Le aziende speravano che il testo contenesse la possibilità per i condòmini di cedere alle banche le loro quote di detrazione
Nulla di fatto per chi sperava che la Manovrina 2017 (DL 50/2017) sbloccasse il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica nei condomìni. A denunciarlo è Rete Irene, network di aziende nato con la volontà di diffondere la cultura della riqualificazione energetica.
Al centro dello scontento di Rete Irene c’è l’esclusione per i condòmini della possibilità di cedere la propria quota di Ecobonus alle banche e ad altri istituti di credito. Le detrazioni possono essere cedute solo a fornitori e ad altri soggetti che hanno realizzato i lavori di riqualificazione energetica, ma secondo gli operatori del settore si tratta di un limite che impedisce il decollo della misura.
La cessione delle detrazioni, che oggi è una facoltà concessa a tutti coloro che realizzano questi interventi, si scontra con la difficoltà a individuare soggetti capienti interessati ad acquistarle a costi ragionevoli. La soluzione più logica, sostiene rete Irene, cioè la cessione ai soggetti finanziari, che minimizzerebbe costi e rischi dei finanziamenti e renderebbe semplici le procedure, resta inspiegabilmente vietata dalla legge
Il viceministro all’economia, Enrico Morando, riporta Rete Irene, durante un convegno organizzato il 9 marzo al Senato aveva affermato che “il principale ostacolo all’effettiva realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione negli edifici di grandi dimensioni è imputabile all’incapienza delle famiglie e, dunque, all’impossibilità di accedere alle detrazioni fiscali. Un problema che va risolto, anche per dare respiro al settore dell’edilizia, mediante la creazione di un soggetto ad hoc nel quale far confluire diversi attori, soprattutto istituti bancari, che diventi titolare e realizzatore dell’intervento di riqualificazione, su mandato dell’assemblea condominiale, e che, quindi, possa beneficiare degli ecobonus”.
Gli operatori del settore speravano che il decreto desse seguito alle dichiarazioni del viceministro, ma così non è stato. Rete Irene attende ora la fase di conversione in legge per l’introduzione di cambiamenti nelle norme in grado di favorire il processo di decarbonizzazione e il sostegno al settore edile.
Al centro dello scontento di Rete Irene c’è l’esclusione per i condòmini della possibilità di cedere la propria quota di Ecobonus alle banche e ad altri istituti di credito. Le detrazioni possono essere cedute solo a fornitori e ad altri soggetti che hanno realizzato i lavori di riqualificazione energetica, ma secondo gli operatori del settore si tratta di un limite che impedisce il decollo della misura.
Ecobonus: nei condomìni non decolla
Nonostante l’esistenza di incentivi fiscali particolarmente generosi e specificamente dedicati agli interventi più idonei a rendere gli stabili sicuri ed efficienti, si legge in una nota diffusa da Rete Irene, i lavori faticano ad essere avviati a causa dei problemi di reperimento delle risorse finanziarie necessarie.La cessione delle detrazioni, che oggi è una facoltà concessa a tutti coloro che realizzano questi interventi, si scontra con la difficoltà a individuare soggetti capienti interessati ad acquistarle a costi ragionevoli. La soluzione più logica, sostiene rete Irene, cioè la cessione ai soggetti finanziari, che minimizzerebbe costi e rischi dei finanziamenti e renderebbe semplici le procedure, resta inspiegabilmente vietata dalla legge
Ecobonus e coinvolgimento delle banche
Nell’ultimo mese, spiega la nota di Rete Irene, si erano moltiplicate le indiscrezioni sulla determinazione del Governo ad affrontare gli ostacoli che ancora oggi frenano la realizzazione di interventi ambiziosi di rinnovamento degli edifici, soprattutto condominiali.Il viceministro all’economia, Enrico Morando, riporta Rete Irene, durante un convegno organizzato il 9 marzo al Senato aveva affermato che “il principale ostacolo all’effettiva realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione negli edifici di grandi dimensioni è imputabile all’incapienza delle famiglie e, dunque, all’impossibilità di accedere alle detrazioni fiscali. Un problema che va risolto, anche per dare respiro al settore dell’edilizia, mediante la creazione di un soggetto ad hoc nel quale far confluire diversi attori, soprattutto istituti bancari, che diventi titolare e realizzatore dell’intervento di riqualificazione, su mandato dell’assemblea condominiale, e che, quindi, possa beneficiare degli ecobonus”.
Gli operatori del settore speravano che il decreto desse seguito alle dichiarazioni del viceministro, ma così non è stato. Rete Irene attende ora la fase di conversione in legge per l’introduzione di cambiamenti nelle norme in grado di favorire il processo di decarbonizzazione e il sostegno al settore edile.
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