sabato 22 ottobre 2016

Bonus elettrico e gas: lo sconto in bolletta c'è, ma non lo sa nessuno

di Silvia Pasqualotto
Potrebbero riceverli circa 3 milioni di cittadini eppure ne hanno beneficiato solo il 34%, per l’elettricità, e il 27% per il gas. Le agevolazioni riguardano anche i malati gravi
Consentono di risparmiare tra il 15 e il 20% sulla bolletta di luce e gas. Eppure non li conosce quasi nessuno. I bonus elettrico e quello del gassono delle agevolazioni introdotte tra il 2007 e il 2009 per aiutare alcune categorie di cittadini - come quelli con un reddito molto basso o che hanno bisogno di apparecchiature elettroniche salvavita – a contenere le spese.

Si tratta di uno sconto sulla spesa di energia elettrica (circa 20%) e gas (circa 15%), applicabile sia ad un contratto di mercato libero che di regime tutelato, che viene calcolato non sulla spesa effettiva, ma su quella media di un utente tipo commisurata al numero dei membri della famiglia e alla zona climatica di residenza. Per dare un’idea: per l’energia elettrica si va da un minimo di 80 euro per i nuclei con una o due persone, fino ai 153 euro per le famiglie numerose.

Secondo i dati del ministero dello Sviluppo economico, ne avrebbero diritto 3 milioni di cittadini. Eppure, da un’indagine conoscitiva avviata dall’Autorità di settore (Aeegsi) è emerso che le richieste sono molte di meno.

Nel caso del bonus elettrico l’hanno ottenuto solo il 34% degli aventi diritto. Per il gas, la percentuale degli effettivi beneficiari scende al 27%. Dall’indagine è inoltre emerso che, dopo un primo anno in cui i bonus hanno raggiunto quasi 2 milioni di famiglie, i beneficiari sono diminuiti sempre di più.

Chi sarebbero i beneficiari... Sono tutte le famiglie con Isee non superiore a 7.500 euro e quelle con almeno quattro figli e un Isee sotto i 20.000. Dal bonus vengono invece escluse le famiglie che usano fonti di riscaldamento diverse dal gas naturale. Inoltre, con il decreto del 14 settembre 2009, i bonus sono stati estesi anche ai beneficiari della Carta acquisti o Social card. In questo caso lo sconto è riconosciuto sulla bolletta elettrica, senza bisogno di richieste da parte del cliente. E il bonus viene rinnovato ogni anno in maniera automatica.

Si tratta di persone con un reddito netto medio pari al 40% della media nazionale. Inoltre il 70% di loro si trova in una situazione economica definita “a rischio povertà” che, in questo caso, significa che hanno più problemi a riscaldare la propria casa, sono spesso in ritardo con il pagamento delle utenze domestiche e faticano, in generale, ad arrivare a fine mese.

…e chi sono davvero. Dall’indagine emerge che a beneficiare del bonus sono soprattutto nuclei familiari residenti al sud e nelle isole. Si tratta nella maggior parte dei casi di nuclei numerosi o con un solo genitore, residenti in aree rurali o in condomini di zone periferiche.

Tuttavia tra le famiglie escluse da queste agevolazioni ci sono soprattutto quelle con un capofamiglia sotto i 30 anni o sopra i 70. E a non richiederlo sono, paradossalmente, i nuclei familiari con la spesa energetica più elevata. Un fenomeno che si verifica soprattutto nelle aree geografiche dove la popolazione è più povera e meno istruita.

Dai dati raccolti sembra che in media il 30% dei clienti che avevano chiesto il bonus, poi non abbiano ripresentato la domanda (che va fatta ogni 12 mesi). Ad aggravare la situazione anche il fatto che chi ne avrebbe diritto in quanto possessore di Social card, di fatto non ne usufruisce perché quasi nessuno ha indicato il codice pod (codice identificativo del punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente), necessario per individuare la fornitura di energia cui applicare il bonus.

Chi le conosce? All’origine di numeri così bassi ci sono - come evidenzia l’indagine - strategie di comunicazione poco efficaci che non sono riuscite a raggiungere tutti i potenziali aventi diritto e a cui ora si sta cercando di rimediare con campagne come “Bonus a sapersi” di Adiconsum.

Poi c'è la questione burocrazia. Per ottenere il bonus è necessario, infatti, presentare presso il Comune di residenza o i Caf, i moduli che si possono ritirare presso i Comuni, sul sito dell'Autorità per l'energia e sul sito Anci. Oltre ai moduli servono poi un documento di identità, l’Isee, l’elenco dei componenti del nucleo Isee e, nei casi di famiglie numerose, un ulteriore modulo per dimostrarlo.

Infine servono alcune informazioni che si trovano sulla bolletta o sul contratto di fornitura. Si tratta del codice Pod e del valore della potenza impegnata o disponibile della fornitura.

Altri bonus poco conosciuti. 
Tra le altre agevolazioni economiche poco conosciute c’è quella che interessa i malati gravi che hanno bisogno di apparecchiature salvavita. Anche in questo caso la richiesta di bonus va presentata al Comune di residenza o al Caf, utilizzando gli appositi moduli disponibili sugli stessi siti. Occorre, inoltre, allegare  la  certificazioni della propria Asl sulle gravi condizioni di salute che rendono indispensabile l'utilizzo delle apparecchiature salvavita.

L'elenco dei macchinari
 che possono dare diritto al bonus si trova nel decreto del ministero della Salute del 13 gennaio 2011 e comprende, ad esempio, ventilatori polmonari, cycler, polmoni d'acciaio, strumenti per la nutrizione, sollevatori mobili. Il valore del bonus non è fisso e dipende dalla potenza contrattuale, della tipologia delle apparecchiature e del tempo di utilizzo. Lo sconto viene detratto direttamente dalle bollette per tutto il http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2016/10/19/bonus-elettrico-e-gas-lo-sconto-in-bolletta-ce-ma-non-lo-sa-nessuno/?ref=HRSN-3 di utilizzo delle apparecchiature. Per ottenere l’agevolazione non è necessario un avere un reddito basso, tuttavia questo bonus può essere richiesto anche da chi ha già ottenuto quelli luce e gas per “disagio economico”.
(19 Ottobre 2016) 

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