Tra le figure che potranno presentare la domanda architetti, restauratori e archeologi. Esclusi i geologi che scrivono a Franceschini
14/04/2016 – Entro il 30 aprile 2016 sarà pubblicato il concorso per 500 professionisti da inserire nell’organico del Ministero dei Beni Culturali.
Lo scorso 24 marzo infatti il Ministro dei Beni Culturali (MIBACT), Dario Franceschini, e il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, hanno firmato la bozza del Decreto che disciplina la procedura selettiva per l’assunzione dei professionisti.
Le figure richieste sono: architetti, antropologi, archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, esperti di promozione e comunicazione, restauratori e storici dell’arte.
Per essere ammessi bisogna possedere la laurea specialistica o magistrale nelle discipline richieste per ciascun profilo professionale; per i laureati in architettura è necessaria, oltre la laurea, l’abilitazione all’esercizio della professione.
Inoltre gli architetti devono essere in possesso di specializzazione o master universitario di secondo livello di durata biennale in beni architettonici e del paesaggio, oppure dottorato nell’ambito dei beni culturali.
Gli archeologi devono avere la laurea in Archeologia, con diploma di specializzazione, dottorato o master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti al patrimonio culturale, oppure laurea in discipline relative ai beni culturali, con specializzazione in archeologia.
Se il decreto non dovesse subire modifiche prima della pubblicazione ufficiale, le procedure concorsuali prevedranno:
– una prova preselettiva (che se tutto dovesse essere confermato si svolgerà il 29 luglio 2016), mediante la somministrazione di 100 domande a risposta multipla, di cui 10 in lingua inglese, relative ad elementi di diritto pubblico e amministrativo, e di diritto del patrimonio culturale, e nozioni generali sul patrimonio culturale italiano;
– due prove scritte, una teorica e l’altra pratica, che verteranno sulle materie indicate in ciascun bando;
– la prova orale, ovvero un colloquio sulle materie oggetto delle prove scritte, con l’aggiunta di una conversazione in lingua inglese.
Secondo il Presidente dei Geologi, “diagnosticare i mali di un edificio monumentale spesso non basta a prolungarne la vita perché i problemi spesso potrebbero derivare da complicazioni di origine geologica”.
Secondo Peduto i “geologi sono i naturali candidati per fronteggiare le criticità geoambientali”, essendo preparati alla predisposizione interventi a bassissimo impatto ambientale e all’interpretazione dei dati nell’ambito dei Beni Culturali.
Il Presidente Peduno, quindi, conclude la lettera con un appello a Franceschini affiche sani “la carenza all’interno del piano di assunzione”, introducendo anche il profilo professionale dei geologi.
Lo scorso 24 marzo infatti il Ministro dei Beni Culturali (MIBACT), Dario Franceschini, e il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, hanno firmato la bozza del Decreto che disciplina la procedura selettiva per l’assunzione dei professionisti.
Beni culturali: i requisiti per accedere al concorso
Il concorso mette a disposizione 500 posti a tempo indeterminato per professionisti da impiegare in attività relative alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico e artistico.Le figure richieste sono: architetti, antropologi, archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, esperti di promozione e comunicazione, restauratori e storici dell’arte.
Per essere ammessi bisogna possedere la laurea specialistica o magistrale nelle discipline richieste per ciascun profilo professionale; per i laureati in architettura è necessaria, oltre la laurea, l’abilitazione all’esercizio della professione.
Inoltre gli architetti devono essere in possesso di specializzazione o master universitario di secondo livello di durata biennale in beni architettonici e del paesaggio, oppure dottorato nell’ambito dei beni culturali.
Gli archeologi devono avere la laurea in Archeologia, con diploma di specializzazione, dottorato o master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti al patrimonio culturale, oppure laurea in discipline relative ai beni culturali, con specializzazione in archeologia.
Beni culturali: modalità di svolgimento del concorso
Il decreto specifica che per ciascuno dei profili professionali sarà pubblicato entro il 30 aprile 2016, sul sito istituzionale del Ministero dei Beni Culturali, il bando di concorso contenente l’indicazione del numero di posti a concorso e la loro distribuzione per Regioni.Se il decreto non dovesse subire modifiche prima della pubblicazione ufficiale, le procedure concorsuali prevedranno:
– una prova preselettiva (che se tutto dovesse essere confermato si svolgerà il 29 luglio 2016), mediante la somministrazione di 100 domande a risposta multipla, di cui 10 in lingua inglese, relative ad elementi di diritto pubblico e amministrativo, e di diritto del patrimonio culturale, e nozioni generali sul patrimonio culturale italiano;
– due prove scritte, una teorica e l’altra pratica, che verteranno sulle materie indicate in ciascun bando;
– la prova orale, ovvero un colloquio sulle materie oggetto delle prove scritte, con l’aggiunta di una conversazione in lingua inglese.
Concorso beni culturali: l’esclusione dei geologi
Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Peduto, ha scritto al Ministro Franceschini, evidenziando la mancanza nel bando di una figura professionale di grande valenza sui temi dei beni culturali ed ambientali, come quella del geologo.Secondo il Presidente dei Geologi, “diagnosticare i mali di un edificio monumentale spesso non basta a prolungarne la vita perché i problemi spesso potrebbero derivare da complicazioni di origine geologica”.
Secondo Peduto i “geologi sono i naturali candidati per fronteggiare le criticità geoambientali”, essendo preparati alla predisposizione interventi a bassissimo impatto ambientale e all’interpretazione dei dati nell’ambito dei Beni Culturali.
Il Presidente Peduno, quindi, conclude la lettera con un appello a Franceschini affiche sani “la carenza all’interno del piano di assunzione”, introducendo anche il profilo professionale dei geologi.
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