come implementare in modo efficace una metodologia dei livelli ottimali in funzione dei costi, a livello nazionale. L’obiettivo principale è quello di valutare le implicazioni dei diversi parametri critici, nonché di condividere le buone pratiche tra i paesi dell’UE. Nel documento vengono illustrati tre casi di studio, con il supporto di consulenti provenienti da Austria (e-Sieben), Germania (IWU) e Polonia (BuildDesk), concentrandosi sul rapporto tra livelli ottimali e costi per edifici multi-familiari e/o unifamiliari. I casi di studio dimostrano che è possibile definire livelli di rendimento energetico degli edifici, ambiziosi ma a prezzi accessibili, e che la transizione verso Edifici a Energia Quasi Zero è possibile. Di efficienza energetica in edilizia si parla a Smart Village in Tour, il road show nazionale dedicato agli Edifici a Energia Quasi Zero e antisismici, organizzato da Edilportale. Iscriviti!http://www.edilportale.com/news/2013/03/risparmio-energetico/rendimento-energetico-edifici-livelli-alti-a-prezzi-accessibili_32628_27.html (riproduzione riservata)

lunedì 25 marzo 2013

Fotovoltaico, più snelle le procedure di accesso agli incentivi, GSE sistema informatico

Fotovoltaico, più snelle le procedure di accesso agli incentivi Pubblicato sul sito del Gse il sistema informatico Pvcert che permette certificazioni e attestazioni di moduli e inverter di Paola Mammarella 26/03/2013 - Più facile l’accesso agli incentivi del Quarto e del Quinto Conto Energia (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-ministeriale/2012/ministero-dello-sviluppo-economico-attuazione-dell-art.-25-del-decreto-legislativo-3-marzo-2011-n._12297.html). È online sul sito del Gse, Gestore dei servizi energetici, il sistema informatico (vedere http://www.pvcert.gse.it/) che permette le certificazioni e le attestazioni dei moduli e degli inverter fotovoltaici. Come spiegato dal Gse, per beneficiare delle tariffe incentivanti, iprincipali componenti degli impianti fotovoltaici, cioè moduli e inverter, devono possedere specifici requisiti tecnici e commerciali. I requisiti devono essere dimostrati dal soggetto responsabile, cioè dal responsabile dell’esercizio e della manutenzione degli impianti, che ha il diritto a richiedere e ottenere le tariffe incentivanti, allegando certificazioni e attestazioni alla richiesta di concessione degli incentivi. Con il DM 5 luglio 2012 – Quinto Conto Energia, si è pensato di rendere più facile il reperimento dei documenti, permettendo a produttori e importatori dei moduli e degli inverter di trasmettere preventivamente i documenti al Gse per renderli disponibili ai soggetti responsabili. Il Gse ha quindi messo a punto il sistema informatico Pvcert che consente la ricerca e la visualizzazione dei Certificati e delle Attestazioni disponibili per componente, marca e modello, nonché l’inserimento l’inserimenti di certificati e attestazioni da parte di fornitori e organismi di rilascio registrati. Rientrano tra i soggetti fornitori i produttori, gli importatori e i distributori sul mercato italiano, gli installatori, i soggetti responsabili e i tecnici referenti di un impianto fotovoltaico. Possono registrarsi come organismo di rilascio i laboratori di prova, gli organismi di certificazione qualità dei moduli fotovoltaici, i consorzi di recupero e riciclo moduli fotovoltaici, gli organismi di certificazione qualità dei processi e gli organismi di certificazione qualità degli inverter fotovoltaici. Una volta che gli operatori registrati hanno inserito i dati, questi diventano disponibili per la visualizzazione dopo un'istruttoria di idoneità e la validazione del Gse. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/risparmio-energetico/fotovoltaico-pi%C3%B9-snelle-le-procedure-di-accesso-agli-incentivi_32586_27.html

sentenze TAR silenzio assenso permesso a costruire

Permesso di costruire con silenzio assenso, a che punto siamo La sintesi Ance sulle pronunce dei Tar chiamati a dirimere le controversie sul rilascio dei titoli abilitativi di Paola Mammarella 25/03/2013 - Il rilascio del permesso di costruire con silenzio assenso, introdotto col DL 70/2011 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2011/70/semestre-europeo-prime-disposizioni-urgenti-per-l-economia-(dl-sviluppo)_11911.html) è un principio fondamentale della legislazione statale in materia di governo del territorio e prevale sulle norme regionali. È questa la sintesi tracciata dall’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, che ha studiato le pronunce dei Tar Regionali sull’argomento. Dalle sentenze esaminate emerge un comune denominatore: le Amministrazioni locali devono attenersi alla norma nazionale, soprattutto quando questa è stata adottata prima della conclusione del procedimento per il rilascio del permesso di costruire. Le pronunce dei tribunali Il Tar Lombardia ha affermato che il nuovo metodo per il rilascio del permesso di costruire rientra fra i procedimenti di formazione tacita degli atti autorizzativi, rappresenta un principio fondamentale della legislazione statale nella materia del governo del territorio e di conseguenza prevale sulle norme regionali di dettaglio. Analogamente, il Tar Piemonte sostiene che il silenzio-assenso può essere rimosso solo mediante l'esercizio del potere di annullamento di ufficio da parte del Comune. Il Tar Lazio ha inoltre sottolineato il principio in base al quale le modifiche normative devono essere tenute in considerazione se entrano in vigore prima che venga richiesto il titolo abilitativo o che si concluda il procedimento per il suo rilascio. L’evoluzione della normativa Ricordiamo che prima dell’approvazione del Dl Sviluppo 70/2011, la mancata risposta del Comune si traduceva in silenzio rifiuto, che poteva essere impugnato entro 60 giorni davanti al Tar. Per tutelare i privati dall’inerzia della Pubblica Amministrazione e dai tempi della giustizia, il Dl Sviluppo ha stabilito che, in mancanza di vincoli ambientali, se l’Amministrazione non rilascia un provvedimento espresso e se vengono rispettate le previsioni di legge si forma il silenzio assenso. Resta comunque fermo il diritto di autotutela della Pubblica Amministrazione, che può annullare il permesso di costruire. In base al nuovo DL Sviluppo 83/2012 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/83/misure-urgenti-per-la-crescita-del-paese-(dl-sviluppo)_12509.html), se un immobile è sottoposto a un vincolo tutelato da un ente diverso dal Comune, lo Sportello Unico deve acquisire l’atto di assenso in Conferenza di Servizi. Nel caso in cui l’esito non sia favorevole si crea il silenzio rifiuto. Un tentativo di cambiamento è arrivato col pacchetto semplificazioni (vedere http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/pacchetto-semplificazione_13123.html) dello scorso novembre, rimasto in sospeso per la crisi di Governo. Oltre a superare la distinzione tra immobili vincolati tutelati dal Comune e quelli tutelati da un ente diverso, il provvedimento si basava sul presupposto che il silenzio rifiuto non avesse valore di provvedimento di diniego e che dovesse quindi essere eliminato. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/permesso-di-costruire-con-silenzio-assenso-a-che-punto-siamo_32559_15.html

condominio, cassazione i costi per manutenzione e innovazioni prescindono dalle tabelle millesimali

