venerdì 31 ottobre 2014

regione Lazio NUOVO PIANO CASA: STOP A COLATE DI CEMENTO E CONSUMO DEL SUOLO

La Regione contrasta con norme semplici e chiare il consumo del suolo sostenendo le persone con un reddito basso ad ottenere un'abitazione a condizioni favorevoli. Un grande risultato in un periodo di crisi economica che penalizza sia le famiglie che il settore edilizio
31/10/2014 - La Regione approva una legge che indirizza in maniera chiara la pianificazione urbanistica, contrasta il consumo del suolo e aiuta le persone con un reddito basso ad ottenere un'abitazione a condizioni favorevoli: norme semplici e ben definite con l’obiettivo di dare certezze sui tempi e trasparenza sulle procedure.

Ecco cosa prevede il nuovo piano casa:

Norme innovative per favorire l’housing sociale e la rigenerazione urbana. Con l'aumento del 50% degli oneri di costruzione, la Regione vincola risorse economiche alla realizzazione di opere e  servizi pubblici direttamente nelle aree interessate. In più, da adesso, si favorisce l’attività agricola, definendo norme di salvaguardia per i parchi e per l’edilizia sociale.

Tutela del territorio da colate di cemento e saccheggi che devastano il paesaggio. Tra le altre cose, infatti, sono state eliminate le premialità sulle nuove cubature, quelle previste fino ad oggi sui terreni edificabili ma senza nessuna costruzione sopra: questo impedirà la crescita smisurata delle costruzioni sulle aree libere edificabili.

Norme per favorire la costruzione di alloggi economicamente accessibili. In questo caso infatti sono state aumentato le premialità per gli interventi di demolizione e ricostruzione, senza generare in questo modo cubature aggiuntive rispetto a quelle già previste.

Cosa vuol dire tutto questo?

Rigenerazione urbana. Sarà possibile intervenire solo sull’esistente: così non ci saranno nuove cubature ma interventi di sostituzione edilizia  che sosterremo e che serviranno per  riqualificare immobili e strutture che altrimenti resterebbero abbandonate o inutilizzate.

Stop alle deroghe che stravolgono la pianificazione urbanistica.  Non saranno possibili cubature non previste dai piani preesistenti. Si potrà intervenire solo sulle aree previste come trasformabili dalla pianificazione urbanistica.

Nuovi servizi, opere pubbliche e nuovi alloggi per l’housing sociale. Viene introdotta la possibilità di reperire le quote di housing sociale, cioè di alloggi per chi ha bisogno, anche mediante edifici già realizzati, o in corso di realizzazione, all’interno e all’esterno del piano attuativo. In questo ultimo caso la quota di alloggi destinati all’housing aumenta del 10%.

Sostegno all’agricoltura e a diverse attività. Dagli agriturismi al turismo rurale dalle attività culturali alla trasformazione e alla vendita diretta di prodotti agricoli, e ancora: ristorazione, degustazione di prodotti tipici. Ma non è finita qui, vengono sostenute anche le attività terapeutiche- riabilitative: agriasilo, fattorie didattiche e sociali, ippoterapia, ornoterapia, ortoterapia, laboratori artistici e strutture museali.

Si potrà demolire e ricostruire all’interno delle aree agricole. Senza aumenti di cubatura, per interventi legati ad attività funzionali e compatibili all’attività agricola. E poi un’altra novità: in questo caso la destinazione agricola rimane per sempre e non solo per 10 anni come era previsto dalle precedenti norme.

Più  semplificazione  e chiarezza. Garantiamo procedure chiare e tempi certi e trasparenti per garantire l’uguaglianza di trattamento per tutti. Per questo stabiliamo anche le modalità con cui rilasciare il permesso per costruire e la realizzazione delle opere di urbanizzazione. “Si tratta di modifiche importanti che forniscono un quadro di certezze ai cittadini e ai Comuni, - è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, cha ha aggiunto: puntiamo sulla qualità e sulla rigenerazione urbana senza andare a consumare ulteriore suolo. Una legge che tutela il territorio regionale – ha detto ancora Zingaretti- da colate di cemento e dai saccheggi che hanno devastato il paesaggio”.
 http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsDettaglio&id=2645

