martedì 30 aprile 2013

edilizia scolastica innovativa concorso internazionale giovani architetti accordo MIUR-MAXXI

Accordo Miur-MAXXI per le scuole del futuro In arrivo un concorso internazionale per giovani architetti e una mostra di progetti curata da Cino Zucchi di Rossella Calabrese 30/04/2013 - È stato firmato il 24 aprile scorso dal Ministro (ormai ex) dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, e dalla presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri, un protocollo d’intesa dal titolo “Edilizia scolastica innovativa” per la promozione della qualità architettonica nelle scuole.Il primo atto della collaborazione sarà un programma pilota per “scuole tipo” rispondenti ai nuovi indirizzi nei campi della progettazione architettonica, nel design degli interni e degli arredi scolastici. Nuovi indirizzi che sono stati da poco messi nero su bianco nelle Linee Guida (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/ministero-dell-istruzione-dell-universit%C3%A0-e-della-ricerca-linee-guida-per-le-architetture-interne_14203.html) per le architetture interne delle scuole approvate qualche giorno fa dalla Conferenza Unificata (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/04/progettazione/dal-ministero-dell-istruzione-la-guida-per-progettare-le-scuole_33001_17.html) e che fanno parte di un ampio e complessivo progetto di innovazione del sistema educativo portato avanto dal MIUR. “Questo progetto - si legge nel comunicato - attribuisce fondamentale importanza alla necessità di rinnovare profondamente il modo di concepire gli ambienti destinati all’apprendimento, adeguando le strutture didattiche al linguaggio della generazione dei ‘nativi digitali’, rendendo cioè l’offerta educativa e formativa coerente con l’evoluzione in senso digitale di tutti gli altri settori della società. Per raggiungere quest’obiettivo è indispensabile che scuole, aule, arredi, spazi educativi sia interni che esterni rispondano a criteri del tutto nuovi e adeguati ad una didattica supportata integralmente dalle nuove tecnologie”. Tra i punti qualificanti dell’accordo, che avrà la durata di un anno, figura un concorso per giovani architetti, destinato a valorizzare i migliori progettisti italiani e stranieri, per individuare nuove soluzioni architettoniche e nuove tipologie di arredi per le scuole del futuro. I lavori presentati verranno, in seguito, esposti in una mostra e saranno oggetto di un’apposita pubblicazione. L’indirizzo scientifico dell’iniziativa sarà affidato a un prestigioso Consiglio, composto da esperti nelle discipline specifiche. Sarà presieduto da Cino Zucchi, tra i più noti architetti italiani, menzione speciale alla 13.Biennale Architettura di Venezia nel 2012. Lo sviluppo e l’attuazione del progetto sono curati da un Comitato con rappresentanti delle due Istituzioni: Il MIUR, attraverso INDIRE, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca innovativa, la Fondazione MAXXI attraverso il MAXXI Architettura che, nel corso degli anni, ha maturato una notevole competenza a supporto e consulenza per la realizzazione di interventi architettonici qualificati. “L’evoluzione della didattica e del modo di lavorare a scuola, resi impellenti dai bisogni educativi dei nostri studenti e dalle esigenze di misurarsi con le nuove frontiere dell’apprendimento - ha commentato Francesco Profumo - impongono di ripensare completamente gli spazi e le modalità di lavoro, e dunque le stesse strutture degli edifici scolastici. La divisione degli spazi in aule e corridoi appare oggi superata, mentre nel futuro si parlerà sempre più di scuole tecnologiche e aperte al territorio, ovvero civic center capaci di diventare poli di aggregazione delle comunità locali”. “Per raggiungere questo obiettivo, il MIUR ha realizzato le nuove Linee guida in materia di edilizia scolastica, aggiornando le precedenti, ferme agli anni ’70. La preziosa collaborazione con il MAXXI - ha aggiunto Profumo - consentirà ora, attraverso un concorso di idee aperto a giovani progettisti, italiani e internazionali, di individuare le più funzionali soluzioni architettoniche, e le nuove tipologie di arredi per le scuole del futuro”. “Questa collaborazione - ha detto Giovanna Melandri - sottolinea ancora una volta come il MAXXI, oltre a essere uno spazio espositivo straordinario con mostre bellissime da vedere (come quelle dedicate a Luigi Ghirri, appena inaugurata, Fiona Tan e Alighiero Boetti, oppure Energy), sia anche una fucina di idee, un luogo di ricerca e sperimentazione con altissime professionalità e competenze. La promozione della qualità architettonica fa parte della missione del MAXXI. Contribuire a ideare le scuole del futuro in modo innovativo e contemporaneo sarà un impegno importante e una grande sfida per tutti noi”. “Questo accordo - ha concluso Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura - rafforza ulteriormente l’interesse del MAXXI a sviluppare programmi sperimentali e progetti di ricerca che promuovano il valore della qualità, del progetto e dell’architettura”. http://www.edilportale.com/news/2013/04/progettazione/accordo-miur-maxxi-per-le-scuole-del-futuro_33214_17.html Foto tratta da www.indire.it/eventi/quandolospazioinsegna (riproduzione riservata)

lunedì 29 aprile 2013

Ambiente ed energie rinnovabili, prorogato il bando per gli under 35


Ambiente e rinnovabili, prorogato il bando per gli under 35

Domande entro il 15 maggio 2013 per progetti di messa in sicurezza del territorio e green economy

29/04/2013 - È stato prorogato fino al 15 maggio 2013 il termine per la presentazione delle domande di ammissione al bando “Misure per lo sviluppo dell’occupazione giovanile nel settore della green economy”.Con una dotazione iniziale di 460 milioni di euro a valere sul fondo Kyoto, le agevolazioni riguardano interventi per la messa in sicurezza del territorio e la ricerca nell’ambito delle rinnovabili, in grado di dare occupazione ai giovani sotto i 35 anni. Il bando era stato introdotto con la circolare 5505/2013 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/circolare/2013/5505/ministero-dell-ambiente-e-della-tutela-del-territorio-e-del-mare-attuazione-dell-articolo-57-del-decreto-legge_13887.html) emanata dal Ministero dell’Ambiente d’intesa con la Cassa Depositi e Prestiti, per l’attuazione dell’art. 57 del Decreto Legge Sviluppo 83/2012 (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/01/ambiente/sicurezza-territorio-e-rinnovabili-460-milioni-per-gli-under-35_31455_52.html). (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/finanziamenti/ambiente-e-rinnovabili-prorogato-il-bando-per-gli-under-35_33199_18.html

domenica 28 aprile 2013

Green Economy: accordo ENEA-CNEL Al via la collaborazione su eco-innovazione, risparmio energetico, rinnovabili, riciclo dei rifiuti


Green Economy: accordo ENEA-CNEL

Al via la collaborazione su eco-innovazione, risparmio energetico, rinnovabili, riciclo dei rifiuti

29/04/2013 - È stato firmato martedì scorso, dal Presidente del CNEL, Antonio Marzano, e dal Commissario dell’ENEA, Giovanni Lelli, un Accordo di collaborazione per l’analisi dei processi produttivi e, in generale, dei settori economici connessi con la Green Economy. L’Accordo riguarda, in particolare, i temi dell’eco-innovazione, dell’efficienza e al risparmio energetico, delle fonti rinnovabili, degli usi efficienti delle risorse, nonché del riciclo dei rifiuti e della sostenibilità. CNEL e ENEA - spiega il comunicato congiunto - intendono valorizzare le rispettive competenze nei settori degli studi socio-politico-economici e della ricerca scientifica e tecnologica, nell’intento di identificare un percorso comune nell’ambito della Green Economy, riconosciuta, nell’ambito della Conferenza Rio + 20 delle Nazioni Unite (giugno 2012), come la possibile soluzione alle molteplici crisi, prime fra tutti la crisi economica e la crisi climatica, che il mondo intero sta affrontando in questi anni. La collaborazione tra le due Istituzioni - si legge nella nota - si concentrerà sui temi connessi alla transizione verso un’economia caratterizzata da maggiore equità, inclusione sociale ed ecosostenibilità, per la quale emerge l’esigenza di coniugare la competitività e la sostenibilità all’interno del sistema produttivo, promuovendo da una parte nuove filiere produttive green (ad esempio la chimica verde, l’industria del riciclo, le fonti energetiche rinnovabili, l’efficienza energetica) e dall’altra avviando processi di riconversione delle tradizionali filiere produttive nazionali (manifatturiera, siderurgica, turismo, ecc.). Questo passaggio - spiegano CNEL e ENEA - richiede, innanzitutto, uno sforzo congiunto di tutto il sistema Paese, ma soprattutto presuppone un profondo cambiamento verso nuovi sistemi di produzione e di consumo, basati su una gestione sostenibile delle risorse e una drastica riduzione delle emissioni e dei conseguenti impatti, che deve essere accompagnato da un altrettanto profondo cambiamento culturale e di stili di vita. CNEL ed ENEA si propongono come un punto di riferimento formativo per giovani laureati e dottorandi di ricerca italiani nell’ambito della Green Economy, inteso come settore fondamentale per rilanciare la competitività delle imprese italiane e l’occupazione e per superare l’attuale crisi economica. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/risparmio-energetico/green-economy-accordo-enea-cnel_33163_27.html

come rimuovere e bonificare amianto in sicurezza e risparmiando: l'esempio di Mirabello Monferrato


Bonifica dall'amianto, informazioni e documenti
La bonifica dell’amianto è possibile
L’esperienza del Comune di Mirabello Monferrato


