lunedì 30 novembre 2015

energie rinnovabili Eolico, la Sicilia individua le aree non idonee agli impianti oltre i 20 kW

http://www.edilportale.com/news/2015/12/ambiente/eolico-la-sicilia-individua-le-aree-non-idonee-agli-impianti-oltre-i-20-kw_49186_52.html

Niente pale nelle zone a rischio idrogeologico, di particolare pregio ambientale o sottoposte a vincolo paesaggistico

01/12/2015 – Le aree siciliane a vulnerabilità ambientale, a rischio idrogeologico, o di particolare pregio ambientale non potranno essere scelte per l’installazione di impianti eolici di potenza superiore a 20 kW.
 
Questo ciò che stabilisce la LR 29/2015 sulla tutela delle aree caratterizzate da vulnerabilità ambientale e valenze ambientali e paesaggistiche.
 

Aree a vulnerabilità per impianti eolici

La Legge stabilisce i criteri per individuare le aree non idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 kW.
 
Tra queste vi sono:
- aree che presentano vulnerabilità ambientali, per le quali è stato apposto il vincolo idrogeologico;
- aree caratterizzate da rischio idrogeologico, perimetrate nei Piani di assetto idrogeologico;
- aree individuate come beni paesaggistici;
- aree di particolare pregio ambientale individuate ad esempio come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone di Protezione Speciale (ZPS), ‘Important Bird Areas’ (IBA) ecc;
- aree di pregio agricolo e beneficiarie di contribuzioni per la valorizzazione della produzione di eccellenza siciliana o della tradizione agricola della regione;
- aree sottoposte a vincolo paesaggistico, a vincolo archeologico, zone di rispetto delle zone umide e/o di nidificazione e transito d’avifauna migratoria o protetta.”
 
Le aree vulnerabili saranno quindi individuate entro 6 mesi in un decreto del Presidente della Regione.
 
Nella legge viene specificato che l’individuazione dei siti non idonei serve ad orientare gli operatori del settore e a risparmiare tempo nella realizzazione delle infrastrutture.

domenica 29 novembre 2015

Pontinia PATTO DEI SINDACI. APPROVAZIONE DEL PIANO DI AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE. (PAES).delibera di consiglio n. 35

ILCONSIGLIOCOMUNALE Presoattoche: ilServizioAmbiente,UfficioEnergia,haelaborato,secondoleLineeGuidaredattedaJRC(Joint ResarchCenter)diIsprail“Pianod’azioneperl’Energiasostenibile-CittàdiPontinia”allegato allapresenteDeliberazionequaleparteintegranteesostanziale; illavorodiredazionedelPAESsièsviluppatosecondoleseguentifasi: -analisidelcomplessoterritorialedellacittàdiPontinia; -definizionediunInventarioBasedelleemissionidiCO2prodottedaimacrosettoristabilitidalle LineeGuidaerelativoall’anno2008,rispettoalqualedefinireequantificarel’obiettivodi riduzionedaconseguireentroil2020; -definizionedischedediazione,incapoasoggettiinternioesterniall’amministrazione,ciascuna dellequalicaratterizzatadaunadescrizionetecnicadeltipodiintervento,dell’entitàdeicosti associatiallarealizzazioneditaleazione(costiilcuisignificatoèdaintendersiinognicasoquale meroelementodescrittivodell’azione)edaun’esattaquantificazionedeicorrelatibeneficiin terminidiriduzionedeiconsumienergeticiediemissionidiCO2edallatempisticaprevistaperla lororealizzazione; -condivisionedellavoroedegliobiettividelPAES ecoinvolgimentodisoggettiesterni all’Amministrazione(stakeholders)attraversoilprocessopartecipativo. Consideratoche: leazionicontemplateneldocumentoPAES,consentonodiconseguireentroil2020unariduzione delleemissionidiCO2prodottedaimacrosettoriconsideratidioltreil20%;echepertantoil documentoPAESpresentalecaratteristichedimetodo,contenutieconsistenzadeidatitalida renderlovalutabileinsensopositivodallaCommissioneEuropeaoltrecheconfrontabileconi PAESelaboratidallealtreCittàaderentialPattodeiSindaci. Considerato,altresì,che: gliobiettivisancitidalPattodeiSindaci,equindiribaditiedeclinatinellospecificoPianod’Azione perl’EnergiaSostenibiledellaCittàdiPontinia,evidenziandounasostanzialecongruenzacongli obiettividelmandatosindacaletesialperseguimentodellosvilupposostenibiledelterritorio. Ritenuto: disostenerel’attuazionedelleazioniprevistedalPAESimpegnandoadeguaterisorseumanee finanziarienellefutureprogrammazionifinanziarie. Tenutocontoche: l’adesionealPattodeiSindacicomporta,altresì,unafasedimonitoraggio,successivaalla elaborazionedelPAES,voltaaverificareevalutarel’attuazionedelprocessodiriduzionedelle emissionidiCO2nonchéadassicurarealPAESlapossibilitàdiadattarsiadeventualimutamentidi condizioni. Vistol’art.48delT.U.E.L.approvatoconD.Lgs.267/2000; VistoloStatutocomunale; Tuttociòpremessoeconsiderato; Uditaladiscussioneinaulatraiconsigliericomedaverbalediregistrazioneinatti; Messaaivotilapropostadidelibera,vieneapprovatacon: Consiglieripresenti:14 Consiglieriassenti:3(DonnarummaAlfonso,BoschettoStefanoMaria,BilottaErnesto); Votifavorevoli:unanimità Voticontrari:// Astenuti:// All’esitodellavotazione; DELIBERA Diapprovareil“Pianod’azioneperl’Energiasostenibile-CittàdiPontinia”allegatoallapresente deliberazionequaleparteintegranteesostanziale; DistabilirecheilsuddettodocumentosiatrasmessoaicompetentiufficidellaCommissione Europeaperl’approvazionedapartedellastessasecondoquantoprevistoenellemodalitàstabilite dalPattodeiSindaci; Didareattocheperl’attuazionedelleazioniindividuatenelPAESsiprovvederàinrelazionealla specificitàdiciascunadiesse,anchesottoscrivendoaccordispecificiconisoggettiportatoridi interesseinrelazioneagliobiettividaraggiungere; Diimpegnarsi,nellefutureprogrammazionidell’Ente,aprevedereadeguaterisorseumanee finanziarieperl’attuazionedelPAES;