Piano Casa regione Lazio, proroga di 2 anni e altre novità

31/10/2014, di .
 La principale novità del Piano casa modificato dall’amministrazione regionale del Lazio di Nicola Zingaretti è la proroga per altri 2 anni: il precedente testo, il Polverini-Ciocchetti, che a sua volta modificava e prorogava il primo Piano casa sarebbe scaduto, infatti, il 31 gennaio 2015. La scadenza è ora il 31 gennaio 2017. Vengono spostati in avanti anche gli altri termini temporali previsti nella legge, come ad esempio il titolo in base al quale si possono fare gli interventi, che deve essere stato rilasciato entro il 31 dicembre 2013 e non più entro il 28 agosto 2011.
Il nuovo Piano prevede inoltre numerose modifiche, a partire dall’eliminazione della premialità di un aumento di cubature del 10% sulla volumetria dell’intero piano attuativo del piano regolatore per le costruzioni nelle aree libere edificabili. La premialità consiste solo nel cambio di destinazione d’uso.
Una seconda modifica riguarda l’introduzione di norme che vincolano le risorse aggiuntive derivanti dal Piano casa alla realizzazione di opere e servizi per i cittadini: se non si potranno realizzare i servizi, secondo quanto stabilito dal Piano regolatore, è prevista infatti la cosiddetta ‘monetizzazione degli standard urbanisticì, ossia un pagamento sostitutivo vincolato alle modifiche introdotte.
Per questo, inoltre, vengono cambiate le norme che andavano ad incidere sulla pianificazione urbanistica attraverso un sistema di deroghe – in particolare i cambi di destinazione d’uso – con relativo premio di cubatura, restituendo centralità alle Giunte e ai Consigli comunali. Cambia anche la disciplina del cosiddetto housing sociale. La percentuale dei nuovi interventi sulle aree libere da destinare a questo istituto passa dal 30 al 10%, ma per quanto riguarda gli interventi sull’esistente, cioè sugli edifici dismessi o mai utilizzati al 31 dicembre 2013, la percentuale passa dal 30 al 43%, con ulteriori 10 punti percentuali in più se l’housing sociale riguarda altri edifici già realizzati o in costruzione, di proprietà dello stesso soggetto privato. Si favoriscono poi tutti gli interventi sulla ‘città costruità, ovvero la cosiddetta ‘rigenerazione urbanà (demolizioni e ricostruzioni, cambi di destinazione).
Viene prevista anche la possibilità di eseguire interventi di sostituzione edilizia nelle fasce di rispetto, a patto che la ricostruzione abbia luogo nello stesso lotto o in uno confinante, al di fuori delle fasce stesse. Infine, vengono modificate le norme che riguardano le imprese agricole. http://www.latina24ore.it/latina/98842/piano-casa-proroga-di-2-anni-e-altre-novita

mercoledì 29 ottobre 2014

Gli strumenti dello Sblocca Italia per la riqualificazione urbana

http://www.edilportale.com/news/2014/10/urbanistica/gli-strumenti-dello-sblocca-italia-per-la-riqualificazione-urbana_42226_23.html

Permesso di costruire convenzionato o in deroga alle destinazioni d’uso, forme di compensazione alternative all’esproprio

29/10/2014 - È in corso questa settimana alla Camera l’esame degli ordini del giorno allalegge di conversione del DL Sblocca Italia.
In attesa del voto finale sul provvedimento, che arriverà tra il 30 e il 31 ottobre, approfondiamo le novità contenute nell’articolo 17 della legge, che modifica il Testo Unico dell’Edilizia (Dpr 380/2001) in materia di edilizia ed urbanistica, oltre che per i LAVORI PRIVATI
 
Un primo pacchetto di modifiche riguarda nuove tipologie di permesso di costruire. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia (non ristrutturazione urbanistica) attuati anche in aree industriali dismesse, viene introdotto il permesso di costruire in deroga anche alle destinazioni d’uso, una possibilità finora riservata alle opere pubbliche. Per ottenerlo, una delibera del Consiglio comunale deve attestare l’interesse pubblico dell’intervento. Il mutamento di destinazione d’uso non deve comportare aumento della superficie coperta.
 
Dalla normativa regionale viene mutuato il permesso di costruire convenzionato, che può essere rilasciato sulla base di una convenzione - approvata con delibera del Consiglio comunale, salva diversa previsione regionale - che deve disciplinare: la cessione di aree anche per l’utilizzo di diritti edificatori; la realizzazione di opere di urbanizzazione; le caratteristiche morfologiche degli interventi; la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale.
 