Scarica tutti i documenti allegati, cliccare qui http://www.comune.mirabellomonferrato.al.it/index.php?id_testo=202
Bonificare significa
  • Miglioramento
    • Migliorare le strutture, il patrimonio pubblico e privato
    • Migliorare la qualità della vita
  • Salute
    • La fibra di amianto è killer
    • La fibra di amianto è un problema oggi e una minaccia domani
  • Competitività e appetibilità del territorio
    • La bonifica rende più sicuro e attrattivo il territorio
L’impegno del Comune di Mirabello
  • Sportello
    • Informa, assiste, aggiorna, controlla
    • Eroga i contributi
  • Incentivi
    • Contributi economici ai cittadini residenti
    • Azzeramento della tassa di occupazione di suolo pubblico
  • Bonifica edifici pubblici
    • Interventi su tutti i siti di proprietà comunale
  • Censimento
    • Prima censimento di tutti i manufatti contenenti cemento-amianto condotto dal Comune nel 2011
    • Secondo censimento di tutti i manufatti contenenti cemento-amianto condotto da Comune, Città di Casale Monferrato, ARPA, ASL nel 2012
  • Incontri e formazione
    • Lettere
    • Uno/due incontri pubblici con la popolazione ogni anno
Sportello amianto
Cosa fa
  • Fornisce informazioni di ogni tipo sulle modalità di smaltimento dell'amianto e per la richiesta contributi
  • Assiste in ogni passaggio burocratico il cittadino
  • Spiega al cittadino quali siano i criteri, le procedure e le precauzioni da assumere e utilizzare per rimuovere piccole quantità di amianto in proprio
  • Fornisce l'elenco delle imprese della Provincia abilitate alla bonifica
  • Contatta l'ASL e l'ARPA per fissare sopralluoghi per la verifica della presenza di amianto e polverino
  • Contatta l'ente gestore della discarica amianto del territorio casalese, COSMO spa, azienda partecipata, per il ritiro dell'amianto. Il ritio è gratuito fino a 40mq, in convenzione per quantitativi maggiori
  • Eroga i contributi economivi comunali cumulativi a quelli ministeriali, azzera la tassa di occupazione del suolo pubblico, dimezza i diritti di segreteria
  • Compila e si occupa di seguire la domanda di richiesta di contributo ministeriale
Chi e quando
  • Tutti i mercoledì dalle 9 alle 11 e i giovedì dale 16 alle 18, Ufficio Tecnico, primo piano. Impiegato responsabile: Carla Demagistri
Contributi
Cosa deve fare il cittadino
  • Compilare il modulo fornito in Comune
  • Consegnare i permessi necessari per eseguire gli interventi edilizi,compresi la bonifica e lo smaltimento dell’amianto
  • Adottare (lui o meglio l'impresa) misure necessarie per garantire sicurezza sia dei lavoratori che dell’ambiente  esterno
  • Presentare comunicazione di ultimazione bonifica  allegando, dove presente, attestazione del Direttore dei lavori sulla regolarità delle opere eseguite
Tipologie di lavori ammissibili
  • Ristrutturazione o demolizione strutture rivestite d’amianto,demolire ed eventualmente sostituire isolamenti per pareti e controsoffitti contenenti amianto …
Termini ed entità
  • Il termine di presentazione delle domande relative ai fondi dell’anno di riferimento è il 30 novembre do ogni anno.
  • Il contributo economico è pari al 20 % delle spese sostenute, con un importo massimo pari a 300 euro.
  • L'esenzione dalla tassa di occupazione del suolo pubblico per la posa dei ponteggi è totale.
  • I dirittti di segreteria sono ridotti del 50%
Esempio di esenzione
  • ponteggio lunghezza metri 12 larghezza metri 1,2: totale di mq. 14,4 durata 8 giorni. Tariffa dovuta 0,88 al mq. Conteggio 0,88 X 14,4 mq. x 8 giorni = euro 101,37
I numeri aggiornati a gennaio 2013:
  • 6 incontri pubblici con la popolazione con la partecipazione di tecnici, esperti, medici
  • 2 lettere inviate ai cittadini
  • 2 censimenti, nel 2011 e nel 2012
  • 2 siti comunali bonificati. Un sito in avvio di bonifica. Ultimi due siti previsti tra il 2013 e 2014
  • 132 cittadini hanno denunciato nei censimenti del 2011 e del 2012 circa 28000 mq di manufatti contenenti amianto
  • 52 cittadini hanno bonificato la propria proprietà per un totale di circa 15000 mq
La distribuzione di manufatti contenenti amianto comprende situazioni sia di piccole quantità tra i 10 e i 50 metri quadri relative a garage, tettoie; sia di più grandi quantità di 1500 – 2000 mq di capannoni agricoli o artigianali.
Dopo gli importanti risultati ottenuti con i censimenti, l’attività dello sportello sta proseguendo con incontri mirati ad accompagnare e a suggerire le scelte migliori ai cittadini che hanno denunciato il possesso di manufatti con amianto. IL criterio è quello di evitare l’entrata in gamba tesa, ma di accompagnare, informare i cittadini in modo da crescere nella consapevolezza e responsabilità comune su questo tema di grave impatto sanitario, ambientale ed economico.
E’ un percorso quotidiano da fare come comunità, con decisione e impegno, ma con solidarietà e metodo. Questo è stato lo stile che abbiamo intrapreso fin dal 2009. E’ fondamentale informare e accompagnare i cittadini, ma senza far sentire nessuno in colpa per il fatto di avere un manufatto contenente amianto. L’unica colpa, riconosciuta il 13 febbraio a Torino, è di chi sapendo la pericolosità di questo materiale ne promuoveva la lavorazione e la vendita assicurandone la non pericolosità. – Luca Gioanola
    Documenti allegati
    Scarica tutti gli allegati, cliccare qui http://www.comune.mirabellomonferrato.al.it/index.php?id_testo=202
    Delibere
    • 113/2009 – Approvazione, in via tecnica, progetto lavori bonifica amianto edifici comunali e approvazione stralcio progettuale esecutivo
    • 063/2011 – Concessione contributi “per incentivi di bonifica di edifici contenenti amianto”
    • 023/2012 – riduzione diritti di segreteria per gli interventi edilizi riguardanti l’eliminazione dell’amianto nelle sue svariate tipologie
    Regolamento
    • 2011_regolamento_concessione_contributi
    Ordinanza
    • 2011_ordinanza_censimento. Ordinanza consegnata a tutti i cittadini.
    Altro
    • 2009_EMAS_politica_ambientale
    • 2010_presentazione_cittadini. Presentazione powerpoint
    • 2011_comunicato_ordinanza_amianto. Lettera di Comunicato stampa.
    • 2011_lettera_incontro_pubblico. Lettera consegnata a tutti i cittadini.
    • 2012_comunicato_festival_cittadinanza
    Manifesti
    • 2009_locandina_sportello_amianto
    • 2009_locandina_incontro_pubblico
    -Era importante rendere pubblico non solo il regolamento e le procedure, ma anche tutto quel materiale, come lettere per i cittadini, presentazioni per incontri pubblici, che potesse servire per approfondire maggiormente il tema e permettere ad altri enti, Comuni di elaborarlo e adattarlo alle proprie esigenze. Un’esigenza che abbiamo sentita forte dopo l'intervento al Festival della cittadinanza di Padova dove parlammo di bonifica amianto ad amministratori di tutta Italia. Nel nostro territorio siamo tutti informati e oramai molto attivi e sensibili, grazie a una ottima sinergia tra Comuni, associazioni, enti. Ma fuori dal Monferrato, la percezione e la consapevolezza del rischio sono bassissime. Necessario insistere, divulgare. Un esempio, abbiamo di recente tutti negli occhi i video che, nella desolazione della distruzione dei terremoti in Emilia, mostrano i tanti manufatti rotti di amianto a terra, tra gli operatori che senza protezioni svolgono le operazioni di rimozione. - Luca Gioanola, sindaco e Mafalda Gabriele, assessore. 
    L'esperienza del Comune di Mirabello Monferrato è riportata anche nel libro "Viaggio nell'Italia della buona politica", Einaudi, di Marco Boschini, coordinatore nazionale de

    giovedì 25 aprile 2013

    Piccoli Comuni, l’80% non ha ancora le centrali di committenza


    Piccoli Comuni, l’80% non ha ancora le centrali di committenza

    Da Itaca il primo Rapporto sul nuovo sistema di aggregazione degli appalti pubblici

    26/04/2013 - Più dell’80% dei Comuni sotto i 5.000 abitanti non hanno ancora la centrale di committenza per gli appalti; nell’83,2% dei Comuni sotto i 3.000 abitanti e nell’84,7% di quelli sotto i 5.000 la centrale di committenza “non è stata ancora prevista”; mentre le centrali già avviate sono per la maggior parte gestite attraverso le Unioni di Comuni.È la fotografia scattata da Itaca, l’Istituto delle Regioni per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, con il primo Rapporto sull’attuazione dei nuovi obblighi riguardanti “Le centrali di committenza per gli appalti dei piccoli comuni”. (vedere http://www.edilportale.com/normativa/relazione/2013/itaca-istituto-per-l-innovazione-e-trasparenza-degli-appalti-e-la-compatibilit%C3%A0-ambientale-le-centrali_14313.html) Nel corso del 2012, ITACA ha, infatti, realizzato un’ampia ricerca per verificare lo stato di attuazione del nuovo sistema di aggregazione degli appalti introdotto dall’art. 33, comma 3-bis del Dlgs 163/2006. Il questionario è stato compilato da circa 1.200 comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e che rappresentano il 70% circa degli 8.092 comuni italiani. Dai dati raccolti sono emerse le difficoltà operative dei piccoli e piccolissimi Comuni, e proprio in quest’ottica, il Rapporto intende fornire un possibile contributo operativo, con approccio positivo finalizzato alla costruzione di nuovi scenari organizzativi delle amministrazioni, mediante la condivisione di alcune delle migliori esperienze già maturate sul tema. L’obiettivo è stato quindi quello di raccogliere e divulgare le buone prassi emerse che testimoniano l’esistenza di valide esperienze già realizzate di aggregazione della domanda. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/lavori-pubblici/piccoli-comuni-l-80-non-ha-ancora-le-centrali-di-committenza_33159_11.html

    comune di Latina incarico pratiche condono edilizio l'incarico a 31 professionisti

    SOTTOSCRIZIONE CONTRATTI PER INCARICHI PER LA DEFINIZIONE PRATICHE DI CONDONO EDILIZIO PRESENTATE AI SENSI DELLA L. 47/85, L. 724/94 E L. 326/03 E PER LA RISOLUZIONE DI PROBLEMATICHE GIURIDICO / AMMINISTRATIVE CONNESSE CON LE ISTANZE DI SANATORIA EDILIZIA. ADEMPIMENTI IN OTTEMPERANZA DELL'ART.16 DEL 'REGOLAMENTO PER L'AFFIDAMENTO DEI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE IN ECONOMIA', APPROVATO CON D.C.C. N 16/2012 DEL 20/02/2012 http://212.66.110.89/AlboPretorio/tmp/wixegu45r1cgvbniqgjbye55/172413.merge.pdf

    martedì 23 aprile 2013

    recupero e finanziamento aree industriali dismesse con abitazioni il modello Casazera


