domenica 28 maggio 2017

Sanatoria catastale, ancora irregolari 800mila immobili

di Paola Mammarella

Il Fisco invierà a breve un milione di avvisi bonari per regolarizzare i fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni

http://www.edilportale.com/news/2017/05/ambiente/sanatoria-catastale-ancora-irregolari-800mila-immobili_58250_52.html
Sta proseguendo l’attività di accertamento, condotta dall’Agenzia delle Entrate, per l’emersione dei fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni. Gli immobili dovrebbero essere già stati iscritti al Catasto edilizio urbano e il Fisco invierà a breve l’ultima chiamata per consentire la regolarizzazione pagando una multa ridotta.
 

Sanatoria catastale, in arrivo un milione di avvisi bonari

Per accelerare le procedure di accatastamento, il Fisco sta per inviare un milione di avvisi bonari ai circa 800mila proprietari. Chi risponderà alla chiamata e iscriverà il suo immobile al catasto edilizio urbano, beneficerà di una sanzione ridotta. Invece di pagare un importo compreso tra 1.032 e 8.264 euro, dovrà versare solo 172 euro.
 
Se l’avviso bonario dovesse presentare delle inesattezze, il destinatario potrà avvertire l’Agenzia compilando l’apposito modello di segnalazione allegato all’avviso. In alternativa, si potrà utilizzare il servizio online disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
 

I fabbricati non dichiarati al Catasto edilizio urbano

Per sapere se si è in regola, è possibile consultare, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, l’elenco dei fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni. Ad ogni modo, l’avviso bonario fornirà ai proprietari tutte le informazioni del caso.
 
Ricordiamo che l’iter della sanatoria catastale è iniziato con il DL 78/2010, che ha avuto come obiettivo la regolarizzazione degli edifici completamente sconosciuti o le modifiche edilizie che, anche se autorizzate, non sono mai state dichiarate in Catasto per evitare il pagamento di tasse maggiorate.
 
Il decreto “Salva Italia” (DL 201/2011, convertito nella Legge 214/2011) che ha anticipato l’applicazione dell’Imu, ha successivamente stabilito che i titolari di diritti reali sui fabbricati che possiedono i requisiti di ruralità (tranne serre e immobili collabenti) avevano l’obbligo di dichiararli al Catasto Edilizio Urbano entro il 30 novembre 2012, mentre per i fabbricati che possedevano in passato i requisiti di ruralità, successivamente persi, la dichiarazione in catasto andava presentata entro 30 giorni dalla data di perdita dei requisiti.
 
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