Alla Camera la proposta di legge che istituisce percorsi universitari triennali abilitanti per futuri professionisti
29/09/2016 – Istituire un percorso di laurea triennale obbligatorio e abilitante per esercitare la professione di geometra.
Questo il cardine della proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra, presentata ieri alla Camera dell’On.le Simona Flavia Malpezzi (PD) e dal Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) Maurizio Savoncelli.
La necessità di riformare la professione è partita dalla normativa europea che stabilisce per tutti i liberi professionisti europei l’obbligo del titolo universitario per poter esercitare la professione a livello transazionale.
Secondo il CNGeGL la principale caratteristica di una laurea professionalizzante per geometri sarà quella di garantire, anche con docenze extra universitarie temporanee affidate a esperti e professionisti, l’apporto di conoscenza/abilità/competenze per superare la genericità della formazione degli ordinamenti delle classi di laurea attualmente previste dal DPR 328/2001.
La proposta di legge non entra nei dettagli sul curriculum del corso di laurea, ma ma prevede di affidare a un decreto ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere.
Infine, la riforma prevede che l’esame di laurea sia abilitante all’esercizio della professione; il corso di laurea conterrà, infatti, un tirocinio professionale semestrale. Di conseguenza, una volta avviato il nuovo percorso, l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di geometra sarà gradualmente soppresso con conseguente, secondo il CNG, “abbattimento dei costi per lo Stato unita a una notevole semplificazione procedurale”.
In attesa dell’esito dell’iter parlamentare, all’inizio di questo anno accademico, in Italiasono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell’ateneo telematico Uninettuno.
Il Presidente CNGeGL ha infatti dichiarato: “Nei diversi tavoli di confronto, ai quali abbiamo finora partecipato, è stata sostenuta con decisione l’importanza diun’evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni, come nell’emergenza, nella ricostruzione, nella crescita economica sostenibile. Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare, il geometra ha rivelato sempre nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale del mercato del lavoro".
“Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dalla Comunità Europea per il 2020” ha concluso Savoncelli.
Sulla proposta di legge, l’On.le Simona Flavia Malpezzi (PD), Commissione Cultura, ha precisato: “Ci piace considerarla una sfida. E’ una proposta che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che è la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci sono già oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo, con una laurea che finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere. E’ una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di ordini”.
E’ intervenuta alla presentazione anche l’On. Manuela Ghizzoni, Responsabile Università del Partito Democratico, che ha aggiunto: “La proposta rappresenta la volontà di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico. La proposta non entra nel merito degli insegnamenti che dovrebbero caratterizzare la laurea perché non abbiamo intenzione di “ingessare” ora con una legge i contenuti culturali formativi che dovranno invece nel tempo modificarsi rispetto alle esigenze della professione”.
“Lauree di questo tipo rappresentano una sfida per le università in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano associare una solida formazione teorica all’esercizio della professione. Riteniamo in questo modo di poter contrastare il problema dell’abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali” ha concluso l’On. Ghizzoni.
Questo il cardine della proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra, presentata ieri alla Camera dell’On.le Simona Flavia Malpezzi (PD) e dal Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) Maurizio Savoncelli.
Geometra laureato: la riforma della professione
La proposta di legge istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici “Costruzioni, Ambiente e Territorio” (CAT).La necessità di riformare la professione è partita dalla normativa europea che stabilisce per tutti i liberi professionisti europei l’obbligo del titolo universitario per poter esercitare la professione a livello transazionale.
Secondo il CNGeGL la principale caratteristica di una laurea professionalizzante per geometri sarà quella di garantire, anche con docenze extra universitarie temporanee affidate a esperti e professionisti, l’apporto di conoscenza/abilità/competenze per superare la genericità della formazione degli ordinamenti delle classi di laurea attualmente previste dal DPR 328/2001.
La proposta di legge non entra nei dettagli sul curriculum del corso di laurea, ma ma prevede di affidare a un decreto ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere.
Infine, la riforma prevede che l’esame di laurea sia abilitante all’esercizio della professione; il corso di laurea conterrà, infatti, un tirocinio professionale semestrale. Di conseguenza, una volta avviato il nuovo percorso, l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di geometra sarà gradualmente soppresso con conseguente, secondo il CNG, “abbattimento dei costi per lo Stato unita a una notevole semplificazione procedurale”.
In attesa dell’esito dell’iter parlamentare, all’inizio di questo anno accademico, in Italiasono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell’ateneo telematico Uninettuno.
Laurea per geometri: i commenti
Secondo Savoncelli “la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzanteed abilitante potrà contraddistinguere meglio il Geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della società civile”.Il Presidente CNGeGL ha infatti dichiarato: “Nei diversi tavoli di confronto, ai quali abbiamo finora partecipato, è stata sostenuta con decisione l’importanza diun’evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni, come nell’emergenza, nella ricostruzione, nella crescita economica sostenibile. Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare, il geometra ha rivelato sempre nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale del mercato del lavoro".
“Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dalla Comunità Europea per il 2020” ha concluso Savoncelli.
Sulla proposta di legge, l’On.le Simona Flavia Malpezzi (PD), Commissione Cultura, ha precisato: “Ci piace considerarla una sfida. E’ una proposta che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che è la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci sono già oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo, con una laurea che finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere. E’ una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di ordini”.
E’ intervenuta alla presentazione anche l’On. Manuela Ghizzoni, Responsabile Università del Partito Democratico, che ha aggiunto: “La proposta rappresenta la volontà di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico. La proposta non entra nel merito degli insegnamenti che dovrebbero caratterizzare la laurea perché non abbiamo intenzione di “ingessare” ora con una legge i contenuti culturali formativi che dovranno invece nel tempo modificarsi rispetto alle esigenze della professione”.
“Lauree di questo tipo rappresentano una sfida per le università in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano associare una solida formazione teorica all’esercizio della professione. Riteniamo in questo modo di poter contrastare il problema dell’abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali” ha concluso l’On. Ghizzoni.
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