martedì 26 giugno 2012

cambia piano casa Regione Lazio vincoli, condono edilizio, soci cooperative

La commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Roberto Buonasorte (La Destra) ha approvato a maggioranza le modifiche proposte dalla giunta al Piano casa. Le nuove norme, aveva spiegato l'assessore Luciano Ciocchetti, sono state concordate con il governo, dopo l'impugnazione di parte della legge di fronte alla Corte costituzionale. Queste le modifiche più rilevanti: viene rafforzato il ruolo del ministero dei Beni culturali nella procedura stabilita per superare contrasti circa l'effettiva esistenza di beni sottoposti a vincolo paesaggistico, rispetto alle perimetrazioni contenute nel Ptpr; vengono chiariti la data di entrata in vigore della legge (28 agosto 2008) e il termine di applicazione (31 gennaio 2015); viene eliminata la parte relativa alle concessioni in sanatoria ottenute tramite silenzio-assenso; viene specificata la necessità del nulla osta preventivo dell'ente gestore nel caso di interventi che ricadono in aree protette; viene specificato che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio; viene eliminata la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle aree naturali protette. Con un emendamento presentato dalla giunta, inoltre, viene reso meno oneroso il passaggio alla proprietà piena per i soci delle cooperative assegnatari di alloggi costruiti in diritto di superficie. Tale norma, ha spiegato Ciocchetti, si è resa necessaria dopo una sentenza della Cassazione che ha elevato, di fatto, il prezzo di esproprio delle aree su cui sono stati costruiti gli edifici: "Cerchiamo – ha argomentato l'assessore - di non rendere troppo onerosa questa sentenza per gli assegnatari". Accantonata, infine, su richiesta di Buonasorte, infine, una norma che introduce la possibilità di chiedere una nuova localizzazione dell'intervento per le cooperative a cui i comuni non hanno assegnato le aree su cui edificare nuove "167". "Si tratta di un bando del 2004, ancora in larga parte inattuato proprio per questo motivo – ha spiegato il presidente della commissione – Sarà ripresentato in aula, ho chiesto all'assessore di poterci riflettere qualche giorno per formulare meglio l'emendamento". www.dimmidipiut.it