Impianti termici, da Enea una guida alla corretta gestione

http://www.edilportale.com/news/2015/11/risparmio-energetico/impianti-termici-da-enea-una-guida-alla-corretta-gestione_49164_27.html

Il punto della situazione sulle norme in vigore e consigli pratici per abbassare i consumi con la corretta regolazione

30/11/2015 – Abbassare i consumi con la corretta regolazione e manutenzione degli impianti termici.
 
Con questo obiettivo, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la guida per l’esercizio, il controllo e la manutenzione degli impianti termici. Il documento è stato messo a punto da Enea in collaborazione con Adiconsum, Assoclima, Assotermica, Confartigianato, Federconsumatori, Unione consumatori e il Salvagente.
 
L’Enea parte da un presupposto: dato che il condizionamento estivo e invernale assorbono il 75,5% dei consumi energetici nel settore residenziale, un impianto ben tenuto è più sicuro, inquina e consuma di meno, perché emette nell’atmosfera una minore quantità di gas.
 

Gestione degli impianti termici e libretto di impianto

L’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati alresponsabile dell’impianto termico, che in generale è il proprietario, l’inquilino o, nel caso degli impianti centralizzati, l’amministratore di condominio.
 
Questi soggetti possono delegare la responsabilità ad un “terzo responsabile”, che normalmente è un tecnico di una impresa specializzata nell’installazione e manutenzione degli impianti termici. La delega non è consentita nel caso di singole unità immobiliari residenziali in cui i generatori non siano installati in locale dedicato solo a questo.
 
Ogni impianto termico deve essere dotato del Libretto di impianto, in cui sono descritte le caratteristiche tecniche e registrate le eventuali modifiche, sostituzioni di componenti e tutti gli interventi di controllo effettuati. Il DM 10 febbraio 2014 ha introdotto un nuovo libretto si applica agli impianti di riscaldamento tradizionali, agli impianti di climatizzazione estiva ed anche ai nuovi impianti alimentati da cogeneratori o allacciati al teleriscaldamento.

Il libretto è di tipo modulare, quindi vanno compilate soltanto le pagine e le sezioni pertinenti al caso specifico. La sostituzione deve essere effettuata contestualmente alla prima manutenzione eseguita dopo il 15 ottobre 2014. Per le pompe di calore e le macchine frigorifere contenenti più di 3 kg di gas fluorurati, il nuovo libretto di impianto non sostituisce, ma si affianca, al “registro dell’apparecchiatura” previsto dalDPR 43/2012.
 