    CasaZera, il social housing nelle aree industriali dismesse

    Modulo sperimentale in legno inaugurato alle ex Officine Nebiolo di Torino

    24/04/2013 - È stato inaugurato la scorsa settimana a Torino, alla presenza del Presidente della Fondazione Torino Smart City, Enzo Lavolta, il modulo sperimentale “Casazera”, progettato e costruito da una cordata di sette imprese italiane, coordinate da DE-GA SpA, in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e nel contesto di ECOstruendo, un progetto finanziato dalla Regione Piemonte e promosso da Polight, il Polo di Innovazione su bioedilizia e idrogeno dell’Environment Park.Il prototipo Casazera è un modulo prefabbricato in legno studiato per essere incapsulato nell’intelaiatura di strutture industriali dismesse, come quelle costruite negli anni del boom economico del Novecento e poi progressivamente abbandonate. Queste aree occupano complessivamente, in Italia, diversi milioni di metri quadri di superficie che rischia di essere inutilizzata o destinata, dopo lunghi processi autorizzativi, alla demolizione. Casazera propone un modello costruttivo e abitativo alternativo, basato su cinque promesse: zero consumo di suolo, zero spreco di risorse, zero tempo, zero energia, zero errori di progetto. Il fascino architettonico degli ex edifici industriali non viene compromesso, ma viene, al contrario, valorizzato e attualizzato da una sapiente progettazione che integra soluzioni costruttive low cost con le tecnologie più innovative e sostenibili dal punto di vista ambientale. Il modulo presentato a Torino, ad esempio, dispone di un’impiantistica in grado di combinare il contributo energetico di fonti rinnovabili come il solare termico e il fotovoltaico, con una caldaia a condensazione e una stufa a pellet, e abbinarne l’azione alla ventilazione meccanizzata e a sistemi di recupero calore e raffrescamento, gestiti da un impianto di domotica di facile utilizzo, che garantisce, attraverso un software open source, la qualità e il comfort dello spazio abitativo. “Ci troviamo di fronte alla possibilità di rivoluzionare l’intero settore del social housing e delle residenze universitarie, con soluzioni accessibili economicamente e sostenibili dal punto di vista energetico e ambientale”, ha dichiarato Giorgio Gallesio, amministratore di DE-GA, la capofila del progetto. “Purché - ha ammonito Gallesio - la politica nazionale e gli amministratori locali facciano la loro parte mettendo i privati nelle condizioni di poter perseguire questo tipo di sviluppo. Sin dai tempi di Cristoforo Colombo c’è chi mette a disposizione della collettività audacia, coraggio e intuizione, ma qualcuno deve fornire solide caravelle per navigare.” Un invito raccolto dall’Assessore Lavolta, che ha ribadito come la città “vuole garantire il sostegno alle vocazioni che stanno emergendo”. Con particolare attenzione a quelle soluzioni che potranno sostenere l’evoluzione di una “città universitaria”. “Quello che sorprende - ha affermato Lavolta dopo aver visitato il modulo Casazera - prima ancora della fisicità e perfezione del manufatto è l’innovazione, di processo e di collaborazione, messa in campo dalle aziende partner e dai centri di ricerca. Ecco, il sistema Torino nella sua migliore accezione, è questo. Abbiamo aggiunto un altro tassello per diventare una smart city”. “Non perdetevi questa crisi” è infatti il suggerimento che - racconta Matteo Robiglio, progettista dello studio TRA - arriva da numerosi imprenditori e investitori internazionali, che invitano a trasformare le criticità di questa delicata fase del Paese in opportunità per sviluppare nuove visioni e aprire nuovi mercati. Casazera non rimarrà infatti un prototipo, ma, dopo un periodo di testing e di educazione del sistema domotico verrà abitata, per circa un anno, da due studenti selezionati dal Politecnico di Torino, per monitorare il “comportamento” del modulo in condizioni reali ed essere pronta a sbarcare sul mercato residenziale. Il modulo Casazera è installato presso le Ex Officine Nebiolo, Via Bologna 53, Torino ed è visitabile su appuntamento. Fonte: Studio Greengrass - Progetti di Comunicazione (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/04/risparmio-energetico/casazera-il-social-housing-nelle-aree-industriali-dismesse_33140_27.html

    lunedì 22 aprile 2013

    libro verde energia politiche cambiamenti climatici "pacchetto clima"

    Energia, la UE chiede aiuto per definire gli obiettivi al 2030 Il Libro Verde sul nuovo quadro al 2030 è in consultazione pubblica sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico di Rossella Calabrese 23/04/2013 - Il Ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato una consultazione pubblica relativa al Libro Verde sul nuovo quadro al 2030 per le politiche dell’Unione in materia di cambiamenti climatici ed energia.Il Libro Verde è stato adottato dalla Commissione europea il 27 marzo scorso, per dare continuità alle politiche e agli obiettivi fissati con il noto “Pacchetto Clima-Energia” con orizzonte al 2020. L'attuale quadro normativo si fonda infatti su tre obiettivi principali da raggiungere nell'UE entro il 2020: - una riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto al livello del 1990; - una quota del 20% di fonti energetiche rinnovabili nel totale di energia utilizzata; - un risparmio del 20% nel consumo di energia primaria (rispetto alle proiezioni elaborate prima dell'accordo sugli obiettivi climatici ed energetici per il 2020). L’obiettivo della riduzione del 20% del consumo di energia primaria - si legge nel Libro Verde - non è giuridicamente vincolante per gli Stati membri; tuttavia sono stati registrati progressi significativi. Dal 2007 il consumo di energia è in leggera diminuzione, sia per effetto della crisi economica e delle politiche vigenti, che della riduzione dell’intensità energetica dell’industria. Da quando è stata adottata la Direttiva sull’efficienza energetica (Direttiva 2012/27/UE - DEE) nel 2012, l’UE dispone di un quadro legislativo completo che deve essere integralmente attuato dagli Stati membri. La DEE contribuirà a determinare progressi in questo settore, anche se l’analisi preliminare della Commissione indica che con le politiche attuali l’obiettivo del 2020 non sarà conseguito. A livello nazionale, dal 2009-2010 sono state attuate le Direttive sull’ecoprogettazione e l’etichettatura energetica dei prodotti connessi all’energia, misure che riducono la domanda di energia dei prodotti per la casa (lavastoviglie, frigoriferi, lavatrici, televisori) e dei prodotti industriali (motori, ventilatori e pompe). Per quanto riguarda gli edifici, l’UE nel 2010 ha adottato la nuova direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva 2010/30/CE - EPBD), che impone agli Stati membri di applicare requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici nuovi ed esistenti e di provvedere affinché entro il 2021 tutti i nuovi edifici siano “a energia quasi zero”. Tuttavia - rileva la UE - i ritardi accumulati e l’incompletezza di alcune misure nazionali di attuazione rischiano di mettere a repentaglio il contributo indispensabile del settore immobiliare alla riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo energetico. Si stima che il potenziale di risparmi efficaci rispetto ai costi del settore edilizio sia pari a 65 Mtep da qui al 2020. In considerazione dei cambiamenti che, successivamente alla definizione degli obiettivi al 2020, si sono registrati sia in ambito economico e nei mercati energetici, sia nel campo della ricerca e della tecnologia applicata alla produzione di energia, il Libro Verde rappresenta un’occasione di riflessione sugli obiettivi che si intendono perseguire a livello europeo entro il 2030 e costituisce il primo passo verso la definizione di un nuovo accordo sulle future politiche energetiche e climatiche dell’UE. Il quadro strategico delinea come obiettivi principali per il 2030 la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la garanzia dell’approvvigionamento energetico, il sostegno alla crescita, alla competitività e all’occupazione, da realizzarsi secondo un approccio efficiente in termini di costi e fondato sull’impiego dell’alta tecnologia. Fino al 31 maggio 2013 tutti i portatori di interesse possono inviare al Ministero le proprie opinioni e osservazioni, al fine di contribuire a delineare un quadro il più possibile completo delle diverse posizioni, che potranno così informare e sostenere l’azione dell’Italia nel futuro dibattito europeo sulle politiche climatiche ed energetiche. In alternativa, è possibile partecipare alla (più dettagliata) consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea con l’intento di acquisire dagli Stati Membri, dalle istituzioni e dai portatori d’interesse le loro posizioni sui temi affrontati, sempre attraverso il sito del Ministerodello sviluppo economico. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/risparmio-energetico/energia-la-ue-chiede-aiuto-per-definire-gli-obiettivi-al-2030_33113_27.html

    giovedì 18 aprile 2013

    comune di San Felice Circeo bando incarico variante PRG

    http://213.203.143.153/c059025/mc/mc_attachment.php?x=48c37e376bed945bd6171ba146abaac8&mc=14643 - Invito ai liberi professionisti ad inviare la loro candidatura entro il 7 maggio 2013

    Tares Tia e imposte il catasto e l'agenzia delle entrate forniscono i dati ai comuni, arriveranno gli accertamenti

    Scambio dati catastali fra Entrate e Comuni, pubblicate le regole Sul sito dell’Agenzia la piattaforma per la comunicazione di Rossella Calabrese 18/04/2013 - Sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate le modalità tecniche per lo scambio, fra l’Agenzia e i Comuni, dei dati relativi alla superficie delle unità immobiliari a destinazione ordinaria, iscritte in Catasto e corredate di planimetria.Il servizio è disponibile alla pagina http://www.agenziaterritorio.it/site.php?id=6255. La nuova funzionalità è stata istituita dall’Agenzia delle Entrate con il provvedimento 39724/2013 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/provvedimento/2013/39724/agenzia-delle-entrate-modalit%C3%A0-di-interscambio-tra-l-agenzia-delle-entrate-e-i-comuni-dei-dati-inerenti_14205.html) , che definisce le procedure di interscambio dei dati tra i Comuni e la stessa Agenzia, ai fini dell’accertamento della Tares (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/04/topografia/tares-interscambio-dei-dati-catastali-fra-entrate-e-comuni_32726_24.html). Per l’interscambio dei dati vengono utilizzate le piattaforme informatiche, denominate “Portale per i Comuni” e “Sistema di Interscambio”, secondo le regole appena pubblicate. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/topografia/scambio-dati-catastali-fra-entrate-e-comuni-pubblicate-le-regole_33029_24.html

