Approvato emendamento alla Manovrina. Misiani: ‘grande passo avanti per far decollare un mercato enorme’
I contribuenti incapienti potranno cedere il credito relativo all’ecobonus sui lavori condominiali anche a banche e intermediari finanziari, oltre che a fornitori e imprese edili. La novità arriva con l’emendamento alla Manovrina 2017, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera.
Per i contribuenti non incapienti resta ferma la regola che limita la cessione dell’ecobonus ai fornitori e agli altri soggetti privati diversi dalle banche (come previsto dalla Legge di Bilancio 2017).
Ricordiamo infatti, che rispetto alla normativa vigente fino al 2016, la Legge di Bilancio 2017 ha esteso a tutti i condòmini (non solo incapienti) la possibilità di cedere ai fornitori e alle e imprese edili il credito corrispondente al bonus fiscale per i lavori di riqualificazione energetica o messa in sicurezza antisismica delle parti comuni dell’edificio.
“È un grande passo in avanti - commenta il promotore dell’emendamento, Antonio Misiani - per far decollare un mercato enorme: l’efficientamento energetico di oltre un milione di condomini, per oltre quattro quinti immobili vecchi e ad alto consumo di combustibile”.
“Per la nostra edilizia, martoriata dalla crisi, si apre una grande opportunità di rilancio. Per l'ambiente i benefici sono rilevantissimi: meno consumo di energia, meno inquinamento, meno emissioni. Da ultimo, ma non meno importante, si estende il bonus fiscale anche alle famiglie più povere. Un doveroso atto di giustizia sociale” - conclude il parlamentare.
“Il sistema presenta ancora margini di miglioramento che continueremo a promuovere e che potrebbero ancora essere adottati, soprattutto per indirizzare le scelte dei condòmini verso i modelli di riqualificazione più integrati e profondi”, ha affermato Virginio Trivella, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE
“Abbiamo presentato una serie articolata di suggerimenti, ma si deve riconoscere che la modifica approvata oggi rappresenta una novità importante: l’incrinazione del tabù della cessione alle banche, sia pure in misura limitata ai soli beneficiari appartenenti alla no tax area e per un limitato tipo di interventi, che però sono quelli che i condomini fanno più fatica a deliberare”.
“Quello compiuto dalla Commissione Bilancio è un passo giusto verso un sistema di incentivazione equo ed efficace, utile per innescare l’avvio della trasformazione del patrimonio immobiliare costruito e di dare una risposta seria ai problemi dello spreco di energia e delle emissioni inquinanti e climalteranti” ha dichiarato Manuel Castoldi, presidente di Rete IRENE.
“Attendiamo fiduciosi il passaggio in Aula e, subito dopo, il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate necessario per sbloccare le iniziative” - ha concluso.
Per i contribuenti non incapienti resta ferma la regola che limita la cessione dell’ecobonus ai fornitori e agli altri soggetti privati diversi dalle banche (come previsto dalla Legge di Bilancio 2017).
Ricordiamo infatti, che rispetto alla normativa vigente fino al 2016, la Legge di Bilancio 2017 ha esteso a tutti i condòmini (non solo incapienti) la possibilità di cedere ai fornitori e alle e imprese edili il credito corrispondente al bonus fiscale per i lavori di riqualificazione energetica o messa in sicurezza antisismica delle parti comuni dell’edificio.
“È un grande passo in avanti - commenta il promotore dell’emendamento, Antonio Misiani - per far decollare un mercato enorme: l’efficientamento energetico di oltre un milione di condomini, per oltre quattro quinti immobili vecchi e ad alto consumo di combustibile”.
“Per la nostra edilizia, martoriata dalla crisi, si apre una grande opportunità di rilancio. Per l'ambiente i benefici sono rilevantissimi: meno consumo di energia, meno inquinamento, meno emissioni. Da ultimo, ma non meno importante, si estende il bonus fiscale anche alle famiglie più povere. Un doveroso atto di giustizia sociale” - conclude il parlamentare.
Rete Irene: ‘la modifica rappresenta una novità importante’
Secondo Rete Irene, rete di imprese che promuove la riqualificazione energetica profonda degli edifici, il provvedimento “appare un po’ macchinoso, in quanto suddivide i condòmini in due categorie distinte per le quali valgono regole diverse e che richiederanno soluzioni operative differenziate”.“Il sistema presenta ancora margini di miglioramento che continueremo a promuovere e che potrebbero ancora essere adottati, soprattutto per indirizzare le scelte dei condòmini verso i modelli di riqualificazione più integrati e profondi”, ha affermato Virginio Trivella, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE
“Abbiamo presentato una serie articolata di suggerimenti, ma si deve riconoscere che la modifica approvata oggi rappresenta una novità importante: l’incrinazione del tabù della cessione alle banche, sia pure in misura limitata ai soli beneficiari appartenenti alla no tax area e per un limitato tipo di interventi, che però sono quelli che i condomini fanno più fatica a deliberare”.
“Quello compiuto dalla Commissione Bilancio è un passo giusto verso un sistema di incentivazione equo ed efficace, utile per innescare l’avvio della trasformazione del patrimonio immobiliare costruito e di dare una risposta seria ai problemi dello spreco di energia e delle emissioni inquinanti e climalteranti” ha dichiarato Manuel Castoldi, presidente di Rete IRENE.
“Attendiamo fiduciosi il passaggio in Aula e, subito dopo, il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate necessario per sbloccare le iniziative” - ha concluso.
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