Gli amministratori devono trasmettere online i dati sui pagamenti del 2016 e sui condòmini che hanno ceduto il bonus
Scade venerdì 31 marzo il termine entro cui gli amministratori di condominio devono comunicare online i dati dei condòmini che hanno ceduto l’Ecobonus in seguito ad interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni.
Nella comunicazione, l’amministratore, o il condomino incaricato in caso di condominio minimo, deve indicare:
- il totale della spesa sostenuta nel 2016;
- l ’elenco dei bonifici effettuati;
- il codice fiscale dei condòmini che hanno ceduto il credito;
- il codice fiscale dei fornitori destinatari;
- l’importo totale del credito ceduto a ciascun fornitore.
La trasmissione dei dati deve avvenite online, attraverso il software di compilazione messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che il credito cedibile è pari al 65% delle spese a carico del singolo condomino, calcolato in base alle tabelle millesimali, e che le spese devono essere state effettuate nel 2016, anche se riferite a interventi iniziati in anni precedenti. La volontà di cedere il credito deve inoltre risultare sia dalla delibera assembleare, in cui sono stati decisi i lavori di riqualificazione energetica, sia da una comunicazione ai fornitori, che la devono accettare in forma scritta.
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Dall'altra le regole per cedere il credito. Per le spese sostenute a partire dal 2017, tutti i condòmini, non solo quelli incapienti, potranno cedere il bonus ai fornitori e ad altri soggetti privati, escluse le banche e gli intermediari finanziari. Un limite che non piace agli operatori del settore, tanto che Rete Irene, Rete di Imprese per la Riqualificazione Energetica degli Edifici, ha segnalato che, senza la partecipazione degli istituti di credito, le potenzialità dell’Ecobonus saranno fortemente limitate.
Secondo Rete Irene, il meccanismo di cessione del credito è complicato perché ci vuole una delega dell’attività finanziaria a soggetti non appartenenti al settore regolamentato dell’intermediazione creditizia. Questo, si legge in un comunicato diffuso ieri, non solo fa lievitare i costi, ma implica rischi di scarsa trasparenza e di infiltrazione di attività illegali.
Al contrario, conclude Rete Irene, un organico coinvolgimento dei soggetti finanziari nel meccanismo delle detrazioni consentirebbe di ottimizzare le procedure, minimizzare i costi e rendere davvero efficiente il sistema, "in un momento in cui primari soggetti creditizi mostrano un convinto interesse a finanziare l'efficienza energetica".
Cessione dell’Ecobonus, la comunicazione
Le comunicazioni che dovranno essere inviate entro venerdì riguardano le spese sostenute nel 2016 e la cessione della quota di detrazione da parte dei condòmini incapienti, cioè rientranti nella no tax area.Nella comunicazione, l’amministratore, o il condomino incaricato in caso di condominio minimo, deve indicare:
- il totale della spesa sostenuta nel 2016;
- l ’elenco dei bonifici effettuati;
- il codice fiscale dei condòmini che hanno ceduto il credito;
- il codice fiscale dei fornitori destinatari;
- l’importo totale del credito ceduto a ciascun fornitore.
La trasmissione dei dati deve avvenite online, attraverso il software di compilazione messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che il credito cedibile è pari al 65% delle spese a carico del singolo condomino, calcolato in base alle tabelle millesimali, e che le spese devono essere state effettuate nel 2016, anche se riferite a interventi iniziati in anni precedenti. La volontà di cedere il credito deve inoltre risultare sia dalla delibera assembleare, in cui sono stati decisi i lavori di riqualificazione energetica, sia da una comunicazione ai fornitori, che la devono accettare in forma scritta.
Cessione dell’Ecobonus, le nuove regole
Con la Legge di Bilancio 2017 le regole sono cambiate. Da una parte le percentuali di detrazione, che partono dal 65% ma possono arrivare al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell'involucro edilizio, ad esempio quando si dota l’edificio del cappotto termico, e al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva che consegua almeno la qualità media di cui al DM 26 giugno 2015.SCARICA LA GUIDA DI EDILPORTALE
Dall'altra le regole per cedere il credito. Per le spese sostenute a partire dal 2017, tutti i condòmini, non solo quelli incapienti, potranno cedere il bonus ai fornitori e ad altri soggetti privati, escluse le banche e gli intermediari finanziari. Un limite che non piace agli operatori del settore, tanto che Rete Irene, Rete di Imprese per la Riqualificazione Energetica degli Edifici, ha segnalato che, senza la partecipazione degli istituti di credito, le potenzialità dell’Ecobonus saranno fortemente limitate.
Secondo Rete Irene, il meccanismo di cessione del credito è complicato perché ci vuole una delega dell’attività finanziaria a soggetti non appartenenti al settore regolamentato dell’intermediazione creditizia. Questo, si legge in un comunicato diffuso ieri, non solo fa lievitare i costi, ma implica rischi di scarsa trasparenza e di infiltrazione di attività illegali.
Al contrario, conclude Rete Irene, un organico coinvolgimento dei soggetti finanziari nel meccanismo delle detrazioni consentirebbe di ottimizzare le procedure, minimizzare i costi e rendere davvero efficiente il sistema, "in un momento in cui primari soggetti creditizi mostrano un convinto interesse a finanziare l'efficienza energetica".
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