Cassazione: bisogna togliere la disponibilità del bene al responsabile perché il suo utilizzo aumenta il rischio di danno all’ambiente
20/10/2015 – Il sequestro preventivo di un immobile abusivo è possibile anche a lavori ultimati. Il perché lo ha spiegato la Corte di Cassazione con la sentenza 40370/2015.Nel caso preso in esame, il proprietario di un ristorante aveva realizzato un parcheggio accessorio e contiguo. L’intervento era avvenuto in area demaniale, sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta e vincolo di notevole interesse paesaggistico.
Per questo le autorità avevano disposto il sequestro preventivo del bene, ma il responsabile si era opposto affermando in primo luogo che i lavori erano già terminati, ma anche che, prima di realizzare il parcheggio, l’area si trovava in una condizione di degrado.
I giudici hanno bocciato le motivazioni del responsabile spiegando che il sequestro preventivo è possibile anche quando l’opera è stata ultimata perché i manufatti nel tempo potrebbero aggravare le conseguenze del reato sul paesaggio.
Dato che, ha continuato la Cassazione, il rischio di produrre danni aumenta con l’uso della costruzione abusiva, è quindi necessario togliere al responsabile la disponibilità del bene.
Per questo motivo il sequestro preventivo è stato confermato in modo da consentire al Comune il ripristino dello stato dei luoghi.
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