giovedì 30 luglio 2015

Rischio idrogeologico e scuole, l’Anticorruzione controllerà 16 cantieri

http://www.edilportale.com/news/2015/07/lavori-pubblici/rischio-idrogeologico-e-scuole-l-anticorruzione-controller%C3%A0-16-cantieri_47264_11.html

I controlli dell’Anac sugli interventi affidati con procedure semplificate in deroga al Codice Appalti

30/07/2015 - L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) controllerà 16 cantieri di risanamento idrogeologico e di messa in sicurezza delle scuole, scelti a campione tra quelli che hanno usufruito delle procedure semplificate previste dallo Sblocca Italia (Legge 164/2014).

I controlli Anac sulle opere urgenti

I controlli riguarderanno 16 interventi di risanamento idrogeologico, adeguamento antisismico e messa in sicurezza degli edifici scolastici di importo variabile tra circa 40 mila e 3 milioni di euro. Si tratta di lavori appaltati dalle Amministrazioni con l’affidamento diretto o con la procedura negoziata senza pubblicazione del bando.

Tra i cantieri da verificare ci sono i lavori urgenti per il recupero dei decori negli scavi di Pompei, le ristrutturazioni di alcune scuole, la costruzione di un argine in Toscana e la pulizia dei litorali dopo le alluvioni sul Gargano.Scarica l'elenco
 
Il campione estratto dall’Anac è considerato rappresentativo degli appalti stimati su base annua. Dopo aver consultato la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, è emerso che al 15 maggio 2015 gli affidamenti che hanno usufruito delleprocedure più snelle sono stati 194. È stata quindi elaborata una funzione statistica che ha dato come risultato 64 campioni da analizzare su base annuale, cioè 16 a trimestre.
 

Le semplificazioni per le opere urgenti

Il Decreto Sblocca Italia ha introdotto una serie di deroghe alCodice Appalti per attivare i cantieri per la realizzazione di opere che già dispongono delle risorse necessarie.
 
Le semplificazioni consistono nella possibilità di ricorrere alla procedura negoziata per l’affidamento di interventi fino alla soglia comunitaria considerati di estrema urgenza per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la mitigazione del rischio idraulico, l’adeguamento alla normativa antisismica, la tutela ambientale e del patrimonio culturale.
 
Per l’affidamento degli interventi è possibile la pubblicazione del bando solo sul sito della Stazione appaltante, termini dimezzati per la ricezione delle offerte.
 
È inoltre ammesso l’affidamento diretto per i lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici fino a 200 mila euro.
 
Il 5 febbraio scorso l’Autorità ha disposto che i responsabili del procedimento delle Stazioni appaltanti dichiarino il ricorso alle procedure semplificate in sede di acquisizione del Cig.
 
Il 21 maggio è stato poi siglato un protocollo di intesa  con i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e con la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la vigilanza sui procedimenti segnalati.

Edilizia scolastica, ecco i primi 1215 interventi finanziati col Decreto Mutui

http://www.edilportale.com/news/2015/07/normativa/edilizia-scolastica-ecco-i-primi-1215-interventi-finanziati-col-decreto-mutui_47287_15.html

Sbloccati per il 2015 più di 739 milioni di euro per lavori di messa in sicurezza e costruzione di nuove scuole

30/07/2015 - Stanno per partire i cantieri per la sicurezza degli edifici scolastici finanziati con il Decreto Mutui. Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato il decreto interministeriale Miur – Mef che autorizza le Regioni a stipulare i mutui agevolati con la Banca europea degli investimenti (BEI).

Gli interventi di edilizia scolastica finanziati col Decreto Mutui

Dal momento della sua entrata in vigore, le Regioni potranno utilizzare le risorse assegnate. Gli enti locali avvieranno quindi le procedure di gara per appaltare i lavori sulle scuole dei loro territori.
 
Nel 2015 739.272.550,50 euro, ottenuti con i mutui agevolati, renderanno possibile la realizzazione di 1215 interventi. In testa per risorse assegnate si colloca la Lombardia con più di 120 milioni di euro, mentre spetta all’Emilia Romagna il primato in termini di cantieri, con 192 interventi pronti a partire.
 
CERCA LE SCUOLE DEL TUO COMUNE
 
Queste 1215 opere costituiscono la prima tranche della programmazione nazionale 2015 – 2017 che il Ministero ha messo a punto sulla base degli interventi considerati prioritari dalle Regioni.
 