Nelle regioni che hanno realizzato il catasto degli impianti termici la gestione del libretto di impianto avviene per via telematica.
 
Parallelamente alla manutenzione, va effettuato il controllo dell’efficienza energetica dell’impianto. Sono soggetti a questi controlli gli impianti per la climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale superiore a 10 kW e gli impianti per la climatizzazione estiva e pompe di calore di potenza termica utile nominale superiore a 12 kW.  Le potenze dell’impianto si riferiscono alla somma delle potenze utili dei generatori e delle macchine frigorifere, che si esegue soltanto quando essi agiscono sullo stesso sistema di distribuzione. In altre parole, le potenze non si sommano quando i generatori di calore o i gruppi frigo sono indipendenti. Per esempio non si esegue la somma delle potenze per una caldaia alimentata a metano e una pompa di calore per il riscaldamento ambientale, del tutto indipendenti, oppure per due o più macchine frigorifere, anche con funzionamento a pompa di calore, indipendenti tra loro.
 
La manutenzione e i controlli dell’efficienza energetica seguono tempistiche indipendenti, indicate dai produttori.
 
I responsabili degli impianti che non rispettano le regole sulla manutenzione e i controlli vengono puniti con una sanzione da 500 a 3mila euro. I manutentori possono avere invece una multa da mille a 6mila euro.
 

Impianti termici e regolazione della temperatura degli ambienti

Secondo l'Enea, durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale, la media delle temperature nei singoli ambienti riscaldati non deve superare i 18°C più 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e i 20 °C più 2 °C di tolleranza per tutti gli altri edifici. Durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione estiva, la media delle temperature nei singoli ambienti raffrescati non deve essere minore di 26 °C meno 2 °C di tolleranza per tutti gli edifici. 
 
Per ogni grado centigrado in più, sottolinea l'Enea, i consumi aumentano dal 5 al 10%.L'Enea suggerisce quindi di non superare i 18 –19 °C di giorno e i 16 °C di notte e in estate di non andare oltre i 5°C di differenza tra la temperatura esterna e quella interna.
 
L’accensione degli impianti termici destinati alla climatizzazione invernale delle abitazioni è consentita in un periodo mensile e giornaliero ben definito, che varia secondo 6 zone climatiche.

Geometri, a Siena il primo corso di laurea sui banchi di scuola

http://www.edilportale.com/news/2015/11/professione/geometri-a-siena-il-primo-corso-di-laurea-sui-banchi-di-scuola_49151_33.html

Prove generali di Supergeometra? Il Presidente Savoncelli avverte: 'Per la riforma serve l’intervento del MIUR'

30/11/2015 – Gli studenti degli istituti tecnici di costruzione, ambiente e territorio (IT CAT) di Siena saranno i primi in Italia a sperimentare dal prossimo anno, presso la propria scuola, un corso di laurea triennale in ingegneria civile e ambientale, con la collaborazione dell’Università telematica Uninettuno.
 

Geometri, laurea triennale a scuola

Il progetto, guidato dal Collegio Provinciale di Siena, si ispira a quanto proposto del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) sulla laurea per diventare supergeometra e prevede la creazione, dal prossimo anno, di un corso di laurea da frequentare direttamente nel proprio istituto CAT.
 
Gli studenti avranno quindi la possibilità di svolgere esercitazioni e lezioni nei laboratori degli istituti tecnici del territorio e in aggiunta potranno ampliare l’attività didattica online, grazie alla collaborazione con l’università telematica Uninettuno.
 
Secondo Clemente Cesarano, docente di Uninettuno “il percorso di studi prevede materie specifiche che spaziano in tutti i campi di applicazione di un geometra, dall’estimo alla topografia, dal rilievo alla progettazione architettonica, non tralasciando le materie di base come fisica, chimica e matematica". Secondo il docente "la parte più interessante del progetto è la collaborazione che si instaurerebbe con le scuole del territorio affiancando l'attività didattica online di Uninettuno a quella tradizionale”.
 
L’iniziativa potrebbe “preparare il terreno” all’arrivo di una riforma del percorso di studi per geometri,attualmente ancora all’esame del Ministero dell’istruzione(MIUR); ma la laurea per diventare supergeometra, come proposta da CNGeGL, potrà nascere solo a seguito di un Decreto Ministeriale.
 

Verso la laurea per supergeometra

Il Presidente CNGeGL, Maurizio Savoncelli, a tal proposito ha dichiarato: “Può sembrare un primo passo, ma per la riforma serve l’intervento del MIUR”.
 
