lunedì 4 agosto 2014

regione Lazio Acqua, norma salva agricoltori Prelievo dai bacini, la commissione dà l’ok ed evita ulteriori problemi

La soddisfazione dei consiglieri regionali pontini Forte e Simeone per il via libera
LA SITUAZIONE
ORA SI ATTENDE
IL RILASCIO
DELLE
CONCESSIONI
PER IL PRELIEVO
LA SCELTA DIFENDE
IL BENE PUBBLICO
La commissione Ambiente
del Consiglio regionale
del Lazio, presieduta
da Enrico Panunzi, ha
dato parere favorevole nei
giorni scorsi a una modifica
alla legge sulla tutela dell’ac -
qua pubblica. Si tratta di una
norma transitoria che, in pratica,
permette di continuare a
rilasciare concessioni per il
prelievo di acqua, seguendo le
vecchie norme, in attesa della
definizione dei bacini idrogra
fici e dei relativi bilanci idrici.
La legge, infatti, prevedeva un
blocco assoluto delle nuove
concessioni e una revisione
annuale di quelle già in essere.
Una norma che, di fatto, creava
una situazione insostenibile
per numerosi agricoltori del
Lazio, che rischiavano di non
avere a disposizione l’acqua
necessaria all’irrigazione dei
campi. «Tra l’altro – ha sottolineato
Panunzi – la concessione
idrica deve essere allegata
ai progetti presentati per accedere
ai finanziamenti del Piano
di sviluppo rurale».
Adesso la modifica dovrà essere
approvata dal Consiglio
regionale. L’impegno, condiviso
da tutti i capigruppo, è
quello di arrivare al voto definitivo
prima della pausa estiva.
I consiglieri regionali Giuseppe
Simeone (Forza Italia) e
Enrico Forte (Pd) esprimono
«soddisfazione per l’impor -
tante traguardo raggiunto oggi,
con un grande lavoro in
commissione e consiglio,
nell’interesse delle imprese e
dei cittadini. La commissione
ha licenziato la proposta di
legge regionale bipartisan
concernente
le modifiche alla
legge regionale del 4 aprile
2014, sulla tutela, governo e
gestione pubblica delle acque.
La proposta sarà discussa in
consiglio la prossima settimana.
Con la sua approvazione
avremo colmato un vero e proprio
buco che avrebbe paralizzato
interi settori produttivi
superando una serie di limiti
imposti nella gestione delle
risorse idriche. La proposta di
legge è formata da due articoli,
il primo prevede di superare
questa impasse stabilendo che
nelle more della predisposizione
del bilancio idrico le
concessioni continuano ad essere
rilasciate nel rispetto della
normativa in materia, in
deroga a quanto previsto dalla
legge vigente. Il secondo articolo
rimanda l’entrata in vigore
della presente legge alla sua
pubblicazione sul Burl. L’av -
vitamento di norme che contraddistingue
questa legge
avrebbe fatto pagare un prezzo
altissimo ai cittadini, a migliaia
di aziende, ai consorzi
di bonifica, alle imprese idroelettriche,
alle aziende agricole
che non avrebbero potuto lavorare
né partecipare ai bandi
per i finanziamenti del PSR
che impone l’a u t o s u ffi c i e n z a
idrica e la presentazione della
documentazione inerente. La
norma, infatti, prescriveva che
non possono essere rilasciate
nuove concessioni e quelle
esistenti devono essere sottoposte
a revisione annuale” e
che “nessuna nuova concessione
per sfruttamento, imbottigliamento
e utilizzazione di
sorgenti, fonti, acque minerali
o corpi idrici idonei all’uso
potabile può essere rilasciata”
previa definizione del cosiddetto
bilancio idrico che, per
la sua redazione, richiede procedure
e tempi molto lunghi

». il quotidiano di Latina 4 agosto 2014 

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