Come spiegato nei giorni scorsi dal Ministro Giannini, il 75% delle opere riguarderà la messa in sicurezza degli edifici scolastici, mentre nel 25% dei casi si costruiranno nuove scuole.
 

Come funziona il Decreto Mutui

Ricordiamo che il Decreto Mutui è stato previsto dalla legge “L’istruzione riparte” (L. 128/2013) e stabilisce che le Regioni possano sottoscrivere con la Bei mutui agevolati, con oneri di ammortamento a carico dello Stato, per la messa in sicurezza degli edifici scolastici o la costruzione di nuove scuole.
 
Il finanziamento totale previsto dal Decreto Mutui ammonta a 905 milioni di euro. I fondi non assegnati nel 2015 saranno utilizzati nel 2016 e nel 2017.
 
Dal 2016 la misura si arricchirà di altri 200 milioni stanziati con la riforma della scuola (Legge 107/2015).

mercoledì 29 luglio 2015

Rinnovabili in leggera ripresa negli ultimi sei mesi


http://www.edilportale.com/news/2015/07/risparmio-energetico/rinnovabili-in-leggera-ripresa-negli-ultimi-sei-mesi_47240_27.html

Da ANIE Rinnovabili i dati su fotovoltaico, eolico e idroelettrico installati in Italia nel primo semestre 2015

 29/07/2015 - Nei mesi di maggio e giugno 2015 il fotovoltaico italiano ha fatto registrare una leggera ripresa rispetto ai primi quattro mesi dell’anno; nel primo semestre del 2015 la potenza totale connessa è stata di 127,39 MW.
Per quanto riguarda le classi di potenza, gli impianti del settore residenziale, di media e piccola taglia, di potenza compresa tra 3 e 6 kW continuano a farla da padrone, con un potenza installata pari a 46,02 MW. Al secondo posto gli impianti di potenza compresa tra 20 e 200 kW, propria del settore industriale, con 27,86 MW di potenza connessa.
 
Sono alcuni dei dati dell’Osservatorio di ANIE Rinnovabili, che ha rielaborato i dati Gaudì relativi all’installato di energia rinnovabile in Italia nel primo semestre del 2015 da fotovoltaico, eolico e idroelettrico.
 
Nel settore dell’eolico, la potenza totale installata nei primi sei mesi del 2015 è stata di 190,08 MW. Sono stati connessi 384 impianti, con prevalenza di impianti di piccola taglia (302) rispetto al grande eolico con 82 impianti connessi. Nel settore idroelettrico è stata installata una potenza totale di53,88 MW, con 95 impianti.
 
“Nonostante i dati incoraggianti di giugno - commenta ilPresidente Emilio Cremona - occorre continuare sulla strada intrapresa, con provvedimenti che stimolino il settore affinché cresca il numero di impianti a fonte rinnovabile. ANIE è fortemente impegnata a dare il suo contributo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il GSE e il Ministero dell’Ambiente sui due dossier aperti: il decreto FER non fotovoltaiche e il Green Act”.
 
ANIE Rinnovabili ha proposto di inserire nel Green Act la possibilità di smaltire le coperture di amianto su edifici civili ed industriali e di sostituirle con impianti a fonte rinnovabile - aggiunge il Vicepresidente di ANIE Rinnovabili, Alberto Pinori. Il quadro fornito dall’Osservatorio di ANIE è confortante ma non del tutto soddisfacente: non dobbiamo infatti dimenticare che siamo ancora lontani dai 500 MW previsti per il settore e dai 400 MW circa connessi nel 2014. Ci auguriamo che i dati dei prossimi mesi possano rispecchiare il reale potenziale di questo importante comparto industriale”.
 

ELENCO ENTI E AZIENDE CHE PRESENTANO SCOPERTURE, AL 13 LUGLIO 2015, DI DISABILI ED ISCRITTI DI CUI ALL'ART. 18 CO. 2 DELLA LEGGE 68/99

Il Settore Politiche del Lavoro informa che è stato pubblicatol'aggiornamento dell'elenco delle aziende o enti della Provincia di Latina che, alla data del  13 luglio 2015, hanno scoperture di disabili e di soggetti di cui all'art. 18 della Legge 68/99.


