domenica 31 luglio 2016

Amianto negli edifici pubblici, assegnati 17,5 milioni per le bonifiche

di Rossella Calabrese
http://www.edilportale.com/news/2016/08/ambiente/amianto-negli-edifici-pubblici-assegnati-175-milioni-per-le-bonifiche_53316_52.html

Priorità ai progetti vicini a scuole, parchi giochi, strutture di accoglienza, ospedali, impianti sportivi

01/08/2016 - Fissati i criteri per l’assegnazione di 5,536 milioni di euro per il 2016 e 6,018 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018 (per un totale di 17,5 milioni di euro), al fondo per la progettazione degli interventi di bonifica dei beni contaminati da amianto, istituito dal  “Collegato Ambientale”. La novità è contenuta nel decreto firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
 

La bonifica dall'amianto degli edifici pubblici

I destinatari di questa misura saranno gli edifici pubblici nei quali debbono essere svolti interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto e del cemento-amianto presente in coperture e manufatti.
 
I contributi saranno concessi in proporzione tra il 50 e il 100% del costo, al netto dell’Iva: sarà poi il Ministero dell’Ambiente a stilare una graduatoria su base annuale delle richieste ammesse al contributo e relativa percentuale di ammissione, secondo criteri di priorità.
 
Tra i criteri di priorità costituisce vi è la collocazione in un raggio non superiore a 100 metri da asili, scuole, parchi giochi, strutture di accoglienza, ospedali e impianti sportivi. Altri criteri sono la presenza di un progetto definitivo/ cantierabile attuabile in 12 mesi, l’esistenza di una segnalazione da parte degli enti di controllo sanitario o di tutela ambientale sulla presenza di amianto, la collocazione in un sito d’interesse Nazionale o la presenza nella mappatura dell’amianto. Il progetto dovrà essere corredato da relazione tecnica, documentazione che attesti la presenza di materiali contenenti amianto, computo metrico dettagliato dei costi di bonifica e quadro economico riepilogativo.
 
“Questo fondo - spiega il Ministro Galletti - è una grande opportunità per liberare dall’amianto tante strutture pubbliche e insieme per attivare il sistema delle imprese che opera in questo settore. La battaglia contro l’amianto è lunga: la nostra risposta sono nuove risorse, più progettualità, la trasparenza su un pericolo spesso nascosto e dunque ancor più pericoloso per le persone”.
 

Priorità alle scuole

“Proprio negli edifici più sensibili come le scuole abbiamo voluto investire e dare un primo concreto segnale insieme all’Unita di Missione Edilizia scolastica per avere una mappatura chiara” - ha aggiunto Galletti.
 
Infatti, una specifica dotazione verrà prevista per le scuole, al centro dell’impegno del Governo: proprio nelle scorse settimane il direttore per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del ministero dell’Ambiente Gaia Checcucci e la coordinatrice della Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio Laura Galimberti hanno siglato un protocollo d’intesa che prevede un progetto pilota di telerilevamento attraverso il quale procedere ad una capillare mappatura dell’amianto negli edifici scolastici, cominciando da tre province: Alessandria, Pisa e Salerno.
 
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sabato 30 luglio 2016

Opere strategiche, ok al Regolamento ‘taglia tempi’

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/07/normativa/opere-strategiche-ok-al-regolamento-taglia-tempi_53314_15.html

I permessi per la localizzazione, la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture più importanti seguiranno iter semplificati

29/07/2016 - Via libera del Consiglio dei Ministri allo schema di regolamento “taglia tempi”, che renderà più veloce la realizzazione delle infrastrutture strategiche.

"Abbiamo stabilito, sul modello francese, che se un progetto ha ricadute importanti per la comunità e in posti di lavoro, si possano dimezzare i tempi della burocrazia" ha spiegato in conferenza stampa il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
 
In base al regolamento che attua la Riforma Madia (Legge 124/2015), infatti, Comuni e Regioni potranno individuare, con cadenza annuale, investimenti strategici di grande rilevanza finanziaria e forte impatto occupazionale per i quali richiedere alla Presidenza del Consiglio dei ministri una procedura accelerata. Ulteriori interventi potranno essere proposti dal Presidente del Consiglio.
 