Il CNGeGL infatti precisa che il corso universitario che verrà avviato a Siena, pur tenendosi presso gli istituti scolastici, con la collaborazione di Uninettuno, si basa sulle regole attuali: si tratta di una laurea triennale in ingegneria civile e ambientale.
 
La differenza fondamentale tra l’iniziativa di Siena e la riforma del supergeometra consiste nell’accesso alla professione: nel corso universitario previsto a Siena gli studenti dovranno sostenere l'esame di abilitazione alla fine del corso per accedere all'Albo dei Geometri, mentre il modello ipotizzato dal CNGeGL prevede di trasformare la tesi di laurea in esame di abilitazione alla professione.
 
Il Presidente Savoncelli ha continuato: “Non possiamo parlare di una sperimentazione del nostro progetto, bensì di un percorso virtuoso, che avvicina i ragazzi al percorso universitario e segna un primo passo avanti, in attesa della riforma”.
 
In futuro questo esempio virtuoso potrà essere imitato e riprodotto in altre città italiane; Savoncelli ha concluso: “Abbiamo ricevuto moltissime richieste di maggiori informazioni da parte delle famiglie e anche le scuole ci chiedono quando partirà il nuovo sistema. Il Piemonte potrebbe, a breve, divenire un secondo capofila di questa novità”.

Fondazione Inarcassa: ‘i liberi professionisti, da ipotetica casta a nuovi poveri’

http://www.edilportale.com/news/2015/11/professione/fondazione-inarcassa-i-liberi-professionisti-da-ipotetica-casta-a-nuovi-poveri_49160_33.html

Presidente Andrea Tomasi: ‘auspichiamo interventi di supporto sistematico e strutturale’

30/11/2015 - Da qualche tempo le istituzioni, centrali e locali, stanno cominciando ad interessarsi del lavoro quotidiano e del futuro dei giovani architetti e ingegneri, con iniziative di sostegno per chi esercita la libera professione.
 
A questo proposito pubblichiamo un contributo di Andrea Tomasi, Presidente dellaFondazione Inarcassa, la Fondazione degli architetti e ingegneri liberi professionisti iscritti a Inarcassa.
 
“Il tema della sopravvivenza professionale dei giovani architetti e ingegneri liberi professionisti è una questione oggi centrale e questo non solo per noi che abbiamo come finalità e compito proprio il ‘benessere’ professionale ma per l’intera società.
 
In pochi anni il numero dei liberi professionisti nella nostra categoria si è più che raddoppiato e i redditi - colpevole anche la profonda crisi generale e quella specifica del settore edile e infrastrutture - più che dimezzati. Da ipotetica casta ricca e protetta, in un decennio siamo sprofondati tra i “nuovi poveri”.
 
Con piacere abbiamo constatato la volontà di mettere in campo alcuni specifici interventi governativi rivolti in particolare agli architetti e agli ingegneri under 45, per aiutarli a superare lo stato di emarginazione attraverso modelli aggregativi articolati, attività formative premianti e, non ultima, la concessione di incentivi e bonus.
 
Scopo precipuo della Fondazione architetti e ingegneri liberi professionisti - braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa - è proprio quello di migliorare le condizioni professionali dei giovani colleghi quindi. E in quest’ottica, sta operando su più livelli di azione per creare nuove occasioni di lavoro.
 
A titolo esemplificativo si ricorda il recente concorso di progettazione per la ricostruzione del ‘Science Centre’ di Città della Scienza a Napoli dove, proprio in virtù di un bando innovativo, per la prima volta in Italia, nell’ambito dei concorsi di progettazione, tre giovanissimi colleghi hanno potuto partecipare, vincere, e immediatamente aggiudicarsi l’importante incarico. Questo a dimostrazione che qualità e sostanza devono prevalere su formalità e burocrazia.
 
Siamo ben consapevoli che queste occasioni e opportunità, pur molto importanti, non possano essere considerate risolutive quindi, proprio per la portata quantitativa del fenomeno, auspichiamo per il prossimo futuro ulteriori interventi di supporto sistematico e strutturale”.
 