    Dal Ministero dell’Istruzione la Guida per progettare le scuole

    Spazi modulari, facilmente configurabili e sempre abitabili per una scuola sicura, sostenibile e accogliente di Rossella Calabrese 17/04/2013 - Nuovi criteri per la costruzione degli edifici scolastici e per l’organizzazione degli spazi educativi e di apprendimento, in linea con le innovazioni determinate dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica. È il contenuto delle nuove Linee Guida (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/ministero-dell-istruzione-dell-universit%C3%A0-e-della-ricerca-linee-guida-per-le-architetture-interne_14203.html) per le architetture interne delle scuole messe a punto dal Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e approvate qualche giorno fa dalla Conferenza Unificata.Le Linee Guida - spiega il Ministero - puntano a garantire scuole sicure, sostenibili, accoglienti e adeguate alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT nella pratica educativa. Il documento rinnova i criteri per la progettazione degli spazi e delle dotazioni per la scuola del nuovo millennio, accantonando lo stile prescrittivo delle precedenti, risalenti al 1975. La nuova logica, infatti, è di tipo prestazionale e rende i criteri di progettazione più agevolmente adattabili alle esigenze didattiche e organizzative di una scuola in continuo mutamento. Vengono dunque riconfigurate la architetture interne, proponendo una concezione dello spazio che non considera più la lezione frontale come modello prevalente dell’organizzazione della didattica. Sono proposti quindi spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati. In particolare, le Linee Guida rispondono alla necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere. La struttura spaziale è interpretabile come una matrice con alcuni punti di maggiore specializzazione, cioè gli atelier e i laboratori, alcuni di media specializzazione e alta flessibilità, cioè le sezioni/classi e gli spazi tra la sezione e gli ambienti limitrofi (solo a volte annessi alla sezione) e altri generici, cioè gli spazi connettivi che diventano relazionali e offrono diverse modalità di attività informali individuali, in piccoli gruppi, in gruppo. La sequenzialità di momenti didattici diversi, che richiedono setting e configurazioni diverse alunni-docente o alunni-alunni, sta alla base di una diversa idea di edificio scolastico, che deve essere in grado di garantire l’integrazione, la complementarietà e l’interoperabilità dei suoi spazi, anche con il supporto delle tecnologie. La divisione dello spazio interno si concretizza in pareti con buon livello di isolamento acustico e pareti mobili, oltre alla ottimizzazione della luce naturale. La flessibilità degli arredi e la polifunzionalità degli ambienti permette di aumentare il tempo di utilizzo grazie alla possibilità di riconfigurazione finalizzata allo svolgimento di attività diverse. E ancora, l’eliminazione degli spazi di mero passaggio in favore di spazi sempre abitabili dalla comunità scolastica per lo svolgimento di attività didattiche, ma anche per la fruizione di servizi o per usi di tipo informale, permette di aumentare la vivibilità della scuola. L’adattabilità degli spazi si estende anche all’esterno, offrendosi alla comunità locale e al territorio: la scuola si configura come civic center in grado di fungere da motore del territorio in grado di valorizzare istanze sociali, formative e culturali. Le nuove Linee Guida sono i criteri da seguire anche per accedere ai 38 milioni di euro destinati dal Ministero alla costruzione di nuove scuole attraverso lo strumento del fondo immobiliare (leggi tutto). Ma c’è chi ha già provato ad applicare i nuovi criteri progettuali per realizzare una scuola 2.0: si tratta del progetto pilota (nella foto) relativo all’ISIS Malignani di Udine, promosso da Ispredil, Istituto Promozionale per l’Edilizia, società operativa dell’ANCE, all’interno del ‘Programma per la riqualificazione delle infrastrutture scolastiche del Paese’. Il progetto, presentato all’inizio di aprile a Bergamo nel convegno ‘Tablet School’, consente di coniugare la didattica Scuol@ 2.0 con la realizzazione di un edificio innovativo, in grado di rispondere alle esigenze spaziali e funzionali del nuovo apprendimento ‘per competenze’ legato all’utilizzo delle tecnologie informative più evolute. L’edificio, che ospiterà, oltre al servizio dell’istruzione pubblica, un Centro Ricerche e altri servizi aperti al territorio, è pensato come manifesto di un modo nuovo di concepire la scuola, vista come luogo di apprendimento, di scambio di esperienze e di apertura al mondo; un edificio al cui interno sia superata la rigida concezione di spazi meramente didattici per arrivare ad un luogo nel quale ambienti formali ed informali si compenetrino, nel quale il confort sia massimo così come la possibilità di interagire tra gli studenti e la società, che solitamente sta al di fuori della scuola. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/progettazione/dal-ministero-dell-istruzione-la-guida-per-progettare-le-scuole_33001_17.html

    martedì 16 aprile 2013

    condono edilizio pagamento somme in ritardo diniego sanatoria? parere pro veritate comune di Pontinia

    delibera di giunta n. 71 dell'11 aprile 2013
    http://www.comune.pontinia.lt.it/mc/mc_attachment.php?x=7e1aa55e16da9b8a1272d6394fa13835&mc=5988
    LA GIUNTA COMUNALE Rilevato che: - in alcune circostanze i richiedenti la sanatoria edilizia non hanno versato, e/o hanno versato in ritardo, rispetto ai termini fissati nel provvedimento emesso dall'Amministrazione Comunale, le somme richieste; - è intenzione dell'Amministrazione procedere ad una risoluzione della problematica relativa al mancato pagamento e/o al pagamento effettuato oltre il termine fissato nei provvedimenti emessi dall'Amministrazione stessa delle somme richieste ai sensi dell'art. 5 comma 2 e 3 della legge regionale n. 12/04, anche al fine di accertare l'iter procedurale da seguire; - che , a tal fine si rende opportuno acquisire un parere pro-ventate che indichi il percorso da seguire al fine di evitare l'esposizione dell'Ente da eventuali azioni giudiziarie da parte di terzi; Visto l’art. 5 commi 2 e 3, della legge regionale n. 12 del 08/11/2004 (disposizioni in materia di definizione degli illeciti edilizi), che prevede quanto segue: “2. Qualora il comune accerti che i pagamenti di cui all’articolo 4, comma 3, lettera a), siano stati eseguiti in misura insufficiente, ne dà comunicazione all’interessato indicando, con provvedimento motivato, l’importo ritenuto dovuto e la differenza da versare. La eventuale ulteriore somma richiesta dal comune deve essere versata entro il termine perentorio di sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione. 3. L’omesso versamento delle somme di cui all’articolo 4, comma 3, lettera a), ovvero il mancato pagamento, entro il termine stabilito, della ulteriore somma richiesta dal comune ai sensi del comma 2 del presente articolo, comportano il non accoglimento della domanda.” Visto il D.Lgs n. 267/2000; Con voti unanimi favorevoli legalmente resi DELIBERA Di Dichiarare le premesse parte integrante e sostanziale della presente deliberazione1. ; 2. Di conferire l'incarico all'Avv. Giuseppe Garofalo con studio legale in Latina in via G. Parini 26, al fine di acquisire un parere pro-ventate in merito agli atti da porre in essere qualora il richiedente la sanatoria non provveda, nei termini stabiliti dal provvedimento emesso dall'amministrazione comunale, ai sensi dell'art. 5 comma 2, della legge 12/04 e s.m.i., al pagamento delle somme richieste e/o provvede oltre i termini fissati nel provvedimento stesso, indicando le normative di riferimento; 3. Di Demandare al responsabile dei Settore Urbanistica gli adempimenti gestionali connessi con il presente atto, ivi compresi gli impegni contabili, prendendo atto che le somme necessarie sono disponibili al cap. 124/6 del bilancio del presente esercizio finanziario. Di Dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile.

    modulo DIA comune di Pontinia (vale anche per piano casa regione Lazio)

    http://www.comune.pontinia.lt.it/include/mostra_foto_allegato.php?servizio_egov=sa&idtesto=21&fogliaClick=root1_0&fnode=0

    lunedì 15 aprile 2013

    Condominio, quando al lastrico spetta il bonus prima casa


    Cassazione: per le agevolazioni il terrazzo può non essere acquistato insieme all'appartamento

    16/04/2013 - Il lastrico solare può usufruire delle agevolazioni riconosciute alla prima casa nel caso in cui appartenga ad un unico condomino e possa essere considerato pertinenza dell’abitazione. Si è espressa in questi termini la Corte di Cassazione con la sentenza 6259/2013.La Cassazione ha esaminato il caso di un soggetto che aveva acquistato un appartamento e un lastrico solare pagando le imposte agevolate riconosciute alla prima casa. La Commissione Tributaria provinciale aveva però obiettato che il lastrico non dovesse essere considerato una pertinenza dell’appartamento, ma un immobile a sé stante, che non avrebbe quindi potuto beneficiare delle agevolazioni. A detta della Commissione, inoltre, in base al Codice Civile il lastrico solare avrebbe fatto parte della proprietà comune dei condomini. Di parere opposto la Cassazione. I giudici hanno affermato che per considerare il lastrico come parte comune è necessario che esistano connotati strutturali e funzionali specifici. In caso contrario, sostengono i giudici, le agevolazioni sulla prima casa spettano anche se l’acquisto del lastrico è avvenuta con un atto separato. Per usufruire delle agevolazioni fiscali, hanno concluso i giudici della Cassazione, non è neanche necessario che il lastrico sia censito insieme all’immobile principale. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/condominio-quando-al-lastrico-spetta-il-bonus-prima-casa_32969_15.html

    domenica 14 aprile 2013

    Durc, chiesta la compensazione tra crediti e debiti con la PA

    Ance: integrare il Dl sui pagamenti alle imprese con una norma che renda più facile il rilascio del documento di regolarità contributiva di Paola Mammarella 15/04/2013 - Se un’impresa possiede una certificazione attestante che gli oneri contributivi previdenziali ed assistenziali accertati e non ancora versati possono essere compensati da crediti di importo uguale o superiore vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, le dovrebbe essere rilasciato il Durc in modo automatico. È una delle osservazioni che l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, ha presentato durante l’audizione sul Decreto Legge 35/2013, che sblocca i pagamenti dovuti dalle Amministrazioni nei confronti di professionisti e imprese. A detta degli edili, il testo del decreto, che sta iniziando l’iter parlamentare per la conversione in legge, dovrebbe essere integrato con una disposizione specifica che consenta il rilascio automatico del Durc quando è possibile certificare la compensazione tra debiti e crediti dell’impresa. L’integrazione sarebbe in linea con le ultime pronunce del Ministero del Lavoro, volte ad agevolare il rilascio del Durc alle imprese in crisi perché possano continuare a svolgere la propria attività. Con la risposta all’interpello 41/2012, infatti, il Ministero del Lavoro ha spiegato che le imprese ammesse al concordato preventivo, dopo essersi accordate coi creditori sui tempi per il pagamento dei debitipossono ottenere il Durc beneficiando di una moratoria di un anno. Per il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti questa disposizione potrebbe migliorare la norma appena varata che a suo avviso ha “un vulnus”, cioè la mancanza di 13 miliardi per le spese in conto capitale e quindi per i lavori pubblici. Tra le altre criticità messe in evidenza dall’Ance c’è la necessità di incrementare l’importo dell’allentamento del patto di stabilità interno da 5 a 11 miliardi di euro nel 2013 per consentire l’utilizzo dei fondi già disponibili e per il 2014 di escludere dal patto di stabilità interno i pagamenti in conto capitale per almeno 10 miliardi di euro. Tra le proposte lanciate dall’associazione degli edili spicca inoltre la possibilità di ampliare il ricorso alla permuta di immobili comemodalità di pagamento del corrispettivo da parte dell’amministrazione, nel senso di consentire il trasferimento di proprietà prima del collaudo. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/durc-chiesta-la-compensazione-tra-crediti-e-debiti-con-la-pa_32962_15.html

    Imu, una revisione metterebbe a rischio i conti pubblici


    Ministro Grilli: in caso di ritocchi necessarie misure compensative. Proteste da Confedilizia