Condominio, spese ripartite in base alle quote di proprietà Cassazione: i costi per manutenzione e innovazioni prescindono dalle tabelle millesimali di Paola Mammarella 25/03/2013 - Le spese per interventi di adeguamento degli impianti effettuate in un condominio possono essere ripartite secondo il valore delle proprietà, anche se non ci si può rifare a delle tabelle millesimali formalmente approvate. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza 12471.Secondo la Cassazione, per la ripartizione delle spese ci si può rifare ad altri elementi, come il pagamento delle quote millesimali secondo criteri prestabiliti. Nel caso preso in esame dalla Corte, il proprietario di una abitazione aveva citato in giudizio il suo condominio. Il suo obiettivo era far dichiarare nulle le delibere assembleari per l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo. A dette del condomino che aveva presentato il ricorso, la ripartizione delle spese per una serie di interventi realizzati nel condominio era stata effettuata secondo tabelle millesimali che non rispecchiavano la reale consistenza degli immobili. Per risolvere la questione la Cassazione ha affermato che in mancanza di un regolamento con allegate tabelle millesimali, i condomini possono accordarsi liberamente sui criteri per la ripartizione delle spese. Ad ogni modo, ricorda la Cassazione, deve essere rispettato l’articolo 1123 del Codice Civile in base al quale le spese necessarie per la conservazione delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell'interesse comune e per le innovazioni deliberate, devono essere sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/condominio-spese-ripartite-in-base-alle-quote-di-propriet%C3%A0_32540_15.html

giovedì 21 marzo 2013

governo In arrivo 40 miliardi per pagare le imprese e sbloccare i cantieri

Si basano sull’allentamento del patto di stabilità le proposte lanciate da Governo, Comuni e Partito Democratico di Paola Mammarella 22/03/2013 - Si gioca su più fronti la partita contro il ritardo nei pagamenti e lo sblocco dei cantieri. Dopo la giornata di sensibilizzazione organizzata ieri dall’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, arrivano da più parti proposte per liquidare il debito delle Amministrazioni nei confronti delle imprese. Mentre il Consiglio dei Ministri ha illustrato una serie di misure per immettere 40 miliardi nel sistema economico, il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge che mira a utilizzare le giacenze di cassa dei Comuni.Governo: liquidità per 40 miliardi Con le idee discusse durante il Consiglio dei Ministri di ieri, il Governo intende adottare misure per immettere nel sistema una liquidità pari a 40 miliardi di euro: 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014. Le misure riguarderanno la deroga alle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari, l’allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili, l’esclusione dal Patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di Comuni e province e l’istituzione di fondi rotativi per assicurare la liquidità agli Enti territoriali e i rimborsi fiscali pregressi a carico dello Stato, attraverso l’utilizzo delle giacenze di tesoreria. PD: allentare il patto di stabilità Punta sull’allentamento del patto di stabilità interno anche la proposta di legge presentata dai senatori del Partito Democratico. Come riferito dai firmatari del provvedimento, gli amministratori locali sanno di avere le risorse necessarie per sbloccare cantieri e investimenti, ma non possono utilizzarle a causa dei vincoli del patto di stabilità, nonostante in molti casi si tratti di interventi fondamentali per i cittadini come la manutenzione delle scuole e delle strade, la realizzazione di infrastrutture sportive e di opere per la tutela ambientale contro il dissesto idrogeologico. Per risolvere questo impasse il ddl propone che i Comuni virtuosi, in grado di disporre di liquidità per aver affrontato la via del risanamento finanziario, possano procedere ai pagamenti in conto capitale nel limite massimo del 26% dei residui passivi, in deroga al patto di stabilità. La misura, stimano i promotori del provvedimento, nel 2013 libererebbe 4 miliardi e mezzo di euro. Le iniziative dei Comuni Dopo la giornata organizzata al Teatro Capranica dall’Associazione dei Comuni per chiedere lo sblocco dei pagamenti, il presidente dell’Anci Graziano Delrio si è detto soddisfatto per la disponibilità mostrata sull’argomento dai neopresidenti di Camera e Senato. Delrio però ha aggiunto che di fronte ad eventuali “trucchi o inghippi burocratici”, i Comuni proseguiranno da soli, autorizzando i pagamenti. Nelle casse dei Comuni, ha continuato Delrio al termine della giornata, ci sono 13 miliardi di euro bloccati dal patto di stabilità che, “così come congegnato fa cadere più del 23% degli investimenti”. Si tratta di vincoli, ha affermato Delrio, “che sono tutti italiani, mentre si continua a dire che è l’Europa che ce li impone”. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/in-arrivo-40-miliardi-per-pagare-le-imprese-e-sbloccare-i-cantieri_32534_15.html

Piano Casa Lazio, no alla trasformazione delle aree verdi, annullamento Zingaretti

Zingaretti annulla la norma che consente alle zone verdi di diventare edificabili di Paola Mammarella 22/03/2013 - Nuovi cambiamenti per il Piano Casa del Lazio (vedere http://www.edilportale.com/normativa/legge-regionale/2012/12/regione-lazio-modifiche-alle-leggi-regionali-6-ottobre-1997-n.-29-(norme-in-materia-di-aree-naturali_12529.html). Il neogovernatore Nicola Zingaretti ha bloccato l’articolo 3 ter che, come lamentato dalle associazioni ambientaliste, avrebbe consentito la trasformazione di zone destinate a verde e servizi pubblici, non ancora espropriate, in aree edificabili a patto di realizzare alloggi in social housing. Per Legambiente, su tremila ettari potevano essere realizzati 30 milioni di metri quadri di nuovo cemento. Un rischio giudicato enorme dal presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati “viste le moltissime aree che il Comune non è mai riuscito ad espropriare, che con una semplice richiesta sarebbero divenute edificabili, mentre nella Capitale ci sono 250mila case sfitte,”. A muovere accuse al testo di legge nei mesi scorsi ci avevano pensato anche il Ministero dei Beni Culturali e l’Istituto nazionale di urbanistica. I due enti contestavano il consumo di suolo, ma anche la cancellazione della copianificazione tra Regione e Soprintendenze, l’abolizione della cabine di regia in collaborazione con il Ministero e i cambi di destinazione d’uso in deroga. Ricordiamo che ai sensi della Legge Regionale 12/2012 le domande di intervento potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2015. La norma contiene inoltre disposizioni sui cambi di destinazione d’uso e sulle aree costiere liberate dai programmi di demolizione e ricostruzione, che devono essere destinate alla fruizione pubblica del litorale. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/piano-casa-lazio-no-alla-trasformazione-delle-aree-verdi_32519_15.html Notizie correlate 22/02/2013 Col Piano Casa investiti 930 milioni nel Lazio 25/09/2012 Piano Casa Lazio, sotto accusa la nuova legge 30/07/2012 Ok al nuovo Piano Casa Lazio, lavori fino al 31 gennaio 2015 07/06/2012 Modifiche al Piano Casa Lazio, mediazione col Governo 11/05/2012 Piano Casa Lazio, ok alla seconda circolare esplicativa

