martedì 28 febbraio 2017

Conto Termico, come accedere all’iter veloce per i prodotti del Catalogo GSE

di Rossella Calabrese http://www.edilportale.com/news/2017/03/risparmio-energetico/conto-termico-come-accedere-all-iter-veloce-per-i-prodotti-del-catalogo-gse_56705_27.html

Online le informazioni sul ‘Catalogo degli apparecchi domestici’ e sull’‘Elenco delle proposte dei Produttori’

È online sul sito del GSE la nuova sezione Accesso Semplificato che illustra l’iter veloce per il Conto Termico (DM 16 febbraio 2016) per gli apparecchi domestici di piccola dimensione. 

Si tratta, ricordiamo, della corsia preferenziale per accedere agli incentivi, riservata a chi utilizza apparecchi, macchine e sistemi finalizzati alla produzione di energia termica e all’incremento dell’efficienza energetica per lo più in ambito domestico, rispondenti ai più recenti standard tecnologici e che il GSE ha deciso di includere nel ‘Catalogo degli apparecchi domestici’.
 

Il Catalogo degli apparecchi domestici

L’elenco dei prodotti contenuto nel Catalogo degli apparecchi domestici - chiarisce il GSE - ha valore esemplificativo e non esaustivo; è possibile, quindi, che anche altri dispositivi di mercato non inseriti nel Catalogo siano rispondenti ai requisiti previsti, e quindi ammissibili al nuovo Conto Termico con la procedura standard.
 
Il Catalogo, a regime, sarà articolato in 6 sezioni, in base alla tipologia di apparecchio:
1. caldaie a condensazione (con potenza termica al focolare fino a 35 kWt)
2. pompe di calore elettriche o a gas (con potenza termica utile nominale fino a 35 kWt)
3. caldaie a biomassa (con potenza termica nominale fino a 35 kWt)
4. collettori solari termici (con superficie solare lorda fino a 50 m2)
5. scaldacqua a pompa di calore
6. sistemi ibridi a pompa di calore
 
Attualmente è disponibile una prima versione del Catalogo, costituita dall’elenco degli apparecchi domestici maggiormente utilizzati, le caldaie a biomassa e i collettori solari termici, già validati dal GSE. 
 

L’Elenco dei dispositivi proposti dai Produttori

Oltre al Catalogo degli apparecchi domestici, è possibile consultare l’Elenco dei dispositivi proposti dai Produttori per l’inserimento nel Catalogo degli apparecchi domestici.
 
Anche in questo caso, gli apparecchi sono articolati in 6 sezioni, in base alla loro tipologia
1. caldaie a condensazione (con potenza termica al focolare fino a 35 kWt)
2. pompe di calore elettriche o a gas (con potenza termica utile nominale fino a 35 kWt)
3. caldaie a biomassa (con potenza termica nominale fino a 35 kWt)
4. collettori solari termici (con superficie solare lorda fino a 50 m2)
5. scaldacqua a pompa di calore
6. sistemi ibridi a pompa di calore

Gli apparecchi contenuti nell’Elenco delle proposte sono definiti dai Produttori in collaborazione con le Associazioni di Categoria, con la supervisione tecnica del Comitato Termotecnico italiano (CTI). Per gli apparecchi presenti nell’Elenco, la richiesta di accesso al Conto Termico dovrà essere effettuata secondo la modalità standard. Gli apparecchi indicati saranno inseriti nel Catalogo definitivo dopo aver ottenuto il via libera all’idoneità dal GSE.
 
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Nuova Sabatini, da oggi le imprese possono richiedere i finanziamenti agevolati

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/03/finanziamenti/nuova-sabatini-da-oggi-le-imprese-possono-richiedere-i-finanziamenti-agevolati_56691_18.html

A disposizione delle MPMI risorse tra 20 mila e 2 milioni di euro per tecnologie digitali e sistemi di tracciamento rifiuti

Da oggi le imprese possono presentare domanda di finanziamenti agevolati per gli investimenti previsti dalla Nuova Sabatini nell'ambito del programma Industria 4.0.
 
A stabilirlo il Decreto 16 febbraio 2017 che definisce l’avvio delle procedure per usufruire delle agevolazioni per gli investimenti in tecnologie digitali (hardware e software) e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. (Per gli investimenti “ordinari”, cioè l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, già incentivati dalla precedente edizione della Nuova Sabatini, lo sportello è invece già aperto dal 2 gennaio 2017).
 

Nuova Sabatini e Industria 4.0: credito all’innovazione

La misura si rivolge a tutte le micro, piccole e medie imprese (MPMI) presenti sul territorio nazionale, indipendentemente dal settore economico in cui operano.
 
Le Pmi possono chiedere, alle banche aderenti all’iniziativa, finanziamenti compresi tra 20 mila e 2 milioni di euro. Il Mise concede un contributo in favore delle Pmi, che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti bancari ottenuti. Il contributo, nel caso di investimenti ordinari, è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni ed è maggiorato del 30% per investimenti in tecnologie Industria 4.0.