capannoni colpiti dal terremoto, come ottenere agibilità sismica

Terremoto, come i capannoni ottengono l’agibilità sismica Dal Consiglio superiore dei lavori pubblici le indicazioni operative per i tecnici chiamati alle valutazioni di vulnerabilità di Paola Mammarella 27/06/2012 - In arrivo chiarimenti per i tecnici che, dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, devono effettuare le valutazioni di vulnerabilità nelle strutture ad uso produttivo in zona sismica. Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha emanato le linee guida che, ai sensi del DL 74/2012, http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/74/interventi-urgenti-in-favore-delle-popolazioni-colpite-dagli-eventi-sismici-che-hanno-interessato-il_12590.html forniscono indicazioni operative per il rilascio, in via provvisoria, del certificato di agibilità sismica. Il Dl 74/2012 prevede che i titolari delle attività produttive colpite dal terremoto devono incaricare un professionista abilitato di effettuare una verifica di sicurezza delle strutture. La verifica deve essere svolta entro l’8 dicembre 2012, ma nel frattempo può essere rilasciato un certificato di agibilità sismica provvisorio a condizione che l’edificio non presenti carenze strutturali o non sia stato danneggiato dal terremoto. Caratteristiche dei fabbricati e carenze strutturali Le linee guida con le indicazioni operative sono redatte con riferimento alla tipologia di costruzioni ad uso produttivo più diffusa sul territorio interessato dagli eventi sismici del maggio-giugno 2012, cioè i capannoni monopiano a elementi verticali lineari di calcestruzzo armato. Il testo coinvolge anche i capannoni monopiano in calcestruzzo armato, mono o pluri-campata, gettati in opera o prefabbricati. Nei capannoni gettati in opera, si legge nel testo, la struttura portante è continua nelle zone di collegamento fra elementi orizzontali e verticali e fra questi ultimi e le fondazioni. I collegamenti sono riconducibili allo schema di incastro. Nei capannoni prefabbricati o misti, cioè in parte gettati in opera e in parte prefabbricati, le zone di collegamento fra elementi orizzontali e verticali sono realizzate tramite unioni riconducibili allo schema di carrello (anche con attrito) o di cerniera, mentre il collegamento di base degli elementi verticali è riconducibile allo schema di incastro (anche cedevole). In base alle caratteristiche dei capannoni, le carenze che il tecnico deve analizzare per il rilascio del certificato provvisorio di agibilità sismica sono: la mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali ed elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi, la presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali e la presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso. Risoluzione delle carenze Se le carenze sono legate alla mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e orizzontali, è necessario assicurare il trasferimento delle azioni sismiche orizzontali e verticali tra i componenti della costruzione: solai, travi, pilastri e fondazioni. Nel caso di componenti prefabbricati il trasferimento è affidato a dispositivi di unione per i quali occorre controllare l’adeguatezza. Nel caso di componenti con unioni di continuità realizzate mediante getti in opera, il trasferimento è affidato a meccanismi resistenti che coinvolgono il calcestruzzo e le barre di armatura. Qualora non siano disponibili informazioni adeguate sulle armature, si farà riferimento a meccanismi resistenti basati sulla sola resistenza a taglio del calcestruzzo. Il trasferimento di forze mediante attrito indotto da azioni gravitazionali non è consentito perché non sono soddisfatte le condizioni del DL 74/2012. Anche qualora il collegamento sia garantito, bisogna assicurarsi che le forze orizzontali di origine sismica, trasmesse ai pilastri attraverso i collegamenti, siano effettivamente trasferite da questi ultimi al terreno mediante ulteriori meccanismi resistenti. Secondo le linee guida, gli interventi devono essere eseguiti preferibilmente dall’esterno, operando in maniera sequenziale sui telai, intervenendo all’interno solo nelle aree già poste in sicurezza. Carenze legate alla presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali: i pannelli di tamponatura prefabbricati all’interno di un telaio o fra un telaio e l’altro sono assemblati a partire da più elementi bidimensionali per giustapposizione di elementi verticali a tutt’altezza o di elementi orizzontali di larghezza pari a quella del riquadro interessato, ma sono possibili anche tecnologie diverse. I pannelli possono essere disposti in un piano verticale esterno ai pilastri. Le tecnologie di ancoraggio degli elementi di tamponatura alle strutture principali fanno affidamento su dispositivi meccanici di acciaio o elementi di calcestruzzo armato. I primi sono impiegati in genere nei pannelli disposti esternamente, mentre gli elementi di calcestruzzo armato sono in genere impiegati per ancorare elementi disposti in un piano verticale all’interno dell’ingombro dei pilastri. In presenza dell’azione sismica, entrambi i tipi di ancoraggio possono essere soggetti a due diversi effetti: l’azione inerziale, parallela o ortogonale al piano del pannello, e le sollecitazioni derivanti dalla deformabilità della struttura principale. Secondo il DL 74/2012, il tecnico deve valutare sia i dispositivi meccanici in acciaio sia gli elementi di calcestruzzo ad esso collegati. Gli ancoraggi meccanici, generalmente progettati solo su valutazioni di resistenza e spesso privi di duttilità, danno luogo a collassi fragili. Allo stesso tempo, collegamenti eccessivamente resistenti e rigidi possono dar luogo a fenomeni di rottura locale. Se il sistema di ancoraggio non presenta macroscopiche deficienze rilevabili mediante un’ispezione visiva, è necessario controllare che il sistema di tamponamento nel suo insieme non presenti elementi di vulnerabilità. Carenze legate alla presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che nel collasso possono coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso: come spiegato nelle linee guida, le scaffalature, tranne che nel caso dei “magazzini autoportanti”, devono essere scollegate dagli elementi portanti, a meno che non vi sia una idonea certificazione per il collegamento. I collegamenti con gli impianti del magazzino devono essere di tipo flessibile e non costituire alcun tipo di vincolo o collegamento per nessuna parte della scaffalatura. Tutti i livelli di carico in uso devono essere dotati di traverse di supporto delle unità di carico, collegate ai correnti, o di altri dispositivi anticaduta. Nella fase dei controlli, bisogna accertare che il fuori piombo di uno scaffale carico sia minore di 1/100 della sua altezza. Le unità di carico ruotate o traslate devono essere riposizionate, mentre quella presenti sulle porzioni degli scaffali che non superano i controlli devono essere rimosse. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2012/06/progettazione/terremoto-come-i-capannoni-ottengono-l-agibilit%C3%A0-sismica_28296_17.html

mercoledì 20 giugno 2012

prevenzione effetti terremoto, capannoni industriali ecco la guida alla progettazione antisismica