martedì 19 marzo 2013

condono fabbricati fantasma sanatoria catastale scade il 2 aprile

Sanatoria catastale, ultima chiamata entro martedì 2 aprile Sanzione quadruplicata se, dopo l’attribuzione della rendita presunta, non si rispetta il termine di Paola Mammarella 20/03/2013 - Scade martedì 2 aprile il termine per presentare domanda di aggiornamento catastale degli immobili “fantasma”, ai quali dopo i rilievi dell’Agenzia del Territorio è stata attribuita una rendita presunta.Ricordiamo infatti che lo scorso 30 novembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei Comuni in cui sono stati individuati i fabbricati non dichiarati in Catasto. Ai sensi del DL 16/2012, (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/16/disposizioni-urgenti-in-materia-di-semplificazioni-tributarie-di-efficientamento-e-potenziamento-delle_12138.html) la domanda di aggiornamento catastale deve essere presentata entro 120 giorni dalla pubblicazione dell’elenco in Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che le dichiarazioni inerenti agli edifici cui è stata attribuita la rendita presunta devono essere consegnate entro il 30 marzo 2013. Trattandosi delle festività pasquali, il termine slitta a martedì 2 aprile. Chi non rispetterà il termine del 2 aprile verrà punito con una sanzione quadruplicata, così come indicato dal Decreto legislativo 23/2011 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legislativo/2011/23/disposizioni-in-materia-di-federalismo-fiscale-municipale_11813.html) sul federalismo fiscale. L’iter della sanatoria catastale è iniziato con il DL 78/2010 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2010/78/misure-urgenti-in-materia-di-stabilizzazione-finanziaria-e-di-competitivita-economica-(suppl.-ordinario_11549.html), che ha avuto come obiettivo la regolarizzazione degli edifici completamente sconosciuti o le modifiche edilizie che, anche se autorizzate, non sono mai state dichiarate in Catasto per evitare il pagamento di tasse maggiorate. Di fronte alle polemiche innescate dal provvedimento, l’Agenzia del Territorio ha spiegato che la sanatoria catastale è completamente diversa dal condono. Durante i rilievi si può infatti accertare solo se l’immobile è accatastato, ma non se è privo dei permessi edilizi e urbanistici. L’indagine sulla conformità ai titoli abilitativi rilasciati può invece essere effettuata solo dai comuni. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/sanatoria-catastale-ultima-chiamata-entro-marted%C3%AC-2-aprile_32447_15.html

Quinto Conto Energia fotovoltaico, aperto il secondo Registro

Entro il 17 maggio 2013 le domande al GSE per impianti di potenza superiore a 12 kW di Rossella Calabrese 20/03/2013 - Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato il Bando per l’accesso degli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW al secondo Registro del quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012). (vedere http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/quinto-conto-energia-per-il-fotovoltaico_12297.htmlhttp:/www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/quinto-conto-energia-per-il-fotovoltaico_12297.html) Il secondo Registro si è aperto alle ore 9,00 del 19 marzo 2013 e si chiuderà alle ore 21,00 del 17 maggio 2013. L’iscrizione al secondo Registro - spiega il GSE - sarà possibile esclusivamente tramite il portale informatico https://applicazione.gse.it e l’ammissione in graduatoria sarà consentita entro il limite di costo di 70,46 milioni di euro, determinato secondo quanto previsto dall’art. 3, comma 3 del citato DM 5 luglio 2012, fermo restando che il GSE, all’atto della formazione della graduatoria, ammetterà gli impianti sino a concorrenza del costo indicativo cumulato annuo di 6,7 miliardi di euro. Il mancato inserimento dei documenti necessari ai fini dell’iscrizione (copia del Documento di Identità del sottoscrittore, Attestazione di Pagamento delle spese di istruttoria, Richiesta di Iscrizione) - avverte il GSE - non potrà essere sanato da un successivo invio della documentazione integrativa, né saranno tenute in considerazione richieste di iscrizione al Registro inviate al GSE avvalendosi di modalità diverse dall’inserimento sul portale informatico. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/risparmio-energetico/quinto-conto-energia-fotovoltaico-aperto-il-secondo-registro_32443_27.html

lunedì 18 marzo 2013

detrazione Irpef 50% per fotovoltaico abitazioni

Il fotovoltaico su abitazioni è una ristrutturazione, ok al bonus 50% Entrate: le detrazioni fiscali sono cumulabili con scambio sul posto e ritiro dedicato ma non con gli incentivi del Quinto Conto Energia di Paola Mammarella 19/03/2013 - L’installazione di pannelli fotovoltaici fino a 20 Kw rientra tra gli interventi di ristrutturazione. Ciò significa che può usufruire delle detrazioni fiscali del 50%, ma in cambio deve rinunciare alle tariffe incentivanti del Quinto Conto Energia. Il chiarimento arriva dall’Agenzia delle Entrate, che ha accolto l’interpretazione formulata sulla materia da Anie Confindustria lo scorso ottobre. Per Anie Confindustria, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio, che il Dpr 917/1986 – Testo Unico delle imposte sui redditi riconosce ai lavori di ristrutturazione per gli impianti elettrici, di riscaldamento ed idraulici, doveva essere applicata anche alle spese per l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica fino a 20 Kw. L’Agenzia delle Entrate ha confermato l’interpretazione di Anie Confindustria, specificando che per accedere al bonus fiscale l’impianto fotovoltaico deve essere stato installato per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione. Il Fisco ha aggiunto che chi opta per la detrazione sulle ristrutturazioni non può richiedere gli incentivi del Quinto Conto Energia sullo stesso intervento. Al contrario, su indicazione del Ministero dello Sviluppo Economico l’Agenzia delle Entrate ha affermato che il bonus fiscale sulle ristrutturazioni si può cumulare con lo scambio sul posto e il ritito dedicato. Come spiegato da Maria Antonietta Portaluri, direttore generale di ANIE, “il contribuente che intende beneficiare della detrazione non dovrà produrre particolare documentazione che attesti il risparmio energetico, in quanto, anche in base alle indicazioni del MISE, la realizzazione dell’impianto a fonte rinnovabile comporta in sé un miglioramento della prestazione energetica dell’edificio”. Per il direttore generale, inoltre, il non dover presentare nessuna certificazione ha un impatto positivo in termini di semplificazione delle procedure e riduzione degli oneri. Il parere rilasciato dal Fisco è stato accolto con favore dagli esponenti del settore. Secondo Valerio Natalizia, presidente di GIFI, la pronuncia fa chiarezza “in un momento in cui l'industria nazionale fotovoltaica già soffre i numerosi cambiamenti normativi intervenuti e il calo nella domanda per il conseguimento delle tariffe incentivanti del Conto energia”. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/il-fotovoltaico-su-abitazioni-%C3%A8-una-ristrutturazione-ok-al-bonus-50_32437_15.html