Per gli investimenti che godono del contributo maggiorato, con la circolare 14036/2017 il Mise ha definito le modalità di presentazione delle domande di agevolazione.
 

Nuova Sabatini e Industria 4.0: presentazione domande

Per usufruire dell’agevolazione le Pmi dovranno presentare, da oggi ed entro il 31 dicembre 2018, la domanda utilizzando il nuovo modulo (release 4.0) che il Mise metterà a disposizione nella sezione dedicata alla Nuova Sabatini. All’interno del nuovo modulo le imprese dovranno indicare la ripartizione tra investimenti ordinari e investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
 
La banca o l’intermediario finanziario, previa verifica, delibererà il finanziamento e trasmetterà al Ministero, a partire dal 1° aprile 2017, la richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo.
 
Entro 5 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di prenotazione, il Ministero comunicherà alla banca o all’intermediario finanziario la disponibilità, parziale o totale, delle risorse erariali. Le richieste di prenotazione saranno soddisfatte, secondo l’ordine di presentazione, fino a concorrenza della disponibilità delle risorse.
 

Incentivi alle imprese: Sabatini e Industria 4.0

Ricordiamo che la Nuova Sabatini è stata introdotta dal Decreto del Fare (DL 69/2013) per concedere finanziamenti agevolati alle Pmi interessate ad acquistare beni strumentali nuovi.
 
La Legge di Bilancio 2017, oltre ad aver prorogato la misura fino al 31 dicembre 2018 e ad averla rifinanziata con 560 milioni di euro, ha introdotto una riserva, pari al 20% del nuovo stanziamento, per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature finalizzati alla realizzazione di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (Industria 4.0). Questi ultimi investimenti usufruiscono di una maggiorazione del contributo pari al 30%.
 
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Latina urbanistica Bando per le periferie, un percorso a ostacoli

Emergono una serie enorme di difficoltà che mettono a rischio gli interventi Progetti incompleti ereditati dal passato, espropri complicati, opere su tracciati da rivedere. Non è certo liscio come l’olio il percorso di incameramento dei fondi e di realizzazione del 17 interventi del bando per le periferie, un pacchetto da 18 milioni di euro comprensivo di infrastrutture, opere edilizie, progetti di mobilità, programmi per l’inclusione sociale. Ieri luci e ombre di questo complesso quanto ambizioso programma di interventi sono stati illustrati in commissione urbanistica dagli assessori Gianfranco Buttarelli e Cristina Leggio. Particolarmente realistico Buttarelli, che non ha nascosto le ‘magagne’ di ogni progetto ma si è detto fiducioso nel fatto «che verrà trovata una soluzione per tutto e li realizzeremo nei tempi previsti, quattro anni e cinque mesi come da cronoprogramma». Il bando ammetteva la partecipazione anche con progetti preliminari, la gran parte elaborati a questo stadio, ed ora il Comune sta lottando contro il tempo per stilare la programmazione dei lavori, quantificare gli impegni di spesa e affidare gli incarichi per le fasi esecutive. Tutto entro sessanta giorni dalla stipula delle convenzioni da firmare alla presidenza del Consiglio dei Ministri il 6 marzo.
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (1 marzo 2017) http://www.latinaoggi.eu/news/news/37388/bando-per-le-periferie-un-percorso-a-ostacoli.html

Autorizzazione paesaggistica semplificata, il decreto verso la pubblicazione

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/02/ambiente/autorizzazione-paesaggistica-semplificata-il-decreto-verso-la-pubblicazione_56669_52.html

Il Capo dello Stato ha firmato la norma che individua gli interventi liberi o con iter semplificato

La norma che regola l'autorizzazione paesaggistica semplificata si avvia verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha, infatti, firmato il 13 febbraio scorso il decretoche definisce gli interventi per cui l’autorizzazione paesaggistica non è richiesta e i casi in cui è sufficiente un procedimento semplificato.
 

Autorizzazione paesaggistica: verso la semplificazione  

Il nuovo decreto sull’autorizzazione paesaggistica semplificata, presto operativo, si inserisce nel processo di razionalizzazione delle procedure inerenti alle attività edilizie e individua con precisione 31 interventi liberi e i 42 di modesta entità che possono seguire l'iter semplificato.
 
Nell’allegato A vengono definiti i piccoli interventi che, anche se realizzati su beni vincolati, sono esclusi dall’autorizzazione paesaggistica. Tra questi ci sono, ad esempio, i lavori per il consolidamento statico e il miglioramento della prestazione energetica che non comportano modifiche sostanziali, ma anche le opere indispensabili per il superamento delle barriere architettoniche.
 
Nell’Allegato B ci sono, invece, gli interventi considerati ad impatto lieve, che usufruiscono di una procedura semplificata. Si tratta, ad esempio, di interventi antisismici e di miglioramento energetico che comportano innovazioni nelle caratteristiche morfologiche dell’edificio, ma anche della realizzazione di tettoie e porticati. 
 