    15/04/2013 - L’Imu non può essere rivista perché in caso contrario non sarebbe possibile raggiungere il pareggio di bilancio. Questa, in sintesi, la posizione espressa dal Ministro dell’Economia Vittorio Grilli durante la conferenza stampa volta al termine dell’ultimo Consiglio dei Ministri per l’approvazione del Def, Documento di economia e finanza.Come emerso durante la discussione per l’approvazione del Def, l’Italia dovrebbe prorogare l’attuale regime Imu per avere un bilancio pubblico in pareggio strutturale. In caso contrario il Governo sarebbe costretto ad attuare misure compensative. Nel 2012 l’Imu ha garantito un gettito di quasi 24 miliardi di euro, ma ha anche suscitato diverse polemiche, tanto che in campagna elettorale i diversi schieramenti politici si sono impegnati per la revisione dell’imposta municipale sugli immobili. Una previsione che potrebbe però creare delle difficoltà. Dato che l’attuale Governo è in carica solo per gli affari correnti, il Presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti ha spiegato che le previsioni sul Documento di economia e finanza si sono basate su un assetto costante e una legislazione invariata. In un simile quadro, l’Italia fino al 2014 rispetterebbe il pareggio di bilancio, ma dal 2015 si esaurirebbero gli effetti dell’Imu sulla prima casa e l'aumento della rendita catastale. Per il Ministro Grilli, però, se l’Imu fosse confermata così com’è adesso si continuerebbe ad avere un bilancio in pareggio. Duri i commenti di Confedilizia, che da tempo chiede la revisione dell’imposta sugli immobili, considerata colpevole di aggravare lo stallo registrato nelle costruzioni. Per il presidente Corrado Sforza Fogliani il mercato immobiliare è allo stremo, ma la risposta del Governo va in una direzione completamente opposta, perché non lascia spazio alla richiesta di revisione dell’ imposta e mette in guardia dal fatto di non prorogare l’Imu sperimentale anche dopo il 2014. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/imu-una-revisione-metterebbe-a-rischio-i-conti-pubblici_32934_15.html

    giovedì 11 aprile 2013

    energia rinnovabile Conto termico, pubblicate le regole applicative definitive

    Il Gse illustra le procedure per la richiesta degli incentivi e l’iscrizione nei registri informatici riservata agli interventi tra 500 e 1000 kW di Paola Mammarella 12/04/2013 - Pubblicata dal Gse, Gestore dei servizi energetici, la versione definitiva delle regole applicative del Conto Termico. Vengono quindi disciplinate le modalità di accesso agli incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e gli interventi di piccole dimensioni volti all’incremento dell’efficienza energetica. Le linee guida, che contengono la scheda domanda prevista dall’articolo 7 comma 1 del DM 28 dicembre 2012 - Conto Termico, hanno tenuto in considerazione le consultazioni sul testo provvisorio da parte di associazioni di categoria e soggetti beneficiari degli incentivi (Leggi Tutto http://www.edilportale.com/news/2013/03/normativa/conto-termico-il-gse-pubblica-le-regole-applicative_32316_15.html). I contenuti delle linee guida Entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento, il soggetto responsabile, cioè quello che ha sostenuto direttamente le spese e ha stipulato il contratto con il Gse, deve presentare al Gse la scheda domanda. Nel caso di realizzazione di più interventi relativi allo stesso edificio o unità immobiliare, realizzati nell’ambito di uno stesso progetto, si dovrà presentare una sola scheda domanda entro 60 giorni dalla fine dell’ultimo intervento. Gli interventi che prevedono l’utilizzo di un componente, un impianto o una parte di impianto realizzati o sostituiti per i quali siano già stati riconosciuti gli incentivi previsti dal Conto Termico, non possono essere ammessi all’incentivazione. Accedendo nell’apposita area clienti, il soggetto responsabile inserisce i dati relativi al sistema edificio-impianto e i dati relativi al sistema edificio-impianto e riceve un codice dal portale. In seguito carica ulteriori documenti, come l’eventuale delega o contratto con una Esco, le fatture e i bonifici effettuati. Dopo aver inserito le informazioni, il soggetto responsabile deve verificare la scheda tecnica riportante il riepilogo dei dati. In seguito il Gse effettua l’istruttoria e se ricorrono tutti i presupposti ammette il soggetto all’incentivo, che viene erogato tramite bonifico bancario su base annuale o in un’unica rata nel caso in cui l’ammontare totale dell’incentivo non superiori i 600 euro. Se la documentazione risulta carente, il soggetto responsabile deve inviare le integrazioni entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione da parte del GSE. Nel caso in cui manchino i presupposti, il Gse invia la comunicazione del preavviso di rigetto, cui il soggetto responsabile può rispondere entro 10 giorni. Per gli interventi di potenza termica compresa tra 500 e 1000 kW, oltre al rispetto dei requisiti è necessaria l’iscrizione in appositi Registri informatici tenuti dal Gse. Il Bando relativo alla prima procedura sarà pubblicato entro il 29 aprile, cioè 20 giorni dopo la pubblicazione delle linee guida. Le domande di iscrizione dovranno essere presentate nei successivi 60 giorni. I successivi Bandi saranno pubblicati 30 giorni prima della data di avvio del periodo per la presentazione delle domande di iscrizione ai Registri che, a decorrere dal 2014, è fissato al 31 marzo di ogni anno. Hanno l’obbligo di iscriversi ai registri i soggetti responsabili che effettuano la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica e la sostituzione12 di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa. Cosa prevede il Conto Termico Ricordiamo che il Conto Termico incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica con uno stanziamento di 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche. L’incentivo, che non è cumulabile con altri bonus fiscali, copre il 40% dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell'impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato (Leggi Tutto). (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/conto-termico-pubblicate-le-regole-applicative-definitive_32915_15.html

    piano nazionale prevenzione amianto salute ambiente e sicurezza ministro Balduzzi

    Amianto, il Ministro Balduzzi ha presentato il Piano nazionale Salute, ambiente e sicurezza sono gli ambiti d’intervento, maggior prevenzione nel settore edile di Giovanni Carbone 12/04/2013 - Il Ministro della salute, Renato Balduzzi ha presentato il Piano nazionale amianto (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/ministero-della-salute-piano-nazionale-amianto-linee-di-intervento-per-un-azione-coordinata-delle_14263.html) recante le linee d’intervento per un’azione coordinata di gestione da parte delle amministrazioni statali e territoriali.Il Piano presentato coinvolge tre macroaree: - tutela della salute; - tutela dell’ambiente; - sicurezza del lavoro e tutela previdenziale. Dopo l’analisi degli aspetti sanitari, ambientali, economici e previdenziali il Piano definisce obiettivi e sub-obiettivi da conseguire per ogni ambito. In particolare, gli interventi strategici di “tutela della salute” devono puntare al miglioramento della conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensioni sul territorio nazionale, alla qualità di valutazione del rischio e alla sorveglianza sanitaria. In tema ambientale, il Piano rimanda alla Legge 257/1992 (Norme relative alla cessazione dell'impiego dell’amianto vedere http://www.edilportale.com/normativa/legge-dello-stato/1992/257/norme-relative-alla-cessazione-dell-impiego-dell-amianto._1897.html) annotando la presenza ancora eccessiva di amianto friabile sul territorio nazionale, in prevalenza localizzate in siti a destinazione industriale e residenziale. Al tal riguardo, il Piano promuove l’utilizzo di nuovi strumenti d’indagine che illustrino la situazione attuale e favoriscano interventi di gestione più efficaci; gli obiettivi più urgenti riguardano l’implementazione della mappatura dei materiali contenenti amianto, l’accelerazione e l’informatizzazione dei processi di bonifica, l’individuazione dei siti di smaltimento, la razionalizzazione della normativa di settore, la formazione e l’informazione. In materia di sicurezza del lavoro e previdenza, il Piano prevede una serie di misure volte al monitoraggio degli effetti conseguenti all’esposizione alle fibre inquinanti; lo strumento propone, inoltre, un incrementando del 5% dei servizi di prevenzione da parte delle Aziende Sanitarie Locali, effettuati in occasione di interventi di rimozione dell’amianto, ai sensi del Dlgs 81/2008 (Testo unico in materia di Sicurezza sul lavoro). “È una risposta operativa - ha dichiarato il Ministro Balduzzi - ad una vicenda sulla quale, a livello nazionale, era sceso l’oblio. L’Italia è diventata punto di riferimento dell’Unione per l’organizzazione di una rete europea per la lotta alle malattie correlate all'amianto”. “L’amianto - ha sottolineato il Ministro - è anche un grande problema a livello mondiale: l’Italia ne ha bandito la produzione, ma non è così in molte altre parti del mondo e di amianto si continua a morire”. Dopo essere stato elaborato dai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro, il Piano è stato approvato dal Governo ed ora è all’esame della Conferenza Stato-Regioni. (riproduzione riservata)

    IMU, novità su termini e aliquote nel decreto sui debiti della PA scadenze, versamenti, importi, denuncia

    Delibere comunali per definire aliquote e detrazioni pubblicate entro il 16 maggio, dichiarazioni per variazioni non oltre il 30 giugno di Paola Mammarella 11/04/2013 - Il decreto legge (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2013/35/disposizioni-urgenti-per-il-pagamento-dei-debiti-scaduti-della-pubblica-amministrazione-per-il-riequilibrio_14252.html) sui pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni a professionisti e imprese introduce novità anche in materia di Imu. Tra le misure per l’equilibrio finanziario degli enti locali sono infatti contenute nuove scadenze cui contribuenti e Comuni dovranno attenersi per il pagamento dell’imposta municipale propria. Cosa cambia per contribuenti e Comuni Le delibere comunali che definiscono aliquote e detrazioni devono essere inviate solo in via telematica ed inserite nel portale “Federalismo Fiscale” entro il 16 maggio. In mancanza di decisioni o in caso di ritardo nella definizione dei parametri in base ai quali calcolare l’imposta, il versamento della prima rata deve essere pari al 50 per cento dell’imposta calcolata sull’aliquota e sulle detrazioni vigenti nell’anno precedente. La seconda rata va versata a saldo, con eventuale conguaglio, sulla base delle delibere pubblicate entro il 16 novembre. Anche in questo caso, in mancanza di tali atti ci si può rifare ai contenuti delle delibere pubblicate entro il 16 maggio dell’anno di riferimento o alla situazione vigente nell’anno precedente. Dichiarazioni per variazioni Il decreto legge modifica anche i termini entro cui devono essere comunicati l’inizio del possesso dell’immobile o le variazioni rilevanti che possono provocare cambiamenti nell’importo dell’Imu. Ai sensi della nuova norma i dati devono essere comunicati non più nei 90 giorni successivi alla data in cui ha avuto inizio il possesso o si sono verificate le variazioni, ma entro il 30 giugno dell’anno successivo. (riproduzione riservata)

