Dovrebbero essere palazzetti dello sport, musei, scuole e opere di riconversione industriale, ma oggi sono scheletri urbani
11/07/2016 – Deturpano il paesaggio e sottraggono risorse ai Comuni in cui si trovano. Sono le opere incompiute, cantieri in cui, per svariati motivi, i lavori si sono fermati. Scheletri inutilizzati che avrebbero dovuto avere una funzione pubblica, ma che hanno finito per creare solo problemi ambientali e di sicurezza.
Di alcune ci siamo già occupati ma oggi, dopo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha aggiornato l’elenco delle opere ferme, torniamo su sette edifici progettati per migliorare la vita culturale o ricreativa, ma che al momento stanno lì a simboleggiare lo sperpero di denaro pubblico.
I lavori erano quasi finiti, ma poi si sono bloccati per decenni e ora, dopo il passare del tempo e dei vandali, è quasi tutto da rifare. Può considerarsi concluso solo il 7% dei lavori che sono costati 750mila euro. Per rendere operativa la struttura ci vorrebbero altri 8 milioni di euro.
Di alcune ci siamo già occupati ma oggi, dopo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha aggiornato l’elenco delle opere ferme, torniamo su sette edifici progettati per migliorare la vita culturale o ricreativa, ma che al momento stanno lì a simboleggiare lo sperpero di denaro pubblico.
Area museale Maison Caravex a Gignod, Valle d’Aosta
I lavori di ampliamento dell’area museale già esistente si sono fermati al 23% assorbendo 5,8 milioni di euro. Con 3,6 milioni si pensa di poter completare l’opera.
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