venerdì 11 novembre 2016

Latina urbanistica e condono Altra tegola sulla Cosmo: veto sulla licenza di vendita

Giornata storta quella di ieri per la Cosmo e per le persone coinvolte nell’inchiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano che nel luglio scorso aveva portato al sequestro della grande struttura commerciale realizzata sulla Pontina, alle porte della città. Gli investigatori del Nipaf sono stati notati ieri in Piazza del Popolo, dove si sono intrattenuti in un ufficio del servizio Lavori Pubblici per un’elezione di domicilio nei confronti di un funzionario comunale che nel 2003, in servizio presso l’ufficio condono, era a capo dell’unità operativa che aveva sovrinteso al rilascio della concessione in sanatoria a favore degli eredi Serao e che nel 2008 aveva preso parte alla Conferenza dei Servizi che aveva ripristinato la legittimità di quella concessione dopo «l’infortunio» di una indagine ella Procura, indagine a seguito della quale il Comune aveva annullato in autotutela quella stessa concessione in sanatoria.
L’iniziativa del Nipaf testimonia il fatto che le indagini sul caso ex Seranflex sono ancora in corso e prelude ad una eventuale estensione della platea degli indagati per quella vicenda, che attualmente sono dieci tra imprenditori, dirigenti e funzionari comunali e professionisti esterni. In discussione c’è la legittimità della concessione in sanatoria che ha consentito la trasformazione urbanistica commerciale di un sito prevalentemente produttivo artigianale. Secondo gli inquirenti quella concessione sarebbe il frutto di una forzatura amministrativa tesa a favorire i nuovi proprietari del sito subentrati ai vecchi titolari. La prima grana era scoppiata nel 2006, a seguito di un esposto che denunciava una serie di illegittimità nell’iter che all’epoca aveva già portato al cambio di destinazione d’uso del sito artigianale; il caso era diventato oggetto di un’inchiesta e di un processo per l’abuso d’ufficio contestato al responsabile del procedimento amministrativo, ma il reato era andato prescritto prima della fine del processo e la vicenda era finita con un nulla di fatto. Circostanza che aveva consentito al Comune di riprendere in mano la situazione e ripristinare la validità del titolo concessorio nel frattempo sospeso.
(Articolo completo su Latina Oggi del 12 Novembre 2016) http://www.latinaoggi.eu/news/news/31224/altra-tegola-sulla-cosmo--veto-sulla-licenza-di-vendita.html

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