Andrea Tomasi - Presidente Fondazione Inarcassa

Latina caso urbanistica: la variante Malvaso a Borgo Piave non conforme al Prg

varianti urbanistiche a Latina vanno annullate, la prima bocciatura dalla regione Lazio otto mesi fa

scandalo urbanistica Piani anomali sul tavolo del Commissario Latina

Sotto la lente tutte le varianti urbanistiche Il Commissario straordinario Giacomo Barbato chiamato a valutare il groviglio delle varianti camuffate e approvate solo in Giunta. Stallo sull'assetto dei piani particolareggiati che hanno sconvolto la città e l'ex amministrazioni. Ora la decisione è inevitabile. Da via Quarto a Q1, R3 e R6 tutte le anomalie che hanno "inquinato" le scelte del Comune dovranno essere risolte. http://www.latinaoggi.eu/news/latina/6908/Piani-anomali-sul-tavolo-del-Commissario.html

sabato 28 novembre 2015

Bando a sostegno di interventi formativi: “Regione Lazio ADA - Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua”

Il bando “Regione Lazio ADA - Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua” è relativo alla formazione finanziata e alla finanza agevolata.
 
Con questo bando si possono progettare corsi "su misura"finanziati al 100%, per formare il personale delle aziende.
 
 
Quali contenuti possono essere trattati?
  • aggiornamenti sull’utilizzo di nuove metodologie;
  • aggiornamenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie;
  • dare risalto alle lingue per i nuovi mercati (Inglese, Cinese, Russo);
  • sviluppare le competenze commerciali, di marketing, amministrative contabili;
  • tutto ciò che è utile alla crescita e sviluppo dell'azienda.
 
Che caratteristiche devono avere i corsi?
  • classi composte da minimo 6 persone a un massimo di 16 (l’ideale sarebbe mettere insieme classi tra i 10 e i 16 allievi);
  • durata dei corsi da un minimo di 20 ore a un massimo di 120 ore;
  • gli interventi formativi dovranno essere realizzati all’interno del normale orario di lavoro.
 
Chi può parteciapre?
  • Imprese con sede legale nel Lazio oppure almeno una unità operativa ubicata nel territorio regionale;
  • Operatori della Formazione accreditati, ai sensi della normativa regionale per la Formazione Continua, su delega espressa delle imprese interessate;
  • Associazioni Temporanee d’Impresa o di Scopo (ATI/ATS) composte da una impresa e uno o più Operatori accreditati per la Formazione Continua ai sensi della normativa regionale.
     
 
I destinatari del presente Avviso possono essere: 
  • titolari d’impresa, manager a contratto, lavoratori autonomi;
  • lavoratori occupati presso imprese operanti in unità localizzate nel territorio regionale con contratto di lavoro dipendente e con forme contrattuali di cui al D.lgs. n. 276/2003, compresi i soggetti assunti con contratto di apprendistato, purché la formazione svolta nell’ambito del progetto presentato non sostituisca in alcun modo la formazione obbligatoria per legge, prevista per gli apprendisti; sono considerati come lavoratori occupati anche i lavoratori in CIGO, CIGS o CIG in deroga, i lavoratori che beneficiano del contratto di solidarietà; non sono considerati occupati i lavoratori che beneficiano del trattamento di mobilità ordinaria, trattamento di disoccupazione ordinaria/ASPI/miniASPI, trattamento di mobilità in deroga.
 

Per maggiori informazioni su come accedere ai fondi del Bando "Regione Lazio ADA - Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua" 
 
inviaci una mail a info@officinedelsapere.it
oppure chiama 0773.1533366
 

Confartigianato: il Bonus Mobili incentiverà 1,8 miliardi di euro di spesa

http://www.edilportale.com/news/2015/11/mercati/confartigianato-il-bonus-mobili-incentiver%C3%A0-18-miliardi-di-euro-di-spesa_49118_13.html

Dalla Confederazione una stima sul bonus tradizionale e su quello riservato alle giovani coppie

27/11/2015 - Ammonterà a 1.862 milioni di euro la spesa complessiva incentivabile nel 2016 con il bonus mobili tradizionale e con quello riservato alle coppie under 35.
 
La stima è stata fatta da Confartigianato, in vista della proroga di un anno della detrazione del 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici contestuale ad una ristrutturazione edilizia, e dell’introduzione di un bonus del 50% per l’acquisto di mobili da parte di coppie under 35.
 
Secondo la Confederazione degli artigiani, la spesa complessiva incentivabile con i due bonus mobili, ammonta a 1.862 milioni di euro, pari al 18,0% della spesa per consumi finali delle famiglie.
 
La propensione più elevata all’utilizzo delle detrazioni per le spese di arredo in rapporto al reddito imponibile - rileva lo studio - si riscontra in P.A. Trento, P.A. BolzanoEmilia Romagna, Valle d’Aosta, Marche e Friuli Venezia Giulia.
 