In entrambi i casi,  spetterà al Consiglio dei Ministri disporre il taglio dei tempi burocratici previsti per tutte le procedure autorizzatorie cui è sottoposto un investitore per aprire l’attività.
 

Opere strategiche: autorizzazioni in tempi dimezzati

Potranno essere velocizzate tutte le autorizzazioni, licenze, concessioni non costitutive, permessi o nulla osta, compresi quelli di competenza delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico - territoriale, del patrimonio storico-artistico, alla tutela della salute e della pubblica incolumità, necessari per la localizzazione, laprogettazione e la realizzazione delle opere, lo stabilimento degli impianti produttivi e l’avvio delle attività.
 
I tempi necessari ad ottenere le autorizzazioni potranno essere al massimo dimezzatirispetto ai termini standard. Non sono ammesse ulteriori riduzioni.
 
La velocizzazione dovrà comunque garantire la sostenibilità delle attività amministrative e la tutela degli interessi pubblici. Potrà riguardare tutti o solo alcune delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera.
 

Opere strategiche, proposta e selezione

Entro il 31 gennaio di ogni anno Regioni e Comuni potranno individuare un elenco di progetti considerati “strategici”, relativi ad insediamenti produttivi o ad altre opere in grado di produrre effetti positivi sull’economia e l’occupazione. Entro il 28 febbraio la presidenza del Consiglio dei Ministri potrà proporre altre opere.
 
Gli effetti positivi delle opere proposte dovranno emergere da analisi di valutazione dell’impatto economico e sociale.
 
I progetti saranno poi selezionati secondo criteri da definire con un decreto ad-hoc. I presidenti delle Regioni interessate dalle realizzazione delle opere strategiche saranno coinvolti nel processo decisionale. L’iter si concluderà ogni 31 marzo con la delibera delle opere da realizzare e delle autorizzazioni che potranno essere semplificate.
 
In caso di inerzia degli enti competenti è previsto il potere sostitutivo del Governo.
 

Opere strategiche, potere esclusivo dello Stato

Il potere sostitutivo del Governo assume particolare rilevanza se abbinato alla Legge Costituzionale, che colloca le opere strategiche tra le materie di esclusiva competenza dello Stato, sottraendole alla competenza concorrente Stato – Regioni.
 
Se la novità diventerà operativa (la Legge Costituzionale deve essere confermata a ottobre con un referendum), si supereranno gli impedimenti e i contenziosi che spesso allungano i tempi di realizzazione delle opere.
 
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venerdì 29 luglio 2016

Latina urbanistica Caso ex Seranflex: quei 3600 metri quadrati "in più"

Anche stavolta hanno voluto strafare, e anziché accontentarsi di una sanatoria capace di rendere commerciale una superficie coperta di 5.051 metri quadrati che il consulente della Procura ha ritenuto conforme, hanno spinto per ottenere un cambio di destinazione su 8.546 metri quadrati. Quel surplus di 3.500 metri quadrati è stata la molla che ha fatto scattare il sequestro preventivo dell’intero sito della ex Seranflex, dove era data per imminente l’apertura del nuovo megastore monomarca della Globo, impresa leader nel settore dell’abbigliamento e delle calzature.
Un peccato mortale per l’occupazione e l’economia locale, ma è il minimo che può accadere quando si cercano le scorciatoie, o peggio ancora, si fanno carte false per arrivare a raggiungere l’obiettivo. Ed è proprio di carte false che parlano il sostituto procuratore Giuseppe Miliano e il giudice per le indagini preliminari Mara Mattioli, rispettivamente richiedente ed estensore del provvedimento di sequestro posto in essere l’altro ieri dagli agenti del Nipaf del Corpo Forestale di Stato.
Nel decreto del Gip si legge infatti che all’epoca del rilascio della concessione in sanatoria per l’ex Seranflex, avvenuto in data 21 dicembre 2003, una parte consistente dello stabilimento, pari a 3.495 metri quadrati, risultava ancora destinata alla produzione artigianale-industriale. http://www.latinaoggi.eu/news/news/24418/megastore-globo-sequestro-cambio-di-destinazione-d-uso.html

giovedì 28 luglio 2016

Mobilità alternativa, a ottobre i 12 milioni di euro del piano antismog

di Rossella Calabrese http://www.edilportale.com/news/2016/07/risparmio-energetico/mobilit%C3%83%C2%A0-alternativa-a-ottobre-i-12-milioni-di-euro-del-piano-antismog_53310_27.html