Dopo il parere del CdS e l’esame delle Commissioni sono stati inseriti tra gli interventi liberi l’integrazione e la sostituzione delle vetrine, la posa della fibra ottica, gli aumenti di altezza degli edifici fino a 50 centimetri e l’occupazione temporanea dei suoli anche a scopo di vendita. Sarà libera anche l’installazione di chioschi e opere stagionali per una durata inferiore a 120 giorni. Per durate comprese tra 120 e 180 giorni si dovrà usare la procedura semplificata.
 

Autorizzazione paesaggistica, i 31 interventi liberi

Tra i 31 interventi liberi ci sono:
- Opere interne che non alterano l’aspetto esteriore degli edifici, anche se comportano il mutamento della destinazione d’uso;
- interventi sui prospetti e sulle coperture eseguiti nel rispetto degli eventuali piani del colore comunali e delle caratteristiche architettoniche e dei materiali, come rifacimento di intonaci, manutenzione dei balconi, delle scale esterne, infissi, parapetti, lucernari, lattonerie o comignoli, integrazione e sostituzione di vetrine o dispositivi di protezione nei negozi. La modifica o la realizzazione di aperture esterne e finestre a tetto che non interessano beni vincolati;
- interventi di consolidamento statico degli edifici, l’adeguamento o il miglioramento a fini antisismici, a condizione che non si modifichino il volume, l’altezza, i materiali di finitura o di rivestimento;
- interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche, compresa l’installazione di servoscala e ascensori negli spazi non visibili dall’esterno;
-  installazione di impianti tecnologici non soggette a titoli abilitativi, come condizionatori e caldaie sui prospetti secondari;
-  installazione di pannelli solari su coperture piane e non visibili dall’esterno, integrati nelle coperture o in aderenza ai tetti con stessa inclinazione e orientamento della falda;
- manutenzione e adeguamento degli spazi esterni, di elementi di arredo urbano eseguite nel rispetto delle caratteristiche morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture;
- interventi di manutenzione, sostituzione o adeguamento di cancelli e recinzioni, inserimento di sistemi antintrusione su edifici non vincolati;
- installazione di elementi amovibili, come tende, pedane, elementi ombreggianti, poste a corredo di attività economiche o turistico-ricettive;
- interventi su impianti idraulici privi di valenza storica, installazione di serre mobili stagionali senza muratura, palificazioni, pergolati, manufatti per il ricovero di attrezzi agricoli fino a 5 mq, manutenzione della viabilità vicinale, installazione di pannelli amovibili a fini turistici, interventi di ripristino delle attività agricole nelle aree invase da vegetazione arbustiva;
-  installazione di tende parasole su terrazze o spazi pertinenziali privati;
- smontaggio e rimontaggio periodico di strutture stagionali già dotate di autorizzazione paesaggistica;
- fedele ricostruzione di edifici, manufatti e impianti tecnologici distrutti dopo le calamità naturali, a condizione che sia possibile accertarne la consistenza preesistente;
demolizioni e ripristino dei luoghi conseguenti ad abusi edilizi.
 

Gli interventi con Autorizzazione paesaggistica semplificata

Tra gli interventi che potranno essere realizzati con un iter semplificato ci sono:
incrementi di volume fino al 10% e fino a 100mc eseguiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture. Ogni ulteriore incremento eseguito sullo stesso immobile nei cinque anni successivi alla fine dei lavori sarà sottoposto a procedimento ordinario;
- realizzazione o modifica di aperture esterne o finestre da tetto su beni vincolati;
- interventi sui prospetti che comportano l’alterazione dell’aspetto esteriore degli edifici, come riconfigurazione delle aperture esterne, realizzazione di vetrine, ringhiere, parapetti e balconi, modifica degli intonaci, modifica o chiusura di balconi e terrazze, realizzazione di scale esterne;
- interventi sulle coperture che comportano l’alterazione dell’aspetto esteriore degli edifici, come rifacimento del manto del tetto con materiali diversi, modifica delle coperture per l’installazione di impianti tecnologici, modifica dell’inclinazione delle falde, realizzazione di lastrici solari, terrazze a tasca, finestre a tetto, lucernari, abbaini, inserimento di canne fumarie e comignoli;
- interventi di adeguamento alla normativa antisismica o per il risparmio energetico che comportano innovazioni delle caratteristiche morfotipologiche, dei materiali di finitura e dei rivestimenti;
- interventi per il superamento delle barriere architettoniche con realizzazione di rampe per il superamento di dislivelli maggiori di 60 centimetri, ascensori esterni e manufatti visibili dall’esterno che alterano la sagoma dell’edificio;
- installazione di pannelli solari, in aderenza e con stessa inclinazione e orientamento della falda, su edifici situati in parchi, complessi di valore estetico e centri storici; installazione di pannelli solari su coperture piane visibili dall’esterno;
- adeguamento della viabilità, ad esempio sistemazione di rotatorie, riconfigurazione degli incroci stradali, realizzazione di banchine, pensiline, marciapiedi, percorsi ciclabili, parcheggi a raso;
- interventi nelle aree di pertinenza degli edifici vincolati, ad esempio adeguamento degli spazi pavimentati, realizzazione di camminamenti che non incidano sulla morfologia del terreno, demolizione senza ricostruzione di volumi tecnici e altri manufatti senza nessuna valenza architettonica, installazione di serre fino a 20 mq;
demolizione senza ricostruzione di edifici privi di interesse storico;
- realizzazione di tettoieporticatichioschi da giardino di natura permanente aperti su più lati e con superficie fino a 30 mq; realizzazione di manufatti accessori o volumi tecnici con volume fuori terra fino a 30 mc;
verande funzionali alle attività commerciali, installazione di manufatti amovibili non stagionali, prima collocazione di manufatti amovibili stagionali;
demolizione e ricostruzione di edifici e impianti tecnologici con stessa volumetria, sagoma e area di sedime. Sono esclusi gli edifici di non comune bellezza e memoria storica indicati nell’articolo 136, coma 1, lettere a) e b) del D.lgs. 42/2004.
 

