venerdì 21 ottobre 2016

Terremoto: in vigore il decreto, ma per la ricostruzione servono le norme attuative

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/10/normativa/terremoto-in-vigore-il-decreto-ma-per-la-ricostruzione-servono-le-norme-attuative_54515_15.html

Il 3 novembre le regole per i piccoli interventi immediati, entro il 17 novembre il meccanismo per i finanziamenti agevolati

20/10/2016 – Il Decreto “Terremoto” è in vigore. Ma per diventare operativo c’è ora bisogno di una serie di provvedimenti attuativi.
 
Il testo (DL 189/2016), pubblicato in Gazzetta ufficiale, conferma le misure annunciate dal Governo, cioè agevolazioni per la ricostruzione di prime e seconde case e aiuti alle imprese. Mancano però i meccanismi pratici per ottenere i finanziamenti e avviare i lavori, anche se sono previsti termini stretti per la loro adozione.
 

Immobili con danni lievi e interventi immediati

Il primo ad arrivare sarà il decreto con le disposizioni operative per gli interventi di immediata esecuzione. Si tratta dei lavori che potranno essere effettuati sugli immobili con danni lievi, cioè quelli con il libello di agibilità “B” della scheda AEDES.
 
Il decreto dovrà essere messo a punto dal Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, entro il 3 novembre (quindici giorni dall’entrata in vigore del DL Terremoto)
 

Finanziamenti agevolati ai privati per la ricostruzione

Entro il 18 novembre (trenta giorni dall’entrata in vigore del DL Terremoto) il Ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate definiranno lo schema per accedere ai finanziamenti per la ricostruzione di case e edifici produttivi.
 
Un primo provvedimento fisserà i criteri per la concessione delle garanzie sui finanziamenti agevolati ai privati. Un secondo decreto tratterà il funzionamento delcredito di imposta che sarà maturato e potrà essere utilizzato, esclusivamente in compensazione, dai beneficiari dei finanziamenti agevolati.
 

Il meccanismo della ricostruzione

Ricordiamo che, in base al Decreto “Terremoto”, il cittadino interessato presenta un progetto per la ricostruzione o riparazione di un immobile e la richiesta di contributo all’Ufficio Speciale per la ricostruzioneLa domanda va corredata dalla scheda AEDES, che contiene i dati sui danni riportati dall’immobile e il livello di agibilità. L’Ufficio speciale per la ricostruzione verifica i requisiti e la congruità del progetto e del contributo che viene in seguito concesso con un decreto del Vice Commissario. 
 
Se il progetto viene accettato, il cittadino chiede il prestito agevolato alla banca e sceglie l’impresa che effettuerà i lavori. La banca paga gli stati di avanzamento lavori all’impresa e i progettisti con un sistema tracciabile.
 
Perché questo meccanismo entri a regime, oltre ai decreti attuativi sono necessarie le coperture. Il Decreto “Terremoto” ha stanziato 200 milioni per gli interventi di immediata necessità e ne ha previsti alti 100 per coprire il differimento delle imposte e le altre misure di sostegno.
 
Il grosso delle risorse arriverà però con la Legge di Bilancio per il 2017, che stanzierà4,5 miliardi di euro per la ricostruzione degli edifici privati (3,5 miliardi) e pubblici (un miliardo).
 

I commenti dei professionisti

Secondo il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc), il decreto presenta delle criticità perchè "vengono accentrati ruoli, funzioni, privilegi e sovrapposizioni spesso inutili, molti dei quali potrebbero, anzi dovrebbero, essere esternalizzati alle eccellenze presenti nella società civile, in particolare nell'ambito delle professioni intellettuali che risultano essere, al contrario, completamente ignorate dal testo".

“Come architetti, poi - ha dichiarato il presidente Giuseppe Cappochin - non possiamo non esprimere tutta la nostra contrarietà laddove il DL prevede che la progettazione degli strumenti urbanistici attuativi venga affidata agli uffici speciali per la ricostruzione, anziché selezionare le migliori idee attraverso concorsi  internazionali così come sta avvenendo in molti Paesi europei che hanno realizzato innovative esperienze di rigenerazione. Tutto ciò partendo dalla storia e dalla identità dei luoghi, tenendo conto delle  problematiche e delle risorse dei territori ed attraverso il fondamentale coinvolgimento delle comunità locali”.


 
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