Gli incentivi fiscali della domanda interessano anche l’offerta del mobile di artigianato di alta qualità prodotto in Italia da 15.052 imprese artigiane - il 54,1% delle 27.832 imprese del settore - che danno lavoro a 51.535 addetti. L’84,9% dell’occupazione si riferisce alla produzione specializzata in mobili per la casa mentre il rimanente 15,1% degli addetti è impiegato in imprese specializzate in mobili per ufficio.
 
Tuttavia - spiega Confartigianato - persiste la debolezza della domanda interna: nei primi otto mesi del 2015, il fatturato nel settore della Fabbricazione di Mobili registra un incremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2014; la crescita è tutta determinata dal mercato estero, in salita dell’8,8%, mentre il fatturato interno segna ancora una flessione dello 0,9%.
 
Anche la domanda di lavoro rimane debole: nell’ultimo anno il settore dei Mobili in Italia ha registrato una caduta dell’1,8% dell’occupazione, più accentuata rispetto al calo dell’1,2% registrato nell’Eurozona a 19.
 
La crisi della domanda interna negli ultimi anni - tra il 2011 e il 2014 la spesa delle famiglie per mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa a prezzi correnti è scesa dell’11,1% - ha maggiormente orientato le imprese sui mercati esteri; le esportazioni nella Fabbricazione di Mobili negli ultimi dodici mesi (settembre 2014-agosto 2015) valgono 8.998 milioni di euro e sono salite del 5,9% rispetto agli 8.500 milioni dei dodici mesi precedenti, con un saldo del commercio estero positivo per 7.107 milioni di euro.
 
Le prime dieci province esportatrici sono Treviso con 1.574 milioni di euro export negli ultimi quattro trimestri (III tr. 2014-II tr. 2015), seguito da Monza e Brianza con 780 milioni, Pordenone con 676 milioni, Como con 662 milioni, Udine con 457 milioni, Milano con 374 milioni, Bari con 366 milioni, Vicenza con 352 milioni, Pesaro e Urbino con 305 milioni e Padova con 214 milioni - conclude il report degli Artigiani.

giovedì 26 novembre 2015

Permesso di costruire, chi lo può impugnare?

http://www.edilportale.com/news/2015/11/normativa/permesso-di-costruire-chi-lo-pu%C3%B2-impugnare_49129_15.html

CdS: solo i proprietari confinanti o chi dimostra che il nuovo edificio può comportare un danno effettivo

27/11/2015 – Il permesso di costruire può essere impugnato solo dal proprietario confinante o da chi dimostra che l’intervento autorizzato può procurargli un danno.
 
Il Consiglio di Stato con la sentenza 5278/2015 ha spiegato anche che l’impugnativa non deve rappresentare un modo per ostacolare la concorrenza e la libertà di stabilimento, ma deve essere supportata da valide motivazioni da valutare caso per caso.
 
Nel caso preso in esame, il titolare di una struttura alberghiera aveva impugnato il permesso di costruire con cui una società aveva ottenuto l’autorizzazione ariqualificare un’area vicina. Nel progetto era compresa la realizzazione di un edificio a uso turistico - alberghiero. A suo avviso, la costruzione di un nuovo albergo nelle vicinanze lo avrebbe danneggiato.
 
Il ricorso è stato bocciato dal Consiglio di Stato, che per spiegare chi può impugnare un titolo abilitativo ha utilizzato il concetto di “vicinitas”.
 
Secondo i giudici il permesso può essere impugnato dai titolari di immobili situati nella zona in cui è stata assentita l’edificazione e dagli altri soggetti che si trovano in una situazione di “stabile collegamento” con la zona.
 
Se, quindi, il proprietario di un immobile confinante può impugnare il titolo abilitativo, lo stesso non può dirsi per gli operatori economici che fanno ricorso contro un permesso di costruire cui è correlata un’autorizzazione commerciale. Questi ultimi devono dimostrare che l’intervento autorizzato implicherebbe una lesione dei loro diritti.
 
Il CdS ha sottolineato che il nuovo insediamento commerciale può rappresentare un danno per l’operatore già presente se serve in tutto o in parte uno stesso bacino di clientela circoscrivibile in un determinato ambito spaziale.
 
Al contrario, se il bacino di clientela non è facilmente determinabile, il ricorso deve essere considerato come un tentativo di porre limiti alla libera concorrenza.
 
Per questi motivi il nuovo permesso di costruire è stato confermato.