Il Ministero dei beni culturali valuterà l’estensione del credito di imposta sulle ristrutturazioni alle strutture ricettive all’aperto
25/03/2016 – Le agevolazioni per la riqualificazione delle strutture alberghiere potrebbero essere estese anche a campeggi e villaggi turistici. L’ipotesi è stata ventilata dal sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), Dorina Bianchi, che ha risposto ad un’interrogazione presentata alla Camera da due deputati di Scelta Civica.
L’agevolazione, regolata in seguito dal DM 7 maggio 2015, prevede un credito di imposta del 30%, fino a un massimo di 200mila euro, delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016, ripartito in 3 quote annuali di pari importo (utilizzabile esclusivamente in compensazione), non cumulabile con altre agevolazioni fiscali.
Possono accedervi le strutture alberghiere esistenti al 1° gennaio 2012, con almeno 7 camere, compresi alberghi, villaggi-albergo, residenze turistiche, alberghi diffusi. Lespese agevolabili sono quelle sostenute per:
- ristrutturazione edilizia (rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, demolizione e ricostruzione anche con modifica della sagoma, miglioramento sismico, realizzazione o integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici, frazionamento o accorpamento di unità immobiliari, a patto che non si alteri la volumetria complessiva degli edifici e la destinazione d’uso, sostituzione di serramenti esterni e interni, sostituzione di pavimentazioni);
- restauro e risanamento conservativo;
- riqualificazione energetica (globale, sull’involucro edilizio, di sostituzione degli impianti di climatizzazione, impianti da fonti rinnovabili);
- eliminazione delle barriere architettoniche (rifacimento di scale, ascensori e servoscala, realizzazioni di bagni e sistemi domotici per disabili);
- acquisto di mobili, componenti d’arredo, cucine professionali, arredi outdoor, attrezzature sportive e per centri benessere.
Il sottosegretario Bianchi ha spiegato che al momento, in base al modo in cui è formulata la norma, il bonus è riservato ai soggetti che svolgono l'attività alberghiera in forma di impresa e non una qualsiasi attività ricettiva. Questo significa che per presentare domanda l’attività deve essere classificata nella categoria ATECO 55.10 - Alberghi e strutture simili.
Dato che le domande delle sole imprese alberghiere hanno superato di 40 milioni di euro la disponibilità del Governo, il sottosegretario Bianchi ha spiegato che l’estensione del bonus ad altre tipologie di strutture ricettive non rientra tra le priorità del Ministero, ma sarà valutata vista l’importanza delle strutture turistiche all’aria aperta in termini di presenze, lunghezza del soggiorno e fidelizzazione della clientela.
Tax credit per gli alberghi
Il Decreto “ArtBonus” (DL 83/2014)ha riconosciuto un incentivo alle imprese alberghiere, esistenti alla data 1° gennaio 2012, che effettuano interventi di riqualificazione.L’agevolazione, regolata in seguito dal DM 7 maggio 2015, prevede un credito di imposta del 30%, fino a un massimo di 200mila euro, delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016, ripartito in 3 quote annuali di pari importo (utilizzabile esclusivamente in compensazione), non cumulabile con altre agevolazioni fiscali.
Possono accedervi le strutture alberghiere esistenti al 1° gennaio 2012, con almeno 7 camere, compresi alberghi, villaggi-albergo, residenze turistiche, alberghi diffusi. Lespese agevolabili sono quelle sostenute per:
- ristrutturazione edilizia (rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, demolizione e ricostruzione anche con modifica della sagoma, miglioramento sismico, realizzazione o integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici, frazionamento o accorpamento di unità immobiliari, a patto che non si alteri la volumetria complessiva degli edifici e la destinazione d’uso, sostituzione di serramenti esterni e interni, sostituzione di pavimentazioni);
- restauro e risanamento conservativo;
- riqualificazione energetica (globale, sull’involucro edilizio, di sostituzione degli impianti di climatizzazione, impianti da fonti rinnovabili);
- eliminazione delle barriere architettoniche (rifacimento di scale, ascensori e servoscala, realizzazioni di bagni e sistemi domotici per disabili);
- acquisto di mobili, componenti d’arredo, cucine professionali, arredi outdoor, attrezzature sportive e per centri benessere.
Estensione della Tax credit anche alle strutture all’aperto
Dato il successo registrato dalla misura, è stato chiesto al Mibact se la possibilità di partecipare al bando per la concessione del credito di imposta sarà riconosciuta anche alle imprese operanti nel turismo all'aria aperta.Il sottosegretario Bianchi ha spiegato che al momento, in base al modo in cui è formulata la norma, il bonus è riservato ai soggetti che svolgono l'attività alberghiera in forma di impresa e non una qualsiasi attività ricettiva. Questo significa che per presentare domanda l’attività deve essere classificata nella categoria ATECO 55.10 - Alberghi e strutture simili.
Dato che le domande delle sole imprese alberghiere hanno superato di 40 milioni di euro la disponibilità del Governo, il sottosegretario Bianchi ha spiegato che l’estensione del bonus ad altre tipologie di strutture ricettive non rientra tra le priorità del Ministero, ma sarà valutata vista l’importanza delle strutture turistiche all’aria aperta in termini di presenze, lunghezza del soggiorno e fidelizzazione della clientela.
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