detrazione Irpef 55% entro 2 aprile comunicazione al Fisco

55%, entro il 2 aprile i dati dei lavori che continuano nel 2013 Segnalare al Fisco le spese sostenute nel 2012 per gli interventi non completati di Paola Mammarella 19/03/2013 - C’è tempo fino a martedì 2 aprile per la dichiarazione degli interventi di riqualificazione energetica che, iniziati nel 2012, proseguono per il 2013. Per usufruire della detrazione fiscale del 55% sulle spese sostenute per lavori iniziati ma non ultimati nello stesso periodo di imposta, bisogna inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate secondo le modalità indicate nel provvedimento 57639/2009 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/provvedimento/2009/57639/agenzia-delle-entrate-approvazione-del-modello-di-comunicazione-per-lavori-concernenti-interventi-di_10972.html), varato ai sensi del DL 185/2008 (http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2008/185/misure-urgenti-per-il-sostegno-a-famiglie-lavoro-occupazione-e-impresa-e-per-ridisegnare-in-funzione_10739.html). Il provvedimento indica come deadline il 31 marzo di ogni anno, cioè 90 giorni dalla fine del periodo di imposta. Per quest’anno, però, dato che il 31 marzo cade di domenica e che lunedì primo aprile è un giorno festivo (lunedì dell’angelo), il termine slitta a martedì 2 aprile. Entro il 2 aprile bisogna quindi indicare quali spese sono state sostenute nel 2012. Per i lavori che proseguono, la comunicazione sulle spese affrontate nel 2013 dovrà essere inviata entro il 31 marzo 2014. Come indicato nelle istruzioni allegate al provvedimento del Fisco, la comunicazione va trasmessa esclusivamente per via telematica, direttamente dal contribuente o tramite soggetti incaricati. Per ogni periodo di imposta deve essere inviato un modello distinto, che può essere scaricato dal sito dell’Agenzia delle Entrate o da quello del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La comunicazione non va invece inviata per i lavori iniziati e conclusi nel medesimo periodo d’imposta e per i periodi d’imposta in cui non si sono sostenute spese. In ogni caso, i contribuenti che intendono usufruire della detrazione del 55%, entro novanta giorni dalla fine dei lavori devono inviare all’Enea i documenti attestanti gli interventi eseguiti sull’immobile. Ricordiamo che dopo una serie di proroghe, tra cui l’ultima introdotta dal DL Sviluppo 83/2012 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/83/misure-urgenti-per-la-crescita-del-paese-(dl-sviluppo)_12509.html), il bonus fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica scadrà il 30 giugno 2013. I contenuti dei programmi elettorali e della Strategia energetica nazionale recentemente approvata lasciano però qualche spiraglio aperto alla possibilità di nuovi slittamenti. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/risparmio-energetico/55-entro-il-2-aprile-i-dati-dei-lavori-che-continuano-nel-2013_32424_27.html

domenica 17 marzo 2013

Autorizzazione paesaggistica semplificata, chiarimenti consiglio di stato

Autorizzazione paesaggistica semplificata, servono chiarimenti Parere positivo del Consiglio di Stato che chiede di definire meglio la portata degli interventi agevolati con le procedure più snelle di Paola Mammarella 18/03/2013 - Ok del Consiglio di Stato al regolamento sull’autorizzazione paesaggistica semplificata per gli interventi di lieve entità. Nei giorni scorsi il CdS (vedere http://www.edilportale.com/normativa/parere/2013/1136/consiglio-di-stato-schema-di-d.p.r.-recante-regolamento-di-modifica-del-d.p.r.-9-luglio-2010-n.-139_14118.html) ha espresso parere favorevole sulla bozza (vedere http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/schema-di-decreto-del-presidente-della-repubblica-concernente-regolamento-di-modifica-del-dpr-9-luglio_14117.html) che rivede il Dpr 139/2010 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-pres.-repubblica/2010/139/regolamento-recante-procedimento-semplificato-di-autorizzazione-paesaggistica-per-gli-interventi-di_11243.html) per eliminare le difficoltà applicative riscontrate, chiedendo però di inserire nel testo qualche chiarimento su termini considerati troppo generici. La bozza di regolamento, approvata in Consiglio dei Ministri il 22 dicembre scorso e convalidata a gennaio dalla Conferenza Unificata, prevede la procedura di autorizzazione paesaggistica semplificata per la posa in opera di cartelli e strutture pubblicitarie non temporanee di dimensioni minori di 10 metri quadri, così come per l’installazione di insegne nelle vetrine o in altre collocazioni consimili. In questo caso il CdS ha chiesto di specificare cosa si intenda per collocazioni consimili, in modo da non creare incertezze normative. Allo stesso modo, la bozza ammette l’autorizzazione semplificata per l’installazione di tende parasole sui locali commerciali e di tende di piccole dimensioni sugli edifici residenziali. Anche su questo passaggio il Consiglio di Stato ha sottolineato la necessità di creare un riferimento chiaro sulle dimensioni ammesse alla procedura semplificata. Il testo esonera inoltre da qualunque autorizzazione l’occupazione fino a 30 giorni di suolo pubblico o privato con strutture mobili e chioschi, mentre prevede la procedura semplificata per le occupazioni temporanee fino a 180 giorni. Per questo motivo, sottolinea il CdS, è importante capire quando inizia l’occupazione inserendo degli strumenti per la verifica della data. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/autorizzazione-paesaggistica-semplificata-servono-chiarimenti_32403_15.html

case terreni mercato immobiliare in crisi calano vendite e quotazioni

Mercato immobiliare, giù vendite e quotazioni Presentata la nota trimestrale dell’Omi, in tutto il 2012 venduti circa 330 mila immobili in meno di Paola Mammarella 18/03/2013 - Le compravendite degli immobili sono in calo in tutti i settori. È stato presentato nei giorni scorsi a Roma, presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate la nota trimestrale dell’Omi, osservatorio del mercato immobiliare. (http://www.casaportale.com/public/uploads/32410-pdf1.pdf)Il report, che riassume il trend delle compravendite avvenute nello scorso anno concentrandosi in particolare sull’ultimo trimestre, mostra un calo generale in tutti i settori, cioè residenziale, terziario, commerciale e produttivo. Prendendo in considerazione l’intero anno, rispetto al 2011 sono state compravendute quasi 330mila unità in meno, dato che si traduce in una flessione del 24,8%. Comparando invece l’ultimo trimestre del 2012 con lo stesso periodo dell’anno precedente, il calo si attesta sul 29,6%. A livello territoriale è il centro nord a perdere la quota maggiore, registrando un calo del 31,9% e del 31,7%. Al sud le compravendite dono invece diminuite del 27,4%. Secondo la nota, scendono anche le quotazioni immobiliari, che restano elevate a Bologna, Roma, Firenze e Milano. Le quotazioni più basse sono invece state censite a Palermo e Catania. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/mercati/mercato-immobiliare-gi%C3%B9-vendite-e-quotazioni_32410_13.html