Capannoni industriali, guida alla progettazione antisismica Presentato il Documento redatto da Protezione Civile, Reluis, CNI e Assobeton di Rossella Calabrese 21/06/2012 - Sono state presentate ieri le “Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industriali monopiano non progettati con criteri antisismici”. http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2012/protezione-civile-reluis-consiglio-nazionale-degli-ingegneri-assobeton-linee-di-indirizzo-per-interventi_12621.html Il documento è stato redatto dal gruppo di lavoro “Agibilità sismica dei Capannoni Industriali”, composto da rappresentanti di Protezione Civile, Reluis, Consiglio Nazionale degli Ingegneri e ASSOBETON, in collaborazione con la Federazione Regionale Ordini Ingegneri dell’Emilia Romagna. Il documento - si legge nella premessa - ha la finalità di fornire le conoscenze più avanzate e indicare un percorso operativo per combinare l’esigenza di sicurezza a breve termine - agibilità sismica - con quelle a medio lungo termine - miglioramento e/o adeguamento sismico, nel rispetto delle NTC 2008 e della relativa Circolare 617 del 2 febbraio 2009. Esso può rappresentare - prosegue la premessa - un supporto per i tecnici operanti sul patrimonio costruito prefabbricato nell’impostazione, nel pieno e assoluto rispetto dell’autonomia e della titolarità delle scelte progettuali, di un percorso coerente con il quadro normativo vigente e finalizzato a restituire alla collettività piani di intervento sostenibili sotto il profilo economico e sociale, nonché compatibili con le esigenze di sicurezza e di operatività in una fase di emergenza sismica, e più in generale certamente anche nell’ambito di azioni di prevenzione del rischio sismico, in quelle aree del paese soggette a riclassificazione sismica effettuata in tempi recenti. Alla presentazione, tenutasi ieri pomeriggio a Bologna, sono intervenuti il Presidente di Reluis, Gaetano Manfredi, il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il Direttore dell’Ufficio Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico della Protezione Civile, Mauro Dolce, il Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano. Foto tratta da: Report dei sopralluoghi del 23 e 28 maggio 2012 di ReLUIS http://www.edilportale.com/news/2012/06/progettazione/capannoni-industriali-guida-alla-progettazione-antisismica_28184_17.html

