giovedì 2 ottobre 2014

Agevolazioni per i porti turistici: Iva al 10% per i ‘marina resort’

http://www.edilportale.com/news/2014/10/normativa/agevolazioni-per-i-porti-turistici-iva-al-10-per-i-marina-resort_41708_15.html

La proposta dello Sblocca Italia per i servizi di tipo alberghiero dedicati alle barche. Pronta la legge in Liguria

02/10/2014 - Dimezzare l’Iva dei servizi turistici nei ‘marina resort’, per rilanciare il turismo nautico.
Lo prevede l’articolo 32 del decreto Sblocca Italia (DL 133/2014), che equipara alle strutture turistico-ricettive i ‘marina resort’, ossia quei servizi di accoglienza e messa a disposizione dello specchio acqueo per il pernottamento dei turisti a bordo delle proprie unità da diporto.
 
‘marina resort’ - spiega la relazione del decreto - sono una tipologia di servizi turistici, fino ad oggi non considerata fra le strutture ricettive all’aperto e non disciplinata, se non a livello regionale, che coinvolge porzioni limitate dei porti turistici, con funzioni analoghe a quelle delle piazzole dei campeggi per i camper.
 
Oggi a questi servizi si applica l’aliquota Iva ordinaria del 22% (per i servizi turistici è del 10%); con il decreto Sblocca Italia l’Iva scenderà al 10% fino al 31 dicembre 2014. Ma l’agevolazione dovrebbe essere estesa a tutto il 2015 con la Legge di stabilità di prossima emanazione.
 
L’attuale aliquota Iva al 22% - sottolinea la relazione - genera un divario competitivo sfavorevole con i Paesi concorrenti del Mediterraneo, che applicano un’imposizione inferiore a quella italiana. Il dimezzamento dell’Iva rivitalizzerebbe il settore della portualità turistica.
 
Per quantificare l’impatto della proposta normativa, va considerato che in Italia ci sono circa 130.000 posti barca, di cui 40.000 nei porti turistici e 90.000 nei porti polifunzionali pubblici. Il 10% dei posti, pari a 13.000 posti barca, è destinato all’ormeggio in transito (cioè per l’affitto giornaliero e stagionale).
 
Nel 2011 risultava inoccupato il 15% degli ormeggi; dato che sale al 26% nel 2012. Considerando il costo medio annuo di ormeggio, pari a circa 6.000 euro, è possibile stimare un gettito Iva dei posti occupati (con aliquota del 22%) di circa 15 milioni di euro annui. L’applicazione dell’Iva al 10% comporterebbe, nella peggiore delle ipotesi, un mancato gettito per circa 8 milioni di euro.
 
Se la misura riportasse in esercizio soltanto la metà dei posti barca attualmente inoccupati, sarebbe potenzialmente capace di generare un fatturato di 15 milioni di euro, a cui va aggiunto il gettito fiscale derivante dalla manutenzione delle imbarcazioni, le accise e l’IVA sui carburanti, nonché i nuovi posti di lavoro nell’indotto (uno ogni 3,8 posti barca occupati).
 
La misura è stata illustrata ieri dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupiall’inaugurazione del Salone Nautico di Genova e accolta positivamente dalla Regione Liguria che sta varando una legge su questa nuova tipologia di struttura turistica. La Liguria è la prima regione italiana per numero di posti barca, circa 25 mila, distribuiti in 15 porticcioli turistici.
 
I ‘marina resort’, già disciplinati in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna - spiega una nota della Regione -, sono strutture ricettive, situate dentro i porti turistici per fornire alle imbarcazioni servizi di tipo alberghiero. Ai turisti a bordo di imbarcazioni, oltre al semplice ormeggio per il pernottamento, viene offerta una serie di servizi: bagni, docce, sale comuni, aree verdi, impianti e attrezzature sportive, piscine, ristoranti.
 
Secondo il disegno di legge ligure, queste strutture si aggiungeranno presto agli hotel, agli alberghi diffusi, ai bed & breakfast, alle seconde case. “Il principio è quello di far sì che sempre di più i porticcioli turistici diventino degli ‘alberghi del mare’, con un completo livello di accoglienza, e non parcheggi del mare”, spiega l’assessore regionale al Turismo della Liguria, Angelo Berlangieri.
 
Come detto prima, il Friuli Venezia Giulia ha disciplinato i ‘marina resort’ con la Lr 2/2002“Disciplina organica del turismo”, poi modificata dall’articolo 9 della Lr 2/2010, che ha equiparato i ‘marina resort’ alle strutture ricettive all’aria aperta, ai campeggi, ai villaggi turistici e ai ‘dry marina’.

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