Ministero dell’Ambiente: in arrivo la circolare per i punti di ricarica dei veicoli elettrici; ipotesi Conto Termico esteso alle auto green

29/07/2016 - Saranno disponibili in ottobre i 12 milioni di euro per la mobilità alternativa, una delle misure previste dal protocollo anti-smog sottoscritto il 30 dicembre scorso da Governo, Conferenza delle Regioni e Anci.
 
Lo ha annunciato il Ministro Gian Luca Galletti al termine del tavolo sulla qualità dell’aria che si è riunito nei giorni scorsi per fare il punto sullo stato di attuazione delle attività previste dal Protocollo.
 
Il Ministero ha fatto sapere che sono stati valutati positivamente progetti  per un importo di 5,5 milioni di euro complessivi per le città di Roma, Bologna, Milano e Torino: per le prime due, sono già stati firmati gli accordi di programma, mentre i restanti due saranno sottoscritti a breve.
 
Le risorse, ricordiamo, sono quelle del Fondo per la promozione di sistemi di mobilità alternativa, che ha una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro, a cui sono stati affiancati ulteriori 6 milioni, subito disponibili per interventi di mobilità sostenibile, derivanti dai proventi delle aste di CO2.
 

La rete per la ricarica dei veicoli elettrici

Al tavolo il Ministro Galletti ha fatto sapere che è in via di definizione la circolare attuativa che definisce le procedure per i progetti di installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, finanziabili con il Fondo Kyoto, per un importo di 50 milioni di euro.
 
Il Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica è stato pubblicato nel 2014. Nell’aprile 2016 è arrivato il Primo aggiornamento al Piano che ha fissato una serie di obiettivi per facilitare la diffusione delle auto elettriche e dei punti di ricarica: dovranno essere predisposti progetti specifici (definitivi ed esecutivi) per ogni infrastruttura e stazione di ricarica contenenti gli atti amministrativi necessari affinchè il Comune di riferimento rilasci l’autorizzazione. La circolare attuativa definirà quindi le procedure per la predisposizione dei progetti.
 

Conto Termico esteso ai veicoli a basse emissioni

Tra le novità annunciate c’è la possibilità - che il Ministero dell’Ambiente sta attualmente valutando - di estendere gli incentivi del Conto Termico all’acquisto di veicoli a basse emissioni. Il Conto Termico - ricordiamo - è il sistema di incentivi da900 milioni di euro all’anno (700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche) per i piccoli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
 
Il Conto Termico incentiva: interventi di efficienza energetica, la produzione di energia termica da rinnovabili, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, l’installazione di contabilizzatori di calore, l’installazione di impianti solari termici, la trasformazione di un immobile in ‘edificio a energia quasi zero’, ecc.
 
L’acquisto di veicoli a basse emissioni complessive, cioè veicoli ad alimentazione alternativa (elettrici, ibridi, a metano, biometano, GPL, biocombustibili, idrogeno) è stato incentivato con 100 milioni di euro per il triennio 2013-2015. Dopo il 2015 il Fondo non è stato rifinanziato. Se l’ipotesi del Ministero dell’Ambiente dovesse trovare applicazione, l’acquisto di veicoli a basse emissioni potrebbe essere inserito tra gli interventi ammessi al Conto Termico.
 

Le altre misure per la qualità dell’aria

Il Ministero ha ricordato che sono stati riaperti i termini per le richieste di finanziamento a valere sul fondo Kyoto per la riqualificazione energetica delle scuole, per circa 250 milioni di euro.
 
Il Ministro ha infine ricordato che nei giorni scorsi è stato firmato il decreto che definisce modalità e criteri per accedere ai 35 milioni di euro previsti per il programma di mobilità casa-scuola e casa-lavoro del Collegato Ambientale.
 
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Scia Unificata, in vigore il decreto

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/07/normativa/scia-unificata-in-vigore-il-decreto_53251_15.html

Prossimo step l’approvazione del decreto ‘Scia 2’ con la tabella dei titoli abilitativi richiesti per ogni intervento edilizio

28/07/2016 - Entra in vigore oggi il decreto “Scia 1” (D.lgs. 126/2016) attuativo della Riforma Madia per la semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione (Legge 124/2015).
 