Autorizzazione paesaggistica semplificata e conferenza di servizi

Come suggerito a settembre dal Consiglio di Stato e caldeggiato anche dalle Commissioni parlamentari, non si dovrà indire la conferenza di servizi quando per la realizzazione dell’intervento, oltre all’autorizzazione paesaggistica, non sono richiesti altri titoli abilitativi o sono necessari titoli abilitativi semplificati, come la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila).
 
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lunedì 27 febbraio 2017

Fisco, per fare cassa il governo studia la “rottamazione delle liti”. Quelle pendenti valgono 32 miliardi

Lo ha annunciato il viceministro all’Economia, Luigi Casero, dicendo che l'iniziativa punta a "abbattere l’arretrato". I processi che vedono i contribuenti contrapposti all'erario sono oltre 460mila. Il presidente della Cassazione: "Su di noi un macigno di 50mila liti, sono quasi il 50% dei procedimenti. Servono misure emergenziali" La rottamazione delle cartelle di Equitalia lanciata dal governo Renzi, evidentemente, non basta per rimpinguare le casse dello Stato in maniera adeguata. Così l’esecutivo Gentiloni, che non riesce a trovare la quadra sulla manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta dalla Commissione europea, pensa ora a una “rottamazione delle liti“. Lo ha annunciato il viceministro all’Economia, Luigi Casero, che all’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario ha spiegato come ci sia allo studio, “per l’abbattimento dell’arretrato“, la “definizione delle liti pendenti sulla base dei principi della rottamazione delle cartelle esattoriali”. Il bottino è potenzialmente assai ricco, visto che le liti che vedono i contribuenti contrapposti all’erario, stando ai dati presentati dal presidente della giustizia tributaria Mario Cavallaro, valevano a fine 2016 32 miliardi, pur in leggero calo rispetto ai 34 miliardi del 2015. Le nuove cause sono infatti diminuite, ma il valore medio dei giudizi è salito a 112.363 euro per quelli delle corti provinciali e 194.104 euro per quelle regionali. La stragrande maggioranza dei ricorsi è per quelle che sono definite piccole liti: davanti alle commissioni provinciali, ad esempio, 118.265 istanze su 164.101 (il 72%) è per importi entro i 20mila euro, 70mila delle quali sotto i 2.582 euro.
I contorni dell’operazione di rottamazione sono tutti da chiarire, ma arrivare rapidamente alla definizione dei processi pendenti – 468.839, di cui 318.192 nel grado provinciale e 150.647 in quello regionale – con una sorta di sanatoria comporterebbe notevoli benefici per l’Erario: oggi infatti, secondo il rapporto 2016 del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia e della direzione Giustizia tributaria, l’amministrazione fiscale vince solo nel 44% delle liti in primo grado e nel 45,2% in secondo grado. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, si è limitata a dire che si tratta di “scelte politiche e di governo. Noi faremo quello che ci dicono di fare”. Casero, nel pomeriggio, ha precisato che l’idea “non si lega a interventi immediati di finanza pubblica”.
In parallelo, per abbattere l’arretrato e evitare che si accumulino nuovi stock il governo sta valutando “di alzare a cinquantamila euro” la soglia, attualmente fissata a ventimila euro, entro la quale si può accedere alla mediazione per risolvere le piccole liti fiscali, senza quindi arrivare in tribunale. Ma Casero ha anche preannunciato una “riforma organica” della giustizia tributaria che partirà dalla composizione delle commissioni, dopo i casi di corruzione per addomesticare le sentenze emersi nei mesi scorsi. Potranno avere “due magistrati togati e uno non togato per affiancare le professionalità tecniche a quelle giuridiche e dare più efficacia ed efficienza”, ha detto il viceministro. E “bisognerà anche risolvere anche il tema della dipendenza dal ministero dell’Economia”.
Va detto che secondo Cavallaro nel 2016 c’è già stata un’accelerazione per quanto riguarda il recupero dell’arretrato: “Il 12%, percentuale quasi doppia” rispetto al 2015. I nuovi processi iscritti lo scorso anno sono stati circa 232mila mentre quelli arrivati a decisione sono stati quasi 294.289, in lieve calo rispetto al risultato del 2015 (-1,6%). Il vero problema, come denunciato dal presidente della Cassazione Giovanni Canzio, è però “il macigno di 50mila” liti con il fisco arretrate, “a volte anche di scarsissimo valore”, che rappresentano ormai “un’emergenza” per la Suprema Corte: “Ci impegnano nella misura ormai quasi del 50%”. Servono dunque un intervento del governo per evitare “la deriva di una Cassazione civile che diventi solo tributaria”, “misure emergenziali come un forte intervento deflattivo” e “un impegno forte dell’Agenzia delle Entrate e dell’avvocatura a chiudere le controversie inutili” o quelle sulle quali c’è già giurisprudenza “consolidata”. Casero ha risposto dicendo che si sta anche valutando l’istituzione di una “sezione tributaria bis”. di  | 27 febbraio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/27/fisco-per-fare-cassa-il-governo-studia-la-rottamazione-delle-liti-quelle-pendenti-valgono-32-miliardi/3419586/