martedì 12 marzo 2013

Conto Termico, il GSE pubblica le regole applicative

Illustrate le procedure per la richiesta degli incentivi nella bozza in consultazione pubblica fino al 25 marzo per redigere la versione definitiva di Paola Mammarella 13/03/2013 - Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, ha pubblicato le Regole applicative per accedere al Conto Termico (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/gse-gestore-dei-servizi-energetici-incentivazione-della-produzione-di-energia-termica-da-impianti_14095.html), il meccanismo di incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e degli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica, introdotto dal DM 28 dicembre 2012 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/incentivazione-di-interventi-di-piccole-dimensioni-per-l-incremento-dell-efficienza-energetica-e-per_13450.html). Quella pubblicata - che contiene anche la scheda di domanda prevista dall’art.7, comma 1 - non è la versione definitiva delle Regole, ma una bozza sulla quale il il GSE intende avviare una consultazione pubblica che resterà aperta fino al 25 marzo 2013. Per partecipare alla consultazione, rivolta in particolare alle Associazioni di categoria e ai soggetti beneficiari degli incentivi previsti dal Conto Termico (produttori di materiali, componenti, apparecchi e sistemi del settore dell’industria e dell’edilizia per l’efficienza energetica, Amministratori di condominio, Pubbliche Amministrazioni e Associazioni di consumatori), è necessario scrivere all’indirizzo di posta elettronica contotermico.regole@gse.it. Le osservazioni che perverranno entro il termine del 25 marzo saranno valutate dal GSE in fase di redazione del documento delle Regole applicative nella versione definitiva. I contenuti delle regole applicative Le regole applicative illustrano le procedure per ottenere gli incentivi, dalla richiesta del bonus fino alle verifiche, passando attraverso i criteri di ammissibilità e il calcolo dell’incentivo in base all’intervento realizzato. Il soggetto responsabile, cioè quello che ha sostenuto le spese per l’esecuzione degli interventi, entro 60 giorni dalla fine dei lavori deve presentare al Gse la scheda domanda con la richiesta degli incentivi. Attraverso il portale del Gse, il soggetto responsabile inserisce i dati relativi all’edificio e all’impianto realizzato e riceve un codice richiesta. In seguito deve caricare la documentazione sull’intervento, le fatture e i bonifici e l’eventuale delega ad un altro soggetto ad operare sul portale a proprio nome. Se il soggetto responsabile è una Esco, va caricata anche la copia del contratto concluso con la Pa. Dopo aver inserito i dati, il portale rende disponibile una scheda precompilata, che il soggetto deve stampare, sottoscrivere e caricare sul sito insieme ad un documento di identità. A questo punto il Gse effettua l’istruttoria e entro sessanta giorni, qualora ricorrano tutti i presupposti per l’ammissione, rende disponibile la lettera di avvio dell’incentivo contenente la tabella con la ripartizione in rate. Le regole applicative arrivano con qualche giorno di ritardo. Secondo il DM 28 dicembre 2012, il Gse avrebbe dovuto emanare le regole applicative entro il 4 marzo 2013, cioè a 60 giorni dall’entrata in vigore della norma. Per la loro predisposizione e l’acquisizione di suggerimenti e osservazioni tecniche, a gennaio il Gse ha inviato un invito ad operatori e possibili beneficiari delle misure incentivanti, come produttori di materiali, componenti, apparecchi e sistemi del settore dell’industria e dell’edilizia per l’efficienza energetica, Amministratori di condominio, Rappresentanze istituzionali della PA e dei Consumatori (Leggi Tutto). Nello stesso mese il Presidente del Gse, Nando Pasquali, e il Commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, hanno firmato una convenzione per la collaborazione nella gestione dei nuovi meccanismi di incentivazione. L’accordo prevede che il Gse operi di concerto con l’Enea per il supporto tecnico necessario alla gestione degli interventi per l’efficienza e il risparmio energetico. Cosa prevede il Conto Termico Ricordiamo che il Conto Termico incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica con uno stanziamento di 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche. L’incentivo, che non è cumulabile con altri bonus fiscali, copre il 40% dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell'impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2013/01/risparmio-energetico/conto-termico-in-gazzetta-il-decreto-con-incentivi-fino-al-40_31049_27.html). (riproduzione riservata)

dissesto idrogeologico Quattro milioni di ettari di terreni agro-forestali a rischio dissesto

Presentate le Linee Guida per la valutazione e mitigazione del dissesto idrogeologico di Rossella Calabrese 13/03/2013 - Sono circa quattro milioni in Italia, il 13% del territorio nazionale, gli ettari di terreno agricolo e forestale in forte erosione e a rischio frane, e gli interventi di mitigazione richiederebbero una spesa di poco meno di 7 miliardi di euro per i prossimi 10 anni, solo per le aree a a maggiore criticità. I conti li ha fatti il Ministero dell’Ambiente, che ha stimato in almeno 40 miliardi di euro la spesa per la messa in sicurezza del territorio. Si tratta di interventi indispensabili, tenuto conto che negli ultimi 10 anni il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ha erogato circa 2 miliardi di euro alle Regioni, per danni causati da eventi alluvionali a colture e aziende agricole. Inoltre, la costante perdita di suolo agricolo e produttività delle superfici forestali ha portato a un danno stimato di circa 2,5 miliardi di euro in 10 anni, oltre alle spese periodiche di ripristino e manutenzione gestite direttamente dai comuni. E ancora, oltre 3,5 miliardi di euro sono stati spesi con Ordinanze di protezione Civile per far fronte più in generale a calamità idrogeologiche. Questi dati sono stati resi noti qualche giorno fa durante la presentazione delle “Linee guida per la valutazione del dissesto idrogeologico e la sua mitigazione attraverso misure e interventi in campo agricolo e forestale” (scarica), predisposte da AGEA, ISPRA e Rete Rurale Nazionale e presentate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’analisi effettuata sul territorio montano-collinare italiano, ha individuato come ambiti territoriali contraddistinti da differenti tipologie di azioni per il dissesto, i seminativi-pascoli, i boschi e le aree terrazzate a colture permanenti. In particolare, sempre in 10 anni, sono previste attività per più di 3,2 miliardi di euro per la protezione delle superfici a seminativo, 1,4 miliardi per la ricostruzione del potenziale ecologico, protettivo e produttivo dei boschi italiani e 1,6 miliardi di euro per la manutenzione e stabilizzazione del reticolo idrografico minore. Altri 700 milioni di euro dovranno essere invece destinati agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ripristino e ricostruzione dei terrazzamenti agricoli. Considerato che il 73,3% del territorio nazionale ha vocazione agricola e forestale, attraverso pratiche di protezione e gestione sostenibile, si può incidere in modo significativo sulla manutenzione ordinaria dei territori e sulla prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, contrastando contestualmente l’abbandono delle zone “marginali” di collina e montagna. Le Linee guida propongono indirizzi e metodologie che consentono l’individuazione, su tutto il territorio nazionale, delle aree prioritarie di intervento e delle misure di mitigazione più idonee. Gli interventi proposti vanno dalla manutenzione e ripristino della rete di drenaggio superficiale in aree agricole, alla stabilizzazione superficiale e protezione dei terrazzamenti in erosione, alla riforestazione, gestione e mantenimento in buono stato di efficienza ecologica del bosco e del suo reticolo idrografico minore. Ulteriori benefici di queste misure sono la riduzione dei colmi di piena e degli eventi alluvionali, la riduzione della quantità di sedimento immessa nella rete fluviale e quindi il miglior funzionamento degli invasi artificiali idroelettrici, la conservazione della biodiversità del territorio, l’incremento dell’assorbimento di CO2 per la mitigazione dei cambiamenti climatici, lo sviluppo socioeconomico e turistico legato anche alle produzioni di qualità e la tutela dei paesaggi agricoli tradizionali. Il finanziamento degli interventi e le misure proposte, oltre alla manutenzione e al presidio del territorio, produrrebbe anche un consistente aumento in termini occupazionali in zone cosiddette “marginali”. Sono state infatti stimate in circa 410 milioni le ore di lavoro incrementali in 10 anni, pari a circa 19.000 posti di lavoro equivalenti per anno. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/ambiente/quattro-milioni-di-ettari-di-terreni-agro-forestali-a-rischio-dissesto_32297_52.html

