domenica 5 gennaio 2014
San Felice Circeo ancora oltre 6 mila pratiche di sanatoria e condono edilizio da definire, geometri all'attacco
San Felice, l’associazione di categoria: «L’amministrazione deve prendere posizione
Paralisi per l’edilizia
Oltre 6 mila pratiche di condono mai definite. Geometri in rivolta
LA PROPOSTA
CHIESTA
LA NOMINA
DI UN TECNICO
COME ASSESSORE
ESTERNO
ALL’URBANISTICA
DI FEDERICO DOMENICHELLI Latina Editoriale Oggi 5 genaio 2014
Da più di un anno i tecnici
di San Felice Circeo che
operano nell’e d il i zi a
chiedono all’a m mi n is t r az i on e
comunale di metter mano all’ur -
banistica, cercando di accelerare
l’iter per le pratiche di condono
e per le varianti che da troppo
tempo giacciono in Regione in
attesa di definizione. Da allora
fino ad oggi praticamente non si
è mosso nulla. Per questo la
protesta dell’associazione Geometri,
la stessa che qualche tempo
fa ha divulgato un volantino
denunciando una situazione paradossale
che talvolta si è venuta
a creare, ossia quella riguardante
la necessità - si legge nel foglio
in questione - di redigere «ulteriore
documentazione integrativa
» laddove esiste già una pratica
depositata e pressoché completa.
Quindi dei doppioni. Ma la
polemica non si ferma qui. Le
questioni sono tante, troppe. E
molte si trascinano avanti da decenni.
Un esempio? Quello delle
varianti urbanistiche mai portate
a termine e per le quali la collettività,
stando alle cifre fornite
dall’associazione Geometri, ha
sborsato già più di 250 mila euro
tra pareri e progetti. «Ci dicano
dall’amministrazione comunale,
ora che hanno dato l’incarico per
la redazione del documento preliminare
per la variante al Piano
regolatore generale, in che direzione
vogliono andare. Che ne
sarà - incalzano -delle varianti
già depositate in Regione? Ci
dicano chiaramente quali sono le
loro intenzioni: prendano una
posizione chiara». Anche perché,
a differenza di quanto accaduto
per la stesura del Pua, di
riunioni tra politici e tecnici non
ce ne sono state moltissime. «La
nostra volontà - ci spiegano - è
una sola: vogliamo norme chiare
per poter lavorare. Cosa ne dovrà
essere del porto? Come dovrà
funzionare? Quali benefici - e
questo era uno dei tormentoni
della campagna elettorale, n. d. r.
- dovranno derivarne per la collettività?
Per quale motivo il piano
d’utilizzo degli arenili non
viene ancora portato in Consiglio
comunale? Abbiamo depositato
circa un mese fa delle
osservazioni al regolamento edilizio,
ma nessuno ci ha risposto.
Così come nessuno ha mai risposto
alla lettera che abbiamo inviato
nel mese di maggio al sindaco.
Il fatto - proseguono - è che
ci manca un interlocutore. Non
c’è un assessore all’Urbanisti -
ca». E infatti la delega, revocata
dal sindaco all’assessore Saputo
mesi e mesi fa, è nelle mani del
primo cittadino. «Perché non nominare
un assessore esterno, magari
un tecnico, - suggeriscono -
almeno per portare a termine le
varianti urbanistiche già depositate
in Regione?». Anche perché
più passa il tempo più tali elaborati
rischiano di rivelarsi - ci
spiegano - «inadeguati» in confronto
alla realtà effettiva del
paese. Poi resta da affrontare la
questione delle pratiche di condono
edilizio ancora non evase
(circa 6 mila, con tutti i potenziali
incassi che potrebbero derivarne
per le casse comunali dissestate)
e quelle relative all’affran -
cazione di terreni gravati da uso
civico, alcune delle quali, come
si sa, risalgono a più di un decennio
fa.
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