domenica 26 febbraio 2017

Ancora un anno per gli incentivi all’acquisto di eco-case, il Milleproroghe è legge

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2017/02/normativa/ancora-un-anno-per-gli-incentivi-all-acquisto-di-eco-case-il-milleproroghe-%C3%A8-legge_56645_15.html

Slittano anche gli obblighi per l’adeguamento antincendio e la copertura con rinnovabili del 35% dei consumi degli impianti termici

L’acquisto di case ad alta efficienza energetica sarà incentivato per tutto il 2017. È stato approvato in via definitiva dalla Camera il disegno di legge “Milleproroghe”.
 
Ecco le misure che diventano legge.
 

Case in classe energetica A e B

L’acquisto di case, nuove o ristrutturate, in classe energetica A o B, direttamente dalle imprese di costruzione, per tutto il 2017 continuerà ad essere incentivato con una detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata.
 

Proventi titoli abilitativi per la manutenzione ordinaria

Fino alla fine del 2019 si potranno utilizzare i proventi dei titoli abilitativi e delle sanzioni previste dal testo Unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) per le spese di manutenzione ordinaria delle strade e del verde, nonché per le spese di progettazione delle opere pubbliche. Senza la proroga, dal 1° gennaio 2018 i proventi sarebbero stati destinati a progetti di rigenerazione urbana, eliminazione degli abusi edilizi e manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
 

Più soft gli obblighi sulle rinnovabili

Gli impianti termici degli edifici realizzati o ristrutturati in base a titoli abilitativi presentati nel 2017 potranno continuare a coprire almeno il 35% dei consumi con fonti rinnovabili. Dal 1° gennaio 2018 si passerà al 50%.
 

Affidamento dei lavori di edilizia scolastica

Slitta al 31 dicembre 2017 il termine entro cui i Comuni devono affidare i lavori di ristrutturazione delle scuole per non perdere le risorse assegnate (150 milioni di euro stanziati dal Decreto “del Fare” - DL69/2013 convertito nella Legge 98/2013).
 

Norme antincendio

Gli edifici scolastici e i locali adibiti a scuola e ad asilo nido dovranno adeguarsi alla normativa antincendio entro il 31 dicembre 2017.
 
Slitta al 31 dicembre 2017 anche il termine per l’adeguamento delle strutture ricettive, turistiche e alberghiere con più di venticinque posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del DM 9 aprile 1994.
 

Termovalvole

Rinviato al 30 giugno 2017 il termine entro il quale installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomìni con impianti centralizzati.
 

Progetto Pompei

Gli incarichi di collaborazione per la partecipazione alle attività progettuali e di supporto al Grande Progetto Pompei continueranno fino al 31 dicembre 2019.
 

Agevolazioni nel cratere del sisma

Sono stati stanziati 32 milioni di euro per una serie di misure da attuare nei territori colpiti dai terremoti del 2016: la proroga al 31 dicembre 2017 della sospensione di mutui e altri finanziamenti, la sospensione per altri sei mesi delle fatture di gas, elettricità, acqua, assicurazioni, telefonia, RAI nei fabbricati inagibili, gli interventi di ricostruzione per cui siano già in possesso dei progetti esecutivi e del cronoprogramma. 
 
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giovedì 23 febbraio 2017

IL TAR LATINA ACCOGLIE IL RICORSO DELLA SOCIETA' SAN LORENZO PER L'ANNULLAMENTO DEL PROVVEDIMENTO DI AUTOTUTELA ASSUNTO DAL SETTORE URBANISTICA

Con la sentenza n. 112 pubblicata il 23 febbraio 2017 il TAR del Lazio, Sezione I Latina ha accolto il ricorso presentato dalla società San :Lorenzo contro il provvedimento di autotutela del Comune di Sabaudia n. 324 del 15 febbraio 2016 di sospensione nonché immediata interruzione delle opere in corso ed il divieto di divisione dei suoli ai sensi dell'art. 30 c. 7 d.P.R. 380/2001; di annullamento del permesso di costruire n. 213/2015 relativo al famoso immobile sito in via Biancamano.

