Al via le procedure per il ripristino dell’agibilità di edifici privati con danni lievi attraverso l’asseverazione di un tecnico
15/11/2016 – In vigore il secondo Decreto terremoto che consente interventi accelerati per il ripristino dell’agibilità degli edifici privati e per l’individuazione delle aree sui cui installare le strutture temporanee per far fronte all’esigenza abitativa.
Nell’individuazione delle aree deve essere assicurata la preferenza per quelle pubbliche rispetto a quelle private, e il contenimento del relativo numero. I provvedimenti di localizzazione su aree private comportano la dichiarazione di sussistenza di grave necessità pubblica e valgono anche quali provvedimenti di occupazione d'urgenza.
Per favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi (che necessitino soltanto di interventi di immediata riparazione) si prevede che i soggetti interessati possano - previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno - procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili.
Per riuscire a gestire la mole di procedimenti che i Comuni si trovano a dover attivare, il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale di tipo tecnico ed amministrativo fino ad un massimo di 350.
Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.
All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi.
Le imprese che hanno subito danni a causa degli eventi sismici possono acquistare o acquisire in locazione macchinari, nonché effettuare gli ulteriori interventi urgenti necessari a garantire la prosecuzione della propria attività, sulla base di apposita perizia asseverata rilasciata da un professionista abilitato che attesti la riconducibilità causale diretta dei danni esistenti agli eventi sismici e la valutazione economica del danno subito.
Le spese sostenute per gli acquisti, le locazioni e gli interventi, saranno rimborsatecon modalità stabilite con successivi provvedimenti.
Terremoto ed emergenza abitativa
Il provvedimento cerca di garantire un’adeguata assistenza abitativa alle popolazioni colpite; per fronteggiarla, si prevede che il Dipartimento della protezione civile possa, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli.Nell’individuazione delle aree deve essere assicurata la preferenza per quelle pubbliche rispetto a quelle private, e il contenimento del relativo numero. I provvedimenti di localizzazione su aree private comportano la dichiarazione di sussistenza di grave necessità pubblica e valgono anche quali provvedimenti di occupazione d'urgenza.
Per favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi (che necessitino soltanto di interventi di immediata riparazione) si prevede che i soggetti interessati possano - previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno - procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili.
Decreto Terremoto: più ‘potere’ agli Enti locali
Per la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, i Comuni interessati hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone solo comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact).Per riuscire a gestire la mole di procedimenti che i Comuni si trovano a dover attivare, il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale di tipo tecnico ed amministrativo fino ad un massimo di 350.
Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.
All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi.
Post terremoto: interventi per le scuole e imprese
Il decreto prevede inoltre misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente.Le imprese che hanno subito danni a causa degli eventi sismici possono acquistare o acquisire in locazione macchinari, nonché effettuare gli ulteriori interventi urgenti necessari a garantire la prosecuzione della propria attività, sulla base di apposita perizia asseverata rilasciata da un professionista abilitato che attesti la riconducibilità causale diretta dei danni esistenti agli eventi sismici e la valutazione economica del danno subito.
Le spese sostenute per gli acquisti, le locazioni e gli interventi, saranno rimborsatecon modalità stabilite con successivi provvedimenti.
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