domenica 6 novembre 2016

Latina La bomba di Buttarelli: «I Ppe annullati? Vorrei approvarli in variante al Prg»

di Monica Forlivesi LATINA - L'urbanistica come primaria forma di welfare, l'urbanistica che esige continuità, l'obiettivo di riqualificare il territorio nell'ottica dello sviluppo e della valorizzazione dell'esistente e non del consumo del suolo. Sono stati alcuni dei punti cardine dell'intervento dell'assessore Gianfranco Buttarelli nella maratona di ieri in Consiglio comunale durante la quale si sono susseguiti gli interventi degli assessori della giunta Coletta che hanno illustrato i contenuti dell'integrazione al Documento unico di programmazione. Obiettivi e strategie per fare di Latina una città in cui vivere meglio.

Uno degli interventi più attesi quello di Buttarelli, anche perché la sua è una super delega. Ha parlato di riqualificazione urbana che tenta di superare la condizione periferica, «perché non è soltanto un luogo fisico la periferia, è la condizione sociale che è periferica, non la distanza, che la distingue dal centro». E si è soffermato sulla necessità di una saldatura tra interesse pubblico e privato con l'obiettivo di valorizzare l'esistente e di eliminare quelli che ha definito «i detrattori ambientali, che sono gli obrobri del nostro territorio, della Marina, ma anche di altre realtà cittadine e che non potranno essere mai eliminati se non attribuiamo delle premialità che danno convenienza economica alla demolizione. Per dire: le case sul mare non verranno mai demolite se non diamo un indice di edificabilità tale che permette il trasferimento delle cubature all'interno». Poi il passaggio che non ti aspetti da un'amministrazione che ha fatto della rottura con le precedenti la sua arma vincente, di un'urbanistica diversa il suo punto fermo. Dice così: «L'urbanistica ha bisogno di continuità, chi viene dopo di noi deve essere messo in grado di continuare le trasformazioni che abbiamo avviato, come noi ci siamo assunti le responsabilità di continuare - con tutte le criticità presenti - quelle che abbiamo ereditato. Anzi, ringrazio per quello che è stato fatto, perché molte sono le iniziative meritevoli». E tra le cose ereditate ci sono anche i Piani particolareggiati annullati dal commissario straordinario Giacomo Barbato, quei piani che hanno dato l'inizio alla fine di un'amministrazione, quella di Giovanni Di Giorgi e che hanno creato uno scossone in città iniziato due anni e con ancora esiti e futuro dei Piani incerti. «L'ipotesi che io caldeggio - scandisce l'assessore - è di portarli in Consiglio comunale e di approvarli come varianti al Piano regolatore generale, oppure possiamo riconfigurarli». Dunque non si nega il passato, quei piani vanno riproposti in maniera ragionata e nel rispetto degli standard urbanistici. Se non saranno portati in Consiglio l'alternativa, dice Buttarelli è «approvarli in giunta come Ppe eliminando tutte quelle anomalie che hanno portato al loro annullamento e che rappresentano delle variazioni allo strumento urbanistico generale».

Infine, a proposito di cimitero: «Abbiamo 10.000 loculi di proprietà comunale che possono essere riutilizzati, perché il cimitero non può crescere all'infinito, quindi va operato un turnover, è un'operazione difficilissima dal punto di vista umano, la tratteremo con la dovuta delicatezza, ma una salma che occupa un loculo da 50 anni lo deve abbandonare, lo dice la legge. Speriamo non ci siano strumentalizzazioni e che sia una scelta condivisa da tutti».
Venerdì 4 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 12:05

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