Da quanto si legge nella sentenza il provvedimento di autotutela sarebbe stato  basato – secondo la prospettazione della difesa comunale - sull’accertamento dei fatti che risulta essersi formato - in sede penale - solo nel 2015 e, quindi, sull’insanabile contrasto del permesso di costruire - oggetto di annullamento - con le disposizioni del Piano Regolatore Generale.

Ciò avrebbe implicato, sempre secondo la ricostruzione degli uffici comunali, una nuova istruttoria intesa, non già, nel significato attribuito dalla difesa ricorrente (che avrebbe imposto un intervento comunale certamente più tempestivo e rispettoso delle garanzie procedimentali), bensì, come nuova istruttoria, che ha dovuto necessariamente tener conto della situazione attuale, meglio delineatasi a seguito del visto accertamento dei fatti ricostruiti dal giudice ordinario.

IL Collegio non ha condiviso detto ordine di idee per i seguenti motivi: in primo luogo  l’assoluzione in sede penale è avvenuta con la formula perché il fatto non sussiste – e non già perché il fatto non costituisce reato - l’efficacia extra moenia del giudicato penale copre essenzialmente l’accertamento dei “fatti materiali” e non anche la loro qualificazione o valutazione giuridica, che rimane circoscritta al processo penale e non può condizionare l’autonoma valutazione da parte del giudice amministrativo o civile (cfr. Cons. di Stato sent. n. 03556/2015). Né, sempre secondo il Collegio,  sposta i termini del problema all'esame la deliberazione consiliare n. 22/2004, avente ad oggetto il “Piano di Recupero ed Approvazione - proposta di Contratto di Quartiere”, invocata dalla difesa resistente per sostenere, tra l’altro, l’illegittimità del permesso di costruire, rilevando in proposito la validità delle disposizioni di Piano, interpretate alla luce delle delibere consiliari rispettivamente n. 50/82 e n. 42/04.

Si tratta, quindi, dell’esercizio di un potere ampiamente discrezionale, rispetto al quale l’amministrazione è tenuta a motivare sulle ragioni di interesse pubblico alla rimozione dell’atto, ciò in particolare quando sia trascorso un lungo lasso temporale dalla sua adozione, come nel caso di specie.

Secondo il Collegio la giurisprudenza è costante nel ritenere che il provvedimento di autotutela debba essere adeguatamente motivato con riferimento alla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento nonché alla valutazione comparativa dell'interesse dei destinatari al mantenimento delle posizioni e dell'affidamento insorto in capo ai medesimi (Consiglio di Stato n. 2468 del 2014; n.2567 del 2012).

In materia edilizia, l’annullamento in autotutela di titoli edilizi illegittimamente rilasciati è considerato in maniera più rigorosa; infatti, in base ad un diffuso orientamento giurisprudenziale, l’annullamento di un permesso di costruire non necessita di una espressa e specifica motivazione sul pubblico interesse, configurandosi questo nell'interesse della collettività al rispetto della disciplina urbanistica (Consiglio di Stato n. 562 del 2015; n. 4982 del 2011; n. 7342 del 2010).

Nel caso di specie, peraltro, si tratta dell’annullamento in via di autotutela di un permesso di costruire rilasciato nel 2005 (sulla valutazione motivata della posizione dei soggetti destinatari del provvedimento, nel caso del lungo tempo trascorso dall’adozione delle concessioni annullate cfr. Consiglio di Stato n. 5625 del 2015).

Il provvedimento di annullamento, oltre che privo di motivazione circa l’interesse pubblico ed attuale anche in relazione al tempo trascorso e all’affidamento dei privati, appare quindi anche in contrasto con i principi di correttezza e buona fede a cui deve essere improntata l’azione amministrativa, tenuto conto della delibera consiliare interpretativa delle disposizioni di Piano.

Pubblicato da Franco Brugnola a 21:58  https://francobrugnola.blogspot.it/2017/02/il-tar-latina-accoglie-il-ricorso-della.html?spref=fb

Lavori in condominio, invio dei dati fino al 7 marzo

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/02/normativa/lavori-in-condominio-invio-dei-dati-fino-al-7-marzo_56598_15.html

Accolte le richieste degli amministratori in ritardo nella trasmissione dei dati su bonus ristrutturazioni ed ecobonus

Gli amministratori di condominio avranno una settimana in più per inviare i dati relativi alle spese per i lavori di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico effettuati sulle parti comuni degli edifici; il termine per la trasmissione, infatti, è slittato dal 28 febbraio al 7 marzo 2017.
 
A riferirlo l’Agenzia delle Entrate in una nota in cui specifica che lo slittamento della scadenza per l'invio delle informazioni necessarie all’elaborazione della dichiarazione precompilata non avrà alcun impatto negativo sui contribuenti.
 

