Chiesta anche un’alternativa alla cessione ‘in blocco’ e l’esclusione dei cessionari dalle conseguenze di errori o abusi
Permettere la cessione dell’ecobonus alle banche e agli intermediari finanziari, prevedere un’alternativa alla cessione ‘in blocco’ della detrazione ed escludere i cessionari dalle responsabilità derivanti da errori o abusi che pregiudichino il diritto a fruire degli incentivi.
Questo l’appello al Governo di Rete Irene, network di aziende nato con la volontà di diffondere la cultura della riqualificazione energetica, in attesa del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate contenente le modalità di attuazione della cessione delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico delle parti comuni di condomini.
Secondo Rete Irene “tale divieto riduce drasticamente la potenzialità di stimolo degli incentivi a causa delle maggiori difficoltà e dei più elevati costi di transazione connessi alla ricerca di cessionari capienti al di fuori della categoria dei soggetti finanziari”.
“Facilitare il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica profonda attraverso il coinvolgimento dei soggetti finanziatori nel meccanismo degli incentivi fiscali”, sostiene Rete Irene, “sarebbe il modo più efficace di stimolare un settore economico oggi scarsamente sviluppato ma dalle enormi potenzialità, connotato da elevate intensità di lavoro e italianità, vastissima capacità di attivazione di economia indotta, a favore dello sviluppo, dell’occupazione, della tutela dell’ambiente e della riduzione della dipendenza energetica dalle fonti fossili”.
“Questa soluzione”, sostiene Rete Irene, “renderebbe possibile una gestione più flessibile delle cessioni, rispetto alla cessione “in blocco”, favorendo lo sviluppo di attività specializzate (da parte di soggetti finanziari o a essi connessi) volte a facilitare l’incontro tra domanda e offerta di cessioni”.
Rete Irene, infatti, ha sottolineato che “la cessione delle detrazioni in blocco renderebbe più rigidi e onerosi i trasferimenti a causa del maggior rischio imposto ai cessionari che dovrebbero accollarsi il rischio di non riuscire a compensare le quote di detrazione per un periodo (decennale) esteso ben oltre le normali capacità di previsione e programmazione. Il novero dei soggetti interessati ad acquistare le detrazioni sarebbe fortemente limitato. I maggiori oneri che ne deriverebbero, oltre a rendere meno appetibili gli investimenti, si riverserebbero sul costo degli interventi e, in ultima analisi, anche sull’impegno dello Stato che li incentiva”.
“L’esclusione della responsabilità dei cessionari per i fatti dei cedenti” sostiene Rete Irene, “dovrebbe essere affermata esplicitamente dalla norma: qualunque dubbio a questo proposito renderebbe del tutto inutile il provvedimento”.
Questo l’appello al Governo di Rete Irene, network di aziende nato con la volontà di diffondere la cultura della riqualificazione energetica, in attesa del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate contenente le modalità di attuazione della cessione delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico delle parti comuni di condomini.
Ecobonus condomini: la questione della cessione delle detrazioni
Rete Irene, che aspettava con la Manovrina 2017 l’abrogazione del divieto di cessione delle detrazioni agli istituti di credito e agli intermediari finanziari, torna a chiedere al Governo d’intervenire sulla questione, magari in sede di conversione della Manovrina.Secondo Rete Irene “tale divieto riduce drasticamente la potenzialità di stimolo degli incentivi a causa delle maggiori difficoltà e dei più elevati costi di transazione connessi alla ricerca di cessionari capienti al di fuori della categoria dei soggetti finanziari”.
“Facilitare il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica profonda attraverso il coinvolgimento dei soggetti finanziatori nel meccanismo degli incentivi fiscali”, sostiene Rete Irene, “sarebbe il modo più efficace di stimolare un settore economico oggi scarsamente sviluppato ma dalle enormi potenzialità, connotato da elevate intensità di lavoro e italianità, vastissima capacità di attivazione di economia indotta, a favore dello sviluppo, dell’occupazione, della tutela dell’ambiente e della riduzione della dipendenza energetica dalle fonti fossili”.
Detrazione condomini: cessioni anno per anno
Rete Irene ha anche chiesto che le detrazioni possano essere cedute dai beneficiari anno per anno, secondo necessità, anche a soggetti cessionari diversi.“Questa soluzione”, sostiene Rete Irene, “renderebbe possibile una gestione più flessibile delle cessioni, rispetto alla cessione “in blocco”, favorendo lo sviluppo di attività specializzate (da parte di soggetti finanziari o a essi connessi) volte a facilitare l’incontro tra domanda e offerta di cessioni”.
Rete Irene, infatti, ha sottolineato che “la cessione delle detrazioni in blocco renderebbe più rigidi e onerosi i trasferimenti a causa del maggior rischio imposto ai cessionari che dovrebbero accollarsi il rischio di non riuscire a compensare le quote di detrazione per un periodo (decennale) esteso ben oltre le normali capacità di previsione e programmazione. Il novero dei soggetti interessati ad acquistare le detrazioni sarebbe fortemente limitato. I maggiori oneri che ne deriverebbero, oltre a rendere meno appetibili gli investimenti, si riverserebbero sul costo degli interventi e, in ultima analisi, anche sull’impegno dello Stato che li incentiva”.
Cessione ecobonus: responsabilità dei cessionari
Infine, Rete Irene chiede che i cessionari siano esclusi (salvo il caso del dolo) da qualunque responsabilità o conseguenza derivante da errori o abusi che pregiudichino il diritto a fruire degli incentivi, e che tali responsabilità rimangano in capo ai beneficiari originari cedenti.“L’esclusione della responsabilità dei cessionari per i fatti dei cedenti” sostiene Rete Irene, “dovrebbe essere affermata esplicitamente dalla norma: qualunque dubbio a questo proposito renderebbe del tutto inutile il provvedimento”.
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