 
 

lunedì 27 luglio 2015

Il Cnappc lancia la quarta edizione del ‘Premio RI.U.SO.’

http://www.edilportale.com/news/2015/07/urbanistica/il-cnappc-lancia-la-quarta-edizione-del-premio-ri.u.so._47192_23.html

La scadenza è fissata al 22 settembre; premiazione ad ottobre nel corso di SAIE 2015

28/07/2015 - Al via la quarta edizione del Premio RI.U.SO. bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e promosso insieme a SAIE, Salone Internazionale dell'Innovazione Edilizia, ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili - e Legambiente, al fine di selezionare i migliori progetti e le realizzazioni più innovative nel campo della Rigenerazione Urbana Sostenibile.
Possono parteciparvi Architetti e Ingegneri, Pubbliche Amministrazioni, Enti Pubblici, Fondazioni, Associazioni, Tesi di Laurea e Master presentando progetti o opere realizzate nell’ambito della riqualificazione architettonica e funzionale degli spazi urbani, del recupero di aree industriali dismesse, del riciclo di materiali all’interno dei processi edilizi, della valorizzazione di tecnologie per lasostenibilità e del patrimonio edilizio esistente, delladensificazione della città e dello spazio urbano, del contenimento del consumo di suolo.
 
Secondo il Consiglio Nazionale “l’identificazione delle politiche di rigenerazione urbana sostenibile rappresenta, per gli architetti italiani - ma deve esserlo anche per le Istituzioni e per gli Amministratori locali - un’irripetibile ed ormai imperdibile occasione per stimolare concretamente la riqualificazione architettonica, ambientale, energetica e sociale delle città italiane, per consentire ai cittadini una migliore qualità dell’habitat, nonché, in questo momento di crisi, per agganciare lo sviluppo.
 
La commissione giudicatrice del Premio - la cui scadenza è fissata per il prossimo 22 settembre - sarà presieduta daLeopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti e composta dagli architetti Alberto Cecchetto, Andreas Kipar, Luca Molinari; da Tommaso Dal Bosco, FEL Fondazione ANCI - Sviluppo Urbano e Territoriale; da Edoardo Zanchini, Legambiente e da Alessandro Marata presidente del Dipartimento Ambiente e Sostenibilità del Consiglio Nazionale degli Architetti che ne coordina i lavori.
 
La premiazione di RI.U.SO.04, si terrà ad ottobre nel corso di Saie 2015.
 
Su http://concorsi.awn.it/riuso/04/home tutte le informazioni sul Premio.
 
 
Fonte: Ufficio stampa CNAPPC

Parcheggi in condominio, basta la maggioranza qualificata

http://www.edilportale.com/news/2015/07/normativa/parcheggi-in-condominio-basta-la-maggioranza-qualificata_47199_15.html

Cassazione: i lavori non devono pregiudicare la stabilità dell’edificio né danneggiare gli spazi comuni

28/07/2015 -  I parcheggi interrati in condominio possono essere realizzati con la maggioranza qualificata a condizione che non compromettano la stabilità dell’edificio. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con la sentenza 15533/2015.
La Cassazione ha bocciato il ricorso presentato da un condòmino spiegando che, se dopo una consulenza tecnicaemerge che la costruzione dei parcheggi non ha indebolito i muri, né ridotto il passaggio o reso inservibili le parti comuni non si possono impugnare le autorizzazioni.
 
Secondo il condòmino che aveva presentato ricorso, nei precedenti gradi di giudizio i giudici avevano ricondotto le autorimesse nel raggio d’azione della Legge Tognoli (L122/1989) sui parcheggi.
 
In base all’articolo 9 della legge, i proprietari degli immobili possono realizzare nel sottosuolo o nei locali al piano terra parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti.
 
Sulla base di quanto stabilito nella norma, il ricorrente aveva obiettato che i parcheggi dovessero esserecompletamente interrati. Nel caso preso in esame, invece, i posti auto erano stati realizzati con degli interramenti ottenuti con un riporto di terra. Motivo che lo aveva indotto a ritenere illegittima l’autorizzazione.
 
Dato che i rilievi tecnici avevano accertato la regolarità dei lavori, la Cassazione ha invece considerato legittime le modalità con cui sono stati costruiti i parcheggi.

domenica 26 luglio 2015

Edilizia scolastica, sbloccati i 905 milioni del Decreto Mutui

http://www.edilportale.com/news/2015/07/normativa/edilizia-scolastica-sbloccati-i-905-milioni-del-decreto-mutui_47165_15.html

Le risorse finanzieranno 1300 interventi. Il 75% dei lavori riguarderà la messa in sicurezza, nel 25% dei casi si costruiranno nuove scuole

27/07/2015 - Saranno avviati a breve gli interventi di edilizia scolastica finanziati grazie al Decreto Mutui. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Il Ministero dell’Istruzione (Miur) e la Banca europea degli investimenti (Bei) hanno siglato un accordo che sblocca i 905 milioni di euro stanziati.

