di Marco Cusumano
Un notaio, un architetto e un giudice in servizio a Latina sono stati denunciati per turbativa d'asta, in merito all'assegnazione di un appartamento sulla base di atti illegittimi e documenti falsi. Accuse pesanti che sono contenute in un dettagliato esposto depositato in Questura e indirizzato alla Procura di Latina e quella di Perugia, competente per i reati contestati a magistrati pontini. Il caso denunciato riguarda l'aggiudicazione all'asta di un appartamento in via Don Torello. L'immobile apparteneva a una donna morta nel 2006 e rientra, con altri beni, in una linea di successione composta da altri tre fratelli e dai rispettivi figli e nipoti.
Ma gli eredi, evidentemente, non si sono accordati sulla gestione del patrimonio. Tanto che, nel 2015, uno di loro, un nipote che vive dal 1990 nell'appartamento in via Don Torello, viene a sapere che è stato firmato un decreto di trasferimento di beni immobili per la vendita dell'appartamento. «Oltre a trasferire la titolarità - si legge nella denuncia - si ordinava la cancellazione delle ipoteche e di rilasciare l'appartamento nella disponibilità dell'acquirente», ovvero il figlio di una erede che l'aveva acquistato per circa 100.000 euro. Da qui nasce uno scontro portato avanti a suon di denunce, civili e penali, e si attiva anche la procedura di sgombero. Nell'esposto si contesta una serie di «mendaci dichiarazioni rese al notaio e in giudizio, al fine di turbare le regolari operazioni d'asta e aggiudicarsi l'immobile».
In sostanza un'asta pilotata, secondo la denuncia, con la complicità anche del notaio e del giudice. Il primo avrebbe «predisposto un decreto di trasferimento illegittimo nel contenuto e nella forma» che il giudice ha firmato «producendo danni patrimoniali e morali». Denunciato anche un architetto che avrebbe omesso di riferire della presenza di una persona che vive da anni all'interno dell'appartamento. Persona che potrebbe rivendicare la proprietà per usucapione e che ora chiede accertamenti attraverso la denuncia in Procura.
Marco Cusumano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma gli eredi, evidentemente, non si sono accordati sulla gestione del patrimonio. Tanto che, nel 2015, uno di loro, un nipote che vive dal 1990 nell'appartamento in via Don Torello, viene a sapere che è stato firmato un decreto di trasferimento di beni immobili per la vendita dell'appartamento. «Oltre a trasferire la titolarità - si legge nella denuncia - si ordinava la cancellazione delle ipoteche e di rilasciare l'appartamento nella disponibilità dell'acquirente», ovvero il figlio di una erede che l'aveva acquistato per circa 100.000 euro. Da qui nasce uno scontro portato avanti a suon di denunce, civili e penali, e si attiva anche la procedura di sgombero. Nell'esposto si contesta una serie di «mendaci dichiarazioni rese al notaio e in giudizio, al fine di turbare le regolari operazioni d'asta e aggiudicarsi l'immobile».
In sostanza un'asta pilotata, secondo la denuncia, con la complicità anche del notaio e del giudice. Il primo avrebbe «predisposto un decreto di trasferimento illegittimo nel contenuto e nella forma» che il giudice ha firmato «producendo danni patrimoniali e morali». Denunciato anche un architetto che avrebbe omesso di riferire della presenza di una persona che vive da anni all'interno dell'appartamento. Persona che potrebbe rivendicare la proprietà per usucapione e che ora chiede accertamenti attraverso la denuncia in Procura.
Marco Cusumano
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Sabato 14 Gennaio 2017 - Ultimo aggiornamento: 14:23 http://www.ilmessaggero.it/latina/asta_pilotata_esposto_contro_notaio_e_giudice-2194775.html
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