Nel 1976 venne espropriato un terreno di quasi tre ettari e mezzo al Consorzio Due Fiori, società immobiliare di Roberto Bianconi, per la realizzazione di opere pubbliche. Il decreto d’esproprio arrivò in ritardo e la srl, oltre all’indennizzo per la cessione del bene, chiese un risarcimento del danno per il cosiddetto periodo di occupazione legittima, durato cinque anni.
Nel 1987 la società citò a giudizio il Comune e dodici anni fa il Tribunale di Latina condannò l’ente pubblico a versare un indennizzo di oltre mezzo miliardo di lire. Quattro anni dopo la Corte d’Appello ritenne che il risarcimento andasse calcolato sulla metà del valore venale del bene, pari a 782.742 euro, e fissò l’importo in 97.842 euro.
Il Due Fiori ha fatto così ricorso in Cassazione, facendo ora valere le sue ragioni. Secondo la Suprema Corte l’indennità è sul valore venale del bene e va determinata nel 5% di quella cifra per ogni anno di occupazione legittima. In totale il Comune dovrà così pagare, all’incirca, altri 200mila euro all’immobiliare.http://www.h24notizie.com/news/2014/08/24/comune-di-latina-condannato-pagare-200mila-euro-per-un-esproprio-vecchio-38-anni/
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