Scia 1

Ad entrare in vigore subito sono i princìpi ispiratori. La palla passa ora alle Amministrazioni statali, che devono adottare, insieme alla Conferenza Unificata, imoduli unificati e standardizzati che definiscono esaustivamente, per tipologia di procedimento, i contenuti delle istanze, le procedure e i documenti da allegare.
 
I cambiamenti veri e propri nella vita di professionisti e imprese arriveranno dal 1° gennaio 2017. Fino ad allora, le Regioni e gli Enti locali dovranno adeguarsi pubblicando sui propri siti i modelli unificati e attivando le procedure semplificate.
 
La Scia Unificata prevede infatti tempi certi entro cui le Amministrazioni devono rispondere e il divieto di chiedere informazioni e documenti aggiuntivi rispetto a quelli previsti o di cui gli uffici pubblici sono già in possesso.
 
Il professionista dovrà quindi presentare un’unica Scia allo sportello unico dell'amministrazione interessata. Sarà poi questa a trasmettere la richiesta alle altre PA nel caso in cui siano necessarie altre autorizzazioni o verifiche preventive.
 
Contestualmente alla presentazione della Scia, che potrà avvenire anche online, l’Amministrazione rilascerà una ricevuta in cui dovrà indicare i tempi di risposta o il momento a partire dal quale si potranno calcolare i termini per la formazione del silenzio assenso.

Se dovesse essere necessaria la Conferenza di Servizi, i termini per la sua convocazione decorreranno dal rilascio di tutti i provvedimenti richiesti.
 
I lavori potranno invece iniziare subito se non sono richieste altre autorizzazioni o titoli espressi.
 
In caso di dichiarazioni mendaci o coinvolgimento di interessi sensibili, come ambiente e paesaggio, sarà adottato un provvedimento di sospensione.
 

Scia 2

Il decreto sulla Scia Unificata crea anche la premessa per l’adozione del decreto “Scia 2”, al momento in fase di discussione, che sta definendo con precisione gli interventi soggetti a Scia, quelli che necessitano del permesso di costruire e i casi in cui è ammesso il silenzio assenso. Il decreto contiene anche una tabella di sintesi  in cui, in corrispondenza dell’intervento da realizzare, si può consultare l’iter amministrativo da seguire.
 
Il decreto Scia 2 completerà quindi la semplificazione chiesta da molto tempo da professionisti e imprese del settore edile, sempre in dubbio sui titoli abilitativi necessari e sui moduli da utilizzare, che finora sono stati sempre diversi da Comune a Comune.
 
L’entrata a regime dei modelli unici e la definizione puntuale delle procedure per gli interventi edilizi creerà un panorama normativo omogeneo e al riparo da contenziosi.
 
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Operativa la conferenza di servizi semplificata

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2016/07/normativa/operativa-la-conferenza-di-servizi-semplificata_53240_15.html

Trasmissione dei pareri online per i casi più semplici, silenzio-assenso per le PA che non si esprimono e iter concluso entro 5 mesi

28/07/2016 – Entra oggi in vigore il Decreto Legislativo 127/2016 che semplifica e disciplina le nuove procedure per la conferenza di servizi, in attuazione della Riforma della Pubblica Amministrazione (Legge 124/2015).
 
Nei procedimenti avviati d’ora in poi la convocazione della conferenza di servizi sarà obbligatoria solo per alcuni casi, sarà possibile ricorrere alla trasmissione dei pareri in modalità telematica e si avranno tempi certi per la conclusione del procedimento. 
 

Nuova conferenza di servizi: come funzionerà

Il Decreto definisce tre diversi tipi di conferenza di servizi:
istruttoria: è facoltativa e viene indetta  per l’esame degli interessi pubblici coinvolti nella realizzazione di un intervento o nella costruzione di un’opera;
decisoria, da convocare nel caso in cui, per avviare un’attività siano necessari più pareri;
preliminare, da convocare nei casi complessi per l’esame del progetto preliminare e la raccolta di indicazioni utili a redigere il progetto definitivo.

