mercoledì 15 ottobre 2014

Terre da scavo, le Regioni non possono semplificare il riutilizzo

http://www.edilportale.com/news/2014/10/normativa/terre-da-scavo-le-regioni-non-possono-semplificare-il-riutilizzo_41942_15.html

La Corte Costituzionale bacchetta il Veneto: il reimpiego dei materiali estratti deve essere uniforme

15/10/2014 - La gestione delle terre e rocce da scavo è una materia statale e le Regioni non possono introdurre semplificazioni normative. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, che con lasentenza 232/2014 ha dichiarato illegittima la Delibera 179/2013 del Veneto.
La delibera del Veneto aveva previsto una serie di semplificazioni per i piccoli cantieri, dai quali venivano estratte terre e rocce in quantità inferiori a 6 mila metri cubi.
 
Secondo il legislatore regionale, le procedure previste dalDM 161/2012 sull’utilizzo delle terre e rocce da scavo erano troppo complicate e non idonee per le attività dei piccoli cantieri, per i quali gli addetti ai lavori avevano già chiesto iter più snelli.
 
La norma regionale è stata però impugnata perché avrebbe invaso l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema.
 
Come già affermato per altre disposizioni regionali, poi dichiarate illegittime, la Corte Costituzionale ha confermato l’impugnativa ribadendo che le procedure per lo smaltimento e il riutilizzo delle terre da scavo devono essere regolate dallo Stato per garantire livelli di tutela uniformi sul territorio nazionale e che alle Regioni non è riservata nessuna competenza residua.
 
La Corte Costituzionale ha inoltre ricordato che le esigenze di semplificazione per i piccoli cantieri sono state accolte a livello nel DL 69/2013, in base al quale i materiali estratti dai piccoli cantieri possono essere utilizzati come sottoprodotti a condizione che rispettino determinati requisiti.
 
Dal momento che la norma statale ha regolato la questione, la Corte Costituzionale ha dichiarato esauriti gli effetti della delibera, che è stata quindi annullata.

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