Le convenzioni di lottizzazione, già disciplinate dalla normativa vigente, potranno essere attuate per stralci funzionali. Di conseguenza, la quantificazione degli oneri di urbanizzazione o delle opere di urbanizzazione da realizzare, e delle relative garanzie potrà essere riferita ai relativi stralci, purché l’attuazione parziale sia coerente con l’intera area oggetto d’intervento.
 
Si interviene in tema di riqualificazione urbana, prevedendo che lo strumento urbanistico individui gli edifici esistenti non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione. Per questi edifici, il Comune può favorire, in alternativa all’esproprio, la riqualificazione delle aree, attraverso forme di compensazione, che devono incidere sull’area interessata e non implicare aumenti della superficie coperta. Inoltre, il Comune può disporre che, nelle more dell’attuazione del piano, il proprietario possa eseguire tutti gli interventi conservativi (ad eccezione della demolizione e ricostruzione non giustificata da ragioni statiche o igienico-sanitarie).
 
Lo Sblocca Italia modifica i criteri di calcolo degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione, nell’ottica del contenimento del consumo di suolo. Si stabilisce infatti che, nella redazione delle tabelle parametriche che i Comuni utilizzano per determinare gli oneri di urbanizzazioneprimaria e secondaria, le Regioni dovranno incentivare gli interventi di ristrutturazione edilizia anziché di nuova costruzione, in particolare nelle aree a maggiore densità del costruito,
 
Le Regioni dovranno anche valutare il maggior valore generato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d’uso. Di tale plusvalore, calcolato dal Comune, almeno il 50% andrà al Comune, e il resto alla parte privata che lo erogherà al Comune stesso sotto forma di contributo straordinario per l’interesse pubblico.
 
Il privato quindi effettuerà il versamento finanziario che sarà vincolato alla realizzazione di opere pubbliche e servizi nel contesto in cui ricade l’intervento, cessione di aree o immobili da destinare a servizi di pubblica utilità, edilizia residenziale sociale o opere pubbliche. Sono fatte salve le diverse disposizioni delle legislazioni regionali e degli strumenti urbanistici generali comunali.
 
Sempre nell’ottica di incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, i Comuni potranno ridurre i costi di costruzione per gli interventi di ristrutturazione edilizia, rispetto ai valori determinati per le nuove costruzioni.
 
Al fine di agevolare la densificazione edilizia, la ristrutturazione, il recupero e il riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione, è prevista una riduzione del contributo di costruzione in misura non inferiore almeno del 20% rispetto a quello previsto per le nuove costruzioni. La riduzione è applicabile nei casi non interessati da varianti urbanistiche, deroghe o cambi di destinazione d’uso comportanti maggior valore rispetto alla destinazione originaria. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, i Comuni dovranno definire criteri e modalità applicative della riduzione.
 
Altra novità riguarda le tempistiche dei titoli abilitativi. Ci sarà la possibilità di prorogare i termini di inizio e di fine lavori previsti dal permesso di costruire in caso di lavori che si rivelino particolarmente complessi. La proroga potrà essere concessa, con provvedimento motivato, in caso di difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori, o qualora i lavori non possano essere iniziati o conclusi per iniziative dell’amministrazione o dell’autorità giudiziaria rivelatesi poi infondate.
 
Sono ridotti da 120 a 60 giorni i tempi dell’istruttoria del permesso di costruire nei Comuni oltre i 100mila abitanti; i termini raddoppiati restano invece nel caso di progetti particolarmente complessi, su motivata risoluzione del responsabile del procedimento. Nei Comuni obbligati all’esercizio delle funzioni edilizia e urbanistica in forma associata, la  riduzione dei tempi scatterà un anno l’entrata in vigore della legge di conversione dello Sblocca Italia.
 
Novità anche per le sanzioni: in caso di mancata demolizione degli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, scatteranno multe da 2.000 a 20.000 euro. I proventi delle multe sono di competenza comunale e dovranno essere destinati esclusivamente alla demolizione/rimessione in pristino delle opere abusive e alla acquisizione/attrezzatura di aree a verde pubblico.
 
