Eliminato il tetto dei 30 incarichi di progettazione, semplificato l'affidamento della microzonazione sismica
Semplificare e velocizzare le procedure per la ricostruzione dando la priorità a scuole e alloggi temporanei. È il cuore del nuovo DL terremoto approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede anche una serie di misure a sostegno dei residenti nelle aree colpite dai terremoti degli ultimi mesi e delle imprese.
“La catena decisionale deve disporre di procedure il più veloci possibili – ha spiegato in conferenza stampa il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni – e per questo abbiamo lavorato gomito a gomito con l’Anac”.
Dopo le perplessità su possibili deroghe al Codice Appalti, manifestate nei giorni scorsi dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, è stato quindi trovato l’accordo sullo snellimento delle procedure che “partirà dal Governo, dal Commissario Vasco Errani e avverrà in collaborazione con le regioni e gli Enti locali”.
Comuni e Province potranno, inoltre, agire in sostituzione dei soggetti attuatori e predisporre i progetti sulla base delle priorità stabilite dal Commissario straordinario d’intesa con i Presidenti di Regione, inviandoli alla struttura commissariale.
Stesso meccanismo per le opere che, secondo il Commissario straordinario per la ricostruzione, rivestono un ruolo strategico. Gli incarichi di progettazione e realizzazione dei lavori potranno essere affidati con procedura negoziata, e invito ad almeno cinque operatori, senza limiti di importo.
Previsto infine il potenziamento del personale impegnato nelle attività di ricostruzione e il rafforzamento, con altre 20 unità, della segreteria tecnica di progettazione presso il Segretariato generale del Ministero dei Beni culturali.
Il contributo per le attività tecniche - riconosciuto ai professionisti per la compilazione della scheda Aedes, la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza - sarà massimo del 10%, incrementabile fino al 12,5%, per i lavori di importo inferiore a 500mila euro. Per i lavori di importo superiore a 2 milioni di euro, il contributo massimo sarà pari al 7,5%. Saranno definite in seguito le modalità di erogazione per assicurare una graduazione che tenga conto della tipologia della prestazione tecnica e dell’importo dei lavori. Potrà inoltre essere riconosciuto un contributo fino al 2% per le sole indagini e prestazioni specialistiche.
“La catena decisionale deve disporre di procedure il più veloci possibili – ha spiegato in conferenza stampa il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni – e per questo abbiamo lavorato gomito a gomito con l’Anac”.
Dopo le perplessità su possibili deroghe al Codice Appalti, manifestate nei giorni scorsi dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, è stato quindi trovato l’accordo sullo snellimento delle procedure che “partirà dal Governo, dal Commissario Vasco Errani e avverrà in collaborazione con le regioni e gli Enti locali”.
Decreto Terremoto, scuole e opere strategiche
“La semplificazione per la realizzazione delle nuove scuole già programmate è una priorità” ha affermato Gentiloni. Il Commissario straordinario per la ricostruzione potrà quindi adottare specifici piani e ricorrere alla procedura negoziata con l’invito a 5 operatori economici iscritti all’anagrafe Antimafia. L'invito sarà rivolto sulla base del progetto definitivo.Comuni e Province potranno, inoltre, agire in sostituzione dei soggetti attuatori e predisporre i progetti sulla base delle priorità stabilite dal Commissario straordinario d’intesa con i Presidenti di Regione, inviandoli alla struttura commissariale.
Stesso meccanismo per le opere che, secondo il Commissario straordinario per la ricostruzione, rivestono un ruolo strategico. Gli incarichi di progettazione e realizzazione dei lavori potranno essere affidati con procedura negoziata, e invito ad almeno cinque operatori, senza limiti di importo.
Previsto infine il potenziamento del personale impegnato nelle attività di ricostruzione e il rafforzamento, con altre 20 unità, della segreteria tecnica di progettazione presso il Segretariato generale del Ministero dei Beni culturali.
Nessun tetto agli incarichi per i professionisti
I professionisti non avranno limiti per l'assunzione di incarichi professionali funzionali alla ricostruzione privata e delle opere pubbliche, compresi i beni culturali. Recentemente, con l'Ordinanza 12/2017 era stato introdotto il limite di trenta incarichi per ogni tecnico.Il contributo per le attività tecniche - riconosciuto ai professionisti per la compilazione della scheda Aedes, la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza - sarà massimo del 10%, incrementabile fino al 12,5%, per i lavori di importo inferiore a 500mila euro. Per i lavori di importo superiore a 2 milioni di euro, il contributo massimo sarà pari al 7,5%. Saranno definite in seguito le modalità di erogazione per assicurare una graduazione che tenga conto della tipologia della prestazione tecnica e dell’importo dei lavori. Potrà inoltre essere riconosciuto un contributo fino al 2% per le sole indagini e prestazioni specialistiche.
Microzonazione sismica e alloggi temporanei
I Comuni potranno ricorrere a procedure semplificate di affidamento degli incarichi tecnici di realizzazione degli studi di microzonazione sismica, propedeutici alla presentazione dei progetti di ricostruzione.
Previste inoltre semplificazioni per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria collegate agli alloggi temporanei. Saranno più leggere anche le regole per il recupero delle stalle.
In alternativa agli alloggi temporanei, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria potranno acquistare immobili invenduti e, dopo l'emergenza terremoto, cederli agli Enti locali per farne alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Previste inoltre semplificazioni per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria collegate agli alloggi temporanei. Saranno più leggere anche le regole per il recupero delle stalle.
In alternativa agli alloggi temporanei, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria potranno acquistare immobili invenduti e, dopo l'emergenza terremoto, cederli agli Enti locali per farne alloggi di edilizia residenziale pubblica.
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