Nel 2015 la Corte Costituzionale aveva vietato loro di occuparsi di pratiche immobiliari
Gli agrotecnici potrebbero tornare ad occuparsi di pratiche catastali. Lo prevede il maxi-emendamento al disegno di legge “Concorrenza”, approvato ieri dal Senato.
La competenza sulla redazione degli atti catastali è un tema controverso, che ha visto gli agrotecnici contrapposti ai geometri in una battaglia conclusasi nel 2015 con una pronuncia della Corte Costituzionale. Da allora le pratiche catastali sono diventate competenza esclusiva dei geometri, anche se gli agrotecnici hanno contestato sempre le ragioni di fondo della scelta fatta dai giudici.
Ora la situazione potrebbe nuovamente ribaltarsi.
Questo significa che, se la novità sarà approvata anche dalla Camera, gli agrotecnici torneranno ad occuparsi delle pratiche di aggiornamento catastale e geometrico.
I giudici per motivare la loro decisione hanno citato anche una precedente pronuncia (sentenza 441/2000), con la quale la Consulta aveva sottolineato che “la preparazione dell’agrotecnico è rivolta maggiormente agli aspetti economici e gestionali dell’azienda agraria, mentre le competenze in materia di catasto sono circoscritte ad un livello descrittivo”.
Dopo l'approvazione, bisogna capire se la legge sulla Concorrenza rappresenta un contenitore normativo adatto a intervenire sul tema delle competenze.
La competenza sulla redazione degli atti catastali è un tema controverso, che ha visto gli agrotecnici contrapposti ai geometri in una battaglia conclusasi nel 2015 con una pronuncia della Corte Costituzionale. Da allora le pratiche catastali sono diventate competenza esclusiva dei geometri, anche se gli agrotecnici hanno contestato sempre le ragioni di fondo della scelta fatta dai giudici.
Ora la situazione potrebbe nuovamente ribaltarsi.
Atti catastali, il ddl ‘Concorrenza’ ammette gli agrotecnici
Il disegno di legge "Concorrenza" interpreta l’articolo 145 della Legge 388/2000 stabilendo che gli atti catastali, sia urbani sia rurali, possono essere redatti e sottoscritti anche dai soggetti in possesso dei titoli previsti dalla Legge 251/1986, che ha istituito l’Albo nazionale degli Agrotecnici.Questo significa che, se la novità sarà approvata anche dalla Camera, gli agrotecnici torneranno ad occuparsi delle pratiche di aggiornamento catastale e geometrico.
Agrotecnici e atti catastali, lo stop della Consulta
Dal 2015 ad oggi gli agrotecnici non hanno potuto redigere e sottoscrivere atti catastali. La Corte Costituzionale, con la sentenza 154/2015, ha infatti dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 26 comma 7- ter del DL 248/2007, poi convertito nella Legge 81/2008. La norma aveva dato la stessa interpretazione oggi proposta dal ddl “Concorrenza”, ma trattandosi di un decreto “Milleproroghe”, la Corte Costituzionale non lo ha ritenuto idoneo alla trattazione di simili argomenti.I giudici per motivare la loro decisione hanno citato anche una precedente pronuncia (sentenza 441/2000), con la quale la Consulta aveva sottolineato che “la preparazione dell’agrotecnico è rivolta maggiormente agli aspetti economici e gestionali dell’azienda agraria, mentre le competenze in materia di catasto sono circoscritte ad un livello descrittivo”.
Atti catastali, il dibattito sulle competenze
Dopo la sentenza del 2015, gli agrotecnici hanno commentato che lo stop della Consulta è dipeso solo da un errore formale, ma non da una valutazione sull’incapacità professionale. Di parere opposto i geometri, che hanno rivendicato la loro specifica formazione e competenza in materia.Dopo l'approvazione, bisogna capire se la legge sulla Concorrenza rappresenta un contenitore normativo adatto a intervenire sul tema delle competenze.
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