Lavori in condominio: più tempo per l’invio dei dati

Come stabilito dal DM 1 dicembre 2016, a partire da quest’anno gli amministratori di condominio devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali. Il decreto stabiliva come termine per la trasmissione dei dati il 28 febbraio 2017.
 
Nei giorni scorsi, però, gli amministratori di condominio hanno segnalato delle difficoltà nello svolgimento di tutte le attività entro il termine previsto dal decreto.
 
Solo per quest’anno, quindi, l’Agenzia delle Entrate ha posticipato la scadenza al 7 marzo 2017 per venire incontro alle esigenze rappresentate dagli amministratori, senza comunque compromettere la tempistica per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
 

Riqualificazione condomini: indicazioni per gli amministratori

Inoltre nelle Faq l’Agenzia ha risposto ai quesiti degli operatori coinvolti; ad esempio, in merito all’indicazione del soggetto a cui è attribuita la spesa, viene chiarito che l’amministratore di condominio deve comunicare il codice fiscale del proprietario o del titolare di un altro diritto reale (ad esempio l’usufruttuario), salvo che quest’ultimo gli abbia comunicato un soggetto diverso (ad esempio il conduttore).
 
L’amministratore, quindi, non deve tener conto dell’intestazione del conto bancario/postale utilizzato dal proprietario o da altri per il pagamento della quota condominiale.
 
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Scuole, in arrivo 100 milioni di euro per indagini antisismiche

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2017/02/lavori-pubblici/scuole-in-arrivo-100-milioni-di-euro-per-indagini-antisismiche_56602_11.html


Le risorse finanzieranno la analisi su edifici scolastici ricadenti nelle zone di rischio sismico 1 e 2

 In arrivo 100 milioni di euro per finanziare le indagini di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici ricadenti nelle aree a rischio sismico 1 e 2.

A riferirlo il Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli nel corso dell'audizione del 21 febbraio scorso presso le commissioni Cultura riunite di Camera e Senato.

Scuole: in arrivo risorse per indagini antisismiche
Fedeli ha dichiarato che il Miur ha già predisposto e presenterà nelle prossime settimane un emendamento governativo, in sede di conversione del recente decreto legge con le misure urgenti per le popolazioni colpite dagli eventi sismici (DL 8/2017), per finanziare le indagini di vulnerabilità sismica.

L’obiettivo finale è di adeguare nel giro di due anni tutte le strutture scolastiche ricadenti nelle zone di rischio sismico 1 e 2.

Anagrafe dell’edilizia scolastica: gli edifici a rischio
Il Ministro Fedeli ha ricordato che secondo il panorama censito dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica nel 2015, circa 2900 edifici scolastici si trovano in zone a rischio sismico 1 e circa 14mila in zone a rischio sismico 2.

Di conseguenza, ha ribadito l'impegno nel proseguire "sulla strada del lavoro e dei finanziamenti finora avviati, a partire proprio dalle zone terremotate".

Infine, interpellata sullo strumento dello School Bonus (che dà la possibilità ai cittadini di sostenere il sistema scuola volontariamente), ha ricordato che lo strumento non si sostituisce alle risorse statali.


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Concorso scuole innovative, In/Arch: ‘gestione inaccettabile’

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2017/02/progettazione/concorso-scuole-innovative-in-arch-gestione-inaccettabile_56564_17.html

L’Istituto Nazionale di Architettura chiede al Ministero dell’Istruzione chiarezza su una condotta che causa perdita di fiducia tra i professionisti

Che fine ha fatto il concorso di idee “Scuole Innovative”, bandito a maggio 2016 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) per la progettazione di 51 edifici scolastici all’avanguardia?

È la richiesta di In/Arch, Istituto Nazionale di Architettura, che ha scritto una lettera al Miur denunciando una “imbarazzante gestione” del concorso. I progettisti che hanno partecipato al concorso aspettano da mesi che i progetti presentati vengano valutati da una commissione, ma al momento tutto sembra in stand-by.
 

In/Arch: serietà e tempi certi nei concorsi di architettura

“Come In/Arch, si legge nella lettera, avremmo preferito un vero e proprio concorso di progettazione anziché un semplice concorso di idee, che consentisse di affidare con certezza ai vincitori l’incarico per lo sviluppo del progetto. Tuttavia abbiamo ritenuto questa iniziativa di grandissimo interesse".
 
“Abbiamo sempre sostenuto i concorsi di architettura - continua la lettera - che consideriamo il miglior strumento per affidare un incarico di progettazione, soprattutto in materia di opere pubbliche. La scelta tra progetti e non tra progettisti, il confronto fra alternative di progetto garantisce la qualità delle trasformazioni del territorio. Per tali ragioni i concorsi di architettura devono essere gestiti con serietà e trasparenza, con scadenze certe, giurie competenti, procedure efficaci".
 

