Il Commissario straordinario Errani: ‘a breve le norme per gli interventi pesanti su immobili molto danneggiati e per la realizzazione immediata delle scuole’
Sarà eliminato il limite al numero di incarichi che un singolo professionista potrà assumere per la riparazione dei danni lievi causati dai terremoti che, a partire dal 24 agosto, hanno devastato il Centro Italia. Lo ha annunciato il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, durante un’audizione in Commissioni riunite Ambiente della Camera e Lavori Pubblici del Senato.
Tra le novità in arrivo anche l’ordinanza per la ricostruzione pesante e la realizzazione immediata delle scuole nei territori terremotati. La parola d’ordine è velocizzazione, ma senza troppe deroghe, perché il Codice Appalti già prevede la procedura negoziata accelerata nelle situazioni di emergenza.
Ricordiamo che nella fase iniziale è stato fissato il limite di trenta incarichi per professionista sia per la compilazione delle schede Aedes (ordinanza 10/2016), sia per la progettazione degli interventi di ricostruzione (ordinanza 12/2017).
Il nuovo DL “Terremoto”, approvato giovedì 2 febbraio in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, propone di eliminare il limite per la compilazione delle schede Aedes.
La nuova norma annunciata da Errani prosegue sulla via della semplificazione. Se le novità saranno confermate, il tetto di trenta incarichi resterà solo per la progettazione ed esecuzione di interventi pesanti su edifici gravemente danneggiati. In caso di danni lievi, invece, l’assunzione degli incarichi sarà libera, con un guadagno in termini di tempo.
A breve, ha anticipato Errani, sarà inoltre emanata la nuova ordinanza per il recupero di tutti i danni delle abitazioni private. Si tratta della ricostruzione “pesante” di edifici seriamente danneggiati. La norma completerà il quadro iniziato con l’ordinanza 8/2016 con cui sono stati definiti i contributi per gli interventi immediati sugli immobili con danni lievi.
Dal punto di vista del miglioramento sismico, Errani ha evidenziato che si sta procedendo con la microzonazione di terzo livello in tutti i comuni del cratere.
“Il nuovo codice – secondo Errani - non ha posto alcun problema, anzi nella ricostruzione è un riferimento fondamentale. L’impianto prevede tre obiettivi di fondo che corrispondono agli obiettivi della ricostruzione: trasparenza, contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni, pubblicità e effettiva verificabilità delle procedure ante e degli esiti post”.
A detta del Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, intervenuto durante l’audizione, se è vero che il Codice già prevede procedure accelerate per le emergenze, bisogna creare una maggiore certezza normativa. Ha quindi chiesto che le disposizioni relative alle situazioni di emergenza siano codificate in modo chiaro e siano facilmente applicabili per operare in maniera certa ed efficace. Ipotizzando un intervento correttivo sul Codice Appalti, Curcio ha affermato che “occorre individuare quali siano gli interventi di emergenza da attuare nell’ immediatezza dell’evento e quelli successivi per il superamento dell’emergenza, ma anche introdurre un meccanismo lineare dei controlli successivi”.
Tra le novità in arrivo anche l’ordinanza per la ricostruzione pesante e la realizzazione immediata delle scuole nei territori terremotati. La parola d’ordine è velocizzazione, ma senza troppe deroghe, perché il Codice Appalti già prevede la procedura negoziata accelerata nelle situazioni di emergenza.
Ricostruzione e incarichi dei professionisti
Il commissario Errani ha annunciato l’arrivo di un nuovo decreto per velocizzare la riparazione dei danni lievi. “Saranno risolti e chiariti alcuni elementi e incertezze come quello relativo al numero di incarichi dei professionisti – ha affermato - a tal proposito loro hanno posto un limite agli incarichi dei professionisti, ma per evitare che questo produca un rallentamento, si è deciso di scomputare i danni lievi dai limiti degli incarichi per i danni più gravi e significativi”.Ricordiamo che nella fase iniziale è stato fissato il limite di trenta incarichi per professionista sia per la compilazione delle schede Aedes (ordinanza 10/2016), sia per la progettazione degli interventi di ricostruzione (ordinanza 12/2017).
Il nuovo DL “Terremoto”, approvato giovedì 2 febbraio in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, propone di eliminare il limite per la compilazione delle schede Aedes.
La nuova norma annunciata da Errani prosegue sulla via della semplificazione. Se le novità saranno confermate, il tetto di trenta incarichi resterà solo per la progettazione ed esecuzione di interventi pesanti su edifici gravemente danneggiati. In caso di danni lievi, invece, l’assunzione degli incarichi sarà libera, con un guadagno in termini di tempo.
A breve, ha anticipato Errani, sarà inoltre emanata la nuova ordinanza per il recupero di tutti i danni delle abitazioni private. Si tratta della ricostruzione “pesante” di edifici seriamente danneggiati. La norma completerà il quadro iniziato con l’ordinanza 8/2016 con cui sono stati definiti i contributi per gli interventi immediati sugli immobili con danni lievi.
Dal punto di vista del miglioramento sismico, Errani ha evidenziato che si sta procedendo con la microzonazione di terzo livello in tutti i comuni del cratere.
Ricostruzione e Codice Appalti
Sul Codice Appalti, Errani ha sottolineato che “si è riscontrata per lo più una difficoltà rappresentata della poca conoscenza del nuovo codice anche perché in molti comuni colpiti dal sisma sono ormai anni che non si fanno gare, c’è quindi una scarsa informazione in materia”.“Il nuovo codice – secondo Errani - non ha posto alcun problema, anzi nella ricostruzione è un riferimento fondamentale. L’impianto prevede tre obiettivi di fondo che corrispondono agli obiettivi della ricostruzione: trasparenza, contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni, pubblicità e effettiva verificabilità delle procedure ante e degli esiti post”.
A detta del Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, intervenuto durante l’audizione, se è vero che il Codice già prevede procedure accelerate per le emergenze, bisogna creare una maggiore certezza normativa. Ha quindi chiesto che le disposizioni relative alle situazioni di emergenza siano codificate in modo chiaro e siano facilmente applicabili per operare in maniera certa ed efficace. Ipotizzando un intervento correttivo sul Codice Appalti, Curcio ha affermato che “occorre individuare quali siano gli interventi di emergenza da attuare nell’ immediatezza dell’evento e quelli successivi per il superamento dell’emergenza, ma anche introdurre un meccanismo lineare dei controlli successivi”.
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