lunedì 11 marzo 2013

detrazioni Irpef Proroga del 55% nella Strategia energetica nazionale approvata

Proroga del 55% nella Strategia energetica nazionale approvata Proposta la differenziazione delle percentuali detraibili in base agli interventi e una pianificazione urbanistica all’insegna dell’efficienza di Paola Mammarella 12/03/2013 - Proroga delle detrazioni fiscali e pianificazione urbanistica all’insegna dell’efficienza energetica. Sono alcuni dei pilastri su cui poggia la Sen, Strategia energetica nazionale, approvata dai Ministri uscenti Clini e Passera con cui si delineano le misure per il raggiungimento di una maggiore sostenibilità entro il 2020. Il documento approvato (vedere http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/strategia-energetica-nazionale-per-un-energia-pi%C3%B9-competitiva-e-sostenibile_13364.html), che Edilportale è in grado di anticipare, cerca di rispondere a quattro sfide: abbassare i prezzi dell’energia, che sono più alti rispetto agli altri Paesi Ue, raggiungere e superare l’obiettivo di decarbonizzazione dell’economia, rendere l’approvvigionamento di energia più sicuro e meno dipendente dall’estero, favorire la crescita sostenibile. Il raggiungimento degli obiettivi si articola in sette priorità: efficienza energetica, mercato competitivo del gas, sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, sviluppo delle infrastrutture e del mercato elettrico, ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione di carburanti, produzione sostenibile di idrocarburi e modernizzazione del sistema di governance. Incentivi per l’efficienza energetica Secondo il testo approvato, grazie al Paee, piano di azione sull’efficienza energetica, sono già stati raggiunti risultati importanti. Dal 2007, ad esempio, sono stati attivati i certificati bianchi, le detrazioni del 55% per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici e il Conto termico. Nonostante il successo ottenuto, le misure si sono scontrate con gli alti investimenti iniziali richiesti e la scarsa consapevolezza sui potenziali risparmi. Per questi motivi la Sen si propone di prorogare il periodo di vigenza delle detrazioni fiscali del 55% introducendo delle correzioni in grado di rendere più efficiente ed efficace il meccanismo incentivante. Si pensa quindi ad una differenziazione della percentuale di spesa detraibile, così come a parametri di costo massimo ammissibile in base alla tipologia di intervento effettuato, ma anche a sistemi per evitare la sovrapposizione con altri incentivi. Secondo la Sen, dovrebbe inoltre essere studiata un’incentivazione diretta a favore delle Pubbliche Amministrazioni, che per vincoli di bilancio o per l’impossibilità di accedere a determinati bonus finora hanno avuto difficoltà ad avviare gli interventi di riqualificazione energetica. La Sen pensa poi ad incoraggiare la cogenerazione ad alto rendimento incentivando non solo le nuove installazioni, ma anche la sostituzione degli impianti esistenti. Ai sensi del testo approvato, il risparmio energetico passa anche attraverso la gestione urbanistica delle città. Nell’ambito del progetto Smart Cities, la Sen si popone quindi di avviare modelli di pianificazione innovativa dei servizi urbani e dei flussi energetici. Le reazioni degli ambientalisti La firma del decreto ha suscitato un’ondata di polemiche nel mondo ambientalista. Per il deputato del Pd e responsabile green economy Ermete Realacci è inaccettabile che un governo in scadenza approvi un documento tanto importante senza un passaggio parlamentare. Secondo Greenpeace, Legambiente e Wwf, l’approvazione sarebbe un “colpo di mano” a tutela delle fonti fossili. A detta delle associazioni ambientaliste, il Governo uscente dovrebbe essere in carica solo per gli affari correnti di ordinaria amministrazione, mentre la Strategia energetica nazionale rientra nella programmazione strategica. Rispondendo a queste lamentele, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha sottolineato invece che il documento approvato ha chiuso il suo iter dopo una consultazione pubblica di cui le Amministrazioni competenti hanno preso atto. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/proroga-del-55-nella-strategia-energetica-nazionale-approvata_32267_15.html

energie rinnovabili Fotovoltaico, vicino il tetto dei 6,7 miliardi di euro del Conto Energia

Superato il mezzo milione di impianti, per una potenza complessiva di oltre 17.000 MW di Rossella Calabrese 12/03/2013 - Gli impianti fotovoltaici registrati dal contatore del Gestore dei Servizi Energetci (GSE) hanno superato il mezzo milione, per una potenza complessiva di oltre 17.000 MW.Lo fa sapere lo stesso GSE, specificando che ad oggi sono 500.686 gli impianti registrati sul Contatore Fotovoltaico, per una potenza distribuita su tutto il territorio nazionale di oltre 17.177 MW e un costo indicativo cumulato annuo di circa 6,6 miliardi di euro. Sta per essere quindi raggiunto il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi del Conto Energia, fissato a 6,7 miliardi di euro. Al raggiungimento di tale limite - ricorda il GSE - concorrono: - il costo degli incentivi riconosciuti agli impianti entrati in esercizio con il Quinto Conto Energia e con i precedenti provvedimenti di incentivazione; - il costo degli incentivi riferito agli impianti iscritti nei Registri del Quarto e del Quinto Conto Energia in posizione utile non ancora in esercizio. (riproduzione riservata)

