I contorni dell’operazione di rottamazione sono tutti da chiarire, ma arrivare rapidamente alla definizione dei processi pendenti – 468.839, di cui 318.192 nel grado provinciale e 150.647 in quello regionale – con una sorta di sanatoria comporterebbe notevoli benefici per l’Erario: oggi infatti, secondo il rapporto 2016 del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia e della direzione Giustizia tributaria, l’amministrazione fiscale vince solo nel 44% delle liti in primo grado e nel 45,2% in secondo grado. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, si è limitata a dire che si tratta di “scelte politiche e di governo. Noi faremo quello che ci dicono di fare”. Casero, nel pomeriggio, ha precisato che l’idea “non si lega a interventi immediati di finanza pubblica”.
In parallelo, per abbattere l’arretrato e evitare che si accumulino nuovi stock il governo sta valutando “di alzare a cinquantamila euro” la soglia, attualmente fissata a ventimila euro, entro la quale si può accedere alla mediazione per risolvere le piccole liti fiscali, senza quindi arrivare in tribunale. Ma Casero ha anche preannunciato una “riforma organica” della giustizia tributaria che partirà dalla composizione delle commissioni, dopo i casi di corruzione per addomesticare le sentenze emersi nei mesi scorsi. Potranno avere “due magistrati togati e uno non togato per affiancare le professionalità tecniche a quelle giuridiche e dare più efficacia ed efficienza”, ha detto il viceministro. E “bisognerà anche risolvere anche il tema della dipendenza dal ministero dell’Economia”.
Va detto che secondo Cavallaro nel 2016 c’è già stata un’accelerazione per quanto riguarda il recupero dell’arretrato: “Il 12%, percentuale quasi doppia” rispetto al 2015. I nuovi processi iscritti lo scorso anno sono stati circa 232mila mentre quelli arrivati a decisione sono stati quasi 294.289, in lieve calo rispetto al risultato del 2015 (-1,6%). Il vero problema, come denunciato dal presidente della Cassazione Giovanni Canzio, è però “il macigno di 50mila” liti con il fisco arretrate, “a volte anche di scarsissimo valore”, che rappresentano ormai “un’emergenza” per la Suprema Corte: “Ci impegnano nella misura ormai quasi del 50%”. Servono dunque un intervento del governo per evitare “la deriva di una Cassazione civile che diventi solo tributaria”, “misure emergenziali come un forte intervento deflattivo” e “un impegno forte dell’Agenzia delle Entrate e dell’avvocatura a chiudere le controversie inutili” o quelle sulle quali c’è già giurisprudenza “consolidata”. Casero ha risposto dicendo che si sta anche valutando l’istituzione di una “sezione tributaria bis”. di F. Q. | 27 febbraio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/27/fisco-per-fare-cassa-il-governo-studia-la-rottamazione-delle-liti-quelle-pendenti-valgono-32-miliardi/3419586/
Nessun commento:
Posta un commento