    Esente da bollo la presentazione di Scia e Dia

    Entrate: imposta pagata solo se le istanze sono volte ad ottenere un’autorizzazione o un certificato di Paola Mammarella 11/04/2013 - La presentazione della Dia o della Scia non deve essere accompagnata dal pagamento dell’imposta di bollo. Lo ha affermato l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 24/E di lunedì 8 aprile scorso vedere http://www.edilportale.com/normativa/risoluzione/2013/24-e/agnzia-delle-entrate-imposta-di-bollo-segnalazione-certificata-inizio-attivit%C3%A0-e-altri-atti-previsti_14262.html. Il Fisco ha spiegato che in base al Dpr 642/1972 l’imposta di bollo è prevista solo per le istanze volte ad ottenere l’emanazione di un provvedimento amministrativo, come ad esempio un’autorizzazione, o il rilascio di certificati. Per questo motivo, sostengono le Entrate, non è richiesto il pagamento del bollo sulla presentazione della Dia, Denuncia di inizio attività, che è considerata una semplice comunicazione e non prevede l’emanazione di una autorizzazione. Dato che la Legge 122/2010 ha equiparato la Dia alla Scia, si legge nella risoluzione del Fisco, l’imposta di bollo non sarà dovuta neanche sulla Segnalazione certificata di inizio attività a patto che a fronte della sua presentazione non sia previsto il rilascio di un provvedimento da parte di una Pubblica Amministrazione. Le stesse considerazioni valgono per le richieste di rinnovo periodico di conformità antincendio, che i titolari delle attività devono inviare ogni cinque anni al Comando dei Vigili del Fuoco attraverso una dichiarazione che attesta l’assenza di variazioni nelle condizioni di sicurezza. Anche in questo caso, quindi, l’imposta di bollo non deve essere corrisposta perché alla dichiarazione non fa seguito l’emanazione di nessun provvedimento amministrativo. È invece opposta la situazione del nulla osta di fattibilità, che i titolari delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco possono richiedere preventivamente al Comando Provinciale Vigili del Fuoco. La richiesta è assoggettata all’imposta di bollo perché rientra tra gli atti che prevedono l’emanazione di un provvedimento da parte della PA. Ricoprono una situazione intermedia le richieste di verifiche in corso d’opera per attestare la rispondenza delle opere alle disposizioni in materia di prevenzione incendi, anche durante la loro realizzazione. Se dopo le visite l’amministrazione emana un atto amministrativo l’istanza presentata e l’atto rilasciato devono essere assoggettati ad imposta di bollo. In caso contrario sono invece esenti. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/esente-da-bollo-la-presentazione-di-scia-e-dia_32907_15.html

    Valutazione impatto ambientale, in arrivo nuove linee guida

    L’Ue chiede di tenere in considerazione caratteristiche, localizzazione e impatto dei progetti di Paola Mammarella 11/04/2013 - In arrivo nuove linee guida per la Via, Valutazione di impatto ambientale. È quanto prevede la bozza di legge europea 2013 per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Come si legge nella relazione illustrativa, l’adeguamento è necessario per superare la procedura di infrazione 2009/2086 e adeguare meglio la normativa italiana alla Direttiva 2011/92/Ue sulla valutazione di impatto ambientale, che a detta di Bruxelles non viene presa totalmente in considerazione dal D.lgs. 152/2006. In base alla Direttiva, gli Stati membri decidono se sottoporre o meno a Via una serie di progetti conducendo un esame caso per caso o fissando delle soglie o criteri. Per l’Unione Europea in Italia la fissazione delle soglie ha preso in considerazione solo alcuni criteri come la dimensione del progetto e l’esistenza di zone protette, ignorandone invece altri. Le Regioni e le Province Autonome possono inoltre definire criteri aggiuntivi. Le nuove linee guida, invece, servirebbero a individuare soglie e criteri univoci e maggiormente conformi alle disposizioni comunitarie. Nelle linee guida dovrebbero essere quindi considerate anche le caratteristiche dei progetti, la loro localizzazione e l’impatto potenziale da essi prodotto. Nel caso in cui alcuni progetti non ricadano in aree protette, si prevede che le Regioni e gli Enti locali possano stabilire condizioni per l’esclusione di alcune categorie progettuali dalla verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/valutazione-impatto-ambientale-in-arrivo-nuove-linee-guida_32909_15.html

    mercoledì 10 aprile 2013

    San Felice Circeo caos annunciato condoni edilizi indaga la Finanza, l'ingegnere si dimette

    Gli accertamenti dei militari riguardano anche altri settori di attività del comune La Finanza indaga sui condoni Fiamme Gialle in municipio per acquisire nuova documentazioneP RO S E G U O N O le indagini da parte della Guardia di Finanza nel Comune di San Felice Circeo. I presunti illeciti riguarderebbero delle irregolarità avvenute nell’ambito di alcuni settori dell’ente locale. Tra questi, anche gli uffici tecnici del Comune, dove già alla fine del mese di settembre li uomini della Guardia di Finanza, coordinati dal comandante provinciale Paolo Kalenda, avevano effettuato un blitz per cercare della documentazione. Bocche cucite da parte dei dipendenti e d e ll ’amministrazione comunale e tutto si sta svolgendo con massima discrezione. Ma non passa di certo inosservata la presenza, pressoché fissa, dei mezzi di servizio della Guardia di Finanza parcheggiati in piazza Lanzuisi. Attorno a tutta la vicenda, insomma, c’è ancora oggi mas simo riserbo, essendoci delle indagini in corso, e nulla trapela, se non qualche minima indiscrezione. L’unica cosa che si sa è che gli agenti hanno richiesto di visionare ed analizzare diversi dati contenuti ed archiviati presso gli uffici del Comune di San Felice Circeo, probabilmente alla ricerca di quale irregolarità che ad oggi è solamente presunta. Nei mesi scorsi, le indiscrezioni avevano lasciato intendere che le indagini fossero rivolte principalmente verso degli illeciti ipotizzati e riconducibili ad attività edilizie e a professionisti del luogo che operano attorno a questo settore. A quanto pare, però, gli accertamenti avrebbero interessato anche altri settori presenti all’interno della struttura comunale e riguarderebbero principalmente la regolarità e la veridicità di alcuni pagamenti avvenuti attorno agli anni che vanno dal 2009 al 2012. Secondo insistenti voci, si tratterebbe in particolare di settori come i servizi alla persona, i lavori pubblici, l’edili - zia privata, il condono ed altri. Non si esclude di conseguenza che all’interno del calderone delle indagini siano finiti anche dei capiservizi. Dopo oltre otto mesi, le indagini della Guardia di Finanza all’interno del Comune di San Felice Circeo proseguono ancora e forse perché si sono rivelati necessari alcuni approfondimenti per accertare le presunte irregolarità attorno alle quali gli agenti tentano di far luce o perché semplicemente si è ampliato il campo d’indagine. Nei mesi scorsi, quando si era iniziato a parlare di questi blitz in Comune, sembrava che la vicenda fosse circoscritta attorno al settore dell’edilizia e a qualche tecnico del luogo, esterno alla pianta organica, che opera in quell’ambito. Oggi, invece, la questione pare più complessa ed intricata ed avrebbe coinvolto anche altri settori dell’Ente locale. Le indagini, insomma, procedono ancora e non si esclude che a breve possano fuoriuscire ulteriori dettagli sull’oscura vicenda. Federico Domenichelli IN COMUNE Sanatorie, si dimette i n g eg n e r e SI dimette un ingegnere tra i sette tecnici esterni assunti dal Comune di San Felice Circeo per la definizione delle pratiche di condono edilizio. La notizia trapela il giorno dopo la revoca dell’asses - sore all’Urbanistica. Probabilmente si tratta solo di una coincidenza, ma di sicuro non è un bel periodo per quel che riguarda il settore urbanistico del Comune di San Felice Circeo. Nella giornata di lunedì, il sindaco Gianni Petrucci ha ritenuto necessario revocare l’inca - rico assessorile al dottor Eugenio Saputo e con esso tutte le deleghe, tra cui proprio quella all’Urba - nistica. Il settore, di conseguenza, almeno per quel che concerne l’indi - rizzo politico, torna nelle mani del primo cittadino, a meno che non venga riassegnato in tempi brevi ad altri consiglieri. Ieri, comunque, l’e n ne s im a «novità», visto che pare che un ingegnere tra i 7 esterni assunti dall’ente per smaltire le pratiche di condono edilizio abbia rinunciato all’incarico. F. D.http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=8d956442c7b2eb8b7ff7998169c41b8d

    martedì 9 aprile 2013

    geometri nuovo regolamento professione oggi inizia a Rimini il 44. congresso nazionale

    Geometri, al via domani a Rimini il 44° Congresso Nazionale Sarà presentato il nuovo Regolamento Professionale - 09/04/2013 - Al via domani il 44° Congresso Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, che riunirà a Rimini, fino al 13 aprile, oltre 1.500 professionisti provenienti da tutta Italia, in rappresentanza degli oltre 108.000 Geometri Italiani, ospitati presto la struttura del Palacongressi della città romagnola. Riflettori puntati sulla 4 giorni della Categoria dei Geometri Italiani, professionisti che da sempre, mettendo al servizio della comunità le proprie polivalenti competenze e capacità, sono elemento cardine e di traino dell’economia italiana. L’apertura ufficiale dei lavori congressuali è prevista domani 10 aprile alle 10.30, presso l’Anfiteatro del Palacongressi di Rimini, alla presenza di Autorità locali e nazionali, ospiti, esperti e congressisti. I lavori congressuali - articolati in sessioni plenarie e tematiche riguardanti tutte le molteplici attività tecnico-scientifiche del Geometra - proseguiranno dall’11 al 13 aprile, dalle 9.00 alle 18.00. Ogni giorno saranno previste 12 sessioni di lavoro, oltre al quotidiano appuntamento dell’Assemblea Plenaria. Vedi il programma http://www.edilportale.com/eventi/2013/palacongressi-di-rimini/44%B0-congresso-nazionale-dei-geometri-e-geometri-laureati_10383.html - Il meeting riminese di categoria “Geometra: Ruolo e Competenza in evoluzione”, verterà principalmente sulla presentazione del Nuovo Regolamento Professionale (scarica la bozza http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2013/consiglio-nazionale-dei-geometri-e-dei-geometri-laureati-bozza-di-nuovo-regolamento-professionale-.._13937.html), che sarà presentato ufficialmente durante lo svolgimento dell’Assemblea Plenaria dedicata al tema, prevista il giorno 11 aprile alle ore 11.00 presso l’Anfiteatro del Palacongressi. “Sono serenamente soddisfatto” ha dichiarato Fausto Savoldi, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati “di presentare ai nostri iscritti la Bozza del Nuovo Regolamento Professionale, pensata per rispondere alle esigenze che la società esprime. Abbiamo posto al centro della nostra Professione la tutela del territorio e dell’ambiente”. “Il mondo si evolve velocemente - ha proseguito Savoldi -, e contestualmente la nostra Professione si trasforma e acquisisce nuovi saperi che affiancano il bagaglio delle nostre tradizionali conoscenze e competenze. Dobbiamo essere lungimiranti e pensare che nel futuro, ci sarà bisogno di una nuova figura professionale completamente rinnovata, in grado di operare in termini di recupero edilizio, efficientamento energetico, messa in sicurezza del territorio”. Importante momento di confronto sarà l’Assemblea Plenaria prevista il giorno 12 aprile presso l’Anfiteatro alle ore 11.00, che verterà sul tema dell’istruzione della scuola e dell’università: i Geometri Italiani si confronteranno con il sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini, i dirigenti scolastici degli Istituti Tecnici provenienti da tutta Italia e rappresentanti degli studenti. I lavori si concluderanno il giorno 13 aprile con il dibattito finale - ore 11.00 presso l’Anfiteatro - sulla Bozza del Nuovo Regolamento Professionale e con la raccolta delle mozioni presentate dai partecipanti. Fonte: Ufficio Stampa Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (riproduzione riservata)

    lunedì 8 aprile 2013

    costruzione e ristrutturazione scuole 38 milioni per enti locali e regioni dal MIUR