La sanzione sarà applicata nella misura massima di 20.000 euro qualora gli abusi siano stati commessi su aree ed edifici assoggettati a vincoli di inedificabilità, forestali o di tutela dei beni culturali e paesaggistici, o su aree destinate ad opere e spazi pubblici o ad interventi di edilizia residenziale pubblica, o su aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato. Ferme restando le competenze delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome, le Regioni a statuto ordinario potranno aumentare l’importo delle sanzioni e stabilirne la periodica reiterabilità nei casi di permanenza dell’inottemperanza all’ordine di demolizione.
 
La mancata o tardiva emanazione del provvedimento sanzionatorio sarà considerato un elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente (salve le responsabilità penali).

Fotovoltaico, operativa la riduzione degli incentivi

http://www.edilportale.com/news/2014/10/normativa/fotovoltaico-operativa-la-riduzione-degli-incentivi_42222_15.html

Il Decreto Sblocca Italia ha escluso dai tagli gli impianti degli enti locali e delle scuole

29/10/2014 - Prende forma la rimodulazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 Kw.
Il Gestore dei Servizi energetici (GSE) ha pubblicato letabelle dei fattori moltiplicativi da applicare agli incentivi, per calcolare la riduzione in base al periodo di incentivazione residuo.
 
Applicando il coefficiente all’incentivo di cui beneficia l’impianto e agli anni residui, si otterrà il bonus cui avrà diritto chi, dopo aver realizzato l’impianto fotovoltaico ed essere stato coinvolto dalle norme “Spalma Incentivi”, ha deciso di continuare a percepire il bonus per vent’anni, ma secondo una percentuale ridotta.
 
Ricordiamo infatti che il Decreto Competitività (DL 91/2014), contenente le disposizioni Spalma Incentivi, ha dato ai proprietari degli impianti fotovoltaici di potenza nominale superiore a 200 kW tre alternative:

a) erogazione per 24 anni della tariffa, ricalcolata secondopercentuali di riduzione indicate nell’allegato 2 al Decreto Competitività;
b) incentivo erogato in 20 anni e rimodulato secondo modalità fissate dal Ministero dello Sviluppo Economico;
c) tariffa erogata in 20 anni e ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto.

Per l’attuazione dell’opzione b) è stato adottato, con qualche giorno di ritardo rispetto alla scadenza del 1° ottobre 2014, ilDM 17 ottobre 2014, che ha a sua volta previsto l’emanazione, da parte del GSE, delle tabelle con i fattori moltiplicativi da applicare agli incentivi per gli anni residui.
 
Ricordiamo, infine, che il Decreto Sblocca Italia ha esclusodalla rimodulazione dei bonus gli impianti i cui soggetti responsabili sono enti locali o scuole.
 

Imprese edili, dall’Ance il nuovo Codice etico

http://www.edilportale.com/news/2014/10/normativa/imprese-edili-dall-ance-il-nuovo-codice-etico_42230_15.html

Immediatamente applicabili norme più stringenti in materia di trasparenza e rispetto delle regole

29/10/2014 - Con una lettera indirizzata ai Presidenti di tutte le associazioni territoriali, i collegi e le sezioni edili aderenti all’Ance, il presidente Paolo Buzzetti ha inviato ufficialmente il nuovo codice etico dell’Associazione nazionale dei costruttori edili.
Diventano quindi operative e immediatamente applicabili le nuove misure in materia di legalità, che erano state approvate il 21 luglio scorso dall’Assemblea nazionale.
 
“Il nuovo codice rappresenta un passaggio fondamentale”, spiega nella lettera Buzzetti, “una linea di demarcazione volta a segnare la forte volontà di autoregolamentazionedell’Associazione, affinché le aziende sane e corrette si sentano da essa pienamente rappresentate”.
 
Il nuovo codice contiene una serie di impegni concreti volti alla promozione della legalità che dovranno essere rispettati in modo rigoroso sia da chi riveste cariche associative che dalle singole imprese associate.
 
A cominciare dalla possibilità di sospendere l’associato, anche senza condanna definitiva, per reati gravi e accertabili. “Si tratta di un codice etico impegnativo e rigoroso, secondo una linea che ritengo irrinunciabile nella fase storica che sta vivendo il Paese”, aggiunge Buzzetti.
 
A partire da oggi, dunque, la nuova disciplina, “dovrà essere recepita all’interno degli statuti e dei regolamenti delle associazioni aderenti al sistema”.
 
