Buzzetti al Building Day: anticipare con un DL misure urgenti per costruire con tempi certi, costi adeguati e iter trasparenti
30/04/2015 - Governo e Parlamento sostengono il Piano di 5000 cantieri su tutto il territorio nazionale, lanciato ieri dai costruttori nel corso del Building Day. Così il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, sintetizza l’esito dell’iniziativa organizzata insieme con tutta la filiera del settore (Cna costruzioni, Anaepa Confartigianato, Aci - Produzione lavoro e Federcostruzioni).I cantieri da aprire
Il Piano prevede opere su tutto il territorio nazionale, così distribuite: 948 al nord-ovest per 658.564.792 euro; 1.128 al nord-est per 742.229.551 euro; 998 al centro 830.990.925 euro; 2.199 al sud per 7.542.460.100 euro. Totale: 9.774.245.368 euro. Il 20% riguarda la sicurezza delle scuole, il 16% il miglioramento della qualità della vita nelle città, il 13% il contrasto del rischio idrogeologico, il 13% la manutenzione delle strade. Vedi tutte le opere cantierabiliI costruttori individuano anche le fonti di finanziamento da cui attingere: il Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020, che dispone di 39 miliardi di euro da programmare entro la primavera 2015.
Secondo i costruttori, il Piano proposto sarà in grado di produrre in tempi brevi 165mila posti di lavoro, favorire un giro d’affari di 32 miliardi di euro e migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini, dal momento che le opere riguardano per la gran parte la manutenzione di scuole e strade, il dissesto idrogeologico e la riqualificazione di città e periferie.
Le regole per gli appalti
“Sono anni che siamo immobili - ha sottolineato Buzzetti - ora le condizioni ci sono tutte ma bisogna fare in fretta”. Anche in termini di regole, ha detto il presidente dell’Ance, sarebbe opportuno anticipare con un decreto legge, in attesa del recepimento delle direttive Ue, alcune misure urgenti per realizzare i progetti in tempi certi, costi adeguati e con metodi trasparenti”.Tra le norme urgenti proposte dall’Ance vi sono:
1. prevedere commissioni di gara con membri esterni alla stazione appaltante, estratti per sorteggio da un elenco tenuto dall’ANAC;
2. vietare l’offerta economicamente più vantaggiosa per i piccoli lavori (sotto i 2,5 milioni di euro) e limitarla, fino a 5 milioni di euro, ai soli lavori complessi;
3. prevedere l’estrazione, solo dopo la presentazione delle offerte, del metodo di determinazione della soglia di anomalia;
4. eliminare la sanzione pecuniaria per le dichiarazioni di irregolarità in gara;
5. tutelare le imprese sane nelle ATI, in caso di crisi aziendali;
6. affrontare il problema delle categorie specialistiche, in vista della prossima scadenza della norma ponte (art. 12, comma 5, Legge 80/2014);
7. più controlli e responsabilità di risultato: tornare all’ingegnere capo;
8. sospendere, almeno fino all’adozione del nuovo Codice Appalti, la Garanzia Globale di esecuzione (c.d. “performance bond”), che in Italia ha registrato forti difficoltà applicative, connesse principalmente all’impossibilità del mercato assicurativo a fornire tale garanzia.
Vedi le regole per gli appalti
E proprio sulle norme è intervenuto il viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, che ha sottolineato come il nuovo Codice degli appalti, che approderà in aula in Parlamento a metà maggio, recepisca già molte delle indicazioni dell’Associazione: “Uno degli effetti del Codice - ha chiarito inoltre Nencini - è il superamento della legge Obiettivo, perché gli scopi per la quale è stata pensata non sono stati raggiunti”.
“Faremo nostro il Piano di opere proposto dall’Ance” - ha sottolineato nel suo intervento Erasmo D’Angelis, capo di Italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, che, sottolineando la concretezza del lavoro di ricognizione dei costruttori, ha aggiunto: “risorse e piani ci sono, corriamo”.
Il 75% delle opere segnalate - ha spiegato l’Ance - è a un livello di progettazione avanzata, che ne garantisce una rapida cantierabilità.
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