Scuole innovative, In/Arch denuncia una gestione inaccettabile

“Il Miur - ricorda In/Arch - ha prima rinviato la data ultima per la consegna degli elaborati dal 31 agosto al 12 ottobre. Poi ha fatto ulteriormente slittare questa scadenza al 31 ottobre. I progettisti italiani hanno risposto con entusiasmo a questa iniziativa. Sono state presentate 1.238 proposte progettuali, testimonianza di un grandissimo impegno, anche sul piano economico”.

“Nel settembre 2016 il Miur ha comunicato che la prima riunione della giuria si sarebbe svolta l'8 novembre 2016. Il 7 novembre sul sito ufficiale del concorso viene pubblicata una comunicazione con la quale si informa che la prima riunione della giuria è rinviata a data da destinarsi”.
 
“Dopo quasi quattro mesi - denuncia In/Arch - non si ha più alcuna notizia sugli sviluppi del concorso. Non sappiamo se la giuria è stata nominata, da chi è composta, quando si prevede la proclamazione dei vincitori”.
 
“Quanto ancora si dovrà ancora aspettare – chiede In/Arch - considerando che la commissione giudicatrice, che non ha ancora cominciato a lavorare, dovrà esaminare e giudicare ben 1.238 progetti? Perché non si rispettano le prescrizioni del Bando di Concorso, che rappresenta a tutti gli effetti un contratto tra l’ente promotore ed i partecipanti?”.
 

In/Arch: i professionisti perdono fiducia nei concorsi

Secondo In/Arch, i ritardi del Miur stanno provocando tante conseguenze negative, tra cui “una generale perdita di fiducia da parte di committenti e progettisti italiani nei confronti dello strumento del concorso”.
 
In/Arch ha quindi chiesto un intervento rapido per fare chiarezza sulla situazione e illustrare le ragioni della protesta. 
 
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Professionisti, il lavoro gratis non nasconde evasione fiscale

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2017/02/normativa/professionisti-il-lavoro-gratis-non-nasconde-evasione-fiscale_56570_15.html

Fondazione Nazionale Commercialisti: nessuna prova richiesta per gli incarichi di valore modesto, indeducibili i costi

I professionisti possono lavorare gratis senza destare il sospetto di percepire i compensi in nero. Per farlo, devono però adottare una serie di accorgimenti. È quanto emerge da uno studio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che hanno analizzato la normativa del settore e le pronunce della giurisprudenza.
 

Prestazioni professionali gratuite, ecco perché si può fare

Il Fisco, spiegano i Commercialisti, mostra un certo scetticismo verso i professionisti che sostengono di lavorare gratuitamente, per amicizia o per legami di parentela. Secondo l’Amministrazione finanziaria, questi comportamenti sarebbero poco razionali e celerebbero proventi incassati in nero.
 
Secondo gli articoli 2229 e seguenti del Codice Civile, che regolano il contratto di opera intellettuale e il compenso professionale, non è però esclusa la legittimità di accordi di prestazione gratuita, né esiste una “presunzione di onerosità".
 
In altre parole, sottolineano i Commercialisti, l’onerosità è un elemento normale del contratto d'opera intellettuale, ma non essenziale ai fini della sua validità. Questo significa che il professionista, per ragioni che possono spaziare dalla parentela, all’amicizia e alla convenienza, può svolgere la sua attività a titolo gratuito.
 

Prestazioni professionali gratuite, fatture e imposte

L’argomento delle prestazioni professionali a titolo gratuito ha causato diversi contenziosi e, in generale, i giudici hanno quasi sempre concluso che il lavoro gratis è possibile.
 
Solo in un caso, una Commissione Tributaria provinciale ha affermato che il professionista, pur lavorando gratis, deve emettere fattura e versare le imposte. Si tratta, secondo i Commercialisti, di un onere non previsto dalla legge, quindi inaccettabile.
 

Prestazioni professionali gratuite, non si possono dedurre i costi

Per i Commercialisti, invece, se un professionista effettua prestazioni a titolo gratuito non ha obblighi per quanto riguarda i compensi dal punto di vista dell’Iva, delle imposte dirette e dell’Irap.
 
D’altra parte, si legge nello studio, i professionisti non possono dedurre né detrarre dal reddito i costi sostenuti per lo svolgimento di prestazioni a titolo gratuito.
 

Prestazioni professionali gratuite, le prove

Per svolgere una prestazione professionale gratis sono necessari alcuni accorgimenti e in qualche caso delle prove.
 
Sul professionista non pende nessun onere della prova se le prestazioni svolte sono semplici e hanno un valore modesto. Al contrario, in presenza di prestazioni laboriose, di valore ingente e svolte nei confronti di soggetti con cui non si ha un legame di parentela, il professionista deve provare che non sta evadendo le tasse.
 
Per ovviare a questi inconvenienti, suggeriscono i Commercialisti, il professionista potrebbe dotarsi di una lettera di incarico da cui si evinca che la prestazione non richiede nessun compenso. Ci si potrebbe inoltre rifare alla congruità degli studi di settore e presentare la documentazione bancaria.
 
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