 
Fonte: ANCE
  (riproduzione riservata)

Mattoni all'assessore e fogli in aria. Caos in Consiglio regionale sul piano casa della regione Lazio

Per accelerare i tempi, la maggioranza ha presentato un maxi emendamento che ha superato tutti quelli presentati dall'opposizione. Fatto che ha scatenato l'ira della minoranza.
Mattoni all
E' caos in Consiglio regionale, alla Pisana, durante la discussione sul piano casa. Per accelerare i tempi, la maggioranza ha presentato un maxi emendamento che ha superato tutti quelli presentati dall'opposizione. Fatto che ha scatenato l'ira della minoranza: "E' un atto gravissimo", ha commentato l'Ncd. I consiglieri pentastellati hanno portato all'assessore dei mattoni per protesta, poi sono volati dei fogli. Duro l'affondo dei Cinque Stelle: "Si tratta di uno strappo irrimediabile, che chiude una pagina di vergognosa fuga dalle responsabilità della maggioranza". Il presidente Leodori ha sospeso l'assise, si riprende alle 17.00.
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 16:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.studio93.it/news/mattoni-allassessore-e-fogli-in-aria-caos-in-consiglio-regionale-sul-piano-casa

Iva illegittima sulle bollette di Latina Ambiente Il giudice di Pace dà ragione a un cittadino

LATINA - Il giudice di Pace di Latina, Maria Stasi, ha respinto la richiesta di sospensione del decreto ingiuntivo per il recupero dell'Iva versata da un cittadino nella bolletta dei rifiuti.

Il giudice, in attesa dell'udienza fissata tra un anno, ha bocciato la richiesta di Latina Ambiente che puntava alla sospensione del decreto ingiuntivo. Inoltre il giudice di Pace ha confermato la propria competenza, bocciando la tesi che aveva sollevato Latina Ambiente con una eccezione in favore della Commissione Tributaria.

Latina, come molti altri Comuni, ha sostituito la Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani con la Tariffa di Igiene Ambientale, come definito nel Decreto Ronchi. Con il passaggio da “tassa” a “tariffa” tuttavia molti Comuni hanno applicato su quest’ultima l’Iva al 10%. Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2009, la maggior parte dei comuni coinvolti continuano tuttora ad applicare impropriamente l’Iva.

Da qui una serie di ricorsi, molti dei quali ancora pendenti a Latina, per il recupero dell'Iva. "La legge ci dà ragione - commenta il consigliere comunale Enzo De Amicis - ma purtroppo sono i tempi della giustizia che vanno a rilento".
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 20:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.ilmessaggero.it/LATINA/iva_bollette_rifiuti_tassa_giudice/notizie/982878.shtml

martedì 28 ottobre 2014

Latina, urbanistica e volumi, piano R3, è un nuovo caso: centinaia di appartamenti vicino al teatro e attorno allo stadio

LATINA - Primi effetti del rinnovato Piano particolareggiato R3-Prampolini. Ieri sono stati tagliati gli eucaliptus enormi che insistevano su un piccolo fazzoletto di terra in via Quarto, al loro posto sarà alzato un palazzo di 16 metri con 15 appartamenti. Ma la revisione del Piano porterà molti altri effetti: abbattimenti e ricostruzioni in viale XXI Aprile, nei pressi del teatro, dove saranno realizzate al posto delle villette che si trovano lungo la circonvallazione, lato dell’ospedale, cinque palazzi. Lo stesso vale per via del Lido e via Villafranca: tutt’intorno allo stadio.

Nel Piano, come scrivono i progettisti nella relazione, sono stati individuati 21 comparti, in alcuni casi si tratta di demolizioni e ricostruzioni con premio in cubatura, e in 14 casi si tratta di nuova edificazione. La volumetria disponibile è di 115.883 metri cubi. Il Piano prevede 1.100 abitanti in più e, vista la volumetria, circa 300 nuovi appartamenti.

