Il caso si trascina da diversi anni, ma soltanto qualche mese fa la Procura della Repubblica aveva ridato impulso alle indagini sostenendo vi fossero gravi vizi di legittimità nel rilascio della concessione in sanatoria che aveva consentito, attraverso il sistema della demolizione e ricostruzione, di ampliare vistosamente le superfici commerciali di quello che un tempo era un presidio artigianale produttivo. Nel luglio dello scorso anno, forte delle risultanze di una perizia tecnica che aveva ricostruito la storia urbanistica dell’immobile, il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Miliano aveva chiesto ed ottenuto dal Gip di Latina mara Mattioli il sequestro preventivo del nuovo manufatto, tutto con destinazione commerciale, che avrebbe dovuto ospitare un megastore di ottomila metri quadrati di superficie, ormai prossimo all’apertura.
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