    Scuole, via libera ai 38 milioni di euro del Miur Entro il 22 aprile Enti locali e Regioni devono presentare le domande per accedere ai fondi di Rossella Calabrese 09/04/2013 - Enti locali e Regioni avranno tempo fino al 22 aprile prossimo per presentare al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) la domanda di contributo per la realizzazione di nuove scuole e la ristrutturazione di quelle esistenti. È stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile la Direttiva 34/2013 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/direttiva/2013/34/ministero-dell-istruzione-dell-universit????-e-della-ricerca-finanziamenti-per-interventi-di-edilizia_14246.html) del MIUR che assegna 38 milioni di euro al cofinanziamento di interventi di rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico e di costruzione di nuovi edifici scolastici, resa nota dallo stesso Ministero a fine marzo, insieme con le Linee guida (vedere http://www.edilportale.com/normativa/linee-guida/2013/ministero-dell-istruzione-dell-universit%C3%A0-e-della-ricerca-linee-guida-per-le-architetture-interne_14203.html) per le architetture interne delle scuole (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2013/03/lavori-pubblici/dal-ministero-istruzione-38-milioni-per-le-scuole-del-futuro_32667_11.html ). Gli interventi dovranno essere realizzati tramite lo strumento del fondo immobiliare, costituito da una Società di Gestione del Risparmio appositamente individuata dall’Ente locale o dalla Regione con procedure ad evidenza pubblica, a cui saranno conferiti e/o apportati immobili da valorizzare, aree pubbliche per nuove costruzioni ed ogni eventuale ulteriore cofinanziamento. Per accedere ai contributi, gli Enti locali/Regioni devono presentare la richiesta, sottoscritta dal rappresentante legale - all’indirizzo di PEC: dppr@postacert.istruzione.it - entro 15 giorni dalla pubblicazione della Direttiva sulla Gazzetta Ufficiale (22 aprile 2013), specificando l’importo del contributo richiesto ed inviando il modello di protocollo di intesa (Allegato A http://www.casaportale.com/public/uploads/14246-pdf1.pdf) nel quale dovranno essere indicati gli interventi da realizzare ed il relativo costo totale. l contributo sarà concesso secondo lo stretto ordine cronologico di ricevimento delle richieste risultante dalla data e dall’orario della PEC, fino ad esaurimento delle risorse disponibili e, per ciascun Ente locale/Regione, non potrà eccedere il 25% del costo totale previsto per la realizzazione degli interventi, nè essere superiore a quanto richiesto, né superare l’importo complessivo di 5 milioni di euro. Gli Enti locali e le Regioni che hanno diritto al contributo dovranno successivamente sottoscrivere con il MIUR, nel termine che sarà loro comunicato, il protocollo di intesa, impegnandosi a realizzare gli interventi secondo le regole stabilite. Successivamente, con proprio decreto che sarà pubblicato sul sito internet www.istruzione.it, il Direttore generale per la politica finanziaria ed il bilancio del MIUR indicherà agli Enti locali e alle Regioni che hanno sottoscritto i protocolli di intesa, termini e modalità per l’effettiva assegnazione ed erogazione dei contributi. Foto tratta da www.indire.it/eventi/quandolospazioinsegna (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/04/lavori-pubblici/scuole-via-libera-ai-38-milioni-di-euro-del-miur_32881_11.html

    sbloccati i fondi per 40 miliardi per pagare imprese e professionisti dalla pubblica amministrazione

    Debiti PA, ecco il decreto che sblocca 40 miliardi Immediato allentamento del patto di stabilità, da oggi pagamenti per professionisti e imprese di Paola Mammarella 08/04/2013 - È stato approvato sabato in Consiglio dei ministri il decreto legge (scarica la bozza http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2013/decreto-legge-recante-disposizioni-urgenti-per-il-pagamento-dei-debiti-scaduti-della-pubblica-amministrazione_14252.html) che sbloccherà i pagamenti delle Pubbliche amministrazioni a favore di professionisti e imprese. Come riferito in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Mario Monti, il decreto sblocca da subito i pagamenti di debiti commerciali delle PA verso imprese, cooperative e professionisti, per un importo di 40 miliardi di euro, che verranno erogati nell’arco dei prossimi dodici mesi. L’operazione sarà effettuata senza sforare il limite di debito del 3% ammesso dall’Unione Europea. Il decreto legge è infatti accompagnato da una serie di misure precauzionali per contenere la spesa entro il limite di 40 miliardi e non superare la soglia del 2,9%. Per questo motivo, a settembre un monitoraggio mirato consentirà eventualmente al Ministero dell’Economia di adottare per tempo le necessarie misure per la rimodulazione delle spese. Con la Legge di stabilità 2014 verrà inoltre programmato il completamento del processo di liquidazione avviato con il decreto legge. Saranno infatti emessi titoli del debito pubblico per liquidare i crediti in precedenza ceduti dalle imprese al sistema bancario. I contenuti del decreto legge Il decreto si basa su tre punti fondamentali: - Immediato allentamento del Patto di stabilità interno. Per il 2013 saranno esclusi dal patto di stabilità interno i pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale, cioè investimenti già effettuati dalla PA. Gli enti locali potranno erogare 5 miliardi, le regioni 1,4 miliardi, le Amministrazioni centrali 500 milioni. Per gli investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei saranno invece disponibili 800 milioni. - Creazione di un Fondo destinato al pagamento dei debiti di Regioni, Province e Comuni con una dotazione di 26 miliardi di euro. - Incremento delle erogazioni per rimborsi di impostaper 6,5 miliardi (2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014). I meccanismi per il pagamento I Comuni e le province entro il 30 aprile devono richiedere al Ministero dell’Economia l’autorizzazione per effettuare i pagamenti, che saranno autorizzati entro il 15 maggio e finanziati con le disponibilità liquide degli enti. Entro il 15 giugno le Amministrazioni devono comunicare importi e tempistiche alle imprese beneficiarie dei pagamenti. In attesa dell’autorizzazione i Comuni e le Province possono iniziare subito a pagare i debiti nel limite del 50% degli importi programmati. Gli enti che non hanno liquidità possono ottenere finanziamenti a valere sul Fondo facendo domanda al Mef entro il 30 aprile. Le amministrazioni che si avvalgono del finanziamento del MEF sono tenute a presentare un piano di ammortamento per un periodo massimo di 30 anni a un tasso di interesse agevolato. Non sono invece previsti a carico di queste amministrazioni nuovi vincoli ai piani di spese e di investimento. In caso di richiesta di pagamenti per importi superiori alle disponibilità, le Amministrazioni seguiranno il criterio dell’anzianità del credito scaduto. Avranno la precedenza i crediti non ceduti in ordine di anzianità. Le prossime mosse La cessioni dei crediti sarà semplificata e detassata. Sarà inoltre allargata la possibilità di compensare i crediti vantati nei confronti della PA con i debiti fiscali. Tutte le Amministrazioni saranno inoltre obbligate a entrare nella piattaforma informatica per la certificazione costituita presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato entro 20 giorni dalla sua entrata in vigore. Per consentire il pagamento dei crediti ceduti alle banche, con la prossima legge di stabilità saranno introdotte una serie di misure a partire dal 2014. Entro il 15 settembre l’Abi dovrà predisporre l’elenco dei debiti ceduti a banche e intermediari finanziari autorizzati dalle imprese creditrici nei confronti delle pubbliche amministrazioni. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/debiti-pa-ecco-il-decreto-che-sblocca-40-miliardi_32856_15.html

    deroghe regionali alle distanze tra edifici sentenza 6 2013 corte costituzionale

    Distanze tra edifici, quando si può non rispettarle Le Regioni possono introdurre deroghe solo per interessi pubblici di governo del territorio di Paola Mammarella 08/04/2013 - Le distanze tra edifici possono in genere essere regolate solo dallo Stato, ma sono ammesse deroghe a favore delle Regioni solo se motivate con esigenze di governo del territorio. Se si supera questo limite, le norme regionali che intervengono sulle distanze possono essere dichiarate illegittime. È questo quello che è accaduto all'articolo 1 comma 2 della Legge 31/1979 della Regione Marche, che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo con la sentenza 6/2013. (vederehttp://www.edilportale.com/normativa/sentenza/2013/6/corte-costituzionale-art.-1-c.-2%C2%B0-della-legge-della-regione-marche-04-09-1979-n.-31_14239.html) Secondo la disposizione regionale, i Comuni possono individuare gli edifici da ampliare nelle zone di completamento con destinazione residenziale, procedura che ha l’efficacia di piano particolareggiato. Sulla base di questa normativa, un soggetto aveva effettuato un ampliamento, ma il suo vicino ne aveva chiesto la demolizione. Nel dirimere la controversia, la Corte di Cassazione ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma regionale. A detta dei giudici della Cassazione, la norma contrastava con il DM 1444/1968 (vedere http://www.edilportale.com/normativa/decreto-ministeriale/1968/1444/limiti-inderogabili-di-densit%C3%A0-edilizia-di-altezza-di-distanza-fra-i-fabbricati-e-rapporti-massimi_1411.html), che fissa le distanze minime in base alle dimensioni stradali, e non rispettava i limiti della legislazione concorrente in materia di Governo del territorio. La Corte Costituzionale ha chiarito che la deroga alle distanze è consentita solo per interessi pubblici legati al governo del territorio. La regolazione delle distanze, infatti, rientra nell’ordinamento civile ed è quindi di esclusiva competenza dello Stato. D’altra parte la Corte ha sottolineato che le Regioni possono introdurre delle deroghe in considerazione degli interessi e delle specificità territoriali. La disposizione regionale è stata quindi considerata illegittima in quanto non rispetta i limiti entro i quali la deroga è ammessa. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/normativa/distanze-tra-edifici-quando-si-pu%C3%B2-non-rispettarle_32823_15.html

    venerdì 5 aprile 2013

    necessari corsi specializzazione per installare impianti energia rinnovabile fotovoltaico