venerdì 15 giugno 2012

ristrutturazioni aumenta da 36 a 50% detrazione Irpef

Ok al decreto sviluppo Tagli da 30 mld bonus edilizi più alti Giustizia, tetto di 6 anni alla durata dei processi Nel testo anche incentivi alle imprese tra cui sconti sull'Imu. Le riduzioni di spesa maggiori sono a carico dei ministeri. Lo sconto fiscale sulle ristrutturazioni passa dal 36 al 50% su una spesa di 96mila euro. Per le aziende interventi di semplificazione normativa e credito di imposta per le assunzioni. Alla presidenza del consiglio potere di surroga per le Regioni che bloccano le infrastrutture http://www.repubblica.it/economia/2012/06/15/news/decreto_sviluppo_bozza_al_cdm-37237695/?ref=HRER1-1 DECRETO SVILUPPO Tagli ai ministeri, bonus edilizia più alti e tetto di sei anni alla durata dei processi Approvato dal consiglio dei ministri il provvedimento per rilanciare l'economia. Si punta a recuperare oltre 30 miliardi da investire sulla ripresa. Interventi sulle compagnie assicurative estere che operano in Italia. Tagli lineari ai ministeri. Lo sconto fiscale per le ristrutturazioni passerebbe al 50% e su 96mila euro di spesa. Incentivi per le imprese e deroghe per i Comuni ROMA - Piano Città. Bonus Casa. Fondo per la crescita. Via libera al decreto sviluppo esaminato oggi del consiglio dei ministri. Sessantuno articoli, settanta pagine. Una serie di misure che negli auspici del governo dovrebbero stimolare la crescita. Il testo arriva con due settimane di ritardo rispetto alle previsioni. Un rinvio legato alla mancanza di copertura finanziaria di alcuni interventi. E non è mancata una breve polemica tra il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera e il viceministro del Tesoro, Vittorio Grilli. La copertura finanziaria sarà ottenuta con tagli lineari ai ministeri e con interventi sulle polizze stipulate dalle compagnie assicurative estere che operano in Italia. Fondo per la crescita sostenibile. Sono previsti 600 milioni di euro entro quest'anno, più altri duecento da erogare entro la fine del prossimo anno. E sarà possibile attivare un miliardo di euro prelevabile dalla Cassa depositi e prestiti. Assunzioni qualificate e Green Economy. Arriva il credito d'imposta del 35%, con un limite massimo pari a 200 mila euro annui ad impresa per l'assunzione di personale qualificato. Agevolazioni anche per chi investe in progetti "verdi". Le infrastrutture e il Piano Città. Una cabina di regia, nell'ambito del Piano nazionale per la città per la riqualificazione delle aree urbane, cui "è demandata la selezione degli interventi da realizzare, proposti dai comuni" quali incentivi e agevolazioni per promuovere attività formative, economiche e di efficientamento energetico. Questo il contenuto dell'articolo 6 del decreto consentirebbe poi ai Comuni di utilizzare i crediti di imposta sui dividendi delle società che gestiscono servizi pubblici locali per la realizzazione di opere infrastrutturali. Esenzione dall'Imu. Arriva l'esclusione dall'Imu, per un periodo non superiore a tre anni dall'ultimazione dei lavori, degli immobili delle imprese, il cosiddetto magazzino, fabbricati costruiti e destinati alla vendita. Lo prevede la bozza in entrata del dl sviluppo e dovrebbe svincolare 35 milioni di euro. Project Bond. Arrivano le obbligazioni da parte delle società di progetto sul modello europeo. I project bond saranno "appetibili per gli investitori" per realizzare nuove infrastrutture anche grazie al capitale privato. La sottoscrizione sarà incentivata introducendo un incentivo cioè accordando lo stesso trattamento fiscale agevolato previsto per i titoli di stato relativamente all'aliquota di ritenuta sugli interessi (12,50%). L'erogazione dei fondi. Secondo le indiscrezioni, verrebbe inoltre cancellata la norma che consente di erogare contributi direttamente dal ministero dello Sviluppo economico alle imprese tramite le associazioni di categoria. Le risorse saranno concentrate sui consorzi per l'internazionalizzazione e le camere di commercio all'estero. La Giustizia. Il decreto sviluppo dovrebbe contenere poi una serie di misure relative alla Giustizia, a partire dal tetto massimo di 6 anni alla durata dei processi e dai limiti fissi ai risarcimenti. Il testo prevedrebbe anche misure per disincentivare gli eccessi di ricorsi in Cassazione. Energia. Per sbloccare le infrastrutture energetiche, si prevederebbe infine una sorta di surroga tra istituzioni con l'intervento della Presidenza del consiglio nel caso di inerzia delle amministrazioni regionali che devono concedere il via libera. E' prevista una detrazione dal 55% al 50% per le spese di riqualificazione fino al 30 giugno 2013. Spending Review. Indiscrezioni riguardano pure la revisione della spesa. Il commissario Enrico bondi, nominato con il compito di proporre i tagli alla spesa pubblica, ha l'obiettivo di far risparmiare allo stato 5 miliardi quest'anno (un miliardo verrebbe investito nelle zone terremotate) e altri 9 nel 2013. Tra i provvedimenti allo studio, c'è il taglio delle scorte che avrebbe però un valore più simbolico che materiale rispetto ai risparmi possibili. Le personalità sotto tutela sono 585. La loro protezione, solo a Roma, prevede l'impiego di 400 automobili delle forze dell'ordine e di oltre mille persone addette alla sicurezza. Il capitolo più corposo dei provvedimenti di spending review riguarderebbe invece il taglio di alcune centinaia di società e agenzie pubbliche. Trasparenza sul web. Sovvenzioni, contributi e sussidi alle imprese e l'attribuzione di compensi a persone ed imprese per forniture, servizi, incarichi e consulenze ad enti pubblici e privati, di importo complessivo superiore a 1.000 euro nel corso dell'anno solare, sono soggetti alla pubblicità su internet. Il Sistri. Si proroga al 31 dicembre 2013 il termine per l'entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) al fine di consentire la prosecuzione delle attività necessarie per la verifica del funzionamento del sistema. Fondo per gli alimenti ai poveri. Viene istituito all'Agenzia per le erogazioni in Agricoltura, un fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana. Le derrate alimentari sono distribuite agli indigenti mediante organizzazioni caritatevoli. L'Agenzia per l'Italia Digitale. L'agenzia -opera sulla base di principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza e di economicità". È "preposta alla realizzazione degli obiettivi dell'agenda digitale italiana". I Taxi. Il decreto per impedire l'esercizio abusivo del servizio taxi e di quello del noleggio con conducente (Ncc) slitta al 31 dicembre 2012. (15 giugno 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 5 giugno 2012