Nei casi in cui non sussistano complicazioni particolari si potrà indire una conferenza di servizi semplificata, che si svolgerà in modalità asincrona; ciò significa che i partecipanti (un soggetto per ciascuna amministrazione) non dovranno intervenire contemporaneamente, ma potranno inviare i loro contributi per via telematica.
 
Nei casi più complessi, la conferenza potrà svolgersi in modo simultaneo. I rappresentanti dovranno essere presenti contemporaneamente, non necessariamente fisicamente, ma anche in collegamento telematico.
 

Conferenza di servizi semplificata: tempi più veloci

La conferenza di servizi dovrà essere indetta entro 5 giorni dall’inizio del procedimento d’ufficio. Ai partecipanti sarà concesso un periodo massimo di 45 giorni per esprimere il proprio parere. Gli enti per la tutela degli interessi culturali, ambientali, paesaggistici e della sicurezza avranno invece 90 giorni di tempo.
 
Il mancato invio del parere sarà interpretato come un silenzio assenso. Una volta pervenuti i pareri, la conferenza si dovrà concludere entro 5 giorni.
 
Le Amministrazioni preposte alla tutela dei vincoli entro dieci giorni dalla conclusione della Conferenza di servizi potranno proporre opposizione al Presidente del Consiglio dei Ministri, ma solo a condizione che abbiano espresso il loro dissenso durante i lavori.
 
Per i progetti da sottoporre a Valutazione di impatto ambientale (VIA), tutte le autorizzazioni e i nulla osta dovranno essere acquisiti in Conferenza di servizi. Questo significa che anche in questo caso varrà la regola del silenzio assenso.
 
Il potere di veto resterà solo per le opere in cui la Via è di competenza dello Stato. Anche in questo caso i tempi saranno più contenuti rispetto al passato e il procedimento dovrà concludersi entro cinque mesi.
 
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lunedì 25 luglio 2016

Ieri fabbriche, oggi musei: quando la produzione industriale diventa arte

di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2016/07/ambiente/ieri-fabbriche-oggi-musei-quando-la-produzione-industriale-diventa-arte_53198_52.html

Esempi di archeologia industriale per la riscoperta di poli produttivi e imprenditoriali fiorenti, ma poi dimenticati

25/07/2016 – Erano fabbriche e luoghi di lavoro, anche duro. Oggi sono musei dove è possibile ammirare i processi produttivi basati su tecniche antiche. Esempi di archeologia industriale in cui il recupero degli stabilimenti ha coinciso con l’esigenza di non dimenticare realtà produttive fiorenti.

Ecco alcuni esempi sparsi in tutta Italia.

Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, Napoli

Era un’officina nata nell’800 su ordine di Ferdinando II di Borbone. Qui sono stati progettati e realizzati i convogli a vapore che hanno viaggiato sul primo tratto ferroviario italiano: la Napoli – Portici, lungo poco più di 7 chilometri. Nel secondo dopoguerra ha cessato la sua attività e dal 1989 è un museo.


Museo delle Reali Ferriere Borboniche - Fabbrica d'armi di Mongiana (Vibo Valentia)

Il MuFAR si trova a Mongiana, comune calabrese in provincia di Vibo Valentia. La fabbrica, fondata nel 1852, produceva armi per l'esercito. Dal 1861, anno dell'unità d'Italia, è stata ignorata fino ad essere declassata come officina trasformazioni. Ha continuato la sua attività per un altro secolo per essere poi chiusa negli anni '60 del Novecento.
La fabbrica si inserisce nel più ampio polo siderurgico realizzato tra il 1770 e il 1771 con una produzione sia militare sia ad usi civili.


Fonderia Ferdinandea, Stilo (Reggio Calabria)

Altro esempio di archeologia industriale, appartenuto al polo siderurgico calabrese in epoca borbonica, è questa fonderia di 15mila metri quadri composta da quattro fabbricati e un altoforno. Completano il complesso la sede amministrativa, le carceri, l’alloggio per i soldati e una chiesa. Dall'altoforno venivano prodotti 6.860 quintali di ghisa all'anno. Attualmente appartiene all’Ecoparco delle ferriere e fonderie di Calabria e il suo recupero deve essere completato.