Scuole, in arrivo 905 milioni di euro

Il protocollo impegna il Governo a portare avanti gli interventi finanziati col Decreto Mutui. Si tratta, lo ricordiamo, dei mutui agevolati, con oneri di ammortamento a carico dello Stato, che le Regioni possono sottoscrivere con la Bei. L’Esecutivo si è inoltre impegnato a monitorare lo stato di attuazione del programma.
 
La Bei ha confermato la disponibilità a finanziare gli interventi fino a un massimo di 940 milioni di euro. Questa cifra comprende gli oneri di ammortamento a carico dello Stato; il finanziamento vero e proprio ammonta infatti a905 milioni, di cui 450 stanno già per essere erogati grazie al contratto di prestito che Cassa Depositi e Prestiti ha siglato con la Bei.
 
Le risorse saranno utilizzate per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico delle scuole esistenti, ma anche per la costruzione di nuovi edifici.
 
I fondi potranno essere usati da Comuni, Province e Città metropolitane, sulla base delle graduatorie predisposte dalle Regioni, senza causare impatti sul patto di stabilità interno.
 

Edilizia scolastica, pronti a partire 1300 cantieri

Come ricordato dal Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il 29 maggio l’Italia si è dotata di unaprogrammazione nazionale che pianifica le opere da realizzare tra il 2015 e il 2017. Grazie ai mutui Bei, ha spiegato il Ministro Giannini, si realizzeranno i primi 1300 interventi. Il 75% delle opere riguarderà la messa in sicurezza degli edifici scolastici, mentre nel 25% dei casi si costruiranno nuove scuole.
 
Il Ministro Giannini ha inoltre reso noto che stanno per essere firmati i decreti che consentiranno l’avvio dei cantieri e che nei prossimi giorni sarà pubblicato l’elenco completo degli interventi che saranno effettuati nel 2015.
 
“Con queste iniziative - ha commentato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti– si vuole determinare un salto di qualità delle strutture a disposizione dei giovani e della loro formazione. Questo tipo di intervento si collega concretamente con la riforma dell'organizzazione didattica predisposta dalla "Buona Scuola" in modo da creare le condizioni affinché insegnanti e studenti possano lavorare al meglio nei percorsi formativi. L'impegno della BEI fornisce un contributo decisivo per centrare l'obiettivo”.
 
Ricordiamo che la Legge sulla Buona Scuola (L. 107/2015) ha stanziato 200 milioni aggiuntivi per il Decreto Mutui.
 
"È motivo di orgoglio – ha dichiarato il Vicepresidente della BEI Dario Scannapieco - poter affiancare il governo italiano nell'attuale sforzo di ammodernamento del settore scolastico del quale sono testimonianza la firma odierna del Protocollo d'intesa e l'avvio dei finanziamenti per l'edilizia per impegni totali pari a quasi un miliardo da parte della BEI. È il segnale che l'Europa è vicino ai cittadini degli Stati membri nel cruciale settore dell'educazione".

Aree industriali dismesse, Ance: ‘trasformiamole in cluster creativi’

http://www.edilportale.com/news/2015/07/ambiente/aree-industriali-dismesse-ance-trasformiamole-in-cluster-creativi_47172_52.html

Il disegno di legge per la riconversione e la riqualificazione dovrebbe essere approvato entro l’anno

27/07/2015 - È in corso in Commissione Industria del Senato l’esame del disegno di legge 1836 “Misure per favorire la riconversione e la riqualificazione delle aree industriali dismesse”.
“L’obiettivo del disegno di legge - ha spiegato la promotriceCamilla Fabbri - è la riconversione di aree artigianali dismesse e parzialmente dismesse, favorendo sviluppo economico e tutela ambientale. Ex opifici potranno essere riconvertiti in siti produttivi ma anche abitativi e turistico-commerciali, con alcune clausole come l’obbligo di prevedere edilizia residenziale sociale e il 20% di servizi pubblici”.
 
“Il ddl - ha aggiunto Fabbri - prevede un fondo di rotazione di 150 milioni di euro presso il Mise e il meccanismo è quello di cofinanziamento con le Regioni che, sentiti i comuni interessati, individueranno aree e progetti”.Vedi tutti i contenuti del ddl
 
Nei giorni scorsi la Commissione ha audito, tra gli altri, i rappresentanti di ANCERete Imprese Italia eConfindustria.
 
