Il documento deve contenere le informazioni progettuali, strutturali e impiantistiche dell’edificio
cos’è il Fascicolo del Fabbricato, quali compiti deve assolvere e come redigerlo al meglio.
Queste alcune delle informazioni fornite nelle Linee Guida n.3 del Consiglio Nazionale Periti Industriali (CNPI) sul ruolo del Fascicolo del Fabbricato ai fini della prevenzione e della sicurezza.
In particolare deve contenere:
- dati anagrafici, in relazione alla localizzazione del bene nel territorio, alla scheda catastale, alle dimensioni del bene, eventuali riferimenti a valori immobiliari, a finanziamenti in atto, ammortamento, costi di gestione;
- dati tecno-tipologici, sulla base di una descrizione delle caratteristiche costruttive di un edificio e delle sue parti, con indicazione delle quantità di parti d’opera, in fase d’uso del bene (questa parte del documento deve essere aggiornata con informazioni sull’evoluzione delle condizioni dell’edificio e delle sue parti, oltre che mantenere memoria di interventi significativi su elementi importanti (ad esempio parti strutturali);
- dati su materiali e componenti utilizzati nell’edificio in modo tale da poterne valutare il comportamento nel corso del tempo;
- dati su tutti i cambiamenti e sulle modifiche significative per l’intero edificio o per alcune delle sue parti, siano essi di tipo manutentivo (interventi su elementi strutturali, impiantistici) o anche amministrativo (variazione destinazione d’uso) che possono essere la causa di variazioni nelle regole d’uso del bene.
In questo modo tutti gli operatori del comparto edilizio potranno intervenire sull’edificio avendo informazioni chiare circa lo stato di conservazione dell’edificio.
A dimostrarlo una ricerca commissionata dal Cnpi al Politecnico di Milano che, andando oltre la semplice idea di Fascicolo, ha permesso di associare ad esso una serie di indici di efficienza (degrado, invecchiamento e documentazione), capaci di valutare lo stato documentale e soprattutto di conservazione di un immobile. Si tratta in sostanza di un indice di efficienza composto da due parametri (indice documentale e indice tecnico) che associati al fascicolo rendono lo strumento facile da consultare e da aggiornare, magari subito dopo un intervento manutentivo.
Il primo, cioè l’indice documentale, oltre a misurare qualità e quantità di informazioni documentali in possesso del proprietario, fornisce indirettamente l’idoneità dell’immobile a svolgere le funzioni richieste, soprattutto quelle difficilmente verificabili. L’indice tecnico, invece, permette di valutare sia l’invecchiamento dell’edificio sia il suo stato di degrado e può essere visto come la misura della quantità di manutenzione effettuata sull’immobile. L’indice di efficienza dell’edificio nel suo complesso, quindi, non è altro che la media dei due precedenti.
Il risultato di questo lavoro consente di avere anche un quadro preciso dello stato di ciascun immobile e soprattutto di mettere in evidenza gli aspetti critici, come quello relativo alla conformità antisismica, in modo tale da avere consapevolezza dei livelli di rischio e di poter, conseguentemente, programmare nel tempo le necessarie attività di adeguamento e di messa in sicurezza.
Queste alcune delle informazioni fornite nelle Linee Guida n.3 del Consiglio Nazionale Periti Industriali (CNPI) sul ruolo del Fascicolo del Fabbricato ai fini della prevenzione e della sicurezza.
Fascicolo del Fabbricato: cosa deve contenere
Secondo i Periti Industriali il Fascicolo deve contenere tutte le informazioni utili e indispensabili per la conoscenza progettuale, strutturale, geologica, sismica e impiantistica dell’edificio e del contesto in cui è inserito.In particolare deve contenere:
- dati anagrafici, in relazione alla localizzazione del bene nel territorio, alla scheda catastale, alle dimensioni del bene, eventuali riferimenti a valori immobiliari, a finanziamenti in atto, ammortamento, costi di gestione;
- dati tecno-tipologici, sulla base di una descrizione delle caratteristiche costruttive di un edificio e delle sue parti, con indicazione delle quantità di parti d’opera, in fase d’uso del bene (questa parte del documento deve essere aggiornata con informazioni sull’evoluzione delle condizioni dell’edificio e delle sue parti, oltre che mantenere memoria di interventi significativi su elementi importanti (ad esempio parti strutturali);
- dati su materiali e componenti utilizzati nell’edificio in modo tale da poterne valutare il comportamento nel corso del tempo;
- dati su tutti i cambiamenti e sulle modifiche significative per l’intero edificio o per alcune delle sue parti, siano essi di tipo manutentivo (interventi su elementi strutturali, impiantistici) o anche amministrativo (variazione destinazione d’uso) che possono essere la causa di variazioni nelle regole d’uso del bene.
In questo modo tutti gli operatori del comparto edilizio potranno intervenire sull’edificio avendo informazioni chiare circa lo stato di conservazione dell’edificio.
Fascicolo del fabbricato e indici di efficienza
Il valore scientifico del Fascicolo del fabbricato aumenta se associato ad appropriati indici di efficienza e di qualità nella valutazione dello stato di fatto di un fabbricato nel suo complesso e nelle singole parti.A dimostrarlo una ricerca commissionata dal Cnpi al Politecnico di Milano che, andando oltre la semplice idea di Fascicolo, ha permesso di associare ad esso una serie di indici di efficienza (degrado, invecchiamento e documentazione), capaci di valutare lo stato documentale e soprattutto di conservazione di un immobile. Si tratta in sostanza di un indice di efficienza composto da due parametri (indice documentale e indice tecnico) che associati al fascicolo rendono lo strumento facile da consultare e da aggiornare, magari subito dopo un intervento manutentivo.
Il primo, cioè l’indice documentale, oltre a misurare qualità e quantità di informazioni documentali in possesso del proprietario, fornisce indirettamente l’idoneità dell’immobile a svolgere le funzioni richieste, soprattutto quelle difficilmente verificabili. L’indice tecnico, invece, permette di valutare sia l’invecchiamento dell’edificio sia il suo stato di degrado e può essere visto come la misura della quantità di manutenzione effettuata sull’immobile. L’indice di efficienza dell’edificio nel suo complesso, quindi, non è altro che la media dei due precedenti.
Il risultato di questo lavoro consente di avere anche un quadro preciso dello stato di ciascun immobile e soprattutto di mettere in evidenza gli aspetti critici, come quello relativo alla conformità antisismica, in modo tale da avere consapevolezza dei livelli di rischio e di poter, conseguentemente, programmare nel tempo le necessarie attività di adeguamento e di messa in sicurezza.
Nessun commento:
Posta un commento