mercoledì 23 settembre 2015

Rinnovabili non fotovoltaiche, firmato il decreto definitivo

http://www.edilportale.com/news/2015/09/normativa/rinnovabili-non-fotovoltaiche-firmato-il-decreto-definitivo_47902_15.html

5,8 miliardi di euro di incentivi all’anno per solare termodinamico, eolico, geotermico, impianti a biomasse ed ex zuccherifici

24/09/2015 – Cambiano gli incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche. Tutto all’insegna dell’efficienza, ma soprattutto della sostenibilità economica dei bonus, come previsto dalla Strategia energetica nazionale e dalle linee guida in materia di aiuti di Stato per l’energia e l’ambiente.
 
Le novità sono contenute nella bozza di decreto messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico ed inviato alla Conferenza Unificata per l’acquisizione dei pareri.
 

Incentivi alle rinnovabili

Nel decreto resta fermo il tetto di 5,8 miliardi di euro all’anno. Il decreto cesserà di avere effetti trenta giorni dopo il raggiungimento di questa soglia o comunque entro il 31 dicembre 2016.

L’accesso agli incentivi avverrà attraverso le aste e i registri.
 
Per quanto riguarda le aste, i contingenti di potenza saranno ripartiti in 800 MW per l'eolico onshore, 30 MW per l'eolico offshore, 20 MW per la geotermia, 110 MW per il solare termodinamico. 
 
Nelle procedure per accedere agli incentivi, saranno escluse le offerte di riduzione inferiori al 2% della base d'asta e quelle superiori al 40%.
 
Nell’ambito dei registri, i contingenti saranno 60 MW per l'eolico a terra, 80 MW per l'idroelettrico, 30 MW per la geotermia, 90 MW per le biomasse, 6 MW per gli impianti a moto ondoso, 10 MW per il solare termodinamico, 120,5 MW per gli ex zuccherifici. 
 

Chi resta fuori dagli incentivi

Non potranno usufruire degli incentivi gli impianti eolici offshore sopra i 5mila kW, gli impianti oceanici, che sfruttano le maree e il moto ondoso, sopra i 5mila kW e alcuni impianti a biomasse e biogas.
 
Il decreto è stato formato dopo una lunga attesa e una serie di polemiche da parte degli operatori del settore. Sotto accusa il ritardo nell’emanazione, che ha impedito agli operatori di elaborare piani industriali supportati da certezze normative, e la riduzione degli incentivi.
 
In estate Assorinnovabili aveva criticato il tagli dei contingenti incentivabili, che a suo avviso non sarebbe bastato neanche a ripescare le istanze risultate idonee ma non ammesse ai Registri precedenti.
 
Si attende ora il parere della Conferenza Unificata, che potrebbe pronunciarsi durante la riunione del 7 ottobre.

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