La
soddisfazione dei consiglieri regionali pontini Forte e Simeone per
il via libera
LA
SITUAZIONE
ORA
SI ATTENDE
IL
RILASCIO
DELLE
CONCESSIONI
PER
IL PRELIEVO
LA
SCELTA DIFENDE
IL
BENE PUBBLICO
La
commissione Ambiente
del
Consiglio regionale
del
Lazio, presieduta
da
Enrico Panunzi, ha
dato
parere favorevole nei
giorni
scorsi a una modifica
alla
legge sulla tutela dell’ac -
qua
pubblica. Si tratta di una
norma
transitoria che, in pratica,
permette
di continuare a
rilasciare
concessioni per il
prelievo
di acqua, seguendo le
vecchie
norme, in attesa della
definizione
dei bacini idrogra
fici
e dei relativi bilanci idrici.
La
legge, infatti, prevedeva un
blocco
assoluto delle nuove
concessioni
e una revisione
annuale
di quelle già in essere.
Una
norma che, di fatto, creava
una
situazione insostenibile
per
numerosi agricoltori del
Lazio,
che rischiavano di non
avere
a disposizione l’acqua
necessaria
all’irrigazione dei
campi.
«Tra l’altro – ha sottolineato
Panunzi
– la concessione
idrica
deve essere allegata
ai
progetti presentati per accedere
ai
finanziamenti del Piano
di
sviluppo rurale».
Adesso
la modifica dovrà essere
approvata
dal Consiglio
regionale.
L’impegno, condiviso
da
tutti i capigruppo, è
quello
di arrivare al voto definitivo
prima
della pausa estiva.
I
consiglieri regionali Giuseppe
Simeone
(Forza Italia) e
Enrico
Forte (Pd) esprimono
«soddisfazione
per l’impor -
tante
traguardo raggiunto oggi,
con
un grande lavoro in
commissione
e consiglio,
nell’interesse
delle imprese e
dei
cittadini. La commissione
ha
licenziato la proposta di
legge
regionale bipartisan
concernente
le
modifiche alla
legge
regionale del 4 aprile
2014,
sulla tutela, governo e
gestione
pubblica delle acque.
La
proposta sarà discussa in
consiglio
la prossima settimana.
Con
la sua approvazione
avremo
colmato un vero e proprio
buco
che avrebbe paralizzato
interi
settori produttivi
superando
una serie di limiti
imposti
nella gestione delle
risorse
idriche. La proposta di
legge
è formata da due articoli,
il
primo prevede di superare
questa
impasse stabilendo che
nelle
more della predisposizione
del
bilancio idrico le
concessioni
continuano ad essere
rilasciate
nel rispetto della
normativa
in materia, in
deroga
a quanto previsto dalla
legge
vigente. Il secondo articolo
rimanda
l’entrata in vigore
della
presente legge alla sua
pubblicazione
sul Burl. L’av -
vitamento
di norme che contraddistingue
questa
legge
avrebbe
fatto pagare un prezzo
altissimo
ai cittadini, a migliaia
di
aziende, ai consorzi
di
bonifica, alle imprese idroelettriche,
alle
aziende agricole
che
non avrebbero potuto lavorare
né
partecipare ai bandi
per
i finanziamenti del PSR
che
impone l’a u t o s u ffi c i e n z a
idrica
e la presentazione della
documentazione
inerente. La
norma,
infatti, prescriveva che
“non
possono essere rilasciate
nuove
concessioni e quelle
esistenti
devono essere sottoposte
a
revisione annuale” e
che
“nessuna nuova concessione
per
sfruttamento, imbottigliamento
e
utilizzazione di
sorgenti,
fonti, acque minerali
o
corpi idrici idonei all’uso
potabile
può essere rilasciata”
previa
definizione del cosiddetto
bilancio
idrico che, per
la
sua redazione, richiede procedure
e
tempi molto lunghi
». il quotidiano di Latina 4 agosto 2014
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