ANCE ha ricordato che sull’intero territorio nazionale sono oltre 9.000.000 gli abitanti potenzialmente interessati alla questione delle aree ex industriali con una media di 2 siti per comune. Aree che per altro necessitano quasi sempre di interventi di bonifica obbligatori per l’utilizzo. A tutto ciò fa riscontro una realtà, nella quale si rilevano bassissime percentuali di bonifiche effettuate (per ISPRA in Sardegna solo 5 su 171 siti, in Calabria 7 su 52).
 
La sfida, secondo l’Ance, è quella di trasformare le aree industriali dismesse, le infrastrutture in disuso, i vuoti urbani, i centri storici in ‘cluster creativi’, capaci di attivare la necessaria filiera tra iniziative economiche, sociali e infrastrutturali.
 
Relativamente alla dotazione finanziaria, ANCE ritiene che i 150 milioni di euro in un triennio previsto dal disegno di legge siano insufficienti rispetto all’estensione delle aree industriali dismesse da recuperare e, quindi, alle necessità potenziali dell’intero territorio nazionale.
 
Per quanto riguarda gli strumenti agevolativi, il ddl prevede di applicare alla riconversione degli edifici industriali dismessi l’ecobonus del 65%, ad oggi in scadenza al 31 dicembre 2015. ANCE segnala però che spesso tali edifici sono sprovvisti di impianto di riscaldamento e che, quindi, la detrazione del 65% non potrebbe applicarsi. Inoltre, gli edifici interessati dal ddl sono presumibilmente di grandi dimensioni, di conseguenza il tetto della detrazione (100.000 euro) sarebbe troppo basso.
 
costruttori propongono dunque di stabilizzare l’ecobonus, di applicarlo a prescindere dalla presenza di un impianto di riscaldamento, di innalzare il tetto della detrazione e di prevedere la riduzione di Imposta di Registro, IMU, TASI e IRPEF/IRES per gli immobili che raggiungano le classi energetiche A e B.
 
Per quel che riguarda invece la detrazione del 50%, il ddl lo estende al recupero e messa in sicurezza realizzati su “immobili ubicati nelle aree industriali dismesse, non più utilizzati per lo svolgimento di attività produttive”. Anche in questo caso, ANCE chiede di stabilizzare il bonus nella misura del 50% con tetto di 96.000 euro e di chiarire che, qualora fosse prevista una partizione dell’edificio in diverse unità immobiliari, il valore massimo della detrazione andrebbe riferito alla singola unità ricavata.
 
Secondo Rete Imprese Italia la rigenerazione urbana dovrebbe interessare l’insieme del patrimonio di aree o di strutture edilizie da riqualificare, da demolire e ricostruire, comprese le aree militari e le aree ferroviarie dismesse o in via di dismissione.
 
Auspicando il ricorso a processi partecipativi degli operatori economici e dei cittadini, l’associazione propone una riarticolazione del percorso, che valorizzi processi bottom-up nell’individuazione delle aree oggetto dell’intervento e nella predisposizione dei progetti. È necessario - aggiunge Rete Imprese Italia - che le funzioni commerciale e turistica e la realizzazione delle connesse infrastrutture, vengano analizzate attraverso studi e indagini socio-economiche del sistema urbano e commerciale esistente, al fine di tener conto dei fabbisogni dei cittadini.
 
Rete Imprese Italia apprezza il fatto che il ddl punti alla realizzazione di interventi che lavorino sulla multifunzionalità ma mette in guardia dal rischio che la previsione della “presenza di insediamenti produttivi, commerciali e turistici” apra la strada alla realizzazione di “ingenti superfici commerciali, con possibili ripercussioni negative sia sul sistema distributivo e occupazionale esistente, sia sui carichi urbanistici dell’area circostante l’intervento”.
 
“Confindustria, che in Commissione si è detta estremamente favorevole - ha dichiarato Camilla Fabbri -, stima un valore complessivo delle bonifiche pari a 30 miliardi di euro, con 415 mila potenziali posti di lavoro in tutto il Paese. Si garantisce riconversione, occupazione, sviluppo, tutela ambientale con bonifiche e non consumo di suolo”.
 
“L’auspicio è che il fondo da 150 milioni di euro possa aumentare e che si crei un meccanismo virtuoso anche con soggetti privati. Ci impegneremo affinché, terminato il ciclo di audizioni, il provvedimento possa arrivare in Aula già a settembre ed essere approvato entro l’anno”.