Gli interventi nell’area di Satricum e gli interessi celati
Ci risiamo con le «sviste» del Comune sull’urbanistica, per l’ennesima volta l’ente ha siglato una convenzione da perdente ma lo ha fatto per una finalità nobile, almeno in apparenza. E’ quanto emerge dall’accordo tra amministrazione comunale e Proprietà Lulli; quest’ultima ha concesso una parte della ex cantina vinicola per la realizzazione della scuola archeologica di Borgo Le Ferriere e l’opzione per la creazione del capannone che oggi ospita i resti dell’antica città di Satricum, la cui copertura è stata comunque pagata dal Comune, mentre il terreno soggiacente resta dei Lulli.
Già questa sarebbe una piccola anomalia ma il grosso, come spesso succede nei contratti pubblici a Latina, riguarda l’oggetto dell’accordo: l’amministrazione si è impegnata a concedere una variante per una lottizzazione da 28mila metri cubi (circa novanta appartamenti) che però ha la capacità di crescere e moltiplicarsi. Infatti nella stessa convenzione si dice che qualora l’accordo non avesse trovato la sua totale applicazione entro quattro anni dalla firma (che è dell’anno 2000) la Lulli avrebbe avuto la possibilità di far lievitare la lottizzazione fino a quasi centomila metri cubi. Una piccola città tra il sito archeologico e il mare. E’ evidente che si tratta di un accordo a perdere perché si poteva prevedere che i tempi burocratici avrebbero potuto far saltare quel termine e dunque arrivare facilmente all’applicazione della penale. Che, incredibilmente, non è di ordine economico bensì si misura in metri cubi di cemento.
L'articolo completo in edicola su Latina Oggi (23 luglio 2016)
http://www.latinaoggi.eu/news/news/23960/la-variante-archeologica-vale-100mila-metri-cubi.html
Già questa sarebbe una piccola anomalia ma il grosso, come spesso succede nei contratti pubblici a Latina, riguarda l’oggetto dell’accordo: l’amministrazione si è impegnata a concedere una variante per una lottizzazione da 28mila metri cubi (circa novanta appartamenti) che però ha la capacità di crescere e moltiplicarsi. Infatti nella stessa convenzione si dice che qualora l’accordo non avesse trovato la sua totale applicazione entro quattro anni dalla firma (che è dell’anno 2000) la Lulli avrebbe avuto la possibilità di far lievitare la lottizzazione fino a quasi centomila metri cubi. Una piccola città tra il sito archeologico e il mare. E’ evidente che si tratta di un accordo a perdere perché si poteva prevedere che i tempi burocratici avrebbero potuto far saltare quel termine e dunque arrivare facilmente all’applicazione della penale. Che, incredibilmente, non è di ordine economico bensì si misura in metri cubi di cemento.
L'articolo completo in edicola su Latina Oggi (23 luglio 2016)
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