Valle dei Mulini di Gragnano (Napoli)

I mulini si trovano nella valle dei Monti Lattari. Costruiti alla fine del 1200, hanno operato per seicento anni contribuendo ad aumentare la produzione di farina e pasta. L’avvento della nuova industria della pasta, che utilizzava grano duro, e le imposte decise dopo l’Unità d’Italia misero in crisi i mulini. La loro attività è cessata negli anni ’40 del Novecento. Gli edifici sono stati abbandonati per anni, ma ora sono meta di percorsi turistici.


Stabilimento Florio delle tonnare, Isola di Favignana (Trapani)

A metà ‘800 era il più importante e moderno stabilimento del Mediterraneo per la lavorazione del tonno. Oggi è possibile visitare i magazzini di confezionamento, la stiva, lo spogliatoio delle operaie, i magazzini del carbone e quelli del sale. Video installazioni spiegano come avveniva la pesca e documentano i cicli produttivi.


Miniera Floristella e Palazzo Pennisi, Valguarnera (Enna)

Gli stabilimenti, operativi dagli inizi dell’800 e chiusi definitivamente nel 1986, fanno ora parte dell’Ente Parco minerario Floristella Grottacalda. Comprende tre pozzi e  binari per il transito di carrelli. È possibile visitare i primi passaggi per la discesa dei minatori, i sistemi per la fusione dello zolfo, le sale riunioni degli operai. Anche l'attiguo Palazzo Pennisi, appartenuto al fondatore della miniera, è diventato una importante attrazione turistica.


Cartiere Miliani, Fabriano (Ancona)

La città marchigiana è famosa per la produzione di carta, iniziata nel 1200, in cui sono state apportate modifiche alle tradizionali tecniche di produzione arabe e cinesi. Tra i numerosi stabilimenti, le Cartiere Miliani, nate nel ‘700 e con la tradizionale pianta a “C”, tipica dell’industria cartaria dell’epoca, sono state recuperate e oggi ospitano laFondazione Istocarta, che promuove gli studi di storia della carta e la divulgazione delle scienze cartarie.


Centrali idroelettriche dell’Ecomuseo Adda (Monza e Brianza)

Il museo comprende tre centrali idroelettriche risalenti alla fine dell’800, situate sulla riva destra del fiume Adda.
La Centrale Bertini è una delle più antiche d’Europa ancora parzialmente funzionante. Una parte dell’edificio è stata trasformata in un museo con documenti, progetti e storia della Edison.


Oltre al panorama esterno si possono visitare i macchinari interni.


La Centrale Esterle è caratterizzata da una architettura molto curata perché doveva essere rappresentativa per l’azienda Edison.


La Centrale Semenza nel 1920 era la più potente d’Europa. Anche questo edificio è diventato un museo.


Birrificio Menabrea, Biella
Chiudiamo la rassegna con uno stabilimento per la produzione della birra che è diventato un’attrazione turistica nonostante sia ancora pienamente funzionante. La fabbrica è stata fondata nel 1846. Oggi accanto allo stabilimento c’è il museo della Birra Menabrea, la Biblioteca della birra, con volumi risalenti al ‘500 e un ristorante.



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Certificazione energetica edifici, ecco il DOCET aggiornato

di Alessandra Marra http://www.edilportale.com/news/2016/07/risparmio-energetico/certificazione-energetica-edifici-ecco-il-docet-aggiornato_53201_27.html

Il software è stato adeguato alla UNI/TS 11300 e alla UNI 10349

25/07/2016 – DOCET, il software gratuito realizzato da ENEA e ITC per la redazione degli attestati di prestazione energetica degli edifici residenziali esistenti, è stato aggiornato con i contenuti delle le nuove norme UNI/TS 11300 relative alle prestazioni energetiche degli edifici e UNI 10349 sui dati climatici relativi al riscaldamento e raffrescamento degli edifici.
 
Scarica qui la versione aggiornata
 

Attesto di prestazione energetica con DOCET

Ricordiamo che DOCET è utilizzabile solo per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti con superficie utile inferiore o uguale a 200 m2, siano essi singole unità immobiliari o singoli appartamenti in edifici condominiali.
 
