La Confederazione dei proprietari di casa: ‘nei condomìni è caos per il riscaldamento’
26/10/2016 - Rinviare di un anno l’applicazione delle sanzioni in caso di inadempienza all’obbligo di installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomìni, per dare ai proprietari più tempo per adeguarsi.
Lo chiede Confedilizia in vista della scadenza del 31 dicembre 2016, termine entro il quale in ogni condominio occorre installare i sistemi in questione. Sistemi - sottolinea la Confederazione italiana dei proprietari di casa - che non sono obbligatori in senso assoluto ma, in linea con lo spirito della normativa, solo se viene preventivamente verificato che determinino efficienza e risparmio energetico.
“In molti edifici, però - scrive Confedilizia nel comunicato - non è stato ancora possibile adempiere a quanto imposto dalla legge a causa del ritardo con cui è stato approvato il decreto che ha modificato le regole applicabili. E le prime accensioni dei riscaldamenti, unitamente all’impossibilità oggettiva per le imprese di soddisfare le innumerevoli richieste in questo senso, non consentono ormai più, in molte zone d’Italia, di intervenire per tempo. Così, il rischio che per molti condominii possano scattare sanzioni da 500 a 2.500 euro per ciascuna unità immobiliare è concreto quanto ingiusto. E a risentirne maggiormente saranno le fasce della popolazione economicamente più deboli”.
Secondo Confedilizia, la situazione creatasi renderebbe necessaria una proroga del termine attualmente previsto. Poiché, però, la normativa europea impone sia il termine del 31 dicembre 2016 sia l’applicazione di sanzioni, una strada percorribile potrebbe essere quella di differire di un anno le misure delle sanzioni attualmente previste e, per il 2017, sostituirle con importi fortemente ridotti, nell’ordine del 5/10 per cento della misura più bassa oggi fissata.
“Ciò - prosegue la Confederazione -, se accompagnato da un atteggiamento degli organi preposti ai controlli consapevole delle gravi difficoltà determinatesi, non imputabili ai cittadini, consentirebbe a proprietari e amministratori di condominio di affrontare più serenamente il problema”.
Lo chiede Confedilizia in vista della scadenza del 31 dicembre 2016, termine entro il quale in ogni condominio occorre installare i sistemi in questione. Sistemi - sottolinea la Confederazione italiana dei proprietari di casa - che non sono obbligatori in senso assoluto ma, in linea con lo spirito della normativa, solo se viene preventivamente verificato che determinino efficienza e risparmio energetico.
“In molti edifici, però - scrive Confedilizia nel comunicato - non è stato ancora possibile adempiere a quanto imposto dalla legge a causa del ritardo con cui è stato approvato il decreto che ha modificato le regole applicabili. E le prime accensioni dei riscaldamenti, unitamente all’impossibilità oggettiva per le imprese di soddisfare le innumerevoli richieste in questo senso, non consentono ormai più, in molte zone d’Italia, di intervenire per tempo. Così, il rischio che per molti condominii possano scattare sanzioni da 500 a 2.500 euro per ciascuna unità immobiliare è concreto quanto ingiusto. E a risentirne maggiormente saranno le fasce della popolazione economicamente più deboli”.
Secondo Confedilizia, la situazione creatasi renderebbe necessaria una proroga del termine attualmente previsto. Poiché, però, la normativa europea impone sia il termine del 31 dicembre 2016 sia l’applicazione di sanzioni, una strada percorribile potrebbe essere quella di differire di un anno le misure delle sanzioni attualmente previste e, per il 2017, sostituirle con importi fortemente ridotti, nell’ordine del 5/10 per cento della misura più bassa oggi fissata.
“Ciò - prosegue la Confederazione -, se accompagnato da un atteggiamento degli organi preposti ai controlli consapevole delle gravi difficoltà determinatesi, non imputabili ai cittadini, consentirebbe a proprietari e amministratori di condominio di affrontare più serenamente il problema”.
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