Operativo per i prossimi 5 anni solo il 36% dei tecnici. Tra Architetti e Geometri i casi di mancato aggiornamento superano il 70%
16/09/2016 – Il 63,6% dei professionisti dell'antincendio non si è aggiornato nei tempi previsti, ovvero entro il 26 agosto 2016, data di scadenza del primo quinquennio di riferimento ai sensi del DM 5/08/2011.
Questo il dato più preoccupante registrato dal Gruppo di lavoro Sicurezza del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) in una circolare in cui si raccolgono i risultati di un’indagine sul corretto adempimento agli obblighi di aggiornamento.
Solo 32.066 professionisti (il 36% del totale) restano regolarmente iscrittinegli elenchi. Tra i professionisti in regola, 19.915 (62%) sono ingegneri; insieme ai periti industriali è la categoria che ha registrato le flessioni più contenute.
Invece, tra gli architetti e i geometri i casi di mancato aggiornamento superano il 70%. Le categorie di Agrotecnici, Chimici, Agronomi forestali e Periti agrari subiscono una riduzione media dell'ordine del 90%.
I Consigli degli Ordini provinciali, effettuate le dovute verifiche (eventuali ritardi nell'inserimento dei crediti), dovranno quindi provvedere aconfermare la sospensione del professionista per mancato aggiornamento; ciò determinerà la cancellazione del nominativo in questione dagli elenchi dei Vigili del Fuoco.
Successivamente, gli Ordini comunicheranno, tramite PEC, a tutti coloro che sono stati inseriti nell'elenco dei professionisti antincendio che non hanno maturato le 40 ore lo status di soggetti inadempienti e pertanto impossibilitati a mantenere la specifica qualifica di professionista antincendio.
Infine, il CNI sottolinea che l'eventuale esercizio dell'attività professionale nel settore in carenza del necessario aggiornamento di 40 ore costituisce, qualora accertato, infrazione al Codice deontologico di Categoria.
Questo il dato più preoccupante registrato dal Gruppo di lavoro Sicurezza del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) in una circolare in cui si raccolgono i risultati di un’indagine sul corretto adempimento agli obblighi di aggiornamento.
Aggiornamento antincendio: la situazione dei professionisti
Secondo l’indagine del CNI, il 63,6% dei professionisti interessati dall'obbligo di aggiornamento non si è messo in regola nei tempi previsti; di questi il 49,5% non ha frequentato neanche un'ora di aggiornamento e quindi è ragionevole presupporre che si tratti di soggetti che non hanno interesse a mantenere l'iscrizione agli elenchi antincendio.Solo 32.066 professionisti (il 36% del totale) restano regolarmente iscrittinegli elenchi. Tra i professionisti in regola, 19.915 (62%) sono ingegneri; insieme ai periti industriali è la categoria che ha registrato le flessioni più contenute.
Invece, tra gli architetti e i geometri i casi di mancato aggiornamento superano il 70%. Le categorie di Agrotecnici, Chimici, Agronomi forestali e Periti agrari subiscono una riduzione media dell'ordine del 90%.
Mancato aggiornamento antincendio: i compiti dell’Ordine
Il CNI precisa che il sistema informatico dei Vigili del Fuoco per la gestione dei professionisti antincendio non ha "sospeso automaticamente" gli iscritti che non hanno maturato le 40 ore di aggiornamento obbligatorio al 26 agosto 2016, ma ne ha soltanto evidenziato in arancione lo "status di sospensione virtuale", producendo un elenco separato che attende la ratifica della sospensione effettiva da parte dei singoli Ordini o Collegi professionali.I Consigli degli Ordini provinciali, effettuate le dovute verifiche (eventuali ritardi nell'inserimento dei crediti), dovranno quindi provvedere aconfermare la sospensione del professionista per mancato aggiornamento; ciò determinerà la cancellazione del nominativo in questione dagli elenchi dei Vigili del Fuoco.
Successivamente, gli Ordini comunicheranno, tramite PEC, a tutti coloro che sono stati inseriti nell'elenco dei professionisti antincendio che non hanno maturato le 40 ore lo status di soggetti inadempienti e pertanto impossibilitati a mantenere la specifica qualifica di professionista antincendio.
Infine, il CNI sottolinea che l'eventuale esercizio dell'attività professionale nel settore in carenza del necessario aggiornamento di 40 ore costituisce, qualora accertato, infrazione al Codice deontologico di Categoria.
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