Esempi di cattiva gestione del territorio che aumentano i rischi per le persone che vivono nelle zone esposte a frane e alluvioni
18/04/2016 - Si trovano in aree a rischio idrogeologico elevato e ospitano attività pubbliche, come sedi istituzionali e centri commerciali. Sono gli edifici che Legambiente ha definito "a effetto bomba" perchè in caso di calamità naturale aumentano i danni e i rischi per le persone che li frequentano o che vivono nella zona.
In base al piano di assetto idrogeologico (PAI), l’edificio è stato costruito al limite del corso del fiume, si trova in area a rischio e dovrebbe essere delocalizzato. Sull’area pende un’inchiesta della Magistratura.
Un'intensa alluvione potrebbe quindi causarne la fuoriuscita.
Data la pericolosità idrogeologica medio alta dell’area è stata chiesta la sua demolizione.
Nel 2013 a causa di un’esondazione è stata firmata un’ordinanza di sgombero e il centro è rimasto chiuso qualche giorno con i piazzali per le auto allagati.
Per ridurre il rischio sarebbe invece necessario allargare l’alveo del fiume ed eliminare molte costruzioni.
Dal 2008 al 2015 l’isola si è più volte allagata dopo il verificarsi di eventi meteorici.
Disagi e fenomeni di allagamenti sono diventati una consuetudine, per cui da tempo le associazioni amientaliste chiedono la demolizione degli edifici illegittimi e il ripristino della situazione preesistente.
Nel 2010 e poi nel 2011 entrambe le strutture sono state danneggiate da due frane.
Dagli anni ’70 ad oggi si sono verificate diverse alluvioni che hanno danneggiato o fatto chiudere diverse attività commerciali.
Scuola di Aulla, Massa Carrara
Situata in area a rischio idrogeologico alto (R4), la scuola è stata distrutta durante l’alluvione del 2011, che ha colpito anche altri edifici strategici, come la caserma dei Vigili del Fuoco e il Municipio.
Borgo Berga a Vicenza
Il complesso, realizzato nel 2000, si trova tra due fiumi e ospita il nuovo Tribunale, un centro commerciale e palazzi per uffici e residenze.In base al piano di assetto idrogeologico (PAI), l’edificio è stato costruito al limite del corso del fiume, si trova in area a rischio e dovrebbe essere delocalizzato. Sull’area pende un’inchiesta della Magistratura.
Ex deposito nucleare a Saluggia, Vercelli
Nel paese, che si trova a ridosso di un affluente del Po, è presente un ex impianto nucleare, con annessi depositi di materiali radioattivi.Un'intensa alluvione potrebbe quindi causarne la fuoriuscita.
Casa dello Studente di Reggio Calabria
A Reggio Calabria dagli anni ’50 si costruisce nelle aree di esondazione dei fiumi. Non è stata da meno nel 2000 la Casa dello Studente, un edificio da 400 alloggi che oggi è un’opera incompiuta.Data la pericolosità idrogeologica medio alta dell’area è stata chiesta la sua demolizione.
Centro commerciale Megalò a Chieti
Il centro commerciale, uno dei più grandi d’Italia, è sorto a meno di 150 metri dall’argine del fiume in un’area classificata dal PAI come area a rischio idrogeologico medio alto.Nel 2013 a causa di un’esondazione è stata firmata un’ordinanza di sgombero e il centro è rimasto chiuso qualche giorno con i piazzali per le auto allagati.
Segherie di Carrara
La città è bagnata dal torrente Carrione, sulle cui sponde sorgono molte segherie. Il piano strutturale prevede la delocalizzazione di quelle dismesse, mentre per quelle attive la ristrutturazione, la sostituzione edilizia o il cambio di destinazione d’uso.Per ridurre il rischio sarebbe invece necessario allargare l’alveo del fiume ed eliminare molte costruzioni.
Isola Sacra a Fiumicino
Anche in quest’area, racchiusa tra due bocche della foce del fiume Tevere e classificata in area a rischio idrogeologico alto (R4), si trova un agglomerato di costruzioni realizzate in modo confuso e senza nessun piano di sviluppo. Si tratta di cantieri navali, circoli nautici e abitazioni non sempre in regola con le autorizzazioni.Dal 2008 al 2015 l’isola si è più volte allagata dopo il verificarsi di eventi meteorici.
Edifici abusivi a Corigliano Calabro, Cosenza
Nell’area del Comune, situato in aree a rischio alto (R3) e molto alto (R4) una vasca di laminazione, cioè un’opera idraulica pubblica che dovrebbe avere la funzione di trattenere l’acqua in caso di piena, è stata trasformata abusivamente in agrumeto privato e vi è stato costruito un edificio privato in muratura.Disagi e fenomeni di allagamenti sono diventati una consuetudine, per cui da tempo le associazioni amientaliste chiedono la demolizione degli edifici illegittimi e il ripristino della situazione preesistente.
Cinema e centro commerciale a Zumpano, Cosenza
La zona commerciale, che ospita anche un cinema multisala, è stata realizzata su aree a rischio alto (R3) e molto alto (R4), ai piedi di una scarpata nelle immediate vicinanze del fiume Crati e sotto una collina argillosa.Nel 2010 e poi nel 2011 entrambe le strutture sono state danneggiate da due frane.
Zona artigianale di Genova
La zona artigianale si è sviluppata a partire dal 1900 in un’area a rischio idrogeologico medio-alto. Tutta la città ha subìto una sbagliata pianificazione urbanistica che ha sottratto lo spazio vitale dei corsi d’acqua con opere di tombamento, copertura e aumento degli argini.Dagli anni ’70 ad oggi si sono verificate diverse alluvioni che hanno danneggiato o fatto chiudere diverse attività commerciali.
Scuola di Aulla, Massa Carrara
Situata in area a rischio idrogeologico alto (R4), la scuola è stata distrutta durante l’alluvione del 2011, che ha colpito anche altri edifici strategici, come la caserma dei Vigili del Fuoco e il Municipio.
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