Dal Cipe circa 243 milioni per le infrastrutture, proroga detrazioni Irpef 55%

Proroga della detrazione 55% e rifinanziamento del fondo Kyoto tra le proposte lanciate dal Comitato di Paola Mammarella 11/03/2013 - Nuovo impulso alle infrastrutture e proposte per la proroga degli incentivi per l’efficienza energetica in edilizia. Sono i contenuti della riunione del Cipe di venerdì scorso.Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha approvato il progetto definitivo della prima fase degli interventi di adeguamento tecnologico e infrastrutturale della linea ferroviaria Battipaglia - Reggio Calabria, per un costo di 157,4 milioni di euro, e assegnato 25,3 milioni di euro all’acquisto di due nuovi treni per la Linea 1 della Metropolitana di Milano in modo migliorare l’accessibilità ad Expo 2015. Il Cipe ha inoltre preso atto della volontà del soggetto aggiudicatore della “Quadrilatero Marche-Umbria” di prevedere misure incentivanti nei bandi di gara per la selezione dei concessionari e assegnato 50 milioni di euro al “Contratto di Programma ANAS - annualità 2012”. Ma non solo, perché durante la riunione ha anche proposto la proroga del 55%. Approvando l’aggiornamento del Piano di Azione Nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra, che prevede di proseguire il processo di decarbonizzazione dell’economia col supporto alla green economy, il Cipe ha infatti affermato che gli obiettivi potrebbero essere raggiunti con la proroga delle detrazioni per l’efficienza energetica in edilizia, l’estensione fino al 2020 dei certificati bianchi per il risparmio energetico, nuove misure per la promozione di fonti energetiche rinnovabili sia elettriche che termiche, l’istituzione del catalogo delle tecnologie verdi e il rifinanziamento del Fondo rotativo di Kyoto. L’impulso alle infrastrutture e all’efficienza energetica potrebbe essere potenziato dalle proposte lanciate venerdì in Consiglio dei Ministri. Con l’approvazione della relazione al Parlamento prevista dal DL Liberalizzazioni, il CdM ha gettato le basi per una serie di snellimenti procedurali a supporto delle attività economiche. L’azione si dovrebbe svolgere su due direttrici. Da una parte si prevede l’eliminazione dei divieti e delle procedure autorizzatorie non strettamente necessari alla tutela dei diritti costituzionali e degli obblighi comunitari. Dall’altra si lavora per la semplificazione degli adempimenti residui. Secondo le intenzioni dell’Esecutivo, il processo della semplificazione deve procedere di pari passo con la trasparenza. Con l’utilizzo delle banche dati informatiche, infatti, le autorizzazioni preventive potranno essere trasformate in controlli successivi, che il CdM ha giudicato più efficaci per la tutela della salute e dell’ambiente. A rivestire un ruolo di primo piano è anche la diffusione delle conferenze di servizi via web, che a detta del Consiglio dei Ministri dovrebbe rendere le procedure più rapide e snelle. La più facile cantierizzazione delle opere potrebbe segnare un punto fondamentale verso la ripresa economica. Spesso, infatti, gli operatori del settore hanno lamentato tempi troppo lunghi tra lo stanziamento delle risorse, l’approvazione dei progetti e l’effettivo avvio dei lavori. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/dal-cipe-circa-243-milioni-per-le-infrastrutture_32250_15.html

domenica 10 marzo 2013

195,6 milioni di euro per la prevenzione del rischio sismico edifici pubblici e privati

Stanziata la tranche relativa al 2012 destinata al miglioramento sismico di edifici pubblici e privati e alla microzonazione sismica di Rossella Calabrese 06/03/2013 - Ammonta a 195,6 milioni di euro lo stanziamento per gli interventi di prevenzione del rischio sismico deciso con l’Ordinanza 52/2013 della Protezione Civile appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale. (vedere http://www.edilportale.com/normativa/ordinanza/2013/52/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-dipartimento-della-protezione-civile-attuazione-dell-articolo_14059.html). Il provvedimento assegna le risorse relative all’annualità 2012 del “Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico”, avviato con la Legge 77/2009 dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, che prevede lo stanziamento di 965 milioni di euro in 7 anni, per realizzare interventi di mitigazione del rischio sismico sull’intero territorio nazionale. L’Ordinanza 52/2013 - analogamente all’Opcm 3907/2010, e all’Opcm 4007/2012 - regola le modalità di finanziamento degli interventi e prosegue nello sviluppo di quelle azioni che in passato sono state marginalmente, o mai, toccate da specifici provvedimenti: studi di microzonazione sismica, interventi sull’edilizia privata, sulle strutture e infrastrutture cittadine di particolare importanza per i piani di protezione civile, limitando gli interventi alle zone a più elevata pericolosità sismica e alle strutture più vulnerabili. I 195,6 milioni di euro stanziati per il 2012 sono ripartiti tra le Regioni, in modo proporzionale al rischio sismico dell’ambito territoriale, per: a) studi di microzonazione sismica (16 milioni di euro); b) interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile (170 milioni di euro per gli interventi indicati alle lettere b e c); c) interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati; d) altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio simico, con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione (8,5 milioni di euro). Per il 2012, come per il 2011, le Regioni devono obbligatoriamente attivare gli interventi sugli edifici privati, da un minimo del 20% a un massimo del 40% del finanziamento loro assegnato, purché questo sia pari o superiore a 2 milioni di euro. A partire dall’annualità 2012, gli studi di microzonazione sismica devono essere sempre accompagnati dall’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza-CLE dell’insediamento urbano, per realizzare una maggiore integrazione delle azioni per la mitigazione del rischio sismico e migliorare la gestione delle attività di emergenza subito dopo un terremoto. Gli interventi previsti dall’Ordinanza 52/2013, come per le annualità precedenti, vengono attuati attraverso programmi predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome e comunicati nei termini previsti al Dipartimento della Protezione Civile. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/1956-milioni-di-euro-per-la-prevenzione-del-rischio-sismico_32154_15.html

