http://www.edilportale.com/news/2014/09/normativa/sicurezza-delle-scuole-procedura-negoziata-per-lavori-fino-a-52-milioni_41139_15.html
Sblocca Italia: affidamento diretto fino a 200mila euro. Rischio idrogeologico, interventi urgenti in metà tempo
Sono alcune delle novità contenute nel Decreto Sblocca Italia (Scarica la BOZZA PROVVISORIA) che prevede anche semplificazioni per i lavori di risanamento idrogeologico e il riutilizzo delle terre e rocce da scavo.Interventi urgenti per la sicurezza delle scuole e il rischio idrogeologico
Il decreto stabilisce che devono essere considerati diestrema urgenza gli interventi che, dopo una ricognizione da parte dell’ente interessato, sono giudicati necessari per la salvaguardia della incolumità e della salute della popolazione scolastica e docente, la mitigazione dei rischi idraulici e geomorfologici del territorio e l’adeguamento alla normativa antisismica.
Gli interventi possono essere realizzati su impianti o arredi e possono comportare la sostituzione edilizia dei manufatti non idonei alla sicurezza. Per effettuare questi lavori il decreto prevede una serie di semplificazioni rispetto a quanto previsto dal Codice Appalti.
Per i lavori di estrema urgenza di messa in sicurezza degli edifici scolastici è ammesso l’affidamento diretto fino a 200 mila euro. Gli interventi di importo inferiore alla soglia comunitaria (5.186.000 euro) possono inoltre essere affidati dalla Stazione Appaltante con procedura negoziata senza bando, previo invito ad almeno tre operatori economici, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione. In caso di lavori su elementi architettonici e beni culturali, devono essere contattati almeno cinque operatori.
I contratti possono essere stipulati anche prima del termine di 35 giorni dall’aggiudicazione definitiva, le Stazioni Appaltanti possono non richiedere garanzie a corredo dell’offerta e la pubblicazione del bando può avvenire unicamente sul sito della Stazione Appaltante. Allo stesso tempo, possono essere dimezzati i tempi per la ricezione delle offerte, la presentazione delle domande di partecipazione e l’invio della documentazione di gara.
Mitigazione del rischio idrogeologico
A partire dalla programmazione 2015 le risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico sono utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell’ambiente, che definisce la quota di cofinanziamento regionale.
Gli interventi sono individuati con decreto del Ministero dell’ambiente e la loro attuazione è assicurata dal Presidente della Regione in qualità di Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico. Le risorse assegnate alle Regioni per la realizzazione degli interventi vengono revocate se, entro il 30 settembre 2014, non è stato pubblicato il bando di gara o non è stato disposto l’affidamento dei lavori. Esse confluiscono in un apposito fondo e sono riassegnate per la medesima finalità.
Per le attività di progettazione ed esecuzione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico i Presidenti delle Regioni possono avvalersi di società in house delle amministrazioni centrali dello Stato dotate di specifica competenza tecnica.
Il decreto prevede inoltre che, per accelerare la progettazione e la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione il Ministero dell’Ambiente possa proporre, entro il 30 settembre 2014, di attivare il potere sostitutivo del Governo anche con la nomina di appositi commissari straordinari.
Per fronteggiare le situazioni di criticità ambientale delle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione, il decreto stanzia infine 110 milioni di euro. Le Regioni interessate al finanziamento devono trasmettere al Ministero dell’Ambiente, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il progetto definitivo o esecutivo degli interventi corredato dalla dichiarazione di impegno al cofinanziamento dell’intervento da parte della Regione, nella misura minima del 30% del costo complessivo.
Terre e rocce da scavo
Secondo quanto annunciato dal Decreto Sblocca Italia, le norme sul riutilizzo delle terre e rocce da scavo saranno adeguate agli standard europei. Si prevede quindi una semplificazione delle procedure in base alla quale questi materiali cesseranno di essere considerati rifiuti e potranno essere riutilizzati con maggiore facilità. La novità inciderà positivamente sui tempi di realizzazione delle opere.
Sono alcune delle novità contenute nel Decreto Sblocca Italia (Scarica la BOZZA PROVVISORIA) che prevede anche semplificazioni per i lavori di risanamento idrogeologico e il riutilizzo delle terre e rocce da scavo.
Interventi urgenti per la sicurezza delle scuole e il rischio idrogeologico
Il decreto stabilisce che devono essere considerati diestrema urgenza gli interventi che, dopo una ricognizione da parte dell’ente interessato, sono giudicati necessari per la salvaguardia della incolumità e della salute della popolazione scolastica e docente, la mitigazione dei rischi idraulici e geomorfologici del territorio e l’adeguamento alla normativa antisismica.
Gli interventi possono essere realizzati su impianti o arredi e possono comportare la sostituzione edilizia dei manufatti non idonei alla sicurezza. Per effettuare questi lavori il decreto prevede una serie di semplificazioni rispetto a quanto previsto dal Codice Appalti.
Per i lavori di estrema urgenza di messa in sicurezza degli edifici scolastici è ammesso l’affidamento diretto fino a 200 mila euro. Gli interventi di importo inferiore alla soglia comunitaria (5.186.000 euro) possono inoltre essere affidati dalla Stazione Appaltante con procedura negoziata senza bando, previo invito ad almeno tre operatori economici, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione. In caso di lavori su elementi architettonici e beni culturali, devono essere contattati almeno cinque operatori.
I contratti possono essere stipulati anche prima del termine di 35 giorni dall’aggiudicazione definitiva, le Stazioni Appaltanti possono non richiedere garanzie a corredo dell’offerta e la pubblicazione del bando può avvenire unicamente sul sito della Stazione Appaltante. Allo stesso tempo, possono essere dimezzati i tempi per la ricezione delle offerte, la presentazione delle domande di partecipazione e l’invio della documentazione di gara.
Mitigazione del rischio idrogeologico
A partire dalla programmazione 2015 le risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico sono utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell’ambiente, che definisce la quota di cofinanziamento regionale.
Gli interventi sono individuati con decreto del Ministero dell’ambiente e la loro attuazione è assicurata dal Presidente della Regione in qualità di Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico. Le risorse assegnate alle Regioni per la realizzazione degli interventi vengono revocate se, entro il 30 settembre 2014, non è stato pubblicato il bando di gara o non è stato disposto l’affidamento dei lavori. Esse confluiscono in un apposito fondo e sono riassegnate per la medesima finalità.
Per le attività di progettazione ed esecuzione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico i Presidenti delle Regioni possono avvalersi di società in house delle amministrazioni centrali dello Stato dotate di specifica competenza tecnica.
Il decreto prevede inoltre che, per accelerare la progettazione e la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione il Ministero dell’Ambiente possa proporre, entro il 30 settembre 2014, di attivare il potere sostitutivo del Governo anche con la nomina di appositi commissari straordinari.
Per fronteggiare le situazioni di criticità ambientale delle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione, il decreto stanzia infine 110 milioni di euro. Le Regioni interessate al finanziamento devono trasmettere al Ministero dell’Ambiente, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il progetto definitivo o esecutivo degli interventi corredato dalla dichiarazione di impegno al cofinanziamento dell’intervento da parte della Regione, nella misura minima del 30% del costo complessivo.
Terre e rocce da scavo
Secondo quanto annunciato dal Decreto Sblocca Italia, le norme sul riutilizzo delle terre e rocce da scavo saranno adeguate agli standard europei. Si prevede quindi una semplificazione delle procedure in base alla quale questi materiali cesseranno di essere considerati rifiuti e potranno essere riutilizzati con maggiore facilità. La novità inciderà positivamente sui tempi di realizzazione delle opere.
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