giovedì 26 dicembre 2013

In vigore il Decreto Parametri bis sui compensi professionali

Il testo pubblicato in Gazzetta prevede che con il nuovo sistema i corrispettivi non siano mai più alti delle vecchie tariffe

23/12/2013 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dm Parametri bis che, dopo l’eliminazione delle tariffe professionali, definisce i corrispettivi dei professionisti da porre a base di gara nelle procedure per l’affidamento degli incarichi di ingegneria e architettura.
Per la determinazione del compenso si applicano iparametri riguardanti il costo delle singole categorie componenti l'opera, la complessità e la specificità della prestazione.
 
Il compenso è determinato dalla sommatoria dei prodotti tra il costo delle  singole categorie componenti l'opera «V», il parametro  «G»  corrispondente  al  grado di complessità delle prestazioni, il parametro «Q» corrispondente alla specificità della prestazione distinto in base alle singole categorie componenti l'opera e il parametro base «P».
 
L'importo delle spese e degli oneri accessori è stabilito in maniera forfettaria. Per le opere di importo fino a un milione di euro non possono superare il 25% del compenso. Se l’importo delle opere è pari o superiore a 25 milioni, gli oneri accessori possono corrispondere al massimo al 10% del compenso. In caso di importi intermedi si ricorre all’interpolazione lineare.
 
Per la determinazione del corrispettivo a base di gara perprestazioni complementari, non previste dal decreto, si tiene conto dell'impegno del professionista, dell'importanza della prestazione e del tempo impiegato tenendo presente che i compensi orari oscillano dai 50 ai 75 euro per il professionista incaricato, da 37 a 50 euro per l’aiuto iscritto e da 30 a 37 euro per l’aiuto di concetto.
 
Con la pubblicazione in Gazzetta si chiude un iter durato diversi mesi. Ricordiamo che il DM Parametri bis è stato adottato a dicembre 2012 sulla Base del DL Liberalizzazioni 1/2012 e del DL Sviluppo 83/2012, con cui sono state abrogate le vecchie tariffe professionali.

Il testo ha subito presto una battuta d’arresto perché l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici e il Consiglio Superiore dei lavori Pubblici hanno osservato che i prezzi da porre a base di gara, calcolati con i parametri del Decreto, in alcuni casi sarebbero risultati più alti di quelli ottenuti rifacendosi alle tariffe abrogate.

Sulla base di queste osservazioni il testo è stato modificato e a settembre 2013 ha avuto il via libera del Consiglio di Statoche ha sottolineato come il decreto tenta di dare delle indicazioni per calcolare i corrispettivi da porre a base di gara, ma che questi, data la specificità di molti incarichi e lavori, a volte possono superare le vecchie tariffe professionali. Un problema che viene però bypassato prevedendo che la Stazione Appaltante faccia delle verifiche volta per volta.

Pochi giorni fa, infine, il decreto ha incassato l’ok della Corte dei Conti, che ne ha accertato la sostenibilità dal punto di vista finanziario.

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