mercoledì 18 novembre 2015

Niente Imu e Tasi per le case in comodato d’uso ai figli

http://www.edilportale.com/news/2015/11/normativa/niente-imu-e-tasi-per-le-case-in-comodato-d-uso-ai-figli_48988_15.html

Sconto Imu del 25% sulle seconde case affittate a canone concordato, il disegno di legge di Stabilità 2016 inizia la discussione al Senato

19/11/2015 – Cancellazione dell'Imu e della Tasi sugli immobili abitativi in comodato d’uso ai figli che rispettano determinate condizioni e uno sconto del 25% sull’Imu per chi affitta la seconda casa a canone concordato.
 
Sono alcune modifiche approvate dalla Commissione Bilancio del Senato al disegno di Legge di Stabilità per il 2016, che inizia oggi la discussione in Aula.
 

Imu e Tasi sulla prima casa

Tra gli ultimi emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio, prima dell’approdo in Aula, c’è lo sconto del 25% per i proprietari di una seconda casa che decideranno di affittarla a canone concordato a un soggetto che la utilizzerà come abitazione principale.
 
Non si dovrà pagare la Tasi sulle case date in comodato d’uso a figli o genitori. Per poter usufruire di questa agevolazione, il proprietario dell’abitazione non deve possedere un altro immobile ad uso abitativo in Italia e nel 2015 deve aver abitato nella casa da cedere in comodato d’uso. D’altro canto, chi riceve la casa in comodato deve adibirla ad abitazione principale.
L’agevolazione non si applicherà agli immobili di lusso.
 

Imu e Tasi sugli immobili invenduti

Il disegno di Legge di Stabilità per il 2016 chiude il cerchio della tassazione sugli immobili invenduti, cioè quelli realizzati dalle imprese di costruzione e rimasti nel loro “magazzino”.
 
La Legge 124/2013 ha disposto, a partire dal 2014, l’esenzione dall’Imu dei fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita fintanto che permanga tale destinazione e non siano locati. Il ddl di Stabilità per il 2016 ha aggiunto che su questi immobili, fino a che non siano venduti o locati, l’aliquota della Tasi è ridotta allo 0,1%e che i Comuni possono modificarla in aumento fino allo 0,25% o in diminuzione fino ad azzerarla.
 
Una recente risoluzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha chiarito infine che le stesse regole si applicano agli immobili delle cooperative edilizie non ancora assegnati ai soci.
 

I dubbi della Commissione Europea

L’Unione Europea ha espresso perplessità sul tagli delle imposte sulla casa. Le mancate entrate potrebbero impedire il rispetto del patto di stabilità e crescita.
 
Ma non solo, perché, secondo Bruxelles, l’Italia non ha raggiunto l’obiettivo di creare una struttura fiscale più efficiente spostando la tassazione dai fattori produttivi alla proprietà. Non è stata infatti attuata la Riforma del Catasto, prevista dalla Delega Fiscale, che avrebbe dovuto rivedere i valori catastali per ottenere una tassazione più equa. Sulla base di queste considerazioni l’Unione Europea ha quindi annunciato una nuova valutazione in primavera.

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