Manutenzione impianti termici, si applica l'Iva agevolata al 10%

Agenzia Entrate: gli interventi per mantenere l’efficienza rientrano nel recupero del patrimonio edilizio di Paola Mammarella 06/03/2013 - La manutenzione degli impianti termici gode dell’Iva agevolata al 10%. Lo ha affermato l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 15/E/2013 diffusa lunedì (vedere http://www.edilportale.com/normativa/risoluzione/2013/15-e/agenzia-delle-entrate-interpello-ai-sensi-dell-articolo-11-della-legge-n.-212-del-2000-interventi_14063.html). La pronuncia del Fisco è arrivata in seguito alla richiesta di chiarimento avanzata da una società operante nel settore dell’assistenza e della manutenzione degli impianti di riscaldamento e delle caldaie a gas. A detta della società, la revisione periodica e obbligatoria degli impianti costituisce un intervento di manutenzione ordinaria sia per il carattere periodico sia per l’assenza di operazioni che possano aumentarne la resa o il valore. Se, sostiene la società, gli interventi sono svolti su impianti privati e non condominiali, devono essere assoggettati ad Iva con l’aliquota ordinaria al 21%. Di parere contrario l’Agenzia delle Entrate, che ha affermato come gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, effettuati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata, possano beneficiare dell’Iva al 10%. In base al Dpr 380/2001 – Testo Unico dell’edilizia, ricorda il Fisco, tra le prestazioni che usufruiscono dell’Iva agevolata ci sono gli interventi di manutenzione ordinaria, tra cui rientrano le riparazioni, il rinnovamento, la sostituzione della finitura degli edifici e le opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Il beneficio, continua l’Agenzia delle Entrate, vale anche per la manutenzione obbligatoria degli impianti di riscaldamento che consiste in verifiche periodiche, ripristino della funzionalità e sostituzione di pezzi di ricambio. Prestazioni a fronte delle quali sono corrisposti canoni annui. In base a questa interpretazione ne consegue che la revisione degli impianti di riscaldamento condominiali o ad uso esclusivo e il controllo delle emissioni rientrano tra gli interventi da assoggettare all’aliquota del 10%. Il Fisco precisa però che l’aliquota agevolata non vale se il contratto di manutenzione comprende anche altre prestazioni, come ad esempio la responsabilità civile verso terzi, per le quali non è indicato un corrispettivo distinto. Se l’impresa ha addebitato all’utente l’Iva con aliquota ordinaria al 21% deve restituire la quota eccedente e chiedere il rimborso al Fisco entro due anni. Per poter recuperare le somme, l’impresa deve dimostrare l’effettiva restituzione del tributo. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/manutenzione-impianti-termici-si-applica-l-iva-agevolata-al-10_32160_15.html

giovedì 7 marzo 2013

case e terreni tutte le tassazioni sugli immobili, guida aggiornata

Tassazione degli immobili: dalle Entrate la Guida aggiornata Le informazioni relative a compravendite, locazioni, successioni e bonus 55% e 50% di Rossella Calabrese 08/03/2013 - L’Agenzia delle Entrate fornisce informazioni aggiornate relative al fisco sulla casa. La seconda parte dell’Annuario del Contribuente (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/agenzia-delle-entrate-annuario-del-contribuente-parte-ii-il-fisco-sulla-casa_14076.html), recentemente pubblicato dall’Agenzia, è dedicata alla tassazione degli immobili, alle imposte sulle compravendite e sulle locazioni, alle norme fiscali sulle successioni e donazioni e alle agevolazioni per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica. Il primo capitolo illustra i seguenti argomenti: - Ivie, l’imposta dovuta dalle persone fisiche che possiedono immobili all’estero (la nuova disciplina è stata riscritta dalla legge di stabilità 2013); - Imu, l’imposta municipale propria; - Irpef dovuta sugli immobili. Diverse sono le novità su questo argomento: è stato inserito un nuovo paragrafo riguardante l’imposta sul reddito dei terreni e sono state illustrate le nuove regole per la determinazione del reddito dei fabbricati concessi in locazione (compresi gli immobili di interesse storico o artistico). Nel secondo capitolo, “Le imposte sulle compravendita”, sono stati riassunti e semplificati i chiarimenti contenuti in due importanti risoluzioni dell’Agenzia (la 105/2011 e la 112/2012) in tema di decadenza dalle agevolazioni previste per l’acquisto della “prima casa”. Nel capitolo terzo, dedicato alle locazioni dei fabbricati, è stato integrato il paragrafo sul regime della cedolare secca (immobili interessati e opzione) e aggiornata la parte dedicata al regime ordinario di tassazione. Nel quarto capitolo trova spazio l’ultima novità, quella contenuta nella risoluzione 11 del 13 febbraio 2013, con la quale l’Agenzia ha precisato che non è più necessario allegare alla dichiarazione di successione gli estratti catastali degli immobili. Infine, a proposito di ristrutturazioni edilizie, l’Annuario ricorda che la detrazione del 36% delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio - resa stabile dal DL 201/2011 - è temporaneamente incrementata al 50% con un tetto di spesa di 96.000 euro (per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013). Invece, il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici scadrà il 30 giugno 2013, a meno che il prossimo Governo non decida di prorogarlo o renderlo stabile. Salvo proroghe, dal 1° luglio 2013, questa agevolazione sarà sostituita con la detrazione fiscale prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie e la percentuale di detrazione delle spese scenderà, quindi, al 36%. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/tassazione-degli-immobili-dalle-entrate-la-guida-aggiornata_32207_15.html

lunedì 4 marzo 2013

pannelli fotovoltaici Conto Energia, online i soggetti idonei a smaltire i moduli

Conto Energia, online i soggetti idonei a smaltire i moduli Gse: Adesioni dei produttori entro il 31 marzo o annullamento delle tariffe incentivanti di Paola Mammarella 05/03/2013 - È stato pubblicato sul sito del Gse, Gestore dei servizi energetici, il primo elenco di consorzi ritenuti idonei allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Dopo la pubblicazione dell’elenco, il Gse effettuerà le verifiche antimafia presso le Prefetture competenti, potrà chiedere la presentazione di documenti integrativi e valutare nuove candidature. Per questo motivo precisa che l’elenco potrebbe subire delle variazioni. Ricordiamo che entro il 31 marzo i produttori dei moduli fotovoltaici entrati in esercizio nel periodo transitorio, cioè dal primo luglio 2012 al 31 marzo 2013, devono aderire ad un sistema o consorzio per lo smaltimento a fine vita. In mancanza dell’adesione, il Gse non ammette i nuovi impianti agli incentivi o procede ad annullare i provvedimenti per il riconoscimento delle tariffe incentivanti e a recuperare le somme percepite in modo indebito. La tempistica per l’adesione è stata indicata nel disciplinare tecnico emanato a fine dicembre.http://www.casaportale.com/public/uploads/31037-pdf1.pdf In base alle istruzioni del Gse, i consorzi e i sistemi per lo smaltimento hanno avuto tempo fino al 15 febbraio 2013 per trasmettere l’atto costitutivo e i documenti attestanti la capacità di copertura dell’intero territorio nazionale con l’elenco di tutti i soggetti coinvolti per le attività di raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e recupero, la stipula di una polizza assicurativa per danni civili e ambientali e la sussistenza delle autorizzazioni previste dal Codice Ambiente. Per facilitare la redazione della documentazione richiesta, il mese scorso il Gse ha predisposto una serie di modelli di riferimento (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2013/02/risparmio-energetico/incentivi-fotovoltaico-da-fine-mese-le-decisioni-sul-riciclo_31701_27.html). Come previsto dal disciplinare, il primo elenco di soggetti idonei è stato pubblicato il 28 febbraio e le adesioni dovranno completarsi entro la fine del mese. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/03/risparmio-energetico/conto-energia-online-i-soggetti-idonei-a-smaltire-i-moduli_32127_27.html