Durc, min.lavoro e decreto semplificazione le nuove procedure

Durc, Min. Lavoro e Semplificazione spiegano le procedure Dichiarazioni sostitutive per i servizi fino a 20 mila euro, autocertificazione non ammessa di Paola Mammarella 06/06/2012 - Nuovi chiarimenti sul Durc. A entrare nel merito dei dubbi, sollevati dagli operatori del settore, sono il Ministero della Semplificazione e quello del Lavoro, che hanno ripreso pronunce precedenti per spiegare meglio il funzionamento del Documento Unico di regolarità contributiva. I dicasteri hanno ribadito che il Durc ha natura di certificato, ma che nonostante ciò non può essere oggetto di autocertificazione, anche se in alcuni casi è ammessa la dichiarazione sostituiva. Negli appalti di lavori pubblici e privati, la Stazione Appaltante deve acquisire d’ufficio il documento unico di regolarità contributiva, sul quale deve essere indicato che il documento non può essere consegnato alle Amministrazioni pubbliche o a privati gestori di servizi pubblici. Con la circolare 12/2012, il Ministero del lavoro ha però aggiunto che i privato possono richiedere il Durc e utilizzarlo solo nei rapporti fra privati. Il Ministero ha inoltre ribadito che, nonostante il Durc rientri nella categoria dei certificati, non può essere oggetto di autocertificazione perché la regolarità contributiva non è un dato certo, ma necessita di complesse valutazioni tecniche. In alcuni casi è tuttavia ammessa una dichiarazione sostitutiva, come ad esempio nei servizi fino a 20 mila euro stipulati con la Pubblica amministrazione o con società in house. Come già affermato, il Ministero ha confermato che sono abilitate al rilascio del Durc le Casse edili maggiormente rappresentative di associazioni datoriali e prestatori d’opera che osservano il principio di bilateralità, in base al quale per armonizzare le dichiarazioni di regolarità contributiva rilasciate dalle diverse Casse edili operanti sul territorio nazionale, ci deve essere un reciproco riconoscimento dei versamenti e degli accantonamenti. Nella circolare 6/2012, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione ha spiegato nel dettaglio perché il Durc è considerato un certificato, rilasciato da una amministrazione con funzione di ricognizione per l’accertamento di determinate condizioni. Il Ministero ha sottolineato che l’acquisizione d’ufficio del documento unico di regolarità contributiva deve essere rapida. I ritardi potrebbero infatti comportare uno slittamento dei pagamenti. Per la riduzione dei tempi e il risparmio di risorse economiche, il Ministero invita a utilizzare la posta elettronica certificata e il servizio online dello sportello unico previdenziale. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/06/normativa/durc-min.-lavoro-e-semplificazione-spiegano-le-procedure_27971_15.html

domenica 3 giugno 2012

Lazio decentra competenze edilizie paesaggistiche applicazione piano casa, installazione impianti

Il Lazio decentra le competenze edilizie e paesaggistiche Ok alla legge che renderà più spediti gli interventi del Piano Casa, recupero sottotetti e installazione impianti di Paola Mammarella 04/06/2012 - Più decentramento per le pratiche legate all’edilizia. Succede nel Lazio, dove è stata approvata una legge per la delega paesaggistica ai Comuni. I Comuni, ha sottolineato l’Assessore Ciocchetti, svolgono già funzioni in sub delega in materia ambientale. In questo modo potranno essere intraprese con più facilità non solo gli interventi del Piano Casa, ma anche le attività come recupero dei sottotetti, installazione di pannelli solari, termici e fotovoltaici, opere di pertinenze e impianti tecnologici, nuove condotte di fognatura, idriche, gas e linee elettriche. La novità è stata salutata con favore da istituzione e addetti ai lavori del settore costruzioni. Secondo il Presidente di Ance Lazio, Stefano Petrucci, la delega ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche alleggerirà il carico di lavoro gravante sulle Regioni e risponderà in modo più celere alle esigenze dei cittadini. A detta di Petrucci, la nuova norma velocizzerà le pratiche edilizie, comprese quelle inerenti al Piano Casa, e consentirà contemporaneamente lo sblocco di numerosi interventi attualmente in sospeso. Dello stesso avviso il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, secondo il quale la sburocratizzazione delle procedure avrà ricadute in termini sociali ed economici sul territorio. La spinta al decentramento trova conferme anche nella delibera approvata lo scorso 23 maggio dalla giunta capitolina su proposta dell’assessore all’Urbanistica Marco Corsini, che ha trasferito definitivamente ai Municipi le competenze in materia di Dia. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2012/06/normativa/il-lazio-decentra-le-competenze-edilizie-e-paesaggistiche_27922_15.html