martedì 21 gennaio 2014

Obbligo di POS: il MiSE conferma le soglie di 30 e 200mila euro per servizi e prestazioni professionali

Smentita la bozza di decreto circolata qualche giorno fa, sulla quale il Consiglio Nazionale Ingegneri aveva espresso il proprio gradimento http://www.edilportale.com/news/2014/01/normativa/obbligo-di-pos-il-mise-conferma-le-soglie-di-30-e-200mila-euro_37390_15.html

21/01/2014 - “Il testo di decreto che disciplina l’uso di moneta elettronica per i pagamenti  di beni, servizi e prestazioni professionali è uno e uno solo e che, di conseguenza, non è in atto alcuna retromarcia rispetto all’ambito e alle modalità della sua applicazione”.
Lo ha precisato il Ministero dello Sviluppo Economico con una nota, aggiungendo i punti caratterizzanti del decreto:
 
- obbligo di accettare le carte di debito per i pagamenti si applica a tutte le transazioni di importo superiore ai 30 euro;

- fino al 30 giugno 2014, l’obbligo di accettazione di pagamenti elettronici  vale solo per le attività commerciali o professionali che abbiano un fatturato - relativamente all’anno precedente - superiore a 200 mila euro.
 
Il testo - spiega il Ministero - prevede tempi molto rapidiper la sua completa attuazione: l’entrata in vigore si avrà infatti dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mentre entro i successivi 90 giorni potranno essere definite - attraverso un ulteriore decreto - le modalità di adeguamento per i soggetti inizialmente esclusi (ossia quelli con fatturato inferiore a 200 mila euro).
 
Vengono quindi smentiti i contenuti della bozza di decreto circolata qualche giorno fa, sulla quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri aveva espresso il proprio gradimento. Quella bozza prevedeva l’obbligo di effettuare tramite POS i pagamenti sopra i 20 euro, obbligo limitato per i primi sei mesi ai professionisti con un fatturato superiore a 300mila euro.
 
Sembra confermata invece la versione di dicembre 2013. “Il testo in questione - si legge ancora nella nota del MiSE - è stato inviato alla Banca d’Italia e al Ministero delle Finanze per il necessario concerto”.
 

Nessun commento:

Posta un commento