Il software prevede la valutazione della prestazione energetica dell’edificio a partire dai dati di ingresso ricavati da indagini svolte direttamente sull’edificio esistente, per analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impiantistici coevi, integrata da banche dati o abachi nazionali.
 

Revisione UNI/TS 11300 e UNI 10349 

Le norme UNI/TS 11300 (parte 4, 5 e 6) e UNI 10349 (parti 1, 2 e 3) sono entrate in vigore il 29 giugno scorso e garantiscono il necessario aggiornamento dei sistemi di calcolo della prestazione energetica degli edifici.
 
Con l’entrata in vigore delle nuove norme nella redazione dell’APE i certificatori energetici avranno più obblighi da ottemperare; ad esempio dovranno stimare anche i consumi derivanti da ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili (per le categorie di edifici dove la stima è prevista), da calcolare secondo la UNI/TS 11300-6.
 
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venerdì 22 luglio 2016

anche il Demanio vende immobili a Roma, Latina, Formia, Priverno, Minturno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sermoneta, Terracina,

Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Lazio. Avviso di vendita prot. n. 2016/12039 del 21 luglio 2016.  436 REG 1469094860498 prot.n.12060 del 21.07.16.pdf
 Avviso di vendita Agenzia Demanio Lazio prot.n.12039 del 21.07.16.pdf

il consorzio ASI per lo sviluppo dell'area industriale Roma Latina vende i terreni: il bando

Consorzio ASI. Avviso di procedura aperta per la vendita di terreni di proprietà consortile. Consorzio ASI Bando alienazione terreni.pdf

energie Rinnovabili non fotovoltaiche, il 30 luglio la prima scadenza

di Rossella Calabrese http://www.edilportale.com/news/2016/07/risparmio-energetico/rinnovabili-non-fotovoltaiche-il-30-luglio-la-prima-scadenza_53191_27.html

Entro questo mese le domande di accesso diretto agli incentivi per impianti in esercizio al 30 giugno 2016

22/07/2016 - Per gli impianti già in esercizio al 30 giugno 2016 (data di entrata in vigore del DM 23 giugno 2016) è necessario presentare la domanda di accesso diretto agli incentivi entro e non oltre il 30 luglio 2016, per evitare di incorrere nel “fuori tempo”.
 
Infatti, per gli impianti che accedono direttamente agli incentivi, occorre inviare al GSE la richiesta entro 30 giorni dalla data di entrata in esercizio o, per gli impianti già entrati in esercizio alla data di entrata in vigore del Decreto (30 giugno 2016), entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore.
 
La violazione del termine di invio della domanda comporta il mancato riconoscimento degli incentivi per un periodo temporale pari a quello intercorrente fra la data di entrata in esercizio e la data della presentazione della documentazione al GSE.
 
In caso di “fuori tempo”, inoltre, il GSE attribuisce all’impianto una “data di entrata in esercizio convenzionale” determinata sottraendo 30 giorni dalla data di comunicazione tardiva.
 
Per i soli impianti entrati in esercizio nel periodo 31 maggio - 29 giugno 2016, è possibile presentare domanda di accesso diretto agli incentivi ai sensi del DM 6 luglio 2012, a condizione che la domanda sia presentata entro 30 giorni dalla data di entrata in esercizio.
 
Per maggiori dettagli, il GSE rimanda alle Procedure Applicative del DM 23 giugno 2016.
 
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Sostenibilità ambientale degli edifici, aggiornata la UNI/PdR 13:2015

di Rossella Calabrese http://www.edilportale.com/news/2016/07/risparmio-energetico/sostenibilit%C3%A0-ambientale-degli-edifici-aggiornata-la-uni-pdr-132015_53161_27.html

In arrivo il nuovo Protocollo ITACA per gli edifici non residenziali

22/07/2016 - UNI, l’Ente Italiano di Normazione, ha aggiornato e ripubblicato la prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015 “Sostenibilità ambientale nelle costruzioni - Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità” per gli edifici residenziali.
 