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Martedì 28 Ottobre 2014, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 21:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.ilmessaggero.it/LATINA/edilizia_latina_piano_prampolini_palazzi/notizie/980533.shtml

Gli architetti chiedono all’Antitrust di riaprire il ‘caso Groupon’ contro la svendita degli Ape

http://www.edilportale.com/news/2014/10/professione/gli-architetti-chiedono-all-antitrust-di-riaprire-il-caso-groupon_42205_33.html

Il Consiglio Nazionale degli Architetti ‘contro la svendita delle certificazioni energetiche degli edifici e a tutela dei consumatori’

28/10/2014 - Il Consiglio Nazionale Architetti torna a chiedere all’Antitrust di aprire un procedimento contro Groupon.
“Nonostante l’esito positivo per il Consiglio Nazionale dei due precedenti esposti presentati all’Antitrust per salvaguardare l’attività dei liberi professionisti iscritti al proprio Albo - scrive il Cnappc - non si ferma la battaglia degli architetti italiani contro la svendita delle prestazioni professionali e a tutela dei consumatori”.
 
Al centro della questione vi sono le offerte di certificazioni energetiche degli edifici, vendute attraverso il sito di couponing e contestate dal Cnappc perché pubblicate da Groupon senza adeguate garanzie per i consumatori, relativamente ai requisiti dei professionisti che le propongono.
 
Secondo il Cnappc, gli ‘impegni’ presi da Groupon contengono “informazioni incomplete e fuorvianti per i consumatori, tra le quali quelle relative alla pubblicazione di un listino prezzi/catalogo”.
 
“Dopo l’abrogazione delle tariffe professionali - sottolinea il Consiglio Nazionale - per le prestazioni professionali non possono essere indicati i prezzi offerti, neanche in base al Decreto Parametri (DM 140/2012), che è relativo ai soli compensi in ambito giudiziale”.
 
“Oltre a ciò - prosegue il Cnappc - l’individuazione, da parte del sito Internet di Groupon, di prezzi di riferimento, anche se non obbligatori, può determinare effetti negativi per la concorrenza alla stessa stregua dei prezzi obbligatori”.
 
Secondo il Cnappc, “l’equivoca formulazione di messaggi relativi, ad esempio, all’Attestato di Prestazione Energetica (APE), può indurre il consumatore a ritenere che prestazioni professionali complesse possano essere svolte con costi sensibilmente ed oggettivamente inferiori a quelli di loro produzione”.
 
“Ed ancora, nelle offerte di Groupon relative alla certificazione energetica - aggiungono gli Architetti - va obbligatoriamente inserito il riferimento al fatto che il professionista sia stato o meno sanzionato (ai sensi dell’art. 15 comma 3 Dlgs 192/2005) qualora abbia rilasciato una relazione tecnica o un attestato di prestazione energetica degli edifici senza il rispetto ed i criteri fissati dalla legge”.
 
“In mancanza di questa obbligatorietà - sottolinea il Cnappc - viene veicolato un messaggio che induce a individuare degli importi per le prestazioni relative all’APE, senza tuttavia prevedere che vengano rese note le violazioni relative a tali attività professionali, che possono derivare proprio da prezzi estremamente contenuti”.
 
“Un messaggio ingannevole - conclude il Cnappc - che può indurre il consumatore a scegliere tout court l’offerta di Groupon, senza procedere ad una accurata selezione preventiva delle alternative disponibili sul mercato”.
 

lunedì 27 ottobre 2014

Lavori privati, tutte le novità del decreto Sblocca Italia

http://www.edilportale.com/news/2014/10/normativa/lavori-privati-tutte-le-novit%C3%A0-del-decreto-sblocca-italia_42200_15.html

Frazionamento e accorpamento con Cil anziché Scia; introdotto il cambio d’uso urbanisticamente rilevante

27/10/2014 - Dopo le numerose modifiche delle Commissioni, la legge di conversione del DL Sblocca Italia ha ottenuto la fiducia dell’Aula di Montecitorio. Vediamo più nel dettaglio le modifiche che la nuova legge apporterà alla normativa sui lavori privati.
Lavori interni
L’articolo 17 del DL Sblocca Italia interviene in diversi punti del Testo Unico dell’Edilizia (Dpr 380/2001) con una semplificazione: i lavori di manutenzione straordinaria che consistono nel frazionamento o accorpamento di unità immobiliari potranno essere realizzati con Comunicazione di inizio lavori (Cil), anziché con Segnalazione certificata di inizio attività (Scia).
 
I lavori possono anche comportare la variazione delle superfici delle singole unità nonché del carico urbanistico, ma non devono modificare la volumetria complessiva degli edifici e deve essere mantenuta l’originaria destinazione d’uso.
 