    Da agosto installare impianti per l’energia rinnovabile richiederà un certificato di studio Gli elettricisti squalificati Una legge mette a rischio centinaia di posti di lavoro per via dei «titoli» La protesta della Cna: discriminazione ev i d e n t e e incostituzionale LI chiamano «elettricisti». Apparentemente la loro è una funzione semplice ma potrebbe complicarsi al punto che a centinaia rischiano di perdere il lavoro in quanto una nuova legge li definisce «non formati» dal punto di vista professionale al fine di procedere alle installazioni di impianti nel campo dell’energia rinnovabile. E di questo si preoccupa la Cna che apre una vera e propria «vertenza» contro la legge che declassa (lo farà tra qualche mese) gli installatori di impianti per produrre energia. «Dal I agosto - si legge in un documento della Cna potrebbero trovarsi senza lavoro molti dei 57.000 installatori di impianti che operano nel settore dell’energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico, a biomasse, solare termico, pompe di calore e geotermia. E’ il destino che li attende in base al decreto legislativo 28/11 che recepisce una direttiva europea e impone, quale requisito per poter effettuare interventi di installazione nel settore delle rinnovabili, percorsi di qualificazione professionale per i responsabili tecnici delle aziende (titolari e dipendenti). Ma, mentre per i laureati e i diplomati agli istituti tecnici la legge non prevede obblighi di formazione, e per i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore, non c’è alcun riferimento a titolari e dipendenti in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e del l’esperienza maturata in anni di lavoro». In altri termini, da un giorno all’altro, decine di operatori del settore, pur avendo maturato esperienza sul campo si troveranno, di fatto, senza il titolo necessario a lavorare nello stesso settore in cui operano da anni. «Per la legge è come se non esistessero - Si tratta di una disposizione assurda, inaccettabile e discriminatoria – denuncia il Presidente nazionale di Confartigianato Impianti, Giovanni Barzaghi – che impedisce di lavorare a migliaia di imprenditori che da anni svolgono con competenza la propria att iv i t à » . «Soprattutto in questo momento di crisi – aggiunge Luca Falco, Delegato nazionale all’energia di Confartigianato – una norma come questa si abbatte come una mannaia sulle imprese e sui lavoratori del settore installazione impianti. Tutto il contrario di quanto servirebbe sia per favorire l’occupazione sia per contribuire a sviluppare il settore delle energie rinnovabili». Confartigianato Impianti è intervenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare la modifica della legge che «presenta profili di incostituzionalità poiché crea una barriera ingiustificata all’attività imprenditoriale, finendo per estromettere dal mercato migliaia di aziende. Chiediamo che nel decreto legislativo vengano salvaguardati i diritti acquisiti (previsti dal Decreto Ministeriale 37/08) degli installatori di impianti, non laureati o diplomati, che operano da anni sul mercato. Siamo pronti a far sentire la nostra voce in tutte le sedi istituzionali per difendere il diritto dei nostri imprenditori a lavorare». http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=8ab55349125cb71c98599830a2e8b39c

    Latina vendita di case, immobili e mediazioni sempre più frodi on line

    Sempre più frodi on line, l’allarme della Fiaip Case, truffe sul web «Fenomeno pericoloso, serve più attenzione» «I clienti verifichino sempre la regolarità del mediatore» ATTENZIONE alle truffe immobiliari sul web. E’ questo l’appello lanciato dalla Fiaip che sottolinea i pericoli derivanti dall’acquisto di abitazioni on line. In Italia infatti la ricerca della casa attraverso il web ha avuto un’impennata notevole negli ultimi anni, diventando una delle prime fonti a cui si rivolgono privati e professionisti, sia quando vogliono acquistare o affittare un appartamento. Tuttavia, anche in questi casi, è fondamentale il ruolo dell’agente immobiliare: i numeri dicono che il 50,3% delle famiglie che hanno comprato o tentato l’acquisto un immobile sono ricorsi all’aiuto di un agente. Ma con tassi di crescita a due cifre (incrementi pari a quasi il 50%) il mercato dell’immobiliare on line interessa oltre quattro milioni di persone al mese. Fiaip è presente col suo portale qualificato che, progressivamente, sta superando i siti di e-commerce tradizionale. Inevitabilmente però un bacino così ampio da cui poter pescare attira anche chi cerca di compiere frodi online. Per questo la Federazione ha deciso di far luce sul fenomeno, ancora poco conosciuto. «Numericamente le truffe legate al mondo immobiliare online - spiega il presidente di Fiaip Latina, Santino Nardi - sono ancora moltissime. E se si considera il valore a cui equivale ciascuna di essere si comprende il danno che possono provocare. La più comune è quella legata alla richiesta di denaro, sotto forma di cauzione, per prenotare la visita di un immobile». Nel caso specifico un truffatore pubblica un annuncio relativo ad una casa in vendita in una zona molto ricercata della città, usando foto (false) belle ed indica un prezzo di vendita più basso rispetto alla media di mercato. L’uomo finge di vivere in un’altra località molto lontano dalla casa dell’annun - cio, e che quindi non può farla visitare. Continua spigando di aver mostrato l’abitazione a diverse persone ma che tutto si è rivelato una perdita di tempo. Richiede quindi una prova di interesse del potenziale acquirente attraverso l’invio della caparra. A questo punto l’inserzionista chiede un versamento su carte postali ricaricabili, solitamente pari a qualche migliaio di euro per garantire il fatto che l’acquirente si presenterà. Il proprietario afferma poi che la caparra sarà restituita al momento della visita, restituzione che tuttavia non avverrà mai. Un ’altra truffa, simile ma con una variante, riguarda la situazione di un proprietario residente all’estero che ha le chiavi con sé e può inviarle solo tramite corriere. Ovviamente solo dopo il versamento di una cauzione. «E’ sconsi - gliato portare avanti - continua Nardi - trattative quando l’in - serzionista tenta di evitare un incontro personale per visionare la struttura. L’agente immobiliare è l’unico professionista abilitato ad assistere la compravendita di beni immobili in quanto l’esercizio della professione è incompatibile con qualsiasi altra attività professionale o imprenditoriale. E, dal prossimo 12 maggio,chi esercita l’attività di agente di commercio dovrà regolarizzare la sua posizione presso la Camera di commercio di appartenenza, pena la cancellazione. Invito dunque i clienti a verificare la regolarità del mediatore: è bene sapere che la provvigione non è dovuta a nessuno se questo non dimostra di essere in regola con l’iscrizione al Rea obbligatorio». L.A.http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=f6752e92b619f68003f50f6ed4e7b237

    giovedì 4 aprile 2013

    Conto Termico, a breve le regole per richiedere gli incentivi energia rinnovabile

    Nei prossimi giorni la disciplina del GSE per accedere ai 900 milioni destinati alla produzione di energia termica da rinnovabili di Rossella Calabrese 05/04/2013 - Saranno pubblicate nei prossimi giorni le Regole applicative per accedere agli incentivi del Conto Termico. Lo fa sapere il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in un comunicato.Le Regole disciplineranno l’accesso al meccanismo di incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e degli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica, come previsto dal DM 28 dicembre 2012. A gennaio 2013 il GSE aveva chiesto la collaborazione delle Associazioni imprenditoriali e dei beneficiari del Conto Termico per mettere a punto la procedura di assegnazione degli incentivi. Una versione provvisoria delle Regole applicative del Conto Termico è stata diffusa dal GSE l’11 marzo scorso e messa in consultazione pubblica fino al 25 marzo 2013. L’obiettivo era quello di acquisire suggerimenti e proposte di modifica al fine di redigere la versione definitiva del Regolamento (leggi tutto). Ricordiamo che il Conto Termico stanzia 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, per incentivare i piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento e sarà spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base all’intervento e alla potenza dell'impianto. Tra gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione, possono accedere agli incentivi del Conto termico: - l’ isolamento termico delle superfici opache che delimitano il volume climatizzato; - la sostituzione di chiusure trasparenti e infissi che delimitano il volume climatizzato; - la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori di calore a condensazione; - l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento non trasportabili per la protezione delle chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest. Per quanto riguarda la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza, accedono ai bonus: - la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw; - la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw; - l’ installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, di superficie solare lorda inferiore a 1000 metri quadri; - la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. Per accedere agli incentivi, sarà necessario presentare domanda al GSE attraverso la scheda-domanda contenuta nelle Regole applicative che saranno pubblicate a breve. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2013/04/risparmio-energetico/conto-termico-a-breve-le-regole-per-richiedere-gli-incentivi_32815_27.html

    Istat Edilizia residenziale, aumentano i costi di costruzione

    Istat: a incidere maggiormente sugli aumenti del 2013 sono i costi dei materiali e della manodopera di Paola Mammarella 05/04/2013 - Sono in aumento i costi di costruzione di un fabbricato residenziale. Lo comunica l’Istat, Istituto nazionale di statistica, che in uno studio diffuso nei giorni scorsi ha comparato la situazione dello scorso anno con i primi mesi del 2013. Secondo l’Istat, a gennaio l’aumento si attesta allo 0,3% rispetto a dicembre 2012 e all’1% rispetto a gennaio 2012. Gli aumenti sono provocati soprattutto dall’incremento dei costi dei materiali e della manodopera. Rispetto a dicembre il costo della mano d’opera è infatti salito di 0,5 punti percentuali, mentre quello dei materiali di 0,4 punti. Trasporti e noli sono invece saliti dello 0,3%. Rispetto all’anno scorso, il costo della Manodopera aumenta dello 0,9%, quello dei Materiali dell’1,0%, quello dei Trasporti del 2,5% e quello dei Noli del 3,6%. Nell’ambito dei materiali, gli aumenti congiunturali maggiori riguardano gli impianti di riscaldamento con un +2,6%, ma anche il materiale e le apparecchiature elettriche con un +1,8%. In termini tendenziali, gli incrementi più ampi si registrano per le impermeabilizzazioni e l’isolamento termico, con un aumento del 6%. I costi per la realizzazione degli impianti di riscaldamento salgono invece di 5 punti percentuali. In controtendenza si posizionano i metalli, i cui costi scendono del 4,9%. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2013/04/mercati/edilizia-residenziale-aumentano-i-costi-di-costruzione_32772_13.html