L’aggiornamento si è reso necessario a seguito dell’emanazione dei decreti ministeriali del 26 giugno 2015 che hanno modificato sostanzialmente modalità e metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche, ovvero:

Linee guida per la certificazione energetica degli edifici
Metodologie di calcolo delle prestazioni e requisiti minimi
Schemi per la relazione tecnica di progetto
 

Aggiornamento della UNI/PdR 13:2015

La prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015 è elaborata coerentemente alle norme europee sulla valutazione della sostenibilità nelle costruzioni, in particolare con le norme predisposte dal comitato tecnico CEN/TC 350 sulla sostenibilità delle opere e permette di formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio indicativo del livello di sostenibilità ambientale.
 
Tale punteggio viene determinato seguendo una procedura di valutazione dei criteriindividuati che afferiscono alle 5 aree seguenti: qualità del sito, consumo di risorse, carichi ambientali, qualità ambientale indoor, qualità del servizio.
 
La conformità delle costruzioni ai requisiti di sostenibilità della Prassi di Riferimento UNI/PdR 13:2015 può essere certificata solo dagli organismi di ispezione accreditatisecondo il Regolamento Accredia RT-33 che ha istituito il sistema nazionale di accreditamento e certificazione a sostegno delle politiche nazionali e regionali per lo sviluppo della sostenibilità ambientale delle costruzioni.
 

Nuovo Protocollo ITACA per gli edifici non residenziali

L’adeguamento della UNI/PdR 13:2015 è stato verificato dal gruppo di lavoro interregionale per l’edilizia sostenibile e approvato dal Tavolo UNI; a breve inizieranno i lavori per l’elaborazione della parte relativa agli edifici non residenziali.
 
Con questa iniziativa si accorpano tutti i “Protocolli ITACA” fino ad oggi in vigore, relativi alle diverse destinazioni d’uso, che a breve confluiranno nelle diverse Sezioni della UNI/PdR 13, proseguendo così la collaborazione tra ITACA e UNI finalizzata all’evoluzione dei diversi protocolli nelle norme tecniche nazionali di riferimento.
 

Registro Nazionale ITACA

Per le operazioni di certificazione, gli organismi di ispezione si avvalgono del nuovo Registro Nazionale ITACA, una piattaforma informatica promossa da ACCREDIA, ITACA ed UNI, che consente il monitoraggio dei processi, la verifica della conformità dei progetti e della realizzazione degli edifici e in particolare:
1. l’invio dei dati riguardanti l’attività d’ispezione;
2. la verifica e validazione dei rapporti d’ispezione;
3. il rilascio degli attestati finali e la formazione della banca dati nazionale.
 

UNI, ACCREDIA, ITACA

Secondo Piero Torretta, Presidente UNI, “la collaborazione tra ITACA ed UNI ha consentito di disporre di un riferimento nazionale per la valutazione della sostenibilità degli edifici, al fine di unificare su tutto il territorio il principio di volontarietà delle fasi di progettazione, realizzazione e valutazione, che coinvolgono così in un processo chiaro e condiviso progettisti, imprese e pubbliche amministrazioni. Si tratta di una via italiana che risponde pienamente agli indirizzi dell’Unione Europea in materia di sostenibilità delle costruzioni”.
 
“Con questo aggiornamento normativo si conferma e si rafforza la collaborazione tra normazione tecnica, accreditamento e Pubblica Amministrazione - ha dichiarato ilPresidente di ACCREDIA, Giuseppe Rossi - per assicurare l’affidabilità delle certificazioni, anche nel settore delle costruzioni, con l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda di qualificazione del mercato secondo i principi della sostenibilità energetica e ambientale. Principi che lo stesso Legislatore ha ribadito come prioritari per le politiche di sostenibilità del Paese nelle recenti normative relative al Collegato ambientale e al Codice degli Appalti”.
 
“Con i nuovi strumenti elaborati ed aggiornati da UNI ed ITACA a supporto degli operatori economici e delle amministrazioni - ha dichiarato Anna Casini, Presidente di ITACA - possiamo considerare pienamente operativo il Regolamento RT 33 di Accredia in ordine al sistema di accreditamento e certificazione della sostenibilità energetica e ambientale degli edifici. Il mercato delle costruzioni, settore che impatta notevolmente sulla questione ambientale, ha necessità di un cambio di direzione. A tal fine UNI, ITACA ed ACCREDIA hanno intrapreso un percorso comune per favorire un processo di qualificazione del patrimonio edilizio con criteri prestazionali di sostenibilità ambientale”.
 
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