L’installazione degli impianti geotermici sarà vietata nelle aree a rischio di dissesto idrogeologico
29/03/2016 – La Regione Lazio ha approvato la legge sulla geotermia che disciplina e semplifica le procedure per l’utilizzo di piccoli impianti geotermici in edifici residenziali e pubblici.
L’obiettivo del provvedimento è infatti “sostenere l’uso delle risorse geotermiche a bassa entalpia (cioè quella con le sonde meno profonde e che usa le temperature più basse, quindi molto poco impattante dal punto di vista ambientale) e l’installazione di impianti di produzione di calore e raffrescamento da risorsa geotermica, al fine di promuovere una adeguata diffusione della geotermia quale fonte di produzione di calore ed energia da fonti rinnovabili”.
La legge non stanzia fondi nell’immediato ma prevede la possibilità di individuare risorse per incentivare la diffusione e l’installazione degli impianti nell’ambito della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari. Inoltre definisce la classificazione delle tipologie di geotermia, e stabilisce la classificazione degli impianti geotermici a seconda della sorgente termica utilizzata.
Al fine di provvedere a un costante monitoraggio e controllo della diffusione delle piccole utilizzazioni di calore geotermico sul territorio regionale, la legge istituisce, presso la struttura regionale competente in materia, la banca dati degli impianti geotermici (“Registro regionale degli impianti geotermici” – Rig).
Anche i proprietari degli impianti di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico esistenti prima dell’entrata in vigore della legge saranno tenuti a effettuare la registrazione al Rig. La Regione, inoltre, provvederà alla redazione della “Carta idro-geo-termica regionale” entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.
L’installazione degli impianti geotermici sarà vietata nelle aree di rispetto delle risorse idropotabili, nelle aree critiche per i prelievi idrici e nelle aree sottoposte a vincoli relativi al rischio di dissesto individuate dagli atti di pianificazione regionale in materia di tutela delle acque, di difesa del suolo e salvaguardia degli acquiferi vulnerabili, tenendo conto delle aree adibite a sfruttamento termale delle acque.
Mario Buschini, assessore all’ambiente della Regione ha commentato: “Uno strumento normativo importante, per un Lazio che diventa sempre più sostenibile anche attraverso una corretta diffusione della geotermia come fonte di produzione di calore e di energia tratta da fonti rinnovabili e che procede, così, al contenimento dei consumi energetici. Un’opportunità di sviluppo anche per le imprese che potranno investire per l’innovazione dei sistemi energetici con le conseguenti opportunità occupazionali importanti in un settore che vede il Lazio un modello positivo per l’intero Paese”.
Rappresenta una soluzione moderna dal punto di vista delle tecnologie ma anche dal punto di vista economico, infatti porta ad un risparmio nel tempo per i cittadini, che possono usufruire anche di detrazioni fiscali, e porta ad una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 50%.
Legge regionale sulla geotermia
Le norme approvate regolano infatti le piccole utilizzazioni locali di calore geotermico ottenute tramite l’esecuzione di pozzi di profondità fino a 400 metri per ricerca, estrazione e utilizzazione di acque calde e fluidi geotermici, comprese le acque calde sgorganti da sorgenti per potenza termica complessiva non superiore a 2000 Kw termici.L’obiettivo del provvedimento è infatti “sostenere l’uso delle risorse geotermiche a bassa entalpia (cioè quella con le sonde meno profonde e che usa le temperature più basse, quindi molto poco impattante dal punto di vista ambientale) e l’installazione di impianti di produzione di calore e raffrescamento da risorsa geotermica, al fine di promuovere una adeguata diffusione della geotermia quale fonte di produzione di calore ed energia da fonti rinnovabili”.
La legge non stanzia fondi nell’immediato ma prevede la possibilità di individuare risorse per incentivare la diffusione e l’installazione degli impianti nell’ambito della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari. Inoltre definisce la classificazione delle tipologie di geotermia, e stabilisce la classificazione degli impianti geotermici a seconda della sorgente termica utilizzata.
Al fine di provvedere a un costante monitoraggio e controllo della diffusione delle piccole utilizzazioni di calore geotermico sul territorio regionale, la legge istituisce, presso la struttura regionale competente in materia, la banca dati degli impianti geotermici (“Registro regionale degli impianti geotermici” – Rig).
Anche i proprietari degli impianti di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico esistenti prima dell’entrata in vigore della legge saranno tenuti a effettuare la registrazione al Rig. La Regione, inoltre, provvederà alla redazione della “Carta idro-geo-termica regionale” entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.
L’installazione degli impianti geotermici sarà vietata nelle aree di rispetto delle risorse idropotabili, nelle aree critiche per i prelievi idrici e nelle aree sottoposte a vincoli relativi al rischio di dissesto individuate dagli atti di pianificazione regionale in materia di tutela delle acque, di difesa del suolo e salvaguardia degli acquiferi vulnerabili, tenendo conto delle aree adibite a sfruttamento termale delle acque.
Mario Buschini, assessore all’ambiente della Regione ha commentato: “Uno strumento normativo importante, per un Lazio che diventa sempre più sostenibile anche attraverso una corretta diffusione della geotermia come fonte di produzione di calore e di energia tratta da fonti rinnovabili e che procede, così, al contenimento dei consumi energetici. Un’opportunità di sviluppo anche per le imprese che potranno investire per l’innovazione dei sistemi energetici con le conseguenti opportunità occupazionali importanti in un settore che vede il Lazio un modello positivo per l’intero Paese”.
Impianti geotermici
Ricordiamo che la geotermia è una fonte di energia rinnovabile che utilizza il calore della terra o l’acqua delle falde per produrre calore o raffreddare attraverso le pompe di calore.Rappresenta una soluzione moderna dal punto di vista delle tecnologie ma anche dal punto di vista economico, infatti porta ad un risparmio nel tempo per i cittadini, che possono usufruire anche di detrazioni fiscali, e porta ad una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 50%.
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