Previste semplificazioni delle procedure amministrative e azioni volte alla promozione di centri decisionali strategici
22/01/2016 – Le attuali 24 Autorità portuali saranno riorganizzate in 15 Autorità di sistema portuale.
Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decreto di “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali” che si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intrapreso dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Graziano Delrio.
I porti italiani vengono riorganizzati in 15 Autorità di sistema portuale, centri decisionali strategici con sedi nelle realtà maggiori. Le sedi di Autorità di sistema portuale sono: Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo, Augusta, Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste.
Il decreto prevede che alle nuove Autorità di sistema portuale faranno riferimento 54 porti di rilevanza nazionale.
Sono inoltre introdotte significative norme di semplificazione fra cui lo Sportello Unico Doganale e di Controllo e lo Sportello Amministrativo Unico, un front office per tutti i procedimenti amministrativi e autorizzativi che non riguardano le attività commerciali e industriali.
Alle Autorità di Sistema Portuale viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area. Avranno infatti funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo con le amministrazioni pubbliche e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare per il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i programmi infrastrutturali con contributi nazionali o comunitari.
L’Autorità di Sistema Portuale sarà governata in modo snello dal Presidente, dal Comitato di gestione, dal Segretario Generale e dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Le altre azioni in corso:
- semplificazioni su escavi e dragaggi nel Collegato ambientale;
- collegamenti “ultimo miglio”: all’interno del contratto Rfi sono stati attivati diversi collegamenti ferroviari e portuali;
- revisione dei progetti superati e sblocco degli investimenti;
- ferrobonus e marebonus: 200 milioni di incentivi nella Legge di Stabilità 2016.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ad approvazione avvenuta in Consiglio dei Ministri del decreto di riorganizzazione dei porti ha dichiarato:“I porti italiani ora faranno sistema. Si compiono scelte strategiche e si semplificano i processi. La sfida è quella del confronto con le grandi potenze portuali del mondo, il Nord Europa, il Nord Africa, il Pireo, il Far East”.
“Queste innovazioni servono a rendere concreta quella ‘cura dell’acqua’ che abbiamo avviato e a valorizzare il Sistema Mare. Si tratta di innovazioni e miglioramento di servizi che chiedono le imprese italiane d’eccellenza, piccole o grandi, quel Made in Italy che il mondo ammira, che chiedono i milioni di passeggeri che vogliono venire a visitare il nostro Paese. Il nuovo sistema sarà a vantaggio di imprese e cittadini e per la crescita del Paese” ha concluso Delrio.
Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decreto di “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali” che si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intrapreso dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Graziano Delrio.
I nuovi sistemi portuali
Il decreto punta sulla competitività dei porti italiani e sulla semplificazione delle procedure per facilitare il transito di merci e passeggeri, la promozione di centri decisionali strategici rispetto all’attività di porti in aree omogenee, la riorganizzazione amministrativa e il coordinamento centrale del Ministero.I porti italiani vengono riorganizzati in 15 Autorità di sistema portuale, centri decisionali strategici con sedi nelle realtà maggiori. Le sedi di Autorità di sistema portuale sono: Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo, Augusta, Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste.
Il decreto prevede che alle nuove Autorità di sistema portuale faranno riferimento 54 porti di rilevanza nazionale.
Sono inoltre introdotte significative norme di semplificazione fra cui lo Sportello Unico Doganale e di Controllo e lo Sportello Amministrativo Unico, un front office per tutti i procedimenti amministrativi e autorizzativi che non riguardano le attività commerciali e industriali.
Alle Autorità di Sistema Portuale viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area. Avranno infatti funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo con le amministrazioni pubbliche e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare per il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i programmi infrastrutturali con contributi nazionali o comunitari.
L’Autorità di Sistema Portuale sarà governata in modo snello dal Presidente, dal Comitato di gestione, dal Segretario Generale e dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Portualità e logistica: le altre azioni in corso
Il MIT ha messo in campo altri strumenti per affrontare le sfide globali dei porti italiani come il raddoppio del Canale di Suez, il gigantismo navale, la necessità di attrazione di investimenti e di grandi partnership industriali, aumento della concorrenza in Nord Europa, Nord Africa, Pireo, area Baltica, Far East.Le altre azioni in corso:
- semplificazioni su escavi e dragaggi nel Collegato ambientale;
- collegamenti “ultimo miglio”: all’interno del contratto Rfi sono stati attivati diversi collegamenti ferroviari e portuali;
- revisione dei progetti superati e sblocco degli investimenti;
- ferrobonus e marebonus: 200 milioni di incentivi nella Legge di Stabilità 2016.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ad approvazione avvenuta in Consiglio dei Ministri del decreto di riorganizzazione dei porti ha dichiarato:“I porti italiani ora faranno sistema. Si compiono scelte strategiche e si semplificano i processi. La sfida è quella del confronto con le grandi potenze portuali del mondo, il Nord Europa, il Nord Africa, il Pireo, il Far East”.
“Queste innovazioni servono a rendere concreta quella ‘cura dell’acqua’ che abbiamo avviato e a valorizzare il Sistema Mare. Si tratta di innovazioni e miglioramento di servizi che chiedono le imprese italiane d’eccellenza, piccole o grandi, quel Made in Italy che il mondo ammira, che chiedono i milioni di passeggeri che vogliono venire a visitare il nostro Paese. Il nuovo sistema sarà a vantaggio di imprese e cittadini e per la crescita del Paese” ha concluso Delrio.
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