Il professionista dovrà attestare che le modifiche sono compatibili con la normativa antisismica e con quella sul rendimento energetico e, insieme alla Cil, dovrà consegnare gli elaborati progettuali. La multa per la mancata presentazione della Cil sale da 258 a 1.000 euro. Dalla semplificazione restano esclusi gli interventi di carattere strutturale.

Con una modifica all'articolo 6 del Testo unico edilizia, l'installazione di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12kW sarà inclusa tra gli interventi di manutenzione ordinaria realizzabili senza titolo abilitativo.

La Cil sarà valida anche ai fini dell’aggiornamento catastale: il Comune dovrà inoltrarla all’Agenzia del Territorio, ma solo se al termine dei lavori il proprietario dell’immobile invia allo Sportello Unico una ‘comunicazione di fine lavori’. Cancellato l’obbligo di indicare i dati identificativi dell’impresa a cui si affidano i lavori.
 
Per gli interventi di manutenzione straordinaria non si pagail costo di costruzione - neanche nei casi di modifica della superficie delle singole unità immobiliari, che prima erano soggetti a permesso di costruire - né sono dovuti gli oneri di urbanizzazione, salvo il caso che gli interventi aumentino il carico urbanistico o la superficie calpestabile.

Le Regioni a statuto ordinario, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, dovranno disciplinare i controlli sull’attività edilizia libera (Cil e Cil asseverata). In tutto il Testo Unico dell’Edilizia la Denuncia di inizio attività (Dia) viene sostituita con la Scia.

Cambi di destinazione d’uso
Viene introdotto il concetto di “mutamento d’uso urbanisticamente rilevante” ovvero un cambio dell’utilizzo dell’immobile rispetto a quello originario, senza opere edilizie, che comporta l’assegnazione dell’immobile ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: residenziale; turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale.
 
Il mutamento della destinazione d’uso è sempre consentito, a patto che non sia urbanisticamente rilevante, cioè che rientri all’interno della stessa categoria funzionale. A differenza di quanto previsto dal DL, il passaggio dalla destinazione d’uso residenziale a quella turistico-ricettiva è considerata urbanisticamente rilevante, di conseguenza non si può fare liberamente.

La semplificazione però scatterà solo dopo che le Regioni avranno adeguato la loro normativa o, comunque, dopo 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.
 
Vedi tutte le altre novità del decreto Sblocca Italia
 
La discussione sulla legge di conversione prosegue questa settimana in Aula alla Camera; il voto finale è previsto per giovedì 30 ottobre.

I condizionatori non devono violare il decoro architettonico

http://www.edilportale.com/news/2014/10/normativa/i-condizionatori-non-devono-violare-il-decoro-architettonico_42167_15.html

Cassazione: fondamentale valutare l’inserimento armonico degli elementi nel contesto dell’edificio

27/10/2014 - L’installazione degli apparecchi di condizionamento può pregiudicare il decoro architettonico di un edificio. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con la sentenza 20985/2014.
La Corte si è pronunciata sul ricorso contro la sentenza di un Tribunale, che aveva imposto la rimozione dei macchinari per il condizionamento, posti sulla facciata esterna di un condominio.
 
L’interessato aveva obiettato che non esisteva una soluzione tecnica diversa e che gli impianti non pregiudicavano ilpregio architettonico ed estetico dell’edificio anche perché il Comune aveva già emesso un provvedimento per la sanatoria delle opere.
 
D’altra parte il tribunale aveva contestato che gli elementi rompevano la soluzione di continuità del tetto e comportavano un uso arbitrario della facciata comune. Allo stesso tempo, dalle foto allegate non si desumeva l'impossibilità di adottare altre soluzioni tecniche per dotare l’appartamento del riscaldamento autonomo.
 
Secondo la Cassazione, il fatto che fosse stata necessaria unasanatoria confermava la natura pregiudizievole dell’installazione. Dalle foto si poteva inoltre evincere la lesione al decoro architettonico per la dimensione e la collocazione delle apparecchiature.
 
I giudici hanno quindi concluso che per valutare la legittimità delle innovazioni apportate all’immobile in corrispondenza del proprio appartamento non è tanto importante l’autorizzazione, quanto la valutazione sull’inserimento armonico degli elementi nel contesto.