venerdì 16 maggio 2014

Incentivi rinnovabili: gli operatori temono tagli retroattivi

Per ridurre del 10% i prezzi dell’energia in bolletta, il decreto Spalma-incentivi erogherebbe i contributi in 27 anni anziché in 20  http://www.edilportale.com/news/2014/05/normativa/incentivi-rinnovabili-gli-operatori-temono-tagli-retroattivi_39504_15.html

16/05/2014 - Gli incentivi alle rinnovabili, fotovoltaico in primis, dovranno essere ridotti per non pesare troppo sulle bollette elettriche. Lo ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, rispondendo ad un question time alla Camera.
Con l’interrogazione, posta dall’on. Massimo Enrico Corsaro per dare voce alla preoccupazione degli operatori del settore, è stato chiesto al Governo di confermare le notizie sul decreto “spalma incentivi”, in base al quale sarebbero previsti tagli retroattivi agli incentivi erogati a sostegno delle rinnovabili, con ripercussioni negativi ai danni delle imprese che hanno investito nel settore della green economy.
 
Nei giorni scorsi, il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, ha infatti comunicato che è allo studio del Governo unprovvedimento “spalma incentivi” che potrebbe essere pronto prima delle elezioni europee. La norma dovrebbe ridurre del 10% la bolletta delle piccole e medie imprese attraverso un taglio dei contributi alle rinnovabili operato spalmando gli aiuti su 27 anni anziché su 20.
 
Nella sua risposta, il ministro dello Sviluppo Economico,Federica Guidi, ha reso noto che il Governo intende mantenere un atteggiamento di sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili e della green economy, ma che è anche attento al controllo dei prezzi dell’energia per favorire la competitività industriale. Dato che i prezzi dell’energia in Italia sono più alti rispetto agli altri Paesi Ue, il Ministro Guidi ha fatto notare che gli incentivi alle fonti rinnovabili ammontano a circa 12 miliardi l'anno e pesano per oltre il 20 per cento sul totale della bolletta elettrica.
 
Per questo motivo, ha aggiunto il Ministro Guidi, sarà necessario agire sulle rinnovabili e sul fotovoltaico,comunque senza intaccare il volume complessivo degli incentivi”. “La spalmatura volontaria degli incentivi previsti nel Destinazione Italia  - ha concluso il Ministro -  è in corso di definizione e dovrà determinare la rimodulazione volontaria degli incentivi dilazionata nel tempo, bilanciata peraltro dall'accesso ad ulteriori interventi di rifacimento o di ripotenziamento dell'impianto”.
 
Si tratta, ad ogni modo, di interventi in via di perfezionamento, che secondo quanto affermato dal Ministro Guidi  necessitano ancora un confronto con gli operatori economici e finanziari per verificarne la fattibilità.
 
Ricordiamo che la Legge “Destinazione Italia” 9/2014, approvata a febbraio su proposta del precedente Governo, prevede che gli incentivi alle fonti rinnovabili vengano rimodulati per pesare meno sulle tariffe elettriche. Gli operatori possono continuare a usufruire degli incentivi per il periodo residuo oppure scegliere un incentivo più basso, ma prolungato di sette anni rispetto alla scadenza inizialmente prevista. La scelta contiene però una condizione. Chi decide di non avvalersi della rimodulazione per dieci anni dalla fine del periodo di incentivazione non potrà usufruire di altre agevolazioni.
 
Si attende ora di capire come il provvedimento spalma incentivi tradurrà in